Obama ha trovato un accordo con i repubblicani e, contrariamente a quanto aveva promesso, ha prorogato di due anni i tagli fiscali di Bush (anche per i redditi più alti). Furiosa la base progressista del presidente. Il New York Times, nel suo editoriale odierno, scrive: "That is not compromise. It is capitulation.". Il Post, invece, ci vede più lungo: "The move is based on a political calculation, drawn from his party's midterm defeat, that places a premium on winning back independent voters.".
Intanto è uscito nelle librerie americane il secondo libro di Sarah Palin “America by heart”. L’ex governatrice dell’Alaska non abbandona la sua vecchia passione di attaccare a muso duro i suoi avversari. Ovviamente, il presidente Obama è uno degli obiettivi preferiti ma, ancor di più , lo è la First Lady, Michelle Obama per il suo "razzismo contro i bianchi".
L’episodio al quale la Palin fa riferimento è, ancora una volta, quello del 2008 quando Michelle Obama, intervenendo alla convention dei democratici dopo la vittoria alle primarie di suo marito, si dichiarò "per la prima volta in età adulta, orgogliosa del suo paese". La Palin non si concentra esclusivamente sugli Obama ma, quando lo fa, indugia più in attacchi di tipo personale che politico.
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