..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

mercoledì 30 giugno 2010

UNA NOTTE MAGICA

Ci siamo, questo mondiale è giunto al suo epilogo. Otto partite e poi calerà il sipario, su di un continente che c'ha raccontato la sua storia, i suoi colori, il suo modo di vedere il calcio, su di un Paese che solo quarant'anni fa era imbarbarito da violenze e crudeltà. 

UN CALCIO CREDIBILE

Ci siamo, è arrivato il verdetto, il calcio deve essere credibile, basta una firma per la Gazzetta ed inizierà una nuova era.
Questa mattina (ieri ndr), in prima pagina sul giornale rosa, campeggia la scritta: ”Firmate su gazzetta.it . Il nostro appello per un calcio credibile” .
Unico responsabile degli errori macroscopici che hanno condizionato l’esito di due grandi sfide mondiali è Blatter, il “grande capo” del calcio che non vuole la moviola in campo.
Per chi ha capito il meccanismo che ha portato a calciopoli e il ruolo rivestito dal giornale rosa, non si può che sorridere leggendo questa levata di scudi.

martedì 29 giugno 2010

NOBEL PER LA PACE / 47

Secondo attacco obamiano in due giorni, cinque i morti.

BIDONI

Quasi 294 milioni di euro andati in fumo. Questo il "valore dell'energia" che si ritrovano oggi in tasca i 78.759 risparmiatori che nel maggio del 2006 investirono complessivamente 414 milioni di euro sulla Saras. Ovvero la società di raffinazione petrolifera della famiglia Moratti che si apprestava ad andare in Borsa all'insegna, appunto, de "Il valore dell'energia".

STASERA TOCCA AL MAGO


A Solvalla una "stecca", che ci può stare, a Roma nuovamente in pista, per dimostrare che il numero uno è lui.
In Svezia la rottura allo stacco ha compromesso una corsa che avrebbe potuto vederlo frantumare i cronometri, stasera, e sui 2100 metri, una nuova occasione per ribadire che il capoclasse dei quattro anni è lui.

domenica 27 giugno 2010

NOBEL PER LA PACE / 46

Altro attacco obamiano in Pakistan, il quinto del mese di giugno, il quarantatresimo dall'inizio dell'anno.
Stavolta due i morti.

sabato 26 giugno 2010

ASSEN: LA GARA

Non si ferma più. Inarrestabile la rincorsa al primo titolo mondiale per Jorge Lorenzo, vincitore anche del Dutch TT di Assen con la solita inesauribile condotta di gara, affossando le residue speranze altrui. Non sono più indispensabili giri veloci da fantascienza o “remontade” da antologia: per il leader del mondiale al Circuit Van Drenthe è bastato partir bene confermando la pole position conseguita il venerdì, tenere un passo ragguardevole senza offrire spazio a Pedrosa o Stoner per il sorpasso, andare in fuga in un momento studiato in precedenza, il 12° giro, quando ha preso la via della quarta vittoria stagionale su sei gare.

QUANDO IL CASO SI RIAPRE

Due procuratori aggiunti, due dei magistrati che in questo momento guidano la procura di Milano: Alfredo Robledo, capo del pool che si occupa di reati contro la pubblica amministrazione, e il suo collega Edmondo Bruti Liberati, in procinto di insediarsi sulla poltrona di capo della Procura. È nelle loro mani la sorte dell’inchiesta-bis sul caso dei dossier illegali di Pirelli e di Telecom, aperta nei giorni scorsi. Con la sentenza che ha condannato - ma solo per una parte - delle accuse - l’ex capo della security Giuliano Tavaroli e gli altri imputati, il giudice preliminare Mariolina Panasiti ha rimandato tutti gli atti alla Procura perché torni a indagare. Nel mirino del giudice, i piani alti di Telecom all’epoca dei fatti: a partire da Marco Tronchetti Provera, allora presidente della compagnia telefonica e tuttora numero uno di Pirelli. Nelle motivazioni depositate, la Panasiti scrive senza mezzi termini che Tronchetti sapeva tutto. E che era nel suo interesse che agiva la struttura guidata da Tavaroli.

venerdì 25 giugno 2010

CHIEDETEVI IL PERCHE'

Comunicato stampa
La dèbacle italiana ai mondiali di calcio rappresenta il peggior risultato mai conseguito dalla nostra nazionale nella sua storia. La pochezza di idee e del gioco espresso rappresentano, indubbiamente, la più grande mortificazione per un paese che di calcio vive.
Ma non faremmo opera meritoria se non ricordassimo il motivo per il quale tale disastro sportivo si sia perpetrato. L’estate 2006 ha rappresentato un punto di rottura dell’intero movimento calcistico italiano. Lo scempio compiuto sulla società Juventus, vera e propria fucina delle nazionali “mondiali”, e sia pur più blandamente su altri club come il Milan, altra società che tanto ha dato ai colori azzurri, non poteva non produrre disastrosi riflessi sull’intero movimento calcistico italiano. Non è un segreto che l’Italia pesa nel ranking Uefa sempre meno, così come non è un segreto il flop europeo di Donadoni. Se a tutto ciò aggiungiamo le sconfitte per le assegnazioni degli europei di calcio 2012 contro l’Ucraina e la Polonia e 2016 contro la Francia, quando l'unico titolo di merito riconosciuto all’Italia è stato il progetto del nuovo stadio della Juve, il misero stato in cui versa attualmente il calcio italiano risulta evidente. Tanto più se si considera che le ultime vittorie “nazionali” sono di una squadra con 11 stranieri.
Petrucci, Abete, Guido Rossi e Palazzi, siete Voi i padri di tale scempio!!!

GIUSTO COSI'

Siamo usciti dal mondiale africano perdendo contro la Slovacchia una partita che bisognava vincere per forza. Si chiude un cerchio apertosi quattro anni fa e si chiude nel modo peggiore possibile.L’Italia si classifica ultima in un girone che comprendeva la Nuova Zelanda, e purtroppo non era il mondiale di rugby.

ASSEN: POLE POSITION


Doveva andare così: Jorge Lorenzo al TT Circuit Van Drenthe di Assen fa sua la seconda pole position stagionale e consecutiva dopo Silverstone, la 37° in carriera (11 in MotoGP) grazie ad un ottimo 1′34″515 spiccato proprio all’ultimo dei 31 giri (tanti) percorsi nell’ora a disposizione. Il leader del mondiale è parso davvero con un buon vantaggio di margine sugli inseguitori, più dei quasi 3/10 comparsi nel responso cronometrico. Questa mattina nelle prove un ruolino di marcia interessante sul passo nonostante un motore a fine esercizio (tre punzonati in questa prima parte di stagione), questo pomeriggio la pole position.
Basi importanti per prospettare una gara d’attacco come già accaduto a Silverstone. Toccherà a Randy De Puniet e, soprattutto, Casey Stoner azzardare l’offensiva, al fianco del #99 in prima fila. Se per il pilota transalpino del team LCR Honda non è più una sorpresa, per l’ex iridato una buona sessione macchiata soltanto con un problema allo scadere che l’ha costretto a guardare tutti dai box nei conclusivi e decisivi minuti.
Per sua fortuna la prima fila è salva anche da Ben Spies, ottimo quarto a conferma di una costante crescita che lo proietta tra i sicuri protagonisti della gara di domani (e della seconda parte di stagione), anche a scapito del connazionale Nicky Hayden quinto nonostante una mattinata condizionata da un problema al propulsore ed una scivolata.

giovedì 24 giugno 2010

13

La questione, adesso, comincia ad essere seria: Mara Op ha vinto la sua tredicesima, su tredici, corsa in carriera.
Ha vinto ancora una volta staccando tutti, ha vinto ancora una volta con una facilità disarmante, ha vinto stabilendo, alle Mulina di Firenze, il suo record personale: 1.13.2
Una bella storia quella dell’allieva di Leonardo Cherubini e dei colori della scuderia Tre A. Vincitrice su 4 piste diverse e per la prima volta in pista da mezzo miglio, c'è da chiedersi: quali sono i limiti di Mara?
Qui avevo scritto che l'ippica è passione, storia, voglia di natura, libertà ma soprattutto sogni, e quest'ultimo Mara continua a non volerlo fermare.

ARGENTINA '78

Taluni grandi eventi sportivi vengono sovente ricordati per fattori che con lo sport non c’entrano nulla. Uno di essi è il campionato mondiale di calcio del 1978 disputato in Argentina, che fu vinto dalla squadra padrona di casa. Questo esito sarebbe stato, secondo appunto una certa vulgata, esclusivamente frutto del regime politico presente all’epoca nel Paese sudamericano, regime ovviamente sgradito a chi è di questa opinione.
E’ davvero opportuno quindi far riemergere che cosa accadde realmente in campo affinché certe interpretazioni politiche non finiscano col sostituirsi ai fatti sportivi, cancellandoli completamente dalla memoria. In questo modo inoltre ognuno potrà farsi un’opinione senza esserne all’oscuro.
Il Mondiale cominciò in modo alquanto sfortunato per l’Argentina, visto che si ritrovò in un girone giustamente denominato “di ferro”. Ne facevano infatti parte tre formazioni europee di tutto rispetto: Italia, Francia e Ungheria. Nessuno pertanto vaneggiò, né ha mai potuto vaneggiare, di sorteggio pilotato o truccato.

RACCONTIAMOCI DELLE BALLE

Abbiamo negli ultimi giorni parlato del decadimento del nostro calcio, lo abbiamo fatto analizzando dei semplici fatti, dalla politica sportiva alla tecnica, dalle istituzioni alla giustizia sportiva, arrivando alla conclusione di come non funziona niente e di come l’intero sistema non è più credibile.
Poi c’è tutto quello che gira intorno al calcio e che in qualche modo lo alimenta, come la stampa sportiva.
Un enorme reality i cui protagonisti rimangono aggrappati ad una realtà non credibile, ma che si ostinano a proporre per poter salvare i loro privilegi.

mercoledì 23 giugno 2010

LA FIGURA DELL'ARBITRO

«La figura dell’arbitro di calcio, da sempre, offre motivi di dibattito e polemiche. È nel DNA del tifoso, dell’opinione pubblica, e dei media, con la moviola a fare da cassa di risonanza per recriminazioni e per intentare processi sull’operato dei direttori di gara. Si parta da una premessa: l’errore è insito nella natura umana, ci può stare, senza che questo autorizzi o alimenti ipotesi di complotto ai danni della società di turno. Credo che quest’anno debba esistere un comune denominatore nell’analizzare il ruolo rivestito dagli arbitri di gara: sono i veri vincitori del campionato 2009-2010, tra l’altro avvincente e bellissimo».

BAND OF HORSES

Non li conoscevo, ma il buon Camillo ha pensato bene di farmeli conoscere. Così li ho ascoltati.
Qui sotto, su un taxi nero di Londra, cantano una versione unplugged di una delle loro canzoni più belle, Ode to LRC. Camillo ha ragione, sono bravi.

martedì 22 giugno 2010

COSA SALVIAMO?

Si ritorna a parlare di “fair play finanziario”, la politica dei conti “puliti”, quella che non dovrebbe permettere ai “furbetti” del bilancio di trarre vantaggio da operazioni poco limpide, come quella di avvalersi delle "scatole cinesi", per esempio.

lunedì 21 giugno 2010

VASCO LONDON INSTANT LIVE


Da domani in tutti i negozi il documento sonoro, VIBRANTE ed EMOZIONANTE, dello straordinario concerto di Londra. Disponibile su 2 CD Limited Edition e Digital Album.

VASCO LONDON INSTANT LIVE


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domenica 20 giugno 2010

SILVERSTONE: LA GARA

Ha vinto Jorge Lorenzo, dominando dal primo all'ultimo metro. Impressionante il suo ritmo gara già dai primissimi giri, girando costantemente 6/7 decimi meno del gruppo inseguitore, capeggiato dagli ottimi Dovizioso e De Puniet. Ora che Valentino Rossi è fuori dai giochi, Pedrosa non riesce a trovare continuità e Stoner incappa in amnesie come quella odierna, per il "parafuera" sembra veramente l'anno giusto per conquistare il titolo iridato. Ottimo secondo si è classificato Andrea Dovizioso, ribattendo tutti i tentativi di rimonta dei vari Hayden, Spies e soprattutto De Puniet. Ora l'italiano si ritrova in seconda posizione mondiale a "soli" 37 punti dal maiorchino, e c'è da scommettere che sarà un sicuro protagonista per tutta la stagione. Bene le Ducati, anche se in questa stagione non hanno ancora conquistato un podio, sia con Hayden (4°) che con Stoner. Quest'ultimo, dopo una partenza a dir poco comica (da terzo in griglia ad ultimo dopo la prima curva) si è reso protagonista di un recupero impressionante, riuscendo a pochi giri dal termine a scendere sotto il 2.04; un quinto posto futuribile. Male l'altra Honda ufficiale di Pedrosa, a cui sono stati davanti sia De Puniet, ottimo per tutto il week-end, sia Simoncelli, settimo e autore della miglior gara stagionale.
Chiusura, e copertina, dedicata a Ben Spies, il talentuoso pilota americano che è riuscito ad aggiudicarsi il primo podio della MotoGp della sua carriera. Gara a dir poco perfetta, condita dai colpi di genio di un ragazzo che con una Yamaha clienti ha reso il pomeriggio inglese emozionante e divertente; ne riparleremo presto.
Su Bikeracing i risultati di giornata.

KYMY GRAND PRIX 2010

In partenza sbagliano Lisa America e Copper Becch. Al comando Irving Rivarco. Dopo 600 metri Brioni chiede strada a Pippo Gubellini, che non la concede non conoscendo le categorie. Nulla si muove fino agli 800 finali, dove dopo recupero mostruoso viene via Lisa America, in terza ruota e dopo aver perso non meno di 80 metri in partenza. Affianca Brioni per tutta l'ultima curva, dove collassa Irving Rivarco e la lotta si ristringe a 4 Cavalli: Brioni, Lisa America, Oceano Nox eTriton Sund.
La spunta Brioni, su Oceano Nox, Lisa America eTriton Sund; i quattro in una lunghezza, quinta leggermente discosta Ilaria Jet.
Considerazioni.
Lisa America fa una cosa da cineteca, credo irripetibile, spaziale.
Brioni se la suda tutta: 2.100 metri aria in faccia; bene anche Ocean Nox, sufficente Triton Sund, che con quello schema doveva vincere; credo che siamo al capolinea di una carriera eccellente. Ilaria benino, se si pensa alla Ilaria dello scorso anno. Irvin Rivarco vittima.
Tempo al Km: 1.12,7 sui 2.100 metri su pista leggermente allentata.

sabato 19 giugno 2010

SILVERSTONE: "TORNO SUBITO"

NOBEL PER LA PACE / 45

Altro attacco obamiano in Pakistan, questa volta 15 le vittime.

SILVERSTONE: POLE POSITION


Il pubblico della MotoGP è abituato a vedere Jorge Lorenzo in pole position: con quella di Silverstone siamo a 10 nella classe regina, 36 nel Motomondiale nonostante sia la prima stagionale. Non si è più avvezzi nel vedere così tante cadute e vivere di continue preoccupazioni sulla salute dei piloti. Valentino Rossi Ko per almeno 3 mesi a seguito del botto del Mugello, a rischio anche la partecipazione al Gran Premio di domani per Dani Pedrosa, caduto rovinosamente al suo ultimo giro utile nelle qualifiche nel tentativo di migliorare la sua terza posizione in griglia...

DISTRUZIONI

Il mistero del dossier Como tiene viva l’attesa per gli sviluppi della vicenda Telecom, quasi quanto quella per la sentenza sul deferimento Menarini-Ceravolo che slitta a lunedì, dopo Italia-Nuova Zelanda, o per la vigilanza Juve annunciata da Andrea Agnelli anche ieri. E ieri è stato il primo giorno d’udienza per la distruzione sancita per legge dei dossier che hanno violato la privacy degli spiati: ebbene, però, le opposizioni in aula alla distruzione di file sono state massicce. Anche l’arbitro De Santis, attenzionato in «modo molto approfondito» ( Cipriani dixit) da Tavaroli dopo l’incontro a tre con Facchetti e Moratti, di cui il presidente nerazzurro non ebbe memoria nell’interrogatorio da Borrelli in Figc il 3 ottobre 2006, s’è opposto col suo avvocato Irma Conti alla distruzione del dossier Ladroni: sarà la pietra d’angolo per la richiesta di danni dell’ex arbitro. Una richiesta danni, quella di De Santis...

FORTUNATI O SELEZIONATI?

È del 17 giugno, una dichiarazione del presidente dell’Anm, Luca Palamara, sulle intercettazioni pubblicate ad indagini in corso che riporto interamente: «Si possono contare sulle dita di una mano. Io ricordo l'intercettazione di Fassino, il libro nero di Calciopoli, Trani e poi l'inizio dell'inchiesta Abu Omar. In tutti gli altri casi abbiamo trovato la pubblicazione e diffusione di materiale non più segreto ma portato a conoscenza normalmente delle parti con deposito degli atti preliminari».
Ma che fortuna! Calciopoli è nella top ten delle eccezioni; anche questo è un nuovo record!
Poi inutile stare li a disquisire sul fatto che Luca Palamara sia stato parte attiva proprio all'interno di un filone di calciopoli; ricordiamo che anche lui ha “approfittato” di questa eccezione proprio per sorreggere l’impianto accusatorio nel processo Gea, dove svolgeva il ruolo di pubblico ministero, autore dell'inchiesta assieme a Maria Cristina Palaia.

"ARMIAMOCI... E PARTITE!"

Un perfetto, coinvolgente appello alla nazione che si potrebbe titolare: “Armiamoci e… partite!”. Ancora una volta, Barack Obama ha dato prova delle sue straordinarie capacità oratorie, e purtroppo, ancora una volta, ha confermato la sua straordinaria allergia nell’impegnarsi in prima persona nel risolvere le crisi. Problemino che delega ad altri, quasi non si fosse ancora accorto di essere l’uomo, il leader, con più poteri al mondo, a capo del paese più potente del mondo. Oltre ai voli pindarici sulle energie pulite, alla definizione della portata storica della catastrofe, alla nomina di Ray Mabus quale “zar del Golfo” con pieni poteri operativi, alla assicurazione che la Bp pagherà i danni (“ma non eccessivi”, ha poi corretto Obama, che deve rimediare ad una crisi diplomatica con l’Inghilterra causata dal suo scaricare le colpe solo sulla Bp), il paese, e il mondo, si aspettavano di sapere “cosa” esattamente farà la Casa Bianca. Ma Obama non l’ha detto. Sono passati 58 giorni dall’esplosione della piattaforma petrolifera...

UN BIG BEN PER NON FERMARSI

Quando questa mattina sono arrivato in piazza Bresca ho pensato di mollare tutto, perché vedere il mio passato, il presente ed il futuro andare così in fumo”. Lo ha detto Andrea Di Baldassare, titolare del "Big Ben", locale andato a fuoco in piazza Bresca nella mattinata di ieri. Dopo alcune ore dall’incendio e qualche ora trascorsa in tranquillità a casa, Andrea è tornato più combattivo grazie, soprattutto, alla solidarietà espressa dalle varie categorie della città dei fiori.

venerdì 18 giugno 2010

NON C'E' SPERANZA

Questo schifo proseguirà per altri dieci o vent’anni, Falcone & Borsellino continueranno a essere strattonati da una parte e dall’altra sino a essere definitivamente svuotati - forse già lo sono - di ciò che veramente furono e di ciò che veramente fecero. Sui loro nomi e sulle loro fotografie andrebbe seriamente proposta una moratoria, una sorta di imposta da far pagare ogni qualvolta si ritenga di dover imbracciare la loro icona come una clava. Ma è troppo tardi, lo è da una vita, è dall’estate 1992 che la loro memoria è finita nel canaio. Senza contare il relativo parentado in circolazione, i fratelli e le sorelle e le cugine, personcine dignitose mischiate ad autentici casi umani. Scaraventare il cadavere di Falcone & Borsellino ai piedi dell’avversario politico - come ha tentato di fare stavolta l’Espresso, arruolandoli nella campagna contro la legge anti-intercettazioni - resta comunque una porcata peggiore di quella che ha riguardato altri personaggi ed «eroi» pure defunti. Va oltre ogni fisiologia.

giovedì 17 giugno 2010

SI RICOMINCIA DA ANFIELD

Il 14 agosto sarà nuovamente Premier League, la trasferta di Liverpool il primo passo verso la storia.
All'Emirates Stadium si esordirà il 21, il Blackpool l'avversario.

mercoledì 16 giugno 2010

BLACK ICE TOUR LIVE INTRO

MARA OP

L'ippica è passione, storia, voglia di natura, libertà e sogni. L'ippica, anche se banale, è soprattutto cavalli: le loro imprese, le proprie sconfitte. Ma c'è qualcosa che va oltre, qualcosa che l'uomo, spesso, dimentica o fa finta di non sapere: il cavallo ha un'anima, una testa pensante.
Questa storia, raccontata quando ancora le vittorie erano otto da Vieri Berti, rappresenta l'essenza di quanto sopra scritto, rappresenta la risposta ai mille perché di quando ci si domanda: perché ti piace il trotto?
Colpevolmente ho scoperto questa figlia di Crowning Classic e di Zalla Op tardi, un po' perché fuori, Lei, dal giro che "conta", un po' perché "lontana" dal campo che regolarmente frequento.
Da oggi Mara Op avrà un'estimatore in più, anzi, un tifoso, perché l'ippica è passione, storia, voglia di natura, libertà ma soprattutto sogni, e Mara questo sogno non lo vuole fermare. 

MALAFEDE

Ultimamente qualcuno sembra essersi svegliato dal letargo. Proviamo a fare un passo indietro.
Paolo Bergamo. Sono quattro anni che denuncia le sue verità. Lo fa dove gli viene permesso, come all’interno del programma “la Juve è sempre la Juve”; lo fa attraverso un libro (Sono morto in una notte di luglio); lo fa attraverso le interviste e nessuno gli dà peso, nessuno ne chiede la verifica e le sue “dichiarazioni” rimangono per i pochi che hanno voglia di conosce la verità. Fino a poco fa. Poi le nuove intercettazioni risvegliano l’interesse, seppur in minima parte, dell’opinione pubblica e qualche timido approfondimento finisce anche sui quotidiani sportivi nazionali.

AGLI ATTI RIMANE QUESTO

Volevano ridare credibilità al calcio ed hanno finito per non essere più credibili!
La federazione italiana giuoco calcio sta toccando il fondo: per due volte il sistema organizzativo italiano è stato superato (in malo modo) da altre nazioni perdendo l’organizzazione degli Europei ; alla cerimonia inaugurale dei mondiali nessun delegato italiano era presente, eppure la nazionale azzurra si presenta come detentrice della coppa del mondo.
Abete si indigna, parla di “gaffe” e si attende un “chiarimento dalla Fifa”, altrimenti si troverà costretto a scrivere affinché “rimanga agli atti” .
Risposta chiedeva e risposta ha avuto: ”La riconsegna ufficiale della Coppa alla Fifa era già avvenuta il 4 dicembre in occasione del sorteggio. L'iniziativa di giovedì sera era un evento commerciale, nel senso migliore: c'erano diversi ex giocatori”. Pirlo invitato, non ha presenziato perché doveva essere sottoposto ad accertamenti.

UN PUNTO NELLA STORIA DEL ROCK' N' ROLL

La ricetta del Rock'n'Roll è semplicissima, e semplice deve rimanere per poter funzionare. E' musica diretta, "ignorante", senza fronzoli, ma col cuore che hanno le cose fatte per durare. Non ci sono segreti in una Rock'n'roll band, apparentemente: energia, affiatamento, mania di grandezza, capacità e peculiarità del poter essere lassù, sul palco, da riempire solo con la tua presenza... tutto semplice sembra.
Altro problema è saperlo mettere in pratica, altro problema ancora è parlare la stessa lingua del pubblico immenso che hai davanti, ed altro problema ancora è reggere sempre allo stesso modo. Il rock è fatto per i ventenni... sembra.

lunedì 14 giugno 2010

IMPROBABILITA'

La raccolta illegale di informazioni operata da ex-manager di Telecom Italia ha rappresentato "una gravissima intromissione nella vita privata delle persone" ed è improbabile che venisse effettuate all'insaputa dei vertici delle società.

REGIONE CAMPANIA 2010

Ha vinto Mambo Font Sm, a oltre 90/1, precedendo Mirtillo Rosso a media di 1.13.2
Il "cannibale" non è andato oltre un terzo posto, dopo essere rimasto chiuso in corda per un miglio e aver trovato sul suo percorso ogni tipo di intemperia. Che poi ai 400 finali Pietro il grande abbia dovuto fermare di pacca il suo allievo, onde evitare la collisione con Mondiale Ok, fa parte di una serata che, con schema più proprizio, avrebbe visto trionfare il figlio di Pine Chip.

QUANDO C'ERA IL 23

Boston e Los Angeles andranno a giocare gara 6, sul campo dei Lakers (compresa l'eventuale gara 7), sul 3-2 per i Celtics.
Boston e Los Angeles stanno offrendo quello splendido spettacolo che solo Bird e Magic sono riusciti ad offrire nella metà degli anni ottanta.
Poi, però, quando l'"anello" cominciava a "pesare", c'era un solo uomo capace di spostare gli equilibri con un gioco da 4 punti nello spazio di ventidue secondi, gli ultimi dell'ultimo quarto di gara 6, naturalmente della finale.
Quell'uomo ha scritto la storia dell'Nba, questo video l'augurio per un'emozionante gara 6.

NOBEL PER LA PACE / 44

Altri due attacchi missilistici obamiani in Pakistan: quattordici morti.

domenica 13 giugno 2010

NAD AL SHEBA SPACCA UNA GENERAZIONE

Nad Al Sheba domina il G.P. Nazionale a San Siro in 1.12.1 (record del mondo per un tre anni sui 2000 metri in pista da chilometro) con il training di Mauro Baroncini (vincitore di questa corsa con Faliero As) raggiante a bordo pista. Vola Nad Al Sheba e supera di un secondo il record della corsa dello scomparso Faliero As 1.13.1. Cresce il 3 anni della scuderia Vayla di Vico e raggiunge sulla pista milanese il terzo successo consecutivo: Elwood Medium, Giovanardi e Nazionale, Una “Triplete” da autentico leader della generazione.

sabato 12 giugno 2010

NAZIONALE & FILLY

Passato, Presente, Futuro questa è la nostra vista: ricordi, fatti e pensieri.
I giorni passano, ma dentro il nostro corpo c’è un tarlo che rode continuamente, un tarlo che ormai ci appartiene, questo piccola simbolica creatura che richiama la nostra attenzione è l’amore per il cavallo, per le corse. In un momento nero per l’ippica italiana, scossa in questi ultimi giorni per le dimissioni di Baggio, la scala del trotto italiano ospita il tanto atteso Gran Premio Nazionale. I ricordi che abbiamo scaturiscono brividi che corrono lungo la nostra schiena, le rette a fruste alzate, le vittorie di cavalli che hanno poi lasciato il segno nell’Europa che trotta, per fare qualche nome Lana del Rio, Giulia Grif, Daguet Rapide e Viking Kronos. Che sensazioni, che emozioni, serate trascorse in compagnia sotto i riflettori dell’anello milanese, la folla assaliva le tribune milanesi, non aggiungo altro, sarà la vostra mente a spaziare e a pescare i ricordi più belli.

venerdì 11 giugno 2010

ASPETTANDO IL "NAZIONALE"

Domani pomeriggio San Siro trotto sarà imperniato sul Nazionale, con relativo Filly.
Tanti a giocarsi la vittoria, uno solo che trionferà.
Parere personale: vince Nad Al Sheba.
Aspettando il Nazionale in America si fanno i record, e questa volta mondiali.
Sulla pista da chilometro di Pocono Downs, Arch Madness (quello che avrebbe potuto partecipare all'Elitloppet al posto di Lucky Jim) confeziona un bel 1:51 spaccato, media di 1.09.

NOBEL PER LA PACE / 43

Attacco obamiano in Pakistan, tre i morti.

INTERROGAZIONI

L’ Onorevole Renato Farina e il deputato PDL Maurizio Paniz hanno presentato ieri come primi firmatari due interrogazioni parlamentari al sottosegretario dello Sport Rocco Crimi e al ministro dei Beni Culturali Sandro Bondi su Calciopoli.

ASPETTATIVE MONDIALI

Mancano poche ore all’inizio dei campionati mondiali di calcio 2010 in Sudafrica, quando alle ore 16 italiane i padroni di casa scenderanno in campo per contendere i primi punti al Messico, inserito nel loro girone insieme a Francia ed Uruguay.
C’è chi è in fremente attesa dell’evento: i malati del pallone, quelli per i quali la moglie deve accettare di buon grado che il lunedì sera la televisione sia loro perché c’è Massese-Carrarese, e alla ingenua domanda “ma che ti frega?”, si sentono rispondere concitatamente “ma come, è un derby!”; gli amanti del folklore, per i quali la kermesse mondiale è comunque e sempre un avvenimento da non perdere; tutti coloro nei quali il senso di appartenenza nazionalistico resta sempre nascosto, salvo riaffiorare prepotentemente ad ogni competizione sportiva internazionale; e via di seguito altre categorie, più o meno eterogenee, dagli scommettitori ai giornalisti, che finalmente avranno di che rendere pingue il numero delle pagine (inutili) dei loro quotidiani.

mercoledì 9 giugno 2010

SETTUPLETE

Oggi Camillo scrive di Massimo Moratti: "è stato deferito per aver trattato e acquistato Milito e Thiago Motta con il presidente Preziosi, che era squalificato. "Secondo una interpretazione letterale del regolamento federale", scrive la Pravda rosa, "i contratti di Milito e Motta non sarebbero validi". Secondo l'interpretazione della Pravda rosa, invece va-tutto-bene-madama-la-marchesa, malgrado i due non avrebbero potuto giocare (come ai bei tempi in cui giocava Recoba e non poteva, perché un dirigente dell'Inter sapeva che la sua patente era stata rubata e il suo passaporto italiano falsificato). Ancora una volta c'è una sola società calcistica, una sola al mondo, capace di violare così costantemente regole, leggi e qualsiasi tipo di atteggiamento etico possibile e immaginabile. Dopo il passaporto falso, i pedinamenti di Tavaroli, lo scudetto assegnato dall'ex membro del Cda, la vendita fittizia del proprio marchio, l'abbuono della sanzione Covisoc e il ratto di Ibra, ora arrivano i contratti invalidi. Chiamatela settuplete."

PIETRE

Anziché la storia s’è a lungo raccontata la farsa, con il risultato che, a quattro anni dal 14 luglio 2006, ancora si può litigare cancellando la realtà. Fu davvero la Juventus a condizionare i campionati di calcio, oppure fu quell'aborto giuridico consumato all'interno delle stanze dello stadio Olimpico a radere al suolo la storia della più grande squadra calcistica dello stivale? Questione che, però, nasconde un problema di ben più grande rilevanza: perché, a seguito di tutte le novità scaturite dai vari procedimenti di Giustizia Ordinaria, allora ci venne raccontato che la sola ex dirigenza della Juventus ebbe contatti (peraltro sollecitati dalla Figc) con i designatori arbitrali? La mia risposta è questa: piaccia o non piaccia così non era. Questa risposta non riscrive la storia, ma cancella la farsa.

IL "MAFIOSO" E IL "GRANDUCA"

Il “cattivo” del pallone fino a venerdì scorso sarebbe stato ovviamente Lucianone Moggi, che chi scrive ha chiamato per decenni “Licio” per rimarcarne il potere e la capacità occulta e occultista. Solo che da quando, ormai da poco meno di quattro anni, mi è motivatamente parso che ci stessero prendendo per i fondelli riversando nella discarica/Moggi tutti i rifiuti possibili, l’unica cosa che potevo fare per rispetto di me stesso e dei lettori era cercare di approfondire, di allargare il bacino della verità. Su che cosa fosse o fosse diventato davvero il mondo del pallone, con Moggi o senza. Perché ho scritto “fino a venerdì scorso”? Perché sabato è uscita su Repubblica un’intervista a Tavaroli, il responsabile della Security Telecom, che fa una serie di affermazioni molto pesanti sul suo ex datore di lavoro, Tronchetti Provera.

martedì 8 giugno 2010

PRE-SEASON

L'Arsenal Football Club ha confermato le due amichevoli pre-campionato che si terranno in Austria nel mese di luglio.

Arsenal v SK Sturm Graz
18:00 kick-off (ora UK)
Mercoledì 21 luglio, 2010
UPC-Arena, Graz

Arsenal Neusiedl V SC 1919
18:00 kick-off (ora UK)
Martedì 27 Luglio 2010
Neusiedl Sportzentrum, Neusiedl am See

NOI NON CI ARRENDEREMO MAI

L’Associazione Giùlemanidallajuve comunica di aver sollecitato, con missiva datata 3 giugno 2010, Uefa, Fifa, Coni e Figc - ciascuno per le sue competenze - ad attivarsi al fine di determinare la sproporzione della pena inflitta alla società Juventus FC Spa. A seguito di tutte le novità scaturite dai vari procedimenti di Giustizia Ordinaria, la Figc viene inoltre esortata, mediante provvedimento in autotutela, alla revocazione dei provvedimenti sportivi dell’estate 2006 con conseguente riammissione al titolo di campione d’Italia 2004/2005 e 2005/2006 per la società Juventus.
Il Procuratore Federale, Dott. Stefano Palazzi, viene infine diffidato, anche ai sensi e per gli effetti di cui all’art. 328 co. 2° C.P., ad intraprendere tutte le opportune e doverose iniziative al fine di verificare le discutibili posizioni riconducibili ad altri club di calcio. In mancanza, l’Associazione Giùlemanidallajuve adirà le competenti autorità giudiziarie ed amministrative.

lunedì 7 giugno 2010

MUGELLO: ROSSI, THE DAY AFTER

Dopo una giornata di totale riposo, oggi per Valentino Rossi al Centro Traumatologico Ortopedico di Firenze era in programma una seconda (“piccola”) operazione, indispensabile per chiudere la ferita. Il Fiat Yamaha Team ha rilasciato l’ultimo bollettino medico in merito, dove vengono riportate le parole del Professor Roberto Buzzi che aveva già operato Valentino nel pomeriggio di sabato 5 giugno poche ore dopo il brutto incidente nelle prove.
“Oggi Valentino è stato sottoposto ad una nuova piccola operazione per chiudere la ferita, adesso sembra in buone condizioni. Abbiamo chiuso la ferita con 15 punti ed il nostro giudizio medico è positivo. Abbiamo usato un leggero anestetico e quando si è risvegliato era in buona forma. La guarigione dall’infortunio al momento sta andando bene, come previsto“.
La prognosi, lo ripetiamo, è di minimo 4 mesi, anche se in molti ipotizzano addirittura di un rientro (al momento improbabile) per agosto.
Valentino Rossi resterà per altri due giorni al CTO di Firenze prima di tornare a casa, con sei settimane di stampelle prima di poter iniziare l’effettiva riabilitazione per tornare in forma.
BikeRacing

domenica 6 giugno 2010

REALTA' TANGIBILI

Ai sorteggi arbitrali presenziavano, con compiti e ruoli ben definiti, notai e giornalisti: i primi, pubblici ufficiali con il compito di regolarizzare l'intera procedura; i secondi per garantirne l'esito, attraverso l'aiuto materiale.
Bene, né i primi né tanto meno i secondi sono mai stati sentiti dagli investigatori del colonnello Auricchio.
Un notaio, Antonio Ioli, è stato ascoltato nella deposizione di martedì scorso, deposizione che ha, per l'ennesima volta e dopo le sentenze stabilite dal Tribunale di Torino e dalla Corte d'Appello di Roma, fatto emergere che i sorteggi erano regolari. Nella prossima udienza, e questa volta chiamato a deporre dall'avvocato Silvia Morescanti, che difende l'ex designatore Paolo Bergamo, ci sarà un secondo notaio; che ribadisco per l'ennesima volta trattasi di pubblico ufficiale.
Martedì dovrebbe esserci anche Adriano Galliani, che ai tempi di Calciopoli-1 era presidente della Lega Calcio. Poi, in giugno ancora notai, giornalisti e forse anche Tavaroli, che sarà chiamato (come testimone, perché al processo di Milano ha patteggiato) per parlare del fronte Telecom, almeno la parte, consistente, che riguarda il mondo del calcio.

MUGELLO: LA GARA


Ha vinto Dani Pedrosa, davanti a Jorge Lorenzo ed un ottimo Andrea Dovizioso, dominando dal primo all'ultimo metro il circuito del Mugello.
Valentino non c'era, ricoverato al Cto di Firenze, e la sua assenza si è sentita. Di quest'ultima dovremo farcene una ragione per un bel po', visto che i tempi di recupero varieranno da un minimo di due mesi ad un massimo di quattro.

MUGELLO: VALENTINO ROSSI OPERATO

L’intervento chirurgico con protagonista Valentino Rossi è perfettamente riuscito. All’Ospedale Careggi di Firenze, trasferito al CTO (Centro Traumatologico Ortopedico), il 9 volte iridato è stato sottoposto all’operazione coordinata dal Professor Roberto Buzzi della durata complessiva di quasi due ore.
L’operazione, come rivelato dallo stesso Professor Buzzi, è pienamente riuscita, ed è consistita nella ricomposizione della frattura mediante l’adozione di un chiodo con 4 viti, escludendo i cosiddetti fissatori esterni grazie al lavoro di riduzione della frattura prima dell’arrivo in Ospedale.
Sono state escluse complicazioni vascolari (lesioni arteriose o venose) facilmente riscontrabili in questo genere di infortunio (frattura del terzo distale della tibia gamba destra).
Il Professor Buzzi, parlando dei tempi di recupero, ha immaginato non meno di 4 mesi per riprendere pienamente l’attività agonistica, con la prognosi che può addirittura protrarsi fino a 6 mesi (in genere per una persona “comune” è intorno ad un anno). Il Dottor Claudio Costa non si è invece voluto sbilanciare, confidando in una pronta reazione di Valentino a seconda dei dolori riscontrati nelle prossime settimane e dalla sua voglia di tornare, quanto prima, in sella.
Nelle prossime ore uscirà un “bollettino” ufficiale anche da parte del Fiat Yamaha Team, che ha seguito in prima persona tutte le evoluzioni del caso.


MUGELLO: POLE POSITION


Qualifiche surreali. Non c’è Valentino Rossi, a circa 35 kilometri all’Ospedale Careggi di Firenze, e la MotoGP fa fatica ad abituarsi ad una situazione che potrà protrarsi per i mesi a venire. In compenso al Mugello ritroviamo la Honda, ritroviamo a Dani Pedrosa che, a suo solito, in silenzio lavora e risolve i problemi anche soltanto nell’arco di 24 ore, come già accaduto a Jerez, come si è replicato oggi a Scarperia. Seconda pole position stagionale, 33° in carriera nel Motomondiale, battuto Jorge Lorenzo grande favorito per questa posizione, costretto ad inseguire per 177/1000 rispetto all’1′48″819 conseguito nel finale dal connazionale della HRC.

sabato 5 giugno 2010

LA SCHIAVONE HA SCRITTO LA STORIA


Francesca Schiavone, trentenne giocatrice milanese, si è aggiudicata il Roland Garros, massima espressione del tennis femminile giocato sulla terra battuta.
E' la prima italiana ad aggiudicarsi il torneo del grande slam, e a distanza di trentaquattro anni replica l'impresa che riuscì ad Adriano Panatta.
Dal punto di vista tecnico-tattico non commento non avendone le capacità, ma ho visto un grande tennis.
Un grande tie-break, giocato con la testa, il cuore e quell'inerzia che solo gli sport individuali ti possono portare ad un meritato trionfo come quello di Francesca. Il mini break alla quinta palla il momento decisivo, con Francesca che si è portata sul 3-2 ed è iniziato lo showtime: quattro punti consecutivi che hanno consacrato la carriera di una ragazza che da piccola sognava di vincere il Roland Garros.

MUGELLO: VALENTINO ROSSI E' OUT


Addio Gran Premio d’Italia, addio mondiale. Valentino Rossi nel pauroso highside nel corso dell’ultima sessione di prove libere al Mugello ha rimediato, come sincera la sovraimpressione della regia internazionale, la frattura scomposta della tibia della gamba destra, con i tempi di recupero di almeno 2 mesi.
Il nove volte iridato al Centro Medico dell’Autodromo Internazionale del Mugello è stato seguito dai Dottor Costa e Macchiagodena della Clinica Mobile e presto sarà trasportato all’Ospedale più vicino (Firenze con ogni probabilità, come da prassi in caso di cadute su questo tracciato).
Nella caduta Rossi ha “piegato” la gamba destra sull’asfalto, con l’osso della tibia uscito fuori dalla posizione naturale: la frattura è stata parzialmente ridotta, ma sarà necessario un medio-lungo periodo di recupero e, probabilmente, l’operazione nelle prossime ore.
Sono stati esclusi, fortunatamente, problemi vascolari. Va ricordato che Rossi non ha mai saltato un Gran Premio nella propria lunga carriera agonistica, ben 230 consecutivi. Con il calendario che prevede dal Mugello a Laguna Seca 6 gare in due mesi la rincorsa al 10° titolo mondiale è già terminata.

ECCO COME VI HANNO FATTO CREDERE QUELLO CHE VOLEVATE SENTIRE

Ho appositamente atteso qualche giorno, perché dopo quanto si apprese in data 7 novembre 2009 attraverso la "prima pagina" della Gazzetta dello Sport, mi sarei quanto meno aspettato un contro-titolo, e invece niente.
Da cinque giorni, e dopo quanto emerso martedì dall'aula 216 del tribunale napoletano, nessuna notizia riguardante uno degli aspetti più importanti che hanno decretato (sempre attraverso i giornali) l'esistenza di una cupola dedita al condizionamento dei campionati di calcio: i sorteggi.
Martedì ha preso la parola il notaio Antonio Ioli, secondo il quale i sorteggi arbitrali non solo erano regolarissimi, ma tutto quello che concerneva questo aspetto è stato scritto nei verbali che sono agli atti del processo.
Anche la testimonianza del giornalista Pesciaroli, che interrogato inizialmente dal legale di Pairetto sulle modalità del sorteggio ha dichiarato che i sorteggi erano regolari, anzi, sotto giuramento ha anche confessato che avrebbe sperato nell'esatto contrario, situazione che gli avrebbe consentito una carriera assai diversa.
Ma sul quotidiano che tanto sapeva nell'estate del 2006 nessuna notizia in prima pagina, a differenza, come già detto, di quel sabato mattina autunnale quando il rosa della vita si colorò con la scritta (ben visibile): "Ecco come truccavamo i sorteggi degli arbitri".
Il processo presso l'aula 216 della IX sezione penale del Tribunale di Napoli va avanti, il titolo: "I sorteggi arbitrali non erano truccati" al momento non è leggibile e chissà quando mai lo sarà, ma all'opinione pubblica hanno fatto credere quello che la stessa ha sempre voluto sentire.
GLMDJ

AI MEDIA NON INTERESSA

A Napoli, nel processo calciopoli, iniziano a sfilare i testimoni della difesa e la stampa perde improvvisamente interesse, i report si restringono, i titoloni spariscono e le dirette vengono cancellate.
Ebbene sì. Martedì scorso è stato chiamato a testimoniare il notaio Iori, un pubblico ufficiale che ha presenziato e certificato la regolarità dei sorteggi. Non era mai stato sentito nell’ambito delle indagini di calciopoli ed è stato chiamato dalla difesa di Pairetto non appena ne ha avuta facoltà. Nessun interesse ha suscitato l’ennesima conferma della regolarità del sorteggio, anche perché, come riportato il 29.09.2007 da “La Nazione”, la Corte d’Appello del Tribunale di Roma aveva già sentenziato che “Il sorteggio arbitrale non era truccato”, condannando il giornalista Teotino al pagamento delle spese processuali per mille euro.
Eppure, tanto clamore aveva suscitato la deposizione di M. Martino che la gazzetta aveva così riassunto: "Ecco come truccavamo i sorteggi degli arbitri", con titolone in prima pagina che certificava (a loro dire) come la cupola comandasse il sorteggio: attraverso un colpo di tosse! Ebbene sì, proprio così!

venerdì 4 giugno 2010

ERA DAVVERO NECESSARIO?

Ogni giorno che passa, il pressapochismo e l’inconsistenza delle accuse rivolte alla vecchia dirigenza juventina si fanno sempre più evidenti.
Ormai, a parte pochi esaltati incapaci di vedere la realtà dei fatti, anche coloro che per quattro anni hanno sparato ad alzo zero contro Moggi e Giraudo si sono preoccupati di modificare le loro posizioni e, soprattutto, gli obiettivi dei loro attacchi. E così, da un po’ di tempo a questa parte, assistiamo ad eventi che, non più di un paio di mesi fa, neppure i più ottimisti potevano auspicare: giornalisti che in tv dichiarano apertamente di ritenere Moggi e Giraudo innocenti, articoli su Repubblica e Corriere che mettono in discussione l’operato dei pubblici ministeri, personaggi più o meno noti che evidenziano la scorrettezza di chi dovrebbe essere super partes e invece non fa nulla per nascondere le proprie simpatie calcistiche. Insomma, la musica sembra essere cambiata notevolmente.
Ma facciamo qualche passo indietro, per cercare di capire quale potrebbe essere stata la scintilla scatenante questo mutamento.

giovedì 3 giugno 2010

AND JUSTICE FOR ALL!

Nel 1988 i Metallica denunciarono la corruzione del sistema giudiziario con “…and justice for all” . Non è difficile oggi associare alcuni stralci di quella canzone, se non tutta, al pensiero di quanti hanno seguito meticolosamente l’evolversi di “calciopoli” e che avranno la pazienza e la voglia di leggere anche queste poche pagine fino in fondo.
La sentenza di primo grado che condanna l’ex amministratore delegato della Juventus a tre anni di reclusione per associazione a delinquere e frode sportiva, ha reso felici quanti avevano oramai esaurito gli argomenti a sostegno della farsa consumatasi nel 2006 e glissavano sull’argomento con un comodo «no comment, per me quella storia si è chiusa». Per lo più tifosi e opinionisti da bar dello sport cui mancano la voglia, le capacità ma anche la convenienza di analizzare il testo della sentenza e raffrontarlo con le evidenze, i fatti reali, quelle prove lasciate intenzionalmente fuori da brogliacci, informative e tesi colpevolistiche. Quegli stessi opinionisti tifosi che non solo hanno generato, con gli anni, il clima d’odio ideale a ospitare il processo mediatico del 2006, ma che – e oggi possiamo dirlo con certezza – hanno collaborato alle indagini, guidando gli organi inquirenti e indirizzando loro verso tutti quei personaggi del sottobosco calcistico capaci di portare nuove supposizioni a sostegno dell’accusa. Supposizioni e nient’altro. Rancori, legati a questioni meramente personali, di individui perennemente in conflitto con la Juventus e i suoi dirigenti.
Qui non c’è da chiedersi se la scelta del rito abbreviato sia stata giusta o sbagliata, un dato irrilevante che alimenta la disinformazione, quanto se l’assenza di verifiche delle informative sia da imputare al semplice pressappochismo o a qualcosa che potremmo definire, andandoci leggeri, mala fides. Poiché prima chi ha redatto le informative, poi i pubblici ministeri e infine il GUP De Gregorio non hanno eseguito alcuna verifica di accertamento del materiale preso in esame, nemmeno i raffronti più semplici quali possono essere il risultato di una partita, le ammonizioni e le diffide. In particolare, colpisce la posizione del GUP, che pur avendo dato prova di non essere insensibile a giornali e telecamere, ha trascurato (volutamente?) l’ampia mole di dati pubblicamente accessibili in contrasto con quella che è nei fatti una sentenza anacronistica. Talmente distaccata dalla realtà dei fatti che pare essere stata scritta all’interno di una rosea campana di vetro. And justice for all!

RETICENZE O FORZATURE?

Avevo già scritto nel precedente editoriale di come, in molte occasioni, i due pm, nel corso del loro esame ai vari testi, abbiano fatto ricorso all’aiuto della memoria, leggendo brevi tratti dei verbali con le dichiarazioni rese in sede di sommarie informazioni. Dichiarazioni che, come andremo a vedere, in alcuni casi non sono state confermate per come furono inizialmente presentate, svilendone di molto il contenuto e mostrando chiaramente come alcuni “passaggi” siano stati forzati per finire nel calderone di un’accusa che fa sempre più acqua da tutte le parti. Ho anche scritto che molti testimoni dell’accusa in aula non hanno prodotto altro che un elenco di intercettazioni con una serie di ipotesi ad esse legate, che avrebbero dimostrato la cupola e l’associazione a delinquere. Ipotesi non verificate e che per assurdo sono state anche smentite in aula dagli stessi testimoni chiamati invece a confermale. Facciamo qualche esempio.

IL CALCIO E' GIOIA

«L’ho sudato, l’ho vinto sul campo. Ero e sono amareggiato per quello che è accaduto. Io so che mi sono comportato da professionista e sono arrabbiato con chi ha buttato fango sul mio e nostro lavoro, quel campionato lo abbiamo vinto meritatamente».
Questo il Nedved-pensiero, rilasciato in un'intervista a Il Giornale, su quanto accaduto in questi anni dietro le quinte di Calciopoli. La "furia ceka" si è soffermato anche sull'aspetto meno decoroso, arrivato, e come diversamente non si potrebbe, da coloro che quello scudetto mai l'hanno vinto: «Sono problemi loro, dovranno pur farsi un esame di coscienza. Esistono intercettazioni chiare. Non commento la maglietta di Materazzi, ognuno sa e deve comportarsi come sente, credo di essere un po’ diverso da lui».
Ma per Pavel Nedved questi sono gli aspetti che andrebbero aboliti dal mondo del calcio, perché il calcio dovrebbe essere un'oasi dove fare entrare solamente i bambini, le famiglie, uno sport che andrebbe giocato esclusivamente per loro, e come dice l'ex numero 11 bianconero: «...gli altri se ne stiano pure a casa. Il calcio è gioia».

MUGELLO: PRE-GARA E PROGRAMMAZIONE


Gli orari del week-end...

mercoledì 2 giugno 2010

LA GUERRA INFINITA

Ancora una volta le parole più caute e responsabili sulla nefasta azione militare israeliana contro i militanti pro Gaza della Freedom Flotilla (9 morti e numerosi feriti) non sono arrivate dai governi europei, né da quelli arabi o islamici, ma da Washington. Gli americani hanno espresso rammarico per i morti e i feriti causati dal fuoco israeliano e hanno sottolineato le sofferenze dei palestinesi, ma non si sono spinti fino a condannare l'operato del governo di Gerusalemme.
Eppure alla Casa Bianca non c'è più il famigerato George W. Bush, il crociato pronto a sostenere ogni azione della destra israeliana, da ormai un anno e mezzo c'è il Nobel per la Pace, Barack Obama, l'uomo della speranza e del cambiamento, il presidente americano che finalmente, almeno stando ai desiderata dell'intellighentia occidentale, avrebbe dovuto ridimensionare le politiche imperialiste e guerrafondaie dello Stato ebraico. Non è andata così, come era ovvio. L'amministrazione Obama ha bloccato al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite una dura censura nei confronti di Israele chiesta da più parti e ha fatto approvare una generica e molto più tenue risoluzione di condanna degli «atti che hanno avuto come esito la perdita di vite di civili».
Alejandro Wolff, numero due americano al Palazzo di Vetro, dopo le dichiarazioni di cordoglio e la richiesta a Gerusalemme di accertare fatti e responsabilità dell'azione militare, ha rimproverato i militanti della flotta umanitaria di aver tentato di forzare il blocco navale («una cattiva idea») con un comportamento inappropriato e irresponsabile, perché avrebbero potuto seguire una procedura di consegna degli aiuti meno provocatoria, meno irritante e certamente più efficace. Ma non è finita. L'assistant secretary del Dipartimento di Stato, P.J. Crowley, ha riconosciuto le difficoltà delle condizioni di vita dei civili a Gaza e si è impegnato a convincere Gerusalemme ad ampliare, assieme all'Autorità palestinese, la portata dei beni umanitari per la popolazione, ma sempre «tenendo in considerazione le legittime preoccupazioni di sicurezza del governo israeliano».

martedì 1 giugno 2010

AMICI DI AMICI

Le frequentazioni del colonnello Auricchio non finiscono di stupirci: è davvero amico di tutti, l’ufficiale dei carabinieri!
Del suo rapporto alla caffeina con Baldini, abbiamo già parlato diffusamente. A dire il vero, pur rileggendo la sua deposizione in aula a Napoli, più di un dubbio continua a rimanere. Anche perché non si capisce il motivo per cui Baldini rinneghi la sua conoscenza con il colonnello, se, come Auricchio ha testimoniato, la loro frequentazione è sempre stata al di sopra di ogni sospetto. Speriamo di chiarirci meglio le idee tra qualche tempo, quando l’ex-DS della Roma sarà chiamato a rispondere agli avvocati delle difese.
Nell’attesa, abbiamo scoperto che Maurizio Galdi, il giornalista che, strano caso, segue da tempo i fatti relativi a Farsopoli per la Gazzetta, è un suo collaboratore di vecchia data. Tanto per intenderci, Galdi scrive per il giornale dal quale Auricchio ha attinto le notizie (o meglio, le sensazioni) sulle quali poi è stata orchestrata tutta l’attività d’indagine e successivamente l’accusa.
Quindi il responsabile delle indagini si intratteneva a prendere il caffè con il nemico dichiarato dell’indagato e dialogava costantemente con il giornalista che successivamente avrebbe rivestito il duplice incarico di “generatore di prove” e di cronista dei processi in atto. Un autentico pasticcio, difficile da descrivere e ancora più arduo da comprendere, se non si vuole cadere nella tentazione di pensare molto male.
Verrebbe da dire che alla schiera di “amici” di Auricchio manca solo Moratti!

OPLA' / 3 e 4

Chiamato a testimoniare l'arbitro torinese Alfredo Trentalange, all'epoca dei fatti osservatore arbitrale e attualmente responsabile tecnico dell'Aia, alla domanda sull'eventuale omaggio da parte di Giraudo di un'autovettura ha così risposto: «Non ho avuto nessuna auto da Giraudo, ho comprato per me e mia moglie negli anni diverse auto con lo sconto fatto ai vip dalla Fiat». Oplà!
Ancora una testimonianza, questa da parte del giornalista Pesciaroli, che interrogato inizialmente dal legale di Pairetto sulle modalità del sorteggio ha così dichiarato: «Ero uno statistico degli arbitri, ho partecipato a quasi tutti i sorteggi avvenuti a Roma e a qualcuno di quelli avvenuti a Firenze. La presenza del notaio mi tranquillizzava anche se speravo da giornalista di poter tornare al giornale una volta dicendo che il sorteggio era stato truccato ma non ce n'è stato mai motivo... Il notaio era al centro del tavolo nella sede Aia di via Tevere. La stanza era così piccola che chi estraeva era quasi a portata di mano. Non ho mai avuto impressione che ci fosse qualcosa di sospetto. Magari avessi fatto questo scoop almeno avrei avuto la possibilità di allungarmi la carriera. Se avessi visto qualcosa di irregolare certo non me ne sarei stato zitto». Oplà!
GLMDJ

OPLA' / 2

"Se il colonnello Auricchio avesse chiesto copia di questo atto, che voglio leggere, e letto le disposizioni, certe cose che sembriamo scoprire ora si sarebbero sapute anche durante l’indagine. Si sente parlare a sproposito delle visite di Moggi, ma tutti sapevano cosa si poteva e cosa non si poteva fare. Nessun mistero, nessuna congettura. Ora questa carta è agli atti, poteva essere lì da quattro anni".
Questa la dichiarazione spontanea di Massimo De Santis che ha prodotto la famosa, e molto spesso citata, circolare della Lega Calcio, del 4 agosto 2004, nella quale erano contenute le norme di comportamento per i dirigenti negli spogliatoi, secondo la quale le visite erano consentite prima e dopo la gara. La stessa circolare stabiliva il divieto di regali che non fossero di piccola entità e l'obbligo di tesseramento del dirigente accompagnatore degli arbitri.
Il pm Capuano ha tentato di opporsi alla lettura della circolare ma il Presidente Casoria lo ha stoppato e ha consentito a De Santis la lettura. Oplà!
GLMDJ

OPLA'

Giornata di udienza, nell'aula 216 del Tribunale di Napoli, e giornata che si sta snodando sui: "non ho mai...".
Siamo passati dalla patologia dei: "non mi ricordo" e "per sentito dire", alla sicurezza dei "non ho mai...", usato in modo plebiscitario dai primi teste ascolati questa mattina alla IX sezione penale del Tribunale campano.
E' stato ascoltato anche un notaio! Oserei dire: finalmente.
E sapete cos'ha testimoniato? «Tutto quello che concerneva questi sorteggi è comunque nei verbali che sono agli atti di questo processo. Le palline le aprivano e io facevo provvedere a richiuderle e a rimescolarle nelle urne che erano trasparenti. Non si potevano leggere i contenuti nelle palline perchè i fogli erano piegati. Non ho mai avuto sosperti di irregolarità».
Alle domande del pm Capuano su quante volte si fossero aperte queste palline Antonio Ioli dice: «Potrà essere successo una decina di volte in tutti gli anni nei quali ho svolto questo servizio. Nei verbali non ritenevo di scrivere dell'apertura delle palline perchè avevo il controllo della situazione e potevo rendermi conto se queste erano chiuse o visibilmente diverse le une dalle altre e quindi riconoscibili. Comunque quando io verbalizzo un'estrazione, verbalizzo l'estrazione. Io non consideravo anomalo che una volta ogni tanto le palline potevano aprirsi al momento dell'inserimento nell'urna perchè poi facevo provvedere al rimescolamento. E poi comunque il foglietto all'interno era piegato. Non ho mai segnalato anomalie al riguardo».
In soldoni: Ioli, il notaio delle estrazioni, dichiara che il sorteggio era regolare. Oplà!
GLMDJ

AURICCHIO INDAGINI PICCANTI

Ci era stato presentato con il volto di Daniele Liotti nella fiction “Operazione Off–Side”, prodotta dall’emittente del gruppo Telecom Italia, mentre per Luciano Moggi era stato scelto l’ottimo – ma meno attraente – Mattia Sbragia. Quando al conduttore fu chiesta la ragione di ciò, Piroso rispose che Liotti era stato scelto per ragioni di “somiglianza all’originale”. Oggi è facile per chiunque giudicare, utilizzando un termine da aula di tribunale, l’attendibilità del “teste” Piroso e la bontà del lavoro svolto.
Dopo il successo de “Il libro marrone dell’accusa” , che oggi restituisce circa 6000 risultati su Google, nonostante la sua complessità – si tratta pur sempre di oltre 300 pagine di trascrizioni in formato A4 – e il mutismo dei VIP sedicenti juventini ma col portafogli a strisce azzurre o rosse, mai bianche, abbiamo pensato di raccogliere in un ebook anche le trascrizioni della lunghissima testimonianza rilasciata dal valente tenente colonnello Auricchio.
Chi è Auricchio?