..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

mercoledì 31 luglio 2019

Acqua fresca

Oggi, in mancanza di altro, se l'è presa con il Ministro della Giustizia Bonafede. Ha messo in discussione (chiamandola acqua fresca) una riforma (di cui non ha alcuna competenza) che non tocca (per contratto) la separazione delle carriere (voluta dalla Bongiorno e dalla stessa Lega) e che invece mette al centro la prescrizione e il dimezzamento dei tempi dei processi. Ad affiancarlo i soliti noti, a partire da, guarda un po' il caso, Berlusconi. L'autobiografia di questo personaggio prosegue senza sosta.

martedì 30 luglio 2019

Due facce della stessa medaglia

Il corvo attacca: "Gozi, già sottosegretario agli affari europei con Renzi e Gentiloni, con la benedizione di Macron viene ora nominato, stesso ruolo, nel governo francese! Immaginate di chi facesse gli interessi questo personaggio quando era nel governo italiano. Pazzesco, questo è il Pd!" Il merlo risponde: "Leggo che Matteo Salvini si chiede come io abbia tutelato gli interessi nazionali quando ero al governo. Caro Salvini, quando vuoi ci confrontiamo, atti e documenti alla mano, per vedere chi tra me e te ha curato di più e meglio gli interessi del nostro Paese. Facciamo così?" 
Nella corsa a chi è più nero emergono due facce appartenenti alla stessa medaglia.

sabato 27 luglio 2019

Il bluff

Diserta i vertici europei (a poi all'Europa fa finta di chiedere aiuto), è contrario a quel meccanismo di redistribuzione automatico che è l'unica strada possibile per evitare che ogni soccorso si trasformi nel solito braccio di ferro. E mentre il governo italiano invia a Bruxelles una lettera, con la quale chiede di coordinare le operazioni per ricollocare i naufraghi a bordo della Gregoretti, lui alza nuovamente la voce, rivendicando il potere di tenere i porti chiusi ad una nave della Guardia Costiera italiana con 140 naufraghi a bordo. La vicenda, nell'arco di qualche ora, si concluderà positivamente (un portavoce della Commissione ha fatto sapere che la richiesta di redistribuzione avanzata dall'Italia era già arrivata e che, "come ha già fatto in molti casi simili in passato, ora prenderà contatti con gli Stati membri in tal senso") e lui, con il solito tweet, spiegherà al (suo) popolino di aver piegato l'asse franco-tedesco.

Succede

Succede che un carabiniere mentre fa il suo lavoro si prende sette coltellate e muore. Succede che qualche "giornalista", probabilmente informato che i ricercati sono due ragazzi stranieri, per un paio di click in più traduca l'informazione da: ricercati due ragazzi "stranieri" a ricercati due ragazzi "nordafricani", perché ovviamente fa più notizia. Succede che la politica dedita alle espulsioni per tutti, navi da affondare e porti chiusi anche a Gesù Cristo, invoca subito i lavori forzati a vita per i presunti criminali ("nordafricani"), evidenziando in maniera autobiografica la non conoscenza delle leggi italiane, a prescindere dagli esecutori dei reati. Poi inizia a saltare fuori che sono ricercati due cittadini americani, e la politica e qualche "giornalista", muti. Poi salta fuori che due ragazzi americani vengono arrestati, e la politica e qualche "giornalista", muti. E infine si scopre che gli assassini sono due studenti americani, e la politica e qualche "giornalista", muti. 
Così succede che quelli che ieri erano degli animali bastardi da crocifiggere, domani saranno dei ragazzi che hanno sbagliato e verranno giudicati (giustamente) secondo la legge italiana, magari collaborando con le autorità statunitensi. 
Così succede che quella politica dedita alle espulsioni per tutti, navi da affondare, porti chiusi anche a Gesù Cristo, che ha invocato subito i lavori forzati a vita per i presunti criminali ("nordafricani"), può tornare tranquillamente ad occuparsi di gattini, Tav e dei capezzoli della Rackete, sibilando e bofonchiando in coro: succede.
[Un'Amica]

Sappiatelo

Che si sappia: non è scritto in nessun documento ufficiale, in nessuna dichiarazione di intenti, che l’Unione Europea finanzierà non più il 40%, bensì il 55% dei previsti 9,6 miliardi di costo dell’opera. E ricordo che i costi previsti quasi sempre sono decisamente inferiori rispetto ai costi a consuntivo... Ci sono, questa è la verità, delle proposte di aumentare la quota di cofinanziamento al 55%, ma son generiche (e riguardano varie opere europee, e non solo il Tav) e nulla più, e niente in termini di impegni reali. A riprova di ciò l’ultimo bando, del 1° luglio, reca lo stesso codice di co-finanziamento da sempre previsto: il 40% a carico della UE. Non c'è alcuna penale per la rescissione dell'accordo sul TAV Torino-Lyon da parte dell'Italia, semplicemente perché non sono state previste. E dunque parlare di penali in termini minacciosi è evidentemente "disinformazione" bella e buona. Se anche l’Europa finanziasse integralmente il TAV al 100%, ricordo che non ci sono solo ragioni economico-finanziarie per opporsi ad opere inutili e dannose perché lesive dei diritti delle persone e delle comunità. Il TAV in val di Susa non serve ai cittadini italiani, non serve ai cittadini europei. Potrebbe servire alle imprese che lo dovessero realizzare, alle banche d'affari che stanno dietro quelle aziende. Serve, sicuramente, al Partito (Unito e senza frontiere, trasversale e transnazionale) delle Grandi Opere. A questo io non ho mai aderito. Aggiungo che quando si valuta la realizzabilità di un'opera, ci si deve sempre responsabilmente porre domande su chi potrebbe essere danneggiato e leso nei suoi diritti dalla stessa. E queste considerazioni non sono traducibili in mere analisi costi-benefici di tipo economico, perché altrimenti ragioneremmo in funzione esclusivamente dell'eventuale profitto cui sacrificare tutto il resto. 

Principio giuridico

Ma se secondo la "Spazzacorrotti" anche i condannati definitivi per corruzione che hanno superato i 70 anni, e non collaborano, devono restare in carcere, perché il condannato è "liberamente" ai domiciliari?. Perché il tribunale di Sorveglianza li ha però concessi nonostante la Procura ha dichiarato che "certamente potrebbe contribuire" a fare giustizia? E poi, visti i domiciliari, dove sono i 61 milioni complessivi (casi San Raffaele-Maugeri) di cui 6 attribuiti al pregiudicato? E ancor peggio: essendo il condannato imputato anche nel processo di Cremona, con quali garanzie è stato fatto uscire dal carcere con un procedimento in corso che è, nella sostanza, la fotocopia di quello di Milano? 
Qui appare chiaro che, come scritto da Marco Travaglio, sia in atto un nuovo principio giuridico: se vieni dentro, ti metto fuori. Si spera almeno che valga solo per lui e non per tutti gli altri delinquenti.

venerdì 26 luglio 2019

Bugiardo

"Su indicazione del protocollo del ministero dell’Interno, la delegazione ufficiale comprendeva anche il nominativo del signor Savoini", pur "non avendo incarichi ufficiali o rapporti di collaborazione formale con membri di governo". Se ne sono accorti davvero in pochi, pochissimi. I soliti noti (quelli del Fatto a nome di Marco Travaglio) e qualche pensatore di sinistra (clamorosa la prima pagina di Repubblica). Nella giornata in cui il ministro felpato avrebbe dovuto presenziare in Senato per rispondere sui presunti fondi russi alla Lega, il Presidente del Consiglio, facendone le veci a nome del Governo, lo ha sbugiardato in diretta televisiva. Il premier che gli ha chiesto nei giorni scorsi spiegazioni e dettagli sull'affaire russo in vista della sua relazione al Parlamento, non ha ricevuto informazioni dal ministro competente, aggiungendo un giudizio severissimo sulla presenza di Savoini accanto al suo vicepremier: "Mi adopererò perché tutti i miei ministri e gli altri membri del governo vigilino con massimo rigore affinché negli incontri governativi siano presenti solo ed esclusivamente persone accreditate ufficialmente che siano tenute al vincolo della riservatezza. Questo per avere la massima garanzia che le informazioni riguardanti l’attività di governo siano gestite con la massima cura". Ora la procura di Milano che indaga sui presunti fondi non esclude di acquisire, in un secondo tempo, i documenti allegati alla relazione consegnata dal premier Giuseppe Conte al Parlamento in cui viene ricostruita, tra le altre cose, la lista dei partecipanti a dibattiti o missioni inerenti alla Russia che si sono svolti dall'insediamento del governo giallo-verde, in particolare sui nomi chiesti dal Viminale da accreditare per incontri ufficiali in programma a Mosca.

giovedì 25 luglio 2019

Greta e la piramide di fango

Si sono spellati le mani, applaudendo a più non posso. Lo hanno fatto (quasi) tutti, perché mettersi in prima fila quando c'è da raccogliere il consenso la corsa è sempre a perdifiato. Quando la 16enne svedese Greta Thunbeg è sbarcata in Italia, calandosi in quella piramide di fango chiamato Senato a denunciare la difficile situazione climatica si è trovata davanti ad una politica inefficiente, schiava dalle cricche e aperta alle ricchezze di pochi rispetto al benessere di molti. Uno politica ipocrita che l'ha accolta per cavalcare l'onda mediatica provando a mettersi, in prima serata, dalla parte giusta della storia. Una politica che non ha seguito la linea tracciata dal Movimento 5 Stelle. Quella per la bonifica dei siti inquinati, per la riduzione dei rifiuti, per l’efficientamento energetico, per l'azzeramento delle esplorazioni e l’estrazione di idrocarburi nel mare, per la progressiva sostituzione dei veicoli inquinanti, per la battaglia contro le grandi opere inutili come il Tav, la cui realizzazione comporterebbe l’immissione in atmosfera di milioni di tonnellate di Co2. In quel pomeriggio di metà aprile, per politica e stampa, l'importante era apparire: farsi un selfie, andare a caccia di un'intervista, salire su quel carro che a poche settimane dalle Europee avrebbe traghettato qualche voto. Calato il sipario, messo da parte il personaggio, la piramide di fango è tornata ad occuparsi di affari, di cricche e delle ricchezze di pochi rispetto al benessere di molti, spellandosi le mani e applaudendo l'immissione in atmosfera di milioni di tonnellate di Co2.

mercoledì 24 luglio 2019

Chapeau

Pillole random per comprendere quello che questo Blog, per raggiunti limiti di età, mai potrà vedere nel prossimo futuro. 
L'Ue, sulla tematica TAV, non ha stanziato neppure il 10% del dovuto. La Francia, su parimenti tematica, non ha messo a bilancio un euro, rinviando al 2038 le opere di collegamento. 
Questo, almeno ai più, chiaro e oggettivo. 
Però. "La decisione di non realizzare l’opera ci esporrebbe a tutti i costi derivanti dalla rottura dell’accordo con la Francia" che si è espressa per la conferma della realizzazione di quest’opera. 
A queste parole espresse dal Presidente Conte, oltre ai più, in molti, comprensibilmente, faticano a comprendere. 
Cioè, qui si dice che: la Francia, quella che non ha mai e mai metterà un euro all'opera pubblica più demenziale, anacronistica, inquinante, dannosa e costosa d’Europa, ci obbliga, bilateralmente, alla realizzazione. 
Ma c'è di più. L'Ue, per sollecitare l'intervento, si è detta disponibile, e qui attenzione al tempo dei verbi, ad aumentare lo stanziamento dei costi, ad una cifra che "dovrebbe" avvicinarsi al 55% del totale. E, ancora, si "potrebbe" beneficiare di un contributo europeo pari al 50%. In pratica i presunti aumenti dei fondi Ue (modesti e tutti da verificare) andrebbero a ridurre i costi per l’Italia. 
A chiudere. Per un progetto nato poco dopo la caduta del Muro di Berlino, in un lasso di tempo in cui si sono succeduti la bellezza di nove governi e di cui a nessuno è mai fregato niente, oggi, anno domini 2019, Lega, Pd, FI e FdI, invece che unificarsi in Parlamento insieme al Movimento 5 Stelle e recedere unilateralmente dal contratto, stappano bottiglie di Champagne francese, brindando alla realizzazione di un'opera che strapperà risorse e ambiente all'Italia e porterà soldi alla Francia. Chapeau.

lunedì 22 luglio 2019

Pop Corn

La strategia dei pop corn di Matteo Renzi? La “madre di tutti gli errori”, la base sulla quale la Lega è salita al 35% in un anno. I Cinque Stelle? Un “errore metterli sullo stesso piano” del Carroccio, perché le posizioni su Tav e reddito di cittadinanza non sono la stessa cosa di lasciare “morire la gente in mare” o accendere l’odio tutti i giorni. E quindi la soluzione: un “arco costituzionale” per escludere la Lega, come accadeva nella Prima Repubblica tra Dc e Pci nei confronti del Movimento Sociale Italiano. 
Parola di Dario Franceschini. Quando i pop corn compromettono e rallentano la digestione.

domenica 21 luglio 2019

Una terra bellissima

"14.610 giorni di assenza, 40 anni …una vita intera in cui sono stati compiuti atti, scelte, vita, studio, passione, amore … sono nati figli meravigliosi…. eppure l’assenza è stata sostituita da presenza piena di orgoglio, il dolore acuto da un dolore sordo interiore e la sofferenza dalla speranza che morire non è stato vano e che questa terra un giorno sarà bellissima"
[Selima Giuliano]

sabato 20 luglio 2019

L'illecito strutturato

E' stato il grande regista del pool formato da Antonio Di Pietro, Gherardo Colombo, Piercamillo Davigo e Gerardo D’ambrosio, meglio conosciuto come "Pool di Mani Pulite". E' stato pretore, giudice fallimentare e poi civile, pubblico ministero, procuratore capo dal 1988 fino alla nomina di procuratore generale nel 1999. Il primo processo importante fu quello sull’omicidio di Luigi Calabresi. Nel gennaio del 2002 inaugurò il suo ultimo anno giudiziario con la frase "Resistere, resistere, resistere come su un’ultima, irrinunciabile linea del Piave". Appello rivolto alle "leggi vergogna", o "ad personam", innescate dall'allora patron della Fininvest asceso a Palazzo Chigi. Per gli amanti della Giustizia Sportiva sarà per sempre ricordato per l’impalcatura giuridica costruita ai tempi di Calciopoli. Quella che, nonostante Corrado De Biase abbia provato a spiegare che potrà forse valere nei tribunali ordinari, ma certo non in quelli sportivi, secondo Francesco Saverio Borrelli nel calcio italiano c’era un "illecito strutturato".

Da Stoke-on-Trent a Torino

Storia di un gallese atipico che dopo 11 anni di Arsenal e una vita dedicata e spesa per l'English Football ha deciso di cambiare vita, abitudini, obbiettivi, sposando il nuovo progetto Juventus

Baci e bacioni

Lo stato confusionale che sta vivendo e attraversando il ministro della propaganda è ormai visibile a occhio nudo: da Lampedusa fino a Mosca, zona Hotel Metropolitan. Quella sua maniacale rincorsa al consenso, con comizi che data dopo data sono passati dal sold-out al chi c'è c'è basta che qualcuno c'è, lo ha schiacciato senza che nemmeno se ne accorgesse, catapultandolo verso responsabilità che prima sfruttava per il non averle e che oggi, con il 38%, se le ritrova addosso senza la capacità di venirne fuori. A chiacchiere, negli ultimi 10 mesi non lo ha battuto nessuno, a fatti, lui, il suo ministero e l'intero partito, è stato capace di partorire due decreti con l'impresa che il secondo ha avuto l'effetto di fotocopiare il primo, per mancanza totale di idee e competenza. L'Europa, le elezioni del 26 maggio, il trionfo di quella notte non ha fatto altro che produrre l'effetto contrario di quanto sperato e auspicato. Oggi nel continente la Lega è più sola che mai, abbandonata perfino da quegli "amici" che nella settimana appena trascorsa hanno votato in blocco e disciplinatamente la Von der Leyen. Tra le mura amiche, tra appuntamenti con Mattarella, le contestazioni su giustizia, manovra economica e autonomie, gli attacchi a tarda notte alla Trenta e Toninelli dopo l'abbuffata di salsicce all'ennesimo comizio leghista e le sviolinate a Giggino dopo averlo tacciato solo poche ore prima di traditore, la misura, ormai colma, di un delirio destinato a chiudere l'era dei baci e dei bacioni.

giovedì 18 luglio 2019

Maledetto il giorno

Oggi che i 5 Stelle chiedono giustamente la presenza in Aula a riferire da parte del ministro della propaganda, quest'ultimo, lasciando perdere la "mancanza di rispetto" (autobiografica), minaccia, nascondendosi dietro autonomia, giustizia e manovra (tre voci alle quali tra l'altro stanno lavorando solo i pentastellati), la caduta del governo. 
Maledetto il giorno che non hanno autorizzato a procedere sul caso Diciotti.

mercoledì 17 luglio 2019

Lo aspettano da dicembre...

C'è un ministro che non va in aula a raccontare quello che dovrebbe chiarire. Non lo fa per i 49 milioni della Lega. Non lo fa per i 65 milioni di Savoini. E non lo fa nemmeno per l'arresto di Paolo Arata, convocato in Antimafia dal pentastellato e Presidente della Commissione, Nicola Morra. 
Lo aspettano da dicembre...

Ci rincontreremo fra cent’anni


Mi sono fatto persuaso che hai trascorso questa tua vita ad inventarti storie e personaggi. L’invenzione più felice è stata quella di un commissario conosciuto ormai nel mondo intero. Da quando Zeus, o chi ne fa le veci, ha deciso di toglierti di nuovo la vista, questa volta a novant’anni, hai sentito l’urgenza di riuscire a capire cosa sia l’eternità e solo venendo al Teatro greco di Siracusa, a raccontarci la Conversazione su Tiresia, hai potuto intuirla. Mi sono dunque fatto persuaso che su quelle pietre eterne, in una sera come quelle, tutti quanti, ci rincontreremo fra cent’anni. 
Ciao Maestro.

martedì 16 luglio 2019

Nella logica delle cose

Ha ribadito la necessità di "un salario minimo che garantisca una vita dignitosa". Ha promesso più fondi per l'Erasmus e un piano per rendere l'Europa "il primo continente neutrale climaticamente entro il 2050". E' stata applaudita quando ha ricordato Simone Veil, prima presidente donna del Parlamento Ue, e quando ha annunciato che proporrà un "nuovo patto per l’immigrazione e l’asilo che comprenda una riforma del regolamento di Dublino". Ha inoltre messo al centro la flessibilità sui conti pubblici perché "non è il popolo che serve l’economia, ma è l’economia che è al servizio del nostro popolo". Ha infine ribadito maggiori poteri al Parlamento. Il Movimento 5 Stelle, definito l’ago della bilancia, ha votato a favore, come stava, leggendo il programma della Ursula von der Leyen, nella logica delle cose.

lunedì 15 luglio 2019

Modus operandi

Lo ha fatto ancora, perché diversamente non è capace a vivere, ad operare, a governare. Ormai il modus operandi del ministro della propaganda ha un'iter ben delineato: nel momento in cui la vita politica si fa difficile e complicata, vedi l'Affaire Russia, il depistare, distrarre e veicolare l'opinione pubblica, con l'avvallo di media e stampa compiacenti, verso altre tematiche giunge automatico. Se poi questo viene a cozzare con gli alleati di Governo (Roma e la Raggi lo sport preferito dal leghista) o come nello specifico contro il Presidente del Consiglio (scorrettezza istituzionale), tanto meglio, sia mai che l'andare contro le ONG a breve distanza di tempo possa stancare gli italiani.

venerdì 12 luglio 2019

Servizio lega(to)

Ringraziamo sentitamente il servizio pubblico che paghiamo regolarmente (Rai2) per aver offerto ben 33 secondi (in 2 edizioni) al caso politico (serio) della settimana. D'altronde Sangiuliano l'aveva detto: "sono per il pluralismo delle voci in Rai".
E' giunta l'ora che la proposta (riforma) di Roberto Fico (elaborata quando era presidente della Vigilanza), come annunciato da Luigi Di Maio nell'intervista odierna al Fatto, venga presentata il prima possibile e si metta fine a queste indegne situazioni.

giovedì 11 luglio 2019

(dis)Informazione

E' incredibile (eufemismo) come nella settimana che si sta per concludere gli organi d'informazione televisivi (quelli cartacei manco li considero più) si siano occupati (ancora) di Carola, del Pipita di Di Stefano, della Raggi (ospite praticamente fissa) e delle sollecitate dimissioni di Spadafora mentre dei dati sull'occupazione (e disoccupazione), dei lavori partiti nel 96% dei cantieri nei piccoli Comuni e della vergognosa vicenda della Pedemontana Veneta (di quelli bravi e capaci appartenenti al Partito del "si") non si sia fatta menzione.

"Campioni del Mondo, Campioni del Mondo, Campioni del Mondo!"

Per molti, tanti, i mondiali di calcio saranno per sempre quelli del cielo azzurro sopra Berlino, quelli del 9 luglio 2006, quelli del rigore di Fabio Grosso e delle urla sguaiate del telecronista moderno. Per me, per quelli appartenenti ad una generazione che sta fisiologicamente sostituendo quella dei nostri padri, i mondiali di calcio saranno per sempre quelli dei gironi di Vigo e La Coruña, dei pareggi senza infamia e senza lode con Perù, Camerun e Polonia (che poi ritroveremo in semifinale). Saranno per sempre i mondiali dello sceicco Fahad Al-Ahmed Al-Jaber Al-Sabah, attore protagonista in Francia-Kuwait per aver fatto annullare il goal al transalpino Giresse, del conflitto tra britannici e argentini (entrambi presenti in Spagna) svoltosi tra aprile e giugno per il possesso delle Isole Malvinas, del biscotto tra Germania Ovest e Austria che condannò all'eliminazione l'Algeria, del Belgio che a sorpresa sconfisse nella gara inaugurale l'Argentina campione in carica. Saranno per sempre i mondiali del Brasile di Eder, Socrates, Junior, Falcao e Zico, dell'incredibile, assurda, storica e leggendaria semifinale tra Francia e Germania. Ma soprattutto saranno per sempre i mondiali della tripletta di Pablito Rossi alla maestosa Seleção, di Claudio Gentile contro Maradona e Zico al Sarrià di Barcellona, della notte di Madrid, del rigore sbagliato da Cabrini, dell'urlo più celebre della storia del calcio, di Sandro Pertini impegnato a spiegare a spagnoli e tedeschi che nessuno ci avrebbe presi più. Dello "scopone" durante il viaggio di ritorno tra Berazot, Causio, Zoff e lo stesso Presidente della Repubblica. Dei modi semplici e gentili di un telecronista che al triplice fischio finale non fece altro, senza sbraitare, che mettere nero su bianco la storia: "Campioni del Mondo, Campioni del Mondo, Campioni del Mondo!"

sabato 6 luglio 2019

Omissioni e dimenticanze

Per il ministro della propaganda "in questo momento la Libia non è un porto sicuro", omettendo o dimenticando che in quel paese sono più di tre mesi che c'è una guerra civile. Per il ministro della propaganda è possibile "lavorare con il governo libico perché la situazione torni tranquilla", omettendo o dimenticando di farci presente con quale dei governi di quel paese è possibile lavorare, dialogare, ragionare. E poi ha avuto pure la faccia di querelare chi lo ha appellato "Cazzaro Verde".

giovedì 4 luglio 2019

D'estate sei venuto e d'estate te ne sei andato

D'estate sei venuto e d'estate te ne sei andato. Come quegli amori adolescenziali nati tra la sabbia bagnata che per sempre accompagneranno la nostra esistenza. Descrivere a parole ciò che tu sia stato è letteralmente impossibile, al pari della sofferenza e del vuoto che in queste ore hai lasciato. C'hai provato, c'abbiamo provato, come altre volte avevamo fatto insieme. Non è stata una resa, non è stata una sconfitta, solo l'aver accettato che questa volta fosse giusto così. Cazzate! Oggi niente ha avuto un senso, oggi niente è stato giusto così. Hai dato talmente tanto che avresti meritato altro, sei stato talmente n'gigante che npetto a te gli altri non si potevano nemmeno avvicinare. D'estate sei venuto e d'estate te ne sei andato. Come quegli amori adolescenziali nati tra la sabbia bagnata che per sempre accompagneranno la nostra esistenza. E che per sempre ricorderemo come qualcosa per cui è valsa la pena aver vissuto.

martedì 2 luglio 2019