..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

domenica 31 agosto 2014

A FUNDAMENTAL STEP

Morning Gooners,
l'ultimo step prima della pausa nazionali ci chiede di non mollare la presa, di mettersi nella scia di un Chelsea che al momento sembra non conoscere ostacoli, di superare in classifica quelli del City, ieri sconfitti in casa dopo diciassette anni da quelli di Stoke-on-Trent.
Uno step fondamentale che certifichi la nostra crescita, la nostra capacità di immergerci nelle diverse competizioni con la lucidità che serve.
Al King Power Stadium avremo il rientro di Ramsey, dopo il turno di squalifica scontato nel preliminare di Champions League. Mancheranno ancora Arteta e Gibbs, ormai prossimi al rientro, così come Ospina, tornato regolarmente ad allenarsi con il gruppo.
Mancherà Olivier, ma questa, purtroppo, sarà notizia che ci seguirà fino alla fine dell'anno.
Chiudere questa prima parte di stagione con una vittoria sarebbe il miglior viatico per giungere dopo la pausa con una posizione di classifica importante. Vincere oggi nel Leicestershire significherebbe aver centrato tutti i primi obbiettivi di stagione. Sette punti in campionato, dopo la vittoria casalinga con il Palace ed il buon pareggio a Goodison Park, e il trionfo in Comunity Shield con il City. Al rientro ci sarà proprio il City all'Emirates e immediatamente dopo il primo impegno nel gruppo D di Champions League. Si darà il via ad un periodo intenso dove sbagliare non sarà consentito.
Arrivarci con la testa sgombra da critiche, con un punto di vantaggio sui ragazzi di Pellegrini e a soli due punti dal Chelsea primo l'auspicio che tutti noi ci auguriamo.
Contro i ragazzi di Nigel Pearson non sarà semplice. Perché organizzati, perché in grado di saper difendere bene e altrettanto bene ripartire.

domenica 24 agosto 2014

CI FOSSERO STATI ANCORA CINQUE MINUTI...

Morning Gooners,
ci fossero stati ancora cinque minuti quella partita l'avremmo vinta. Mi è parso chiaro e lampante dopo pochi istanti di gioco che lo spirito (incarnato dalla corsa e dal pressing di Alexis) con cui eravamo scesi in campo era quello giusto. Quello di una squadra che aveva capito perfettamente cosa fare. Che sapeva perfettamente contro chi stava giocando.
Il primo quarto d'ora, tatticamente parlando, l'abbiamo dominato. Vedere a turno Distin e Jagelka lanciare lungo non potendo sfruttare il proprio centrocampo la cartolina di come Wenger aveva impostato la gara: centrocampo folto e Sanchez nel ruolo di disturbatore sulla costruzione di gioco Toffees.
Lo straordinario giro-palla dei Martinez's Boy non c'era più.
Questo li ha mandati in confusione e solo grazie ad un'intensità ritrovata proprio nel giorno del match con i Gunners, Baines e compagni sono riusciti a sopperire alla nostra compattezza.
Con Szczesny spettatore non pagante siamo andati vicini alla rete del vantaggio in due occasioni, entrambe capitate sui piedi di Chamberlain. Imprecisione e centimetri di differenza hanno mantenuto il risultato in parità, ma la sensazione era quella che il match stava girando dalla nostra parte.
Nel frattempo quelle palle lanciate a distanza sulla testa di Lukaku o sui piedi di Naismith venivano regolarmente intercettate da Mertesacker (spostato sul centro-sinistra) e Chambers, autore dell'ennesima prova di grande personalità; meraviglioso quando dopo un'errore confeziona una giocata da autentico campione.
Poi l'episodio, quello capace di invertire ogni fattore presente in the pitch. Su schema, e che schema, da calcio piazzato, Coleman portava in vantaggio i Toffees. Vero che la copertura di Ozil, a guardare la sola sfera, non ha minimamente disturbato il colpo di testa dell'ala irlandese, ma è altresì vero che la rete dei Toffees, figlia del lavoro quotidiano, merita tutti gli applausi del caso.
Un match che eravamo riusciti ad indirizzare dove volevamo s'era completamente ribaltato.
E come sempre accade in questi casi lo stato emozionale dei Toffees aveva preso il sopravvento. Una squadra che fino a quel momento aveva evidenziato lacune sotto l'aspetto fisico e tattico s'era completamente trasformata. Il compito appariva arduo. Li abbiamo patiti, per tutto il primo tempo.
E non tanto sotto l'aspetto delle occasioni create, Szczesny non è praticamente mai intervenuto, quanto sull'intensità. C'arrivavano prima loro. 
Per chiudere la prima frazione come peggio non si poteva l'errore arbitrale, doppio, che ha consentito prima a Lukaku di liberarsi irregolarmente di Per, e poi a Naismith, in fuorigioco (da lezione tattica il movimento di Debuchy), di farsi beffa di Wes: 2-nil e tutti negli spogliatoi.

sabato 23 agosto 2014

UN'OCCASIONE DA SFRUTTARE

Morning Gooners,
ci sono partite, momenti della stagione, situazioni particolari in cui sarebbe necessario non farsi trovare impreparati. Approfittare di ciò che il calendario propone per trovarsi un giorno avvantaggiati sulle dirette concorrenti per la lotta al titolo.
Il "game week two" uno di questi momenti, il match contro i Toffees una di quelle situazioni da azzannare. Non è mistero che la banda di Martinez, per una serie di coincidenze, si trovi a questo punto della stagione con una condizione fisica e di risorse a dir poco approssimative.
Il pre-campionato ha visto il Club di Liverpool uscire dai confronti a cui ha preso parte senza alcuna vittoria, e l'esordio in Premier non è stato tanto diverso. Un pareggio fuori casa contro il neo promosso Leicester.
Non meno di quattro mesi fa capimmo a nostre spese, e perfettamente, cosa significasse andare a giocare a Goodison Park contro l'Everton di Roberto Martinez. Naismith, Lukaku ed un'autorete di Arteta ci spinsero in quel momento della stagione ad abbandonare l'ultimo posto utile per la partecipazione ai preliminari di Champions League. Un risultato netto e rotondo che evidenziò tutte le qualità di una squadra già pronta a far parte dell'élite delle grandi d'Inghilterra.
Le vittorie contro United e Arsenal e i pareggi contro Chelsea, Liverpool e Tottenham fecero comprendere che dalle parti del Mersey non solo era difficile andarci a giocare ma ancor di più fare bottino pieno; situazione che escluse il solo City, vittorioso a due giornate dal termine (quando per l'Everton il quarto posto era ormai una chimera).
La campagna trasferimenti del Club di Liverpool, fino ad oggi, ha visto il mantenere gli elementi più rappresentativi tra le file della rosa. S'è fatto un gran parlare di Coleman come possibile cessione ai grandi Club, invece poi rimasto. S'è fatto un gran parlare di Baines come possibile cessione ai grandi Club, invece poi rimasto. S'è fatto un gran parlare di Barkley come possibile cessione ai grandi Club, invece poi rimasto. Anzi, il Club ha investito moneta sonante per garantirsi le prestazioni di Lukaku, acquistato per trenta milioni di euro dal Chelsea.
Io credo che quest'anno, come successo in quello passato, a Goodison Park sarà durissima per chiunque, e parecchi punti, per coloro che si giocheranno il titolo, verranno persi proprio dalle parti del Mersey.

giovedì 21 agosto 2014

BLACK SABBATH | "MASTER OF REALITY"

Il 1971 è stato senza dubbio l'anno spartiacque della band più famosa di Birmingham. Il successo di Paranoid, dopo il debutto dell'album omonimo, avrebbe potuto seriamente mettere in difficoltà l'estro creativo di Iommi e Ozzy. Ripetere a distanza di pochi mesi le posizioni in classifica conquistate da "War Pigs" e "Hand of Doom" un compito che nessuno avrebbe voluto in carico. Nessuno tranne i Sabbath.
Il Tour ancora in atto, i criteri di programmazione alquanto particolari scelti dal manager toglievano il tempo che sarebbe servito per iniziare a scrivere il nuovo lavoro.
Nessuna pausa, nessuna canzone "avanzata".
Serviva uno studio, idee e nuovi riff che potessero aprire la porta alle nuove scritture dei Sabbath.
Detto fatto. L'ingresso in studio e la vena talentuosa di Iommi hanno dato il via alla costruzione dei brani.
Tra l'altro senza grossi problemi.
Tranne uno: la lunghezza dello stesso album.
Ma il tempo era tiranno. Per pensare e vivere i brani.
Per allungare le canzoni troppo corte si aggiungesero dei piccoli pezzi di sola chitarra e quando questo non bastava si optò per qualcosa di strumentale, come "Embryo", che introdusse "Children Of The Grave".
Uno stratagemma classico che segnò i lavori dei Sabbath.
"Si da un po'di respiro al tutto e si creano dei chiaroscuri".
Questo lo Iommi pensiero, costituito dall'idea di dare alle canzoni la giusta alternanza.
"Se ascolti un album o anche una singola canzone che ha un ritmo martellante dall'inizio alla fine, non ne apprezzi la pesantezza perché non si alterna con qualcosa di più leggero".
Non a caso le parti "leggere" introdotte all'interno delle canzoni esaltavano a dismisura il ritorno in grande stile del riff "Heavy". "Orchid", ad esempio, ha avuto lo scopo di sfociare in "Lord Of This World".
Una sorta di calma prima della tempesta, per mettere in evidenza la dinamica.
Ai tempi tutto sembrava così strano, ma piaceva.
Piaceva ai Sabbath, che non si sono mai limitati a qualcosa di ordinario, piaceva ai fans, piaceva alla produzione.
Nel marzo del 1971 "Master Of Reality" andò in registrazione.
Il coinvolgimento per la terza opera della Band fu totale.
Tony sentì per la prima volta il desiderio di entrare in ogni singolo secondo della produzione e le idee cominciarono ad arrivare copiose.
In "Children Of The Grave", "Lord Of This World" e "Into The Void" la band si accordò tre semitoni sotto. Un esperimento che servì per necessità.
Ai tempi quasi tutte le band erano provviste di chitarra ritmica e/o tastiera. I Sabbath no. Una chitarra, un basso ed una batteria.
Accordarsi in tonalità più basse avrebbe garantito un suono più corposo, più profondo, più pesante.
Con il senno di poi si può tranquillamente affermare che i Sabbath siano stati i primi a fare questo tipo di scelta.
La composizione di "Master Of Reality" proseguiva in tutta la sua particolare sperimentazione.
Basti pensare a "Solitude", la prima canzone d'amore incisa, con effetto delay sulla voce di Ozzy e il flauto suonato da Iommi.
E poi ancora ""Sweet Leaf", la cui storia è figlia del periodo un po' particolare della band.
Ai tempi i Sabbath facevano ampiamente uso di stupefacenti, tra cui la marijuana. Mentre Iommi stava registrando il suono con la chitarra acustica per un altro brano, Ozzy gli propose di fumare uno spinello enorme: "Fatti un tiro di questo!", gli esclamò.
I colpi di tosse furono la conseguenza di quel tiro, quei colpi di tosse furono registrati ed usati per l'apertura dell'album e per introdurre "Sweet Leaf".

sabato 16 agosto 2014

LA VITTORIA DELLA LUCIDITA'

Sono le vittorie come quella di oggi che ti possono permettere di giocare per la vittoria finale.
Quella ottenuta dopo il tempo regolamentare, quando tutto sembra finito, quando l'ennesimo debutto stagionale stava concludendosi con una non vittoria.
Anche la fortuna un'ingrediente fondamentale, ma la vittoria in questo esordio casalingo è stata conseguita credendoci, trovando la lucidità anche quando la fatica poteva e doveva avere la meglio. Il match contro il Palace, che sulla carta ci vedeva nettamente superiori, ha riservato parecchie difficoltà, come invece stava nella (quasi) logica delle cose. E questo nonostante l'assenza di Pulis.
Squadra rognosa, ben messa in campo, chiusa nella propria trequarti in appena trenta metri.
Entrare con la giocata, in questo momento della stagione, un compito al limite del possibile. Infatti non abbiamo praticamente mai bucato i centrali degli Eagles e sugli out sia Ward che Kelly, con il rispettivo aiuto di Puncheon e Bolasie, non hanno mai concesso la linea di fondo a Debuchy e Gibbs.
Qualche buona conclusione da fuori area (quasi sempre respinte dal muro di difensori) non poteva bastare per impensierire Speroni e compagni, ma a questo, per buona parte dell'intero match, c'hanno costretti gli uomini di Keith Millen.
La palla inattiva una delle poche e concrete possibilità di sbloccare l'incontro. Ma c'hanno pensato prima gli Eagles. Al primo tiro nello specchio hanno fatto centro con Hangeland, abile a sfruttare i suoi centimetri e l'ottimo pallone di Puncheon messo in mezzo dalla bandierina.
Nessuno scoramento, ma la consapevolezza che sarebbe stata dura, durissima.
La vittoria ottenuta, grazie ad Aaron, la si deve principalmente a quella rete del Boss, che nel recupero del primo tempo (ancora nel recupero) ha riportato il match in perfetta parità. Uno di quei goal che ti fanno vivere l'intervallo con tutta un'altra testa.
Ma nella giornata dell'esordio casalingo con sconfitta dello United (2-1 per lo Swansea), del doppio recupero della neo-promossa Leicester ai danni dei Toffees e di un turno che ha comunque visto faticare i più, compresi quelli degli Spurs che con un pizzico abbondante di fortuna hanno espugnato Upton Park, i tre punti sono un bottino di fondamentale importanza.

venerdì 15 agosto 2014

MIRACLE CAN HAPPEN

Ci vuole sempre un motivo o una ragione per proseguire qualsiasi cammino. Stimoli che pungolino la voglia di migliorare, scosse che accendano il quotidiano, senza lasciare nulla al caso.
Su questo dovremo basare la nostra stagione, senza nasconderci, senza omettere gli obbiettivi.
Si parte per vincere. Un obbiettivo, un traguardo, un miracolo che dovremo aver la capacità di far accadere. Credendoci. Giorno per giorno, partita dopo partita. Dopo ogni vittoria e soprattutto dopo ogni sconfitta.
L'abbiamo dimostrato in questi anni, pur senza competere alla pari in sede di mercato con chi poi ha avuto la meglio. Lo stiamo dimostrando da dodici mesi, nel momento in cui il mercato è diventato affare interessante anche per noi.
La stagione passata ha dimostrato che questo Club è pronto a diventare protagonista per il risultato più importante. Gli ultimi tre mesi, con le vittorie in FA Cup e nella Community Shield, hanno certificato che questa squadra, con tutte le pedine al loro posto, è in grado di primeggiare con chi ieri sembrava inarrivabile.
Questa è la premessa con cui affronteremo la prima giornata di campionato, il Crystal Palace, Tony Pulis e il suo meritatissimo premio di Manager of the Year.
Sarà una stagione ancor più complicata e incerta di quella appena conclusa. Vuoi perché le prime quattro si sono rinforzate, vuoi perché lo United con l'avvento di van Gaal sarà assoluto protagonista. Vuoi perché la lotta all'Europa League brucerà parecchi punti a coloro che lotteranno per la vittoria finale. Everton e Tottenham su tutte ma poi anche Southampton, Sunderland, Newcastle ed eventuali altre sorprese condizioneranno l'intero esito del torneo.

domenica 10 agosto 2014

IL PESO DELLE VITTORIE

C'è un peso che determina la qualità delle vittorie. A seconda del contesto, dell'avversario e del periodo si può quantificare la veridicità del trionfo. Vincere una Community Shield non cambia nessun valore (se non quello di avere portato a tredici le vittorie nella manifestazione), anche se l'avversario si chiama Manchester City. L'aspetto che invece viene travolto è quello mentale. Il nostro in particolare.
Vincere questa partita nel modo in cui l'abbiamo vinta ci pone su di un piano che solo ottantacinque giorni fa era impensabile. Questo aumenterà la convinzione: nei giocatori, nei tifosi, nell'ambiente.
L'aver saputo immediatamente dare seguito all'ottimo finale di stagione conquistando il secondo trofeo consecutivo nell'arco di soli tre mesi è sinonimo di grande professionalità e di scelte che in campo hanno premiato il lavoro fatto in sede di mercato.
Staserà è giusto festeggiare, domani sarà già tempo di Crystal Palace.
Senza allarmismi: a me fanno più "paura" gli Eagle di Pulis che gli attuali Citizen. C'arriveremo mediaticamente con tutti i, logici, favori del pronostico, dopo aver attraversato una settimana dove in molti elogeranno la squadra. E' un match dove c'è solo da perdere. Vincerlo, però, farebbe comprendere a molti che non sono solo le gambe a girare.

ALMENO COSI' IL CULO LO TENGONO COPERTO

Art. 71 Costituzione
L'iniziativa delle leggi appartiene al Governo, a ciascun membro delle Camere ed agli organi ed enti ai quali sia conferita da legge costituzionale.
Il popolo esercita l'iniziativa delle leggi, mediante la proposta, da parte di almeno cinquantamila elettori, di un progetto redatto in articoli.
Con 214 voti favorevoli, 17 contrari e 13 astenuti Palazzo Madama ha approvato l'articolo 11 del disegno di legge di riforma del Senato che modifica l'articolo 71 della costituzione. Serviranno 150mila firme per proporre leggi d'iniziativa popolare. Nel testo della Costituzione finora in vigore le firme necessarie per proporre leggi sono invece 50mila. La nuova soglia di 150mila è stata introdotta da un emendamento. Nel testo originario del ddl riforme approdato in aula la soglia necessaria veniva alzata fino a 250mila.
...almeno così il culo lo tengono coperto.

sabato 9 agosto 2014

APRIAMO LA CACCIA

Morning Gooners,
la stagione ufficiale sta per aprire i battenti e tra una settimana esatta prenderà il via la Premier League, ma prima di questa, come aperitivo ad una stagione che si preannuncia incerta ed elettrizzante, Wembley aprirà le porte alla Community Shield. E noi ci saremo.
Ci saremo per provare a dare seguito alla vittoria ottenuta nel mese di maggio proprio sul rettangolo verde londinese, che ci ha permesso di mettere in bacheca l'undicesima Coppa d'Inghilterra. Ci saremo per confrontarci con una squadra che, insieme a Chelsea e Liverpool, fu il nostro unico tallone d'Achille nella passata stagione.
Ci saremo con una rosa che è aumentata di qualità, innesti che dovranno sopperire al problema di cui sopra.
Si dice che l'appetito vien mangiando, e allora perché non credere che questa volta le cose potrebbero andare come tante volte in questi ultimi otto anni abbiamo sognato. Trovare quell'equilibrio emozionale capace di farti alzare trofei, fare la differenza, a prescindere da protagonisti e avversari.
Lo spirito osservato in questi autunnali mesi estivi la cartina tornasole che stimola l'ottimismo.
Gli arrivi di elementi come Alexis Sanchez, Mathieu Debuchy, David Ospina, Calum Chambers e il ritorno a casa di Joel Campbell, hanno trasmesso a tutto l'ambiente un messaggio positivo. Ancor di più lo è stato il non aver avuto disturbo mediatico sulle eventuali cessioni; esternazioni derivanti dai fumi dell'alcol escluse. E a tutto ciò si aggregheranno presto i tre campioni del mondo.
Le premesse sembrano davvero esserci tutte.

domenica 3 agosto 2014

MAESTRO E ALLIEVO

Il Patto del Nazareno, oltre a contenere le note schifezze alla luce del sole chiamate Italicum (perfino peggiore del Porcellum) e delirio allegramente autoritario del Senato, contiene pure: 1) La salva-Mediaset; 2) Il Tavolo-Ghedini (riforma della Giustizia dettata da Berlusconi, noto giurista illuminato); 3) Il "Tutti al Quirinale tranne Prodi", sgradito da Berlusconi ma pure da molti piddini, a partire dai famosi 101 - che in realtà erano 120 e tra cui c'erano anche renziani. Più che un "patto delle riforme", quella del Nazareno è un'opera di paraculismo carnivoro renziano e killeraggio democratico berlusconiano. Renzi ci mette la faccia (e già quella non è un granché), Berlusconi la mente diabolica. E gran parte dei media incensano i due sicari - maestro e allievo - della Costituzione. Complimenti a Berlusconi, che era e resta genio del male; complimenti ai renziani, che pur di vincere voterebbero persino Renzi (questa arriva tardi); e complimenti soprattutto a chi vota Pd pur essendo di sinistra: la loro è una forma di masochismo così estrema da non essere neanche stata concepita dal buon vecchio autore di Venere in pelliccia.