venerdì 19 aprile 2013

PRIMO TRIMESTRE DA INCUBO

Lo rileva Unioncamere, con dati che definire preoccupanti si rischia l'eufemismo. Nei primi tre mesi 2013 il saldo tra aperture e chiusure di imprese e' negativo per 31.000 unita' (-0,51%), dato peggiore dal 2004, inizio della serie storica, con quasi 10.000 aziende "sparite" nel solo settore del commercio. A determinare il record negativo, spiega Unioncamere, sono stati un'ulteriore diminuzione delle iscrizioni rispetto allo stesso periodo del 2012 (118.618 contro 120.278) e un ancor più sensibile balzo in avanti delle cessazioni (149.696 contro 146.368). A pagare il prezzo più caro sono stati, ancora una volta, gli artigiani: le 21.185 imprese artigiane che tra gennaio e marzo sono mancate all'appello rappresentano, infatti, oltre due terzi (il 67,6%) del saldo negativo complessivo del trimestre. 
Rispetto al primo trimestre del 2012 il saldo dei primi tre mesi del 2013 segnala dunque un peggioramento di quasi il 40%. Complessivamente a livello territoriale la battuta d'arresto più forte in termini relativi si registra nel Nord-Est dove lo stock di imprese arretra dello 0,7% (-8.350 imprese). Tra i settori (escludendo l'agricoltura), in termini relativi spiccano i bilanci negativi delle costruzioni (-1,4% corrispondente a 12.507 imprese in meno, quasi tutte artigiane), delle attività manifatturiere (-0,88% pari a 5.342 imprese in meno) e del commercio (-0,59% che in valore assoluto corrisponde ad un saldo di -9.151 unità).