Per il ministro della propaganda "in questo momento la Libia non è un porto sicuro", omettendo o dimenticando che in quel paese sono più di tre mesi che c'è una guerra civile.
Per il ministro della propaganda è possibile "lavorare con il governo libico perché la situazione torni tranquilla", omettendo o dimenticando di farci presente con quale dei governi di quel paese è possibile lavorare, dialogare, ragionare.
E poi ha avuto pure la faccia di querelare chi lo ha appellato "Cazzaro Verde".
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