..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

sabato 16 agosto 2014

LA VITTORIA DELLA LUCIDITA'

Sono le vittorie come quella di oggi che ti possono permettere di giocare per la vittoria finale.
Quella ottenuta dopo il tempo regolamentare, quando tutto sembra finito, quando l'ennesimo debutto stagionale stava concludendosi con una non vittoria.
Anche la fortuna un'ingrediente fondamentale, ma la vittoria in questo esordio casalingo è stata conseguita credendoci, trovando la lucidità anche quando la fatica poteva e doveva avere la meglio. Il match contro il Palace, che sulla carta ci vedeva nettamente superiori, ha riservato parecchie difficoltà, come invece stava nella (quasi) logica delle cose. E questo nonostante l'assenza di Pulis.
Squadra rognosa, ben messa in campo, chiusa nella propria trequarti in appena trenta metri.
Entrare con la giocata, in questo momento della stagione, un compito al limite del possibile. Infatti non abbiamo praticamente mai bucato i centrali degli Eagles e sugli out sia Ward che Kelly, con il rispettivo aiuto di Puncheon e Bolasie, non hanno mai concesso la linea di fondo a Debuchy e Gibbs.
Qualche buona conclusione da fuori area (quasi sempre respinte dal muro di difensori) non poteva bastare per impensierire Speroni e compagni, ma a questo, per buona parte dell'intero match, c'hanno costretti gli uomini di Keith Millen.
La palla inattiva una delle poche e concrete possibilità di sbloccare l'incontro. Ma c'hanno pensato prima gli Eagles. Al primo tiro nello specchio hanno fatto centro con Hangeland, abile a sfruttare i suoi centimetri e l'ottimo pallone di Puncheon messo in mezzo dalla bandierina.
Nessuno scoramento, ma la consapevolezza che sarebbe stata dura, durissima.
La vittoria ottenuta, grazie ad Aaron, la si deve principalmente a quella rete del Boss, che nel recupero del primo tempo (ancora nel recupero) ha riportato il match in perfetta parità. Uno di quei goal che ti fanno vivere l'intervallo con tutta un'altra testa.
Ma nella giornata dell'esordio casalingo con sconfitta dello United (2-1 per lo Swansea), del doppio recupero della neo-promossa Leicester ai danni dei Toffees e di un turno che ha comunque visto faticare i più, compresi quelli degli Spurs che con un pizzico abbondante di fortuna hanno espugnato Upton Park, i tre punti sono un bottino di fondamentale importanza.
Partire bene, posizionarsi nelle posizioni di testa un concetto che più volte ho ribadito.
E per partire bene, come accadde lo scorso anno, c'è la necessità di avere un Aaron Ramsey formato come lo state vedendo. Un giocatore fenomenale.
La crescita mentale avuta dal ragazzo di Caerphilly il lasciapassare per diventare un campione. Quello che oggi Aaron è. Il goal, quella corsa, quell'urlo, in quel momento della partita, i segni di un predestinato.
Ora la testa si dovrà necessariamente spostare fuori dai confini, in un'altra competizione. Su uno degli obbiettivi principali della stagione: entrare nei gironi di Champions League.
La meta sarà la Turchia, e anche li, soprattutto per il clima, non sarà semplice. Martedì ci sarà un quasi logico cambio di line-up. Giroud potrebbe partite titolare, così come Nacho, The Ox e Rosicky.
Nonostante un mondiale appena disputato, l'attuale assenza dei tedeschi e di Walcott convalescente, vedo una rosa abbastanza competitiva per disputare questa prima parte di stagione, dove, a livello generale, nessuno sta dimostrando sul campo continuità di risultati.
Ma stasera ci godiamo la testa del torneo, i primi tre punti, il primo assist di Alexis, la rete del Boss e quella di Box to Box. Stasera ci godiamo una vittoria, la vittoria della lucidità.

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