..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

giovedì 24 giugno 2010

RACCONTIAMOCI DELLE BALLE

Abbiamo negli ultimi giorni parlato del decadimento del nostro calcio, lo abbiamo fatto analizzando dei semplici fatti, dalla politica sportiva alla tecnica, dalle istituzioni alla giustizia sportiva, arrivando alla conclusione di come non funziona niente e di come l’intero sistema non è più credibile.
Poi c’è tutto quello che gira intorno al calcio e che in qualche modo lo alimenta, come la stampa sportiva.
Un enorme reality i cui protagonisti rimangono aggrappati ad una realtà non credibile, ma che si ostinano a proporre per poter salvare i loro privilegi.

Non so se può essere considerata una componente giornalistica l’ostinata fede anti-juventuna di Ziliani ad esempio. Ma ad oggi, imperterrito, continua a scrivere contro la Juventus e gli juventini, fingendo di parlare di calcio. Qualche giorno fa si è aggrappato ai due pareggi rimediati dall’Inghilterra di Fabio Capello ai mondiali per criticare il tecnico della “grande juventus pre calciopoli”. Pensate fin dove si può arrivare e che immagine possiamo dare, con giornalisti che diventano noti ed ottengono visibilità, non perché parlano di calcio, ma semplicemente perché sparano sulla Juventus! Nel frattempo il campo ha emesso un altro verdetto, l’Inghilterra si è qualificata agli ottavi…
Oppure di Severgnini, di dichiarata fede interista, intervenuto a “Speciale Calciomercato” di Sky Sport , ha fatto la sua solita battuta, quella da bar sport : «Prima non vincevamo, ma non era solo malasorte e lo abbiamo visto... », facendo riferimento a Calciopoli. Non è nemmeno un nobile scopo a motivarlo; Severgnini nell’occasione presentava il suo libro in onore dell’inter, e quale migliore pubblicità per venderlo agli interisti, conquistandosi qualche simpatia in più, se non parlando male della Juventus? D’altra parte sappiamo bene che ai nerazzurri bastano le chiacchiere….
Capisco la convenienza, mi sconcerta credere che in questo modo pensano di fare giornalismo e di essere anche credibili.
Fa un po’ pena in generale questa “prostituzione” perché, per sentirsi fieri di una fede o per affossare quella Juventina, non hanno altro modo che raccontare e raccontarsi delle balle.
Gli elementi per capire il perché in Italia non c’è una cultura sportiva ci sono tutti, ma fin quando verrà permessa la strumentalizzazione dell’informazione non è certamente destinata a crescere, anzi…

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