..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

domenica 30 settembre 2012

RATINGS: ARSENAL 1-2 CHELSEA

Vito Mannone 5.5: Prende due goal sull’unico tiro in porta del Chelsea, e questo è già di per se un record. Nel secondo si divide le responsabilità con Koscielny. Rimane inoperoso per gran parte del match, guardando i suoi compagni sbattere contro un pomeriggio di autentica sfortuna.

Carl Jenkinson 7.0: Con Kieran Gibbs si gioca la medaglia del nostro migliore in campo. Altra ottima gara infarcita di corsa e voglia di non mollare mai.

Laurent Koscielny 4.0: Il primo goal è letteralmente colpa sua, girandosi di spalle ad un pallone che aveva il suo nome. Il secondo è un suo autogoal, che cancella la rete del pareggio di Manchester di soli otto giorni fa.

Thomas Vermaelen 6.5: Non commette alcuna sbavatura, contro una squadra che scende in campo con la speranza di farla franca. Alcune sue sortite in avanti non gli permettono di trovare il primo goal in stagione.

Kieran Gibbs 7.0: Stantuffo inesauribile che domina in lungo e in largo la fascia sinistra. Dai suoi piedi nascono più occasioni, compresa quella di Podolski, sventata da un super intervento di Cech.

Mikel Arteta 6.5: Altra partita dove il basco mette al servizio della squadra geometrie e sicurezza. Non si arrende mai.

Abu Diaby s.v: Esce dopo appena dieci minuti, causa un infortunio rimediato dopo una splendida conclusione a rete.

Oxlade-Chamberlain 6.5: Subentra a Diaby e gioca un match sincero, fatto di alcuni errori ma sempre mettendoci il cuore. Dai suoi piedi nasce l’assist per il momentaneo pareggio di Gervinho. Fisicamente regge fino alla fine, credendo insieme alla squadra di poter rimettere in piedi il risultato.

Aaron Ramsey 6.5: Gioca un ottimo primo tempo, prendendo spesso l’iniziativa e girando a tutto campo. Cala dopo l’ora di gioco, ma è uno di quelli che la gamba non la leva mai.

Santi Cazorla 6.5: Ci prova sempre e in tutti i modi, sfornando assist e provando in più di un’occasione la conclusione a rete. Suo a pochi istanti dal termine il tiro che fa gridare al goal, ma oggi, evidentemente, non era giornata.

Lukas Podolski 6.5: Parere personale: avrei evitato di sostituirlo. Gioca una grande partita, posizionandosi tra le linee e risultando spesso pericoloso. Senza palla è un portento, posizionandosi in una zona di campo dove il Chelsea trova sempre difficoltà. Va vicinissimo al goal del pareggio con un inserimento perfetto ed un colpo di testa che avrebbe meritato altra sorte.

Gervinho 6.0: Segna un goal da attaccante di razza e, soprattutto nella prima ora, si dimostra molto più incisivo e costante. Cala nettamente nell’ultimo quarto d’ora, ma ha ancora la forza di spingersi in avanti e servire a Cazorla una gran palla.

Theo Walcott 4.0: Questo giocatore mi è sempre piaciuto, per mille motivi. Oggi no! Entra in campo sedato, svogliato, senza un minimo di consapevolezza su come sta volgendo il match. Irritante vederlo passeggiare per il campo mentre i suoi compagni corrono ad inseguire qualunque pallone.

Olivier Giroud 6.0: Si mangia letteralmente il goal del 2-2, Cech gli nega la gioia della sua prima rete in Premier, ma la sufficienza se la guadagna per l’impegno, la voglia, il voler a tutti i costi cercare di rendersi utile alla squadra.

Arsène Wenger 6.0: La partita non la sbaglia di certo lui, ma l’azzecca la dea bendata, che oggi è stata decisamente dalle parti di Di Matteo. Il match cambia subito fisionomia con l’infortunio di Diaby, e Oxlade è stato il cambio che si doveva fare. Nella ripresa si affida al doppio cambio Giroud-Walcott, sostituendo giustamente Aaron ma colpevolmente togliendo dal campo Podolski per Theo. E’ arrivato il momento di fare un discorso serio a Walcott.

RATINGS: ARSENAL 1-2 CHELSEA

Vito Mannone 5,5: Prende due goal sull'unico tiro in porta del Chelsea, e questo è già di per se un record. Nel secondo si divide le responsabilità con Koscielny. Rimane inoperoso per gran parte del match, guardando i suoi compagni sbattere contro un pomeriggio di autentica sfortuna.

Carl Jenkinson 7: Con Kieran Gibbs si gioca la medaglia del nostro migliore in campo. Altra ottima gara infarcita di corsa e voglia di non mollare mai.

Laurent Koscielny 4: Il primo goal è letteralmente colpa sua, girandosi di spalle ad un pallone che aveva il suo nome. Il secondo è un suo autogoal, che cancella la rete del pareggio di Manchester di soli otto giorni fa.

Thomas Vermaelen 6,5: Non commette alcuna sbavatura, contro una squadra che scende in campo con la speranza di farla franca. Alcune sue sortite in avanti non gli permettono di trovare il primo goal in stagione.

MATCH REPORT: ARSENAL 1-2 CHELSEA

Che dire. Commentare un match al limite dell’incredibile per quanto riguarda il risultato finale è già di per se un’impresa poco fattibile. Vero, i primi dieci minuti di partita non sono stati come li aspettavamo, ma è altrettanto vero che giocare contro Di Matteo e quella pseudo-squadra di calcio (Campione d’Europa chissà per quale ragione ultra-terrena) poteva nascondere più di un’insidia. E così i primi venti minuti di match sono serviti a regalare un goal a Torres e a prendere le giuste misure a centrocampo, dove siamo partiti non proprio benissimo.
Da quel momento in poi in campo c’è stata solo una squadra, che faticava a trovare il canale giusto per fare male ma che cresceva minuto dopo minuto fino a raggiungere lo strameritato pareggio: Oxlade in mazzo e gran goal di Gervinho.
L’idea era quella che nella ripresa avremmo fatto del Chelsea un prestigioso “sparring partner” per costruire una vittoria che avrebbe dato lustro al nostro inizio di campionato, e le premesse sembravano proprio quelle giuste. I primi minuti sono iniziati come si era conclusa la prima frazione di gara, con i Gunners consapevoli di quello che volevano ed un Chelsea intento solo a non prenderle, cercando qualche sporadico contropiede. Da quest’ultimo l’azione che con il senno di poi ha deciso il match. Ancora un calcio piazzato dopo una discesa di Torres, e Mata che si vedeva incredibilmente deviare in rete da Koscielny un pallone calciato dai venticinque metri.
Il tempo a disposizione, comunque, stava ancora dalla nostra parte, e la mezz’ora abbondante che ci trovavamo davanti per riprendere in mano la gara era lì a garantirci fede e fiducia.
Ma il nostro pomeriggio, iniziato male e finito peggio, ci consentiva solamente di assistere ad un match dove le occasioni create, i miracoli di Cech, il palo di Koscielny e l’incredibile occasione di Giroud, si infrangevano contro un Chelsea che ha semplicemente sperato che il novantesimo arrivasse il prima possibile.
E’ amaro il boccone che oggi ci tocca mandare giù. Avrei preferito perdere perché chi ci stava di fronte si era dimostrato superiore, ci aveva messo alle corde, aveva creato di più. Invece alla fine il conto oggettivo racconta di tre soli tiri nello specchio della nostra porta e due goal subiti di cui un’autorete, una sola (unasola) parata di Mannone dopo appena cinque minuti di gara, i goal presi su palla ferma e due incredibili “infortuni” patiti dall’uomo che solo otto giorni fa ci aveva fatto esplodere di gioia all’Etihad Stadium; come se dovessimo pagare chissà quale conto con la fortuna, noi che a Manchester, come oggi, avremmo meritato di vincere.
Il calcio, nel bene e nel male, è anche questo, quello fatto di un risultato finale dove spesso non viene raccontato quello che in campo è effettivamente successo.
Questo non ci deve comunque e in nessun modo condizionare, perché i ragazzi si devono rendere conto al più presto che la gara odierna è stata positiva, il risultato bugiardo e che le attenzioni sui calci piazzati dovranno essere maggiori.
Mercoledì si torna in campo, contro l’Olympiacos per la seconda giornata di Champions League.

sabato 29 settembre 2012

MATCH PREVIEW: ARSENAL – CHELSEA

La sensazione a poche ore dall’inizio del match contro i Blues è che ogni tifoso dei Gunner si aspetti molto, per non dire moltissimo, da questa partita, me compreso.
E diversamente non potrebbe. L’ottimo inizio di stagione offerto dai nostri ragazzi ha letteralmente spostato le critiche, prima considerati semplici outsider, ora in piena corsa per il titolo.
Diciamo che la verità sta nel mezzo, e, in considerazione dei margini di miglioramento a nostra disposizione, la seconda ipotesi è quella che più si avvicina alla realtà.
Come accennato in settimana, i ragazzi a disposizione di Wenger per domani all’ora di pranzo saranno quasi la totalità, eccezion fatta per chi dovrà aspettare ancora alcune settimane prima del completo recupero.
La “mia” formazione per domani ha un solo dubbio, riguardante la coppia centrale difensiva, dove sarà davvero difficile lasciare fuori uno tra Vermaelen, Koscielny e Mertesacker.
Ma andiamo per ordine. In porta ci sarà il confermatissimo Vito Mannone, che si giocherà l’ennesima grande chance della sua avventura all’Arsenal. Il reparto difensivo sarà composto da Jenkinson e Gibbs sugli esterni e la coppia Vermaelen-Mertesacker al centro. A centrocampo vedo riproposto il modulo con cui abbiamo affrontato la settimana scorsa il City, con Arteta vertice basso, Diaby e Ramsey in mezzo e Cazorla vertice alto. In attacco la coppia Podolsky-Gervinho, con piccole chance di partire dal primo minuto per Walcott e Oxlade.
Altre parole su questa partita credo che sia giusto non farne, il campo come sempre sarà giudice insindacabile. C’mon!!!

MATCH REPORT: ARSENAL 1-2 CHELSEA

Che dire. Commentare un match al limite dell'incredibile per quanto riguarda il risultato finale è già di per se un'impresa poco fattibile. Vero, i primi dieci minuti di partita non sono stati come li aspettavamo, ma è altrettanto vero che giocare contro Di Matteo e quella pseudo-squadra di calcio (Campione d'Europa chissà per quale ragione ultra-terrena) poteva nascondere più di un'insidia. E così i primi venti minuti di match sono serviti a regalare un goal a Torres e a prendere le giuste misure a centrocampo, dove siamo partiti non proprio benissimo.
Da quel momento in poi in campo c'è stata solo una squadra, che faticava a trovare il canale giusto per fare male ma che cresceva minuto dopo minuto fino a raggiungere lo strameritato pareggio: Oxlade in mezzo e gran goal di Gervinho.
L'idea era quella che nella ripresa avremmo fatto del Chelsea un prestigioso "sparring partner" per costruire una vittoria che avrebbe dato lustro al nostro inizio di campionato, e le premesse sembravano proprio quelle giuste. I primi minuti sono iniziati come si era conclusa la prima frazione di gara, con i Gunners consapevoli di quello che volevano ed un Chelsea intento solo a non prenderle, cercando qualche sporadico contropiede. Da quest'ultimo l'azione che con il senno di poi ha deciso il match. Ancora un calcio piazzato dopo una discesa di Torres, e Mata che si vedeva incredibilmente deviare in rete da Koscielny un pallone calciato dai venticinque metri.

venerdì 28 settembre 2012

UN CAPOLAVORO TATTICO

Il centrocampo a quattro, contro formazioni ben attrezzate da un punto di vista tecnico, sembrava in preview la scelta migliore, come poi in campo s’è rivelata.
Si sarebbe sofferto con due ali larghe, una punta di ruolo e il trequartista, perché si sarebbe lasciato campo in quella zona dove il City sa far male. In più avremmo abbassato troppo i terzini consentendo le sovrapposizioni sull’out di Silva e compagni.
In sostanza: abbiamo realizzato un capolavoro tattico di rara bellezza. Il City è una squadra forte, fortissima, completa in ogni reparto, che non perde in casa dal febbraio del 2010. Ecco dove sta la nostra grandezza, ecco dove oggi in molti ci siamo accorti che se la banda di Mancini potrà difendere il titolo noi saremo lì, pronti a dire la nostra, fino alla fine.
La ciliegina odierna è sicuramente la prestazione di Ramsey, che ha saputo cucire un reparto ed essere essenziale sia in chiusura che in ripartenza. E se Cazorla è stato prezioso collaboratore in possesso palla, Gibbs e Jenkinson ne hanno esaltato la visione di gioco, la capacità di calcio, spingendo liberi sugli esterni e proponendosi con continuità.
Sabato arriverà il Chelsea e rimango convinto che scenderemo in campo con il medesimo undici, perché i Blues come i Citizen andranno neutralizzati proprio in quella zona, mettendo nelle condizioni gli esterni bassi di Di Matteo nel trovarsi uno contro uno con i nostri.

MATCH PREVIEW: ARSENAL - CHELSEA

La sensazione a poche ore dall'inizio del match contro i Blues è che ogni tifoso dei Gunner si aspetti molto, per non dire moltissimo, da questa partita, me compreso.
E diversamente non potrebbe. L'ottimo inizio di stagione offerto dai nostri ragazzi ha letteralmente spostato le critiche, prima considerati semplici outsider, ora in piena corsa per il titolo.
Diciamo che la verità sta nel mezzo, e, in considerazione dei margini di miglioramento a nostra disposizione, la seconda ipotesi è quella che più si avvicina alla realtà.
Come accennato in settimana, i ragazzi a disposizione di Wenger per domani all'ora di pranzo saranno quasi la totalità, eccezion fatta per chi dovrà aspettare ancora alcune settimane prima del completo recupero.
La "mia" formazione per domani ha un solo dubbio, riguardante la coppia centrale difensiva, dove sarà davvero difficile lasciare fuori uno tra Vermaelen, Koscielny e Mertesacker.

UNA SOCIETA' SANA

In un'intervista rilasciata ad ArsenalPlayer, Ivan Gazidis, Amministratore Delegato del Club ed ex vice commissario della Major League Soccer, la massima divisione di calcio dell'America del Nord, ha reso noti i numeri a bilancio dell'Arsenal Football Club.
In premessa ha tenuto a sottolineare che il Club è in una situazione finanziaria totalmente sana, e che l'esistenza dell'Arsenal è legata principalmente all'essere ancora una squadra di calcio e non solo un business. "Certo - come sottolineato da Gazidis - per poter ottenere dei risultati sul campo è necessariamente importante sapersi muovere dal lato finanziario, e da questo punto di vista crediamo di essere riusciti a coniugare entrambe le cose.".

SITUAZIONE INFERMERIA PRE-CHELSEA

Sabato sarà giornata di Derby, contro il Chelsea, e a London Colney si sta lavorando per giungere all'appuntamento nelle migliori condizioni fisiche, e allora vediamo nel dettaglio lo stato di salute della squadra.
Con il rientro di Vermaelen, che ha completamente smaltito l'attacco influenzale che l'ha tenuto out contro il Manchester City, la rosa è al completo, tutti disponibili; Sagna compreso.
Uniche eccezioni sono quelle di Wilshere e Frimpong, quest'ultimo utilizzato in una frazione di match contro il Coventry mentre Jack disputerà lunedì prossimo con la squadra che partecipa all'Under21 Premier League, il match contro il WBA.
Mancheranno ancora Szczesny, distante un mese dal rientro, Fabiansky e Rosicky, con il ceco sempre più prossimo alla prima squadra.

giovedì 27 settembre 2012

MATCH REPORT: ARSENAL 6-1 COVENTRY CITY

Non abbiamo avuto copertura televisiva e di conseguenza il report odierno sarà semplicemente stilato con impressioni e la fredda cronaca di quel che è accaduto nel tabellino del match.
Non doveva essere un impegno difficile e alla fine non lo è stato, con una netta e roboante vittoria per i nostri ragazzi (la seconda della stagione per 6-1) che si sono liberati dell'ostacolo Coventry grazie ad una goleada che ha permesso una notte di sorrisi a chi in questo ultimo periodo ha avuto poche possibilità di contribuire fisicamente alla prima squadra.
Dalle notizie avute dalla serata dell'Emirates (in cui si sono contate 58,351 presenze), buone nuove sono giunte da Arshavin, autore del terzo goal e di una super-prestazione che potrebbe tornare utile per riavere pronto (soprattutto mentalmente) il talento russo. Molto bene è andato anche Theo Walcott, autore di una doppietta, Miquel, Oxlade e Giroud, autore nella stessa serata del primo goal in maglia Gunner e del suo primo rigore sbagliato.
Il Coventry ha praticamente retto il confronto per quaranta minuti, mentre nei successivi cinquanta ha subito la superiorità tecnico-tattica dei ragazzi di Wenger, andati a segno per ben sei volte.
In serata sono stati effettuati anche i sorteggi per il turno successivo, datato martedì 30 ottobre, dove andremo ad incontrare il Reading, fuori casa, se così vogliamo dire, visto che il Madejski Stadium dista a circa mezz'ora da Londra.

mercoledì 26 settembre 2012

MA ABBIAMO PAREGGIATO O ABBIAMO VINTO?

Il titolo è emblematico, perché viene difficile capire dopo il match di ieri pomeriggio se in realtà abbiamo pareggiato oppure vinto. L’entusiasmo che circola nelle ultime ore in tutti i social network che trattano di Arsenal è il termometro che lo testimonia. Giocare una gara dove il possesso palla è stato di gran lunga superiore, la percentuale di passaggi notevole così come l’ottimo posizionamento tattico che ha permesso di recuperare un gran numero di palloni, proprio in casa dei campioni in carica, è già di per se un motivo d’orgoglio. Se a questo ci si aggiunge il modo, il quando e il come, la visione del match contro i Citizen assume una dimensione trionfalistica.
Oggettiva anche l’uscita dal campo, dove i nostri erano consapevoli di essere stati meglio, di aver conseguito un risultato giusto e per certi versi bugiardo, d’aver compreso quanta forza e quanti margini di miglioramento (sia in fatto di uomini che di meccanismi) si possiedono, loro piegati nella testa, nerbati dalla fiondata di Koscielny che è stata pari se non superiore a quella di Cristiano Ronaldo di appena tre giorni fa.
Il modo è stato da squadra vera, che ha subito quando c’era da subire, ha retto quando c’era da reggere, ma che nei momenti in cui doveva cercare di fare male l’ha fatto, con Gervinho, con Podolski, con Diaby, con Cazorla …con Koscielny.
Il come è il risultato di crederci sempre, di non mollare mai, di giungere a pochi minuti dal termine e portare ancora nella trequarti avversaria, con la giusta tattica, la voglia di segnare, di far esplodere quel fiume di gioia (qui testimoniato) sceso all’ottantaduesimo minuto dagli spalti a sud-est dell’Etihad Stadium.
Ed in quel minuto si raccoglie tutto quanto il quando, subito dopo la grande parata di Mannone, conseguenza di un 3 contro 2 che avrebbe potuto tagliarci le gambe.
Bene così, a volte vale più un pareggio che una vittoria, e forse a Manchester, da entrambe le parti, se ne accorgeranno presto.

MATCH PREVIEW: ARSENAL - COVENTRY CITY

Dopo le ottime prove offerte in Premier e in Champions eccoci iniziare una nuova avventura, entrare in scena in Coppa di Lega, quest'anno denominata Capital One Cup che prende il posto della "vecchia" Carling Cup.
Il nostro esordio sarà tra le mura di casa, in un'Emirates Stadium che, nonostante la presenza del Coventry City, formazione di League One relegata in ultima posizione, avrà come contorno ben 61.500 spettatori, un sold-out (con circa 9.000 tifosi ospiti) che la dice lunga sulla cultura sportiva oggi radicata in UK.

martedì 25 settembre 2012

UN CAPOLAVORO TATTICO

Il centrocampo a quattro, contro formazioni ben attrezzate da un punto di vista tecnico, sembrava in preview la scelta migliore, come poi in campo s'è rivelata.
Si sarebbe sofferto con due ali larghe, una punta di ruolo e il trequartista, perché si sarebbe lasciato campo in quella zona dove il City sa far male. In più avremmo abbassato troppo i terzini consentendo le sovrapposizioni sull'out di Silva e compagni.
In sostanza: abbiamo realizzato un capolavoro tattico di rara bellezza. Il City è una squadra forte, fortissima, completa in ogni reparto, che non perde in casa dal febbraio del 2010. Ecco dove sta la nostra grandezza, ecco dove oggi in molti ci siamo accorti che se la banda di Mancini potrà difendere il titolo noi saremo lì, pronti a dire la nostra, fino alla fine.
La ciliegina odierna è sicuramente la prestazione di Ramsey, che ha saputo cucire un reparto ed essere essenziale sia in chiusura che in ripartenza. E se Cazorla è stato prezioso collaboratore in possesso palla, Gibbs e Jenkinson ne hanno esaltato la visione di gioco, la capacità di calcio, spingendo liberi sugli esterni e proponendosi con continuità.
Sabato arriverà il Chelsea e rimango convinto che scenderemo in campo con il medesimo undici, perché i Blues come i Citizen andranno neutralizzati proprio in quella zona, mettendo nelle condizioni gli esterni bassi di Di Matteo nel trovarsi uno contro uno con i nostri.

lunedì 24 settembre 2012

YES!!

RATINGS: MANCHESTER CITY 1-1 ARSENAL

Vito Mannone 8.0: E’ il mio eroe di Manchester. Subisce goal su calcio d’angolo dopo un’uscita difficile che con il senno di poi si sarebbe potuta evitare. Da quel momento in poi diventa imbattibile. Su Dzeko compie una parata da campione e nella ripresa esalta tutto il suo carattere. Su Aguero evita il 2-0 per i Citizen e su Kompany salva il goal del pareggio appena siglato da Koscielny. Mostruoso.

Carl Jenkinson 7.0: Non molto tempo fa scrissi che se fossi nei panni di Bacary Sagna comincerei seriamente a preoccuparmi. Oggi è arrivata l’ennesima conferma, e con il rombo di centrocampo trova quelle praterie che lo esaltano a dismisura. Giù il cappello e tante scuse da parte di chi l’ha sempre criticato.

Per Mertesacker 7.5: Non sbaglia mai. Chiude qualunque pallone passi dalle sue parti, che questo sia rasoterra che questo sia alto. Gli mancava Vermaelen ma con Koscielny forma un trio che ci permetterà di dormire sonni tranquilli per tutto il torneo. Monumentale.

Laurent Koscielny 7.5: Non avrebbe dovuto giocare, e invece una febbre improvvisa accusata dal capitano lo proietta in campo dal primo minuto per il suo esordio stagionale. Insieme a Per forma una coppia altrettanto solida e la sua immensa capacità di giocare a testa alta gli fa fare un figurone. Il mezzo voto in più è per il goal che ci permette di uscire dall’Etihad con un meritatissimo pareggio. Destinato.

Kieran Gibbs 6.5: Altra ottima prestazione per il nostro terzino sinistro, che non lesina chiusure di grande qualità e discese sulla fascia che mettono in più d’una occasione in difficoltà la retroguardia dei Citizen. Anche lui con la nuova disposizione tattica trova più spazi ed esalta la sua corsa. Sicurezza.

Mikel Arteta 6.5: Ci mette la solita ed immensa intelligenza per riordinare le idee in ogni momento del match. Il rombo gli permette di posizionarsi davanti alla difesa e di coprire quei buchi lasciati in qualche occasione da Diaby. Prezioso.

Abu Diaby 5.5: Sbaglia troppi palloni in mezzo al campo consentendo le pericolose ripartenze dei ragazzi terribili di Mancini. A livello di condizione fisica cala nella ripresa e giustamente viene sostituito a venti minuti dalla fine. Rimandato.

Aaron Ramsey 8.0: Mi prendo il piccolissimo merito di averlo pronosticato in campo in quel di Manchester dal primo minuto. Gioca una partita impressionante fatta di corsa, qualità, tecnica e sudore. Anche dopo il novantesimo è quello che non smette di credere di poter espugnare l’Etihad. Mi viene difficile scegliere se l’eroe di Manchester è lui o Vito. Campione vero.

Santi Cazorla 7.0: Ha sbagliato partita a Montpellier, si riscatta immediatamente a Manchester dove offre ancora una volta giocate di grande qualità e sacrificio costante. Anche per lui vale il discorso fatto per gli altri centrocampisti: da vertice alto del rombo risulta sempre pericoloso e va vicinissimo all’eurogol da cui successivamente nasce il pareggio. Genio.

Lukas Podolski 6.0: Sufficienza stiracchiata ma meritata solo per il grande impegno che riesce sempre a mettere in campo al servizio della squadra. A differenza di altre occasioni non gli si presenta la situazione per colpire, ma in copertura offre sempre il suo apporto. Tatticamente educato.

Gervinho 5.5: Dispiace sempre dare una non sufficienza per chi suda e si sacrifica per la squadra, però oggi l’ivoriano sbaglia troppi palloni semplici, soprattutto nel primo tempo, dove sullo 0-0 gli si presenta una ghiotta occasione. Vero anche che al 94° si crea una splendida palla goal mancata più per stanchezza che per altro. Comunque presente.

Theo Walcott s.v

Olivier Giroud s.v

Francis Coquellin s.v

Arsène Wenger 8.0: Capisce che a Manchester si doveva giocare con un centrocampo diverso, sfruttando l’ampio reparto a disposizione e mettendo in condizione, sia Jenkinson che Gibbs, di sfruttare a pieno le fasce laterali. Il risultato è che il City non è mai pericoloso per vie centrali fino al vantaggio di Lescot, nato su palla ferma. Nella ripresa non cambia idea e alla fine viene premiato. Imbattuto.

RATINGS: MANCHESTER CITY 1-1 ARSENAL

Vito Mannone 8: E' il mio eroe di Manchester. Subisce goal su calcio d'angolo dopo un'uscita difficile che con il senno di poi si sarebbe potuta evitare. Da quel momento in poi diventa imbattibile. Su Dzeko compie una parata da campione e nella ripresa esalta tutto il suo carattere. Su Aguero evita il 2-0 per i Citizen e su Kompany salva il goal del pareggio appena siglato da Koscielny. Mostruoso.

Carl Jenkinson 7: Non molto tempo fa scrissi che se fossi nei panni di Bacary Sagna comincerei seriamente a preoccuparmi. Oggi è arrivata l'ennesima conferma, e con il rombo di centrocampo trova quelle praterie che lo esaltano a dismisura. Giù il cappello e tante scuse da parte di chi l'ha sempre criticato.

Per Mertesacker 7,5: Non sbaglia mai. Chiude qualunque pallone passi dalle sue parti, che questo sia rasoterra che questo sia alto. Gli mancava Vermaelen ma con Koscielny forma un trio che ci permetterà di dormire sonni tranquilli per tutto il torneo. Monumentale.

UNDER21 PREMIER LEAGUE: WEST HAM 4-1 ARSENAL

A Rush Green l'Arsenal Under 21 ha subito la prima sconfitta della stagione, capitolando per 4-1 contro il West Ham nella notte di venerdì. Nonostante il goal del vantaggio dopo appena cinque minuti di gioco grazie a Elton Monteiro, i ragazzi di Terry Burton hanno subito nell'arco di altrettanti cinque minuti il ribaltamento del risultato, con i goal di Hall e Matthias Fanimo. 
Nella ripresa l'Arsenal ha assunto radicalmente il comando del gioco cercando in tutti i modi di ristabilire la parità. Kyle Ebecilio ha provato due volte a superare Spiegel senza troppa fortuna, mentre Sanchez Watt ha sfiorato con un sinistro il palo alla destra dell'estremo difensore degli Hammers.
A sorpresa, e proprio nel momento in ci sembrava che l'Arsenal potesse passare, è arrivato il terzo goal dei padroni di casa, risultato di un corner battuto dalla destra e concluso in rete da Dan Potts.

MATCH REPORT: MANCHESTER CITY 1-1 ARSENAL

Imbattuti! Usciamo dall’Etihad Stadium imbattuti, mantenendo la stessa in campionato dopo cinque partite e tre trasferte difficili come quella di oggi, quella di Anfield e quella di Stoke.
Al goal di Koscielny m’è uscito spontaneo un “fuck-off”, perché se noi non avremmo minimamente meritato di perdere altrettanto il City non avrebbe meritato di portarsi a casa la posta piena.
Pari sostanzialmente e di conseguenza giusto, frutto di un match giocato tatticamente bene da entrambe le formazioni e goal nati entrambi da calcio d’angolo.
Da Manchester giunge la notizia più bella e che con tutta onestà perseguivo più di qualunque risultato: essere una squadra vera, tosta, difficilissima da affrontare, per chiunque.
E’ da inizio stagione che abbiamo avuto il piacere di poter ammirare un Arsenal completamente diverso rispetto alle ultime stagioni, un Arsenal capace di perdere in sequenza, ed in soli due anni, gente come Fabregas, Nasri, Song e van Persie e trasformarsi in una squadra più forte, più completa, più cinica, e, nelle ultime settimane, persino più bella.
Un miracolo? Assolutamente no! Questione di impegno, di lavoro dietro le quinte, di saggia programmazione, di umiltà e soprattutto di capacità manageriali, che hanno saputo mettere insieme un gruppo di ragazzi che meriterebbe il 10 e lode per il solo impegno e dedizione che mettono in ogni match.
Oggi, in più, abbiamo avuto da Manchester tre prestazioni talmente maestose che il futuro appare sempre più sereno: Mannone, Mertesacker e Ramsey.
Il portierone di Desio c’è, senza se e senza ma. A Hull lo scorso anno per mettersi in gioco, titolare, grazie a se stesso e alla caviglia di Szczesny, quest’anno con i Gunner per mettere il punto esclamativo ad una migrazione a Londra nata come scommessa e vinta con orgoglio.
Il tedesco che fisicamente ricorda il buon vecchio Brio in versione bianconera, stupisce ogni volta per le capacità tecniche con cui sbroglia difficili situazioni, oltre ai soliti centimetri che permettono al reparto di soffrire meno le palle ferme. A Manchester ha chiuso ogni buco, fermato ogni iniziativa, fatto disperare in più d’una circostanza i vari Silvia, Aguero e Yaya Tourè.
Di Aaron che dire. L’avevo felicemente pronosticato titolare all’Etihad, e non solo è partito dal primo minuto ma ha saputo costruire una prestazione che metterà nella testa di Wenger la splendida idea di riproporlo più spesso e la consapevolezza che l’infortunio di Stoke sia definitivamente un brutto, lontano, ricordo.
Sabato arriva il Chelsea. C’mon Arsenal!

domenica 23 settembre 2012

MATCH REPORT: MANCHESTER CITY 1-1 ARSENAL

Imbattuti! Usciamo dall’Etihad Stadium imbattuti, mantenendo la stessa in campionato dopo cinque partite e tre trasferte difficili come quella di oggi, quella di Anfield e quella di Stoke.
Al goal di Koscielny m’è uscito spontaneo un “fuck-off”, perché se noi non avremmo minimamente meritato di perdere altrettanto il City non avrebbe meritato di portarsi a casa la posta piena.
Pari sostanzialmente e di conseguenza giusto, frutto di un match giocato tatticamente bene da entrambe le formazioni e goal nati entrambi da calcio d’angolo.
Da Manchester giunge la notizia più bella e che con tutta onestà perseguivo più di qualunque risultato: essere una squadra vera, tosta, difficilissima da affrontare, per chiunque.
E’ da inizio stagione che abbiamo avuto il piacere di poter ammirare un Arsenal completamente diverso rispetto alle ultime stagioni, un Arsenal capace di perdere in sequenza, ed in soli due anni, gente come Fabregas, Nasri, Song e van Persie e trasformarsi una squadra più forte, più completa, più cinica, e, nelle ultime settimane, persino più bella.

MATCH PREVIEW: MANCHESTER CITY – ARSENAL

Ci siamo, oggi andremo a giocare un match vero, un test serio, per di più fuori casa, contro i campioni in carica. Poco da dire, quando giungono queste partite, quando arrivano questi appuntamenti è chiara la voglia di vedere all’opera i propri idoli, confrontarli contro una squadra forte, infarcita di campioni, per cominciare a capire, a prescindere dal risultato, quale destino ci accompagnerà in questa stagione.
Dalle parti di Ashburton Grove il sole splende sereno, e le notizie che giungono da London Colney sono meravigliosamente positive. La rosa dell’Arsenal è praticamente completa, con Frimpong che debutterà la settimana prossima con l’Under21 e Jack Wilshere che lo seguirà a distanza di pochi giorni. Il resto della truppa è totalmente arruolabile e sarà solo una scelta di Wenger decidere chi scenderà in campo all’Etihad Stadium.
Nel mio piccolo, e con alcune certezze riscontrate nelle ultime settimane provo a buttare giù l’undici che andrà ad affrontare i ragazzi di Mancini.
In porta, visto il perseverare del problema alla schiena di Szczesny, toccherà ancora a Vito Mannone, e la cosa mi elettrizza non poco. La linea a quattro dei difensori sarà super confermata, con, a partire da destra verso sinistra, Jenkinson, Mertesacker, Vermaelen e Gibbs.
A centrocampo, così come in attacco, secondo me ci saranno alcuni piccoli ma significativi cambiamenti.
Insieme a Diaby e ad Arteta, potrebbe essere la volta dal primo minuto di Aaron Ramsey, che insieme a Cazorla potrebbe formare un rombo di enorme qualità, con Mikel vertice basso, Abu e Aaron centrali e Santi vertice alto.
Per l’attacco super confermato Podolsky insieme a Gervinho.
Credo che questo possa essere il migliore schema per affrontare i Citizen, inaridendo una zona importantissima di campo e creando le giuste condizioni per pungere in maniera efficace.
Domani il campo ci dirà se sarà così. C’mon Arsenal!!!

sabato 22 settembre 2012

MATCH PREVIEW: MANCHESTER CITY – ARSENAL

Ci siamo, domani andremo a giocare un match vero, un test serio, per di più fuori casa, contro i campioni in carica. Poco da dire, quando giungono queste partite, quando arrivano questi appuntamenti è chiara la voglia di vedere all’opera i propri idoli, confrontarli contro una squadra forte, infarcita di campioni, per cominciare a capire, a prescindere dal risultato, quale destino ci accompagnerà in questa stagione.
Dalle parti di Ashburton Grove il sole splende sereno, e le notizie che giungono da London Colney sono meravigliosamente positive. La rosa dell’Arsenal è praticamente completa, con Frimpong che debutterà la settimana prossima con l’Under21 e Jack Wilshere che lo seguirà a distanza di pochi giorni. Il resto della truppa è totalmente arruolabile e sarà solo una scelta di Wenger decidere chi scenderà in campo all’Etihad Stadium.
Nel mio piccolo, e con alcune certezze riscontrate nelle ultime settimane provo a buttare giù l’undici che andrà ad affrontare i ragazzi di Mancini.

giovedì 20 settembre 2012

RATINGS: MONTPELLIER 1-2 ARSENAL

Vito Mannone 7,5: Sicuro, concentrato, presente. E’ evidente che quando tra i pali c’è lui tutto il reparto difensivo gioca con enorme serenità. Sul rigore non può nulla ma a pochi minuti dal termine blocca da grande portiere il pallone del possibile 2-2. Sempre più “The Wall”.

Carl Jenkinson 7: Signori, questo giocatore tanto deriso lo scorso anno continua a piacermi sempre più. Qualche sbavatura in più rispetto agli ultimi due match, ma mette sui piedi di Gervinho un pallone da spingere solo in fondo in sacco. Presenza costante.

Per Mertesacker 7: Bene, bene e ancora bene. Dalla gara contro i Reds, in cui non mi era piaciuto moltissimo, è cresciuto a dismisura e ieri sera ha disputato probabilmente la sua miglior gara della stagione. Prezioso.

UNDER21 PREMIER LEAGUE: ARSENAL 1-1 NORWICH

Un pareggio nei minuti finali di Jacob Murphy rovina all'Arsenal una striscia positiva che sarebbe potuta valere uno score immacolato per il campionato Under21. Ad Underhill il Norwich è così riuscito a strappare un pareggio nella notte di lunedì. Murphy ha colpito a soli sei minuti dal termine, dopo che Sanchez Watt aveva dato all'Arsenal il goal del vantaggio nella prima frazione di gioco. 
In tutta onestà, il pareggio è stato probabilmente il risultato più giusto, in un match povero di occasioni dove le due formazioni si sono equivalse. 
Terry Burton ha fatto cinque modifiche alla squadra che aveva sconfitto comodamente l'Everton per 3-0 due settimane fa. Con James Shea chiamato in prima squadra per la trasferta di Champions League a Montpellier, Damian Martinez è tornato a difendere dal primo minuto i pali dei Gunner. Il nazionale francese  Sebastien Squillaci ha fatto la sua prima apparizione della stagione al centro della difesa, dove è stato affiancato dal capitano Ignasi Miquel. Chuba Akpom e Conor Henderson sono tornati tra i titolari  dopo aver saltato il match contro l'Everton a causa dei rispettivi impegni internazionali.

mercoledì 19 settembre 2012

SPORT, CULTURA, RISPETTO


MATCH REPORT: MONTPELLIER 1-2 ARSENAL

Prima partita di Champions prima vittoria, oltretutto fuori casa, che ci consente di balzare immediatamente in testa al girone. Il match, per una serie di ragioni non era certamente, sulla carta, improbo, ma se sul piatto della bilancia si metteva la prima in assoluto nella competizione per i padroni di casa, il buonissimo impianto di gioco e, appunto, il dover esordire fuori dalle mura di casa ecco che il test poteva apparire, come poi è apparso, meno semplice del solito.
Dopo otto minuti di gioco ci si è messo anche l'arbitro, che ha decretato un non-rigore a nostro sfavore consentendo al Montpellier di andare in vantaggio.
Quasi cinicamente ero contento, perché volevo vedere in una situazione del genere chi eravamo, cosa eravamo capaci di fare, come ne saremmo venuti fuori.
Le risposte sono arrivate nel giro di dieci minuti: splendida azione Diaby-Podolski-Giroud e e Prince Poldi che non sbaglia 1-1; invenzione di Gervinho sull'out di destra, filtrante rasoterra di Jenkinson e ancora l'ivoriano a depositare la sfera in fondo alla rete per il 2-1.

martedì 18 settembre 2012

MATCH PREVIEW: MONTPELLIER – ARSENAL


Archiviata la pratica Southampton, l’Arsenal è immediatamente chiamato al test Champions League allo “Stade De La Mosson”, nella casa dei campioni di Francia del Montpellier.

La squadra allenata da Girard rappresenta un ostacolo non certo facile per l’Arsenal di Wenger, perchè oltre ad essere i campioni transalpini in carica, il Montpellier è una squadra dal gioco molto veloce ed anche bello da vedere grazie alla presenza di alcuni elementi di indubbio livello tra i quali spiccano, il difensore Mapu Yanga Mbiwa e sopratutto il meraviglioso talento marocchino Younnes Belhanda.

Quella di domani potrebbe però essere la gara di Olivier Giroud, grande ex di giornata, grande trascinatore ed uomo decisivo nella storica cavalcata della squadra del vulcanico e simpatico presidente Nicolin con i 21 gol e 9 assist della scorsa stagione.

lunedì 17 settembre 2012

LA DENSITA'

In queste ultime settimane abbiamo più volte trattato il tema dominante di questo nuovo campionato, che sta portando l'Arsenal a vivere una situazione tattica completamente diversa rispetto alle ultime stagioni. Ogni singolo elemento della squadra, a prescindere dalla zona di campo occupata, con dedizione e sacrificio sta apportando il proprio contributo alla fase difensiva, a partire dagli attaccanti che offrono copertura ai centrocampisti a questi ultimi che formano una diga davanti ai difensori. In una sola parola: densità.
Nel match contro i Saints disputato sabato pomeriggio all'Emirates s'è potuto constatare ad occhio nudo la posizione dei dieci giocatori di movimento scesi in campo in fase di non possesso palla.
Più volte si sono potuti contare 8/9 uomini relegati in uno spazio non superiore ai 20/25 metri, tutti ben cuciti l'uno all'altro, tutti propensi ad uscire sull'avversario in possesso palla ad una distanza di 2/3 metri, coprendo di fatto l'eventuale uno contro uno e aiutando la visione periferica degli altri sul dove e come sarebbe andato a finire il passaggio del portatore. Tutto questo, ancora una volta, ha portato gli avversari a non sapere bene cosa fare con la sfera, rendendogli praticamente sterili le offensive.

RATINGS: ARSENAL - SOUTHAMPTON

Wojciech Szczesny 5: Sbaglia a ripetizione una serie di rinvii (facili) con i piedi, concede con un'uscita "divertente" il goal ai Saints, che vale soprattutto per far perdere l'imbattibilità di gol subiti ai Gunners. I suoi compagni, per fortuna, avevano già cancellato dal campo gli uomini di Nigel Adkins. Tornerà.

Carl Jenkinson 7: Fossi nei panni di Bacary Sagna comincerei seriamente a preoccuparmi. Il ragazzo proveniente da Harlow continua ad inanellare prestazioni di grande qualità, crescendo a dismisura in sicurezza. Il padre vanta 42 anni di abbonamento all'Arsenal, lui potrebbe abbonarsi a quella fascia destra per molto, moltissimo tempo. Futuro.

Per Mertesacker 7: Grande, ennesima, prestazione del tedescone arrivato con molte perplessità ma che ha saputo farsi spazio con il lavoro e l'impegno. Sfiora più volte il goal, mantenendo sicurezza in fase difensiva. Sicurezza.

domenica 16 settembre 2012

RATINGS: ARSENAL 6-1 SOUTHAMPTON

Wojciech Szczesny 5.0: Sbaglia a ripetizione una serie di rinvii (facili) con i piedi, concede con un’uscita “divertente” il goal ai Saints, che vale soprattutto per far perdere l’imbattibilità di gol subiti ai Gunners. I suoi compagni, per fortuna, avevano già cancellato dal campo gli uomini di Nigel Adkins. Tornerà.

Carl Jenkinson 7.0: Fossi nei panni di Bacary Sagna comincerei seriamente a preoccuparmi. Il ragazzo proveniente da Harlow continua ad inanellare prestazioni di grande qualità, crescendo a dismisura in sicurezza. Il padre vanta 42 anni di abbonamento all’Arsenal, lui potrebbe abbonarsi a quella fascia destra per molto, moltissimo tempo. Futuro.

Per Mertesacker 7.0: Grande, ennesima, prestazione del tedescone arrivato con molte perplessità ma che ha saputo farsi spazio con il lavoro e l’impegno. Sfiora più volte il goal, mantenendo sicurezza in fase difensiva. Sicurezza.

Thomas Vermaelen 7.5: Poco da aggiungere. Capitano a 360°, comanda ancora una volta il reparto con grande tranquillità, fa letteralmente sparire dal campo chiunque gli si presenta e, a pochi minuti dal termine del match, si propone in avanti come un vero centrocampista d’inserimento, sfiorando un goal che sarebbe diventato capolavoro. Capitano, con la “C” maiuscola.

Kieran Gibbs 8.5: Devastante, come l’Arsenal visto contro i Saints. Nei primi quarantacinque minuti di gioco avrebbe fatto impallidire il miglior Roberto Carlos: spinge come una bestia, conosce a memoria i tempi dell’inserimento e dai suoi piedi nascono il goal che sblocca la partita e quello che la chiude definitivamente. Peccato che due deviazioni gli neghino la gioia di una storica doppietta. Impeperonato.

Mikel Arteta 8.5: E’ l’Arsenal in tutta la sua essenza. Un giocatore meraviglioso, caparbio, capace, grintoso, voglioso, che non lascia mai nulla al caso, che comprende dov’è, dove sono i suoi compagni e soprattutto cos’hanno in mente gli avversari. Pennella un pallone d’oro per Gervinho, madandolo praticamente in porta. Sbaglia un solo pallone, e in quel preciso istante l’Emirates Stadium gli tributa un applauso. La mente.

Francis Coquelin 7.0: Sostituisce Diaby e non lo fa rimpiangere. Primo tempo eccellente, in cui recupera palloni e forma insieme ad Arteta quella diga che potrebbe regalarci enormi soddisfazioni. Copre più del francese consentendo a Mikel di prendersi qualche divagazione in più. Jolly.

Santi Cazorla 7.0: Quello stop al volo che mette nei piedi di Gervinho una palla praticamente persa è lo specchio del valore di questo preziosissimo giocatore, giunto a Londra a fari spenti ma che in sole quattro giornate ha donato luce e concretezza ad un Club fin troppo sottovalutato. Costanza.

Oxlade-Chamberlain 7.0: Ieri m’è piaciuto in maniera particolare. Che madre natura gli avesse donato tecnica e talento era fuori di dubbio, ma che questo giovante ragazzo avesse già nelle corde giocate e senso della posizione da calciatore navigato è una delle più belle notizie arrivate da Ashburton Grove. Idolo.

Lukas Podolski 9.0: Spacca in due la partita risultando alla fine il mio migliore in campo. Dalla sua testa e dai suoi piedi nascono l’uno-due che mettono di fatto in ghiaccio il match. Cresce in confidenza, aumenta notevolemente i meccanismi con i compagni e quando parte è un’autentica furia della natura. il mercenario van Persie è già dimenticato. IL goal su calcio piazzato la chicca di giornata. Fuoriclasse.

Gervinho 7.0: Segna un gran goal dopo una palla splendida di Arteta, in più di una occasione riesce a fare quel “31″ che troppe volte l’ha fatto apparire come un giocatore non da Arsenal. Il secondo goal è pura formalità, ma lui ha il merito di trovarsi al posto giusto nel momento giusto. Continuo a credere che la sua crescita possa regalarci un giorno un giocatore più completo. Speranza.

Aaron Ramsey 7.0: Merita citazione e voto per quanto fatto in soli venti minuti di gioco. Quella giocata che porta al secondo goal di Gervinho è pura classe, quella che Aaron in tempi non sospetti aveva fatto vedere a tutti noi.

Theo Walcott 6.0: Il goal era quello che ci voleva. Di Theo avremmo presto bisogno.

Olivier Giroud s.v: Pochi minuti per scaldare i motori, il Montpellier è alle porte.

Arsène Wenger 8.0: Allo stato attuale non si può fare altro che alzarsi e fare chapeau.

MATCH REPORT: ARSENAL 6-1 SOUTHAMPTON

Devastanti. Questo l’unico aggettivo plausibile che mi viene in mente da icollare addosso alla prestazione dell’Arsenal vista ieri pomeriggio all’Emirates Stadium. Devastante in ogni sua singola virgola, devastante nei primi quaranta minuti di gioco, dove una sola squadra ha dominato in lungo e in largo l’altra. Attenzione. Il Southampton, nonostante gli zero punti in classifica, era stata quella squadra capace di andare in vantaggio all’Ethiad Stadium contro i campioni in carica, e di mettere sotto lo United tra le mura amiche per quasi novanta minuti di gioco, pagando un salatissimo conto nei minuti di recupero per mano di van Persie.
Insomma, una vittoria netta e convincente macchiata dalla giornata storta di Szczesny che ha di fatto regalato il goal della bandiera ai Saints.
Ora la classifica parla meglio di qualunque altro commento: terzi, migliore difesa, terzo migliore attacco, migliore differenza reti, nessuna sconfitta.
Bene, molto bene così. Per tutto quel che concerne l’analisi tecnica e i ratings ci aggiorniamo nelle prossime ore.

MATCH REPORT: ARSENAL 6-1 SOUTHAMPTON

Devastanti. Questo l’unico aggettivo plausibile che mi viene in mente da incollare addosso alla prestazione dell’Arsenal vista ieri pomeriggio all’Emirates Stadium. Devastante in ogni sua singola virgola, devastante nei primi quaranta minuti di gioco, dove una sola squadra ha dominato in lungo e in largo l’altra. Attenzione. Il Southampton, nonostante gli zero punti in classifica, era stata quella squadra capace di andare in vantaggio all’Ethiad Stadium contro i campioni in carica, e di mettere sotto lo United tra le mura amiche per quasi novanta minuti di gioco, pagando un salatissimo conto nei minuti di recupero per mano di van Persie.
Insomma, una vittoria netta e convincente macchiata dalla giornata storta di Szczesny che ha di fatto regalato il goal della bandiera ai Saints.
Ora la classifica parla meglio di qualunque altro commento: terzi, migliore difesa, terzo migliore attacco, migliore differenza reti, nessuna sconfitta.
Bene, molto bene così. Per tutto quel che concerne l’analisi tecnica e i ratings ci aggiorniamo nelle prossime ore.

sabato 15 settembre 2012

MATCH PREVIEW: ARSENAL – SOUTHAMPTON

Normalmente quando parla Wenger in conferenza stampa, le notizie sono sempre interessanti. Ma ieri sono state enormemente interessanti.

Frutto di un’articolo uscito nei giorni scorsi sui soliti giornali da quattro soldi, Wenger si e’ trovato coinvolto in un botta e risposta con alcuni giornalisti, i quali pressavano per sapere se avrebbe firmato un nuovo contratto oppure no nel 2014.
Arsene Wenger non e’ un cretino, cosi ha dato una risposta intelligente , misurata e logica:
“nel mio lavoro due anni sono lunghi e conosco bene sia l’ambiente dell’Arsenal che il Mondo del calcio per poter affermare che molto dipendera’ da come andranno questi due anni. Sono molto attaccato alla Societa’ e l’ho sempre dimostrato, per cui, al momento, l’unica cosa che veramente m’interessa ed e’ importante per l’Arsenal e’ la sfida di sabato con il Southampton. Nulla di piu’”

Incontestabile e neppure possibile da interpretare in maniera differente (ma cosa ci sarebbe da interpretare?), ed invece mi sono ritrovato titoli di giornali che hanno scritto “Arsene Wenger mette in dubbio il suo futuro”, ed altri che hanno scritto “Arsene Wenger prossimo a una nuova firma di cinque anni con l’Arsenal”.

Da cosa si capisca una cosa o l’altra nelle sue parole, per me rimane un mistero.
Ad ogni modo ha parlato anche della sfida di sabato (al tradizionale orario delle 15 ), ed ha confermato che la sosta ha agevolato molto la squadra nel recupero di alcuni infortuni e nessuno si e’ fatto male nelle due partite internazionali.

Lo stesso Diaby e’ ok, ha preso un colpo ad un muscolo, ha un brutto livido, ma ci sono 50% su 100 che possa essere disponibile per la sfida di campionato, ma se ci sono alcuni dubbi, si usera’ la prudenza, visto che comunque la squadra e’ ben coperta a centrocampo.

Ritorna anche Szczesny, che pero’ non e’ detto possa partire titolare, e’ probabile che Wenger voglia premiare Mannone per le sue ottime prestazioni e garantirli un’altra partita da titolare.

Sembra cosi anche poco sicuro che Walcott possa essere assente, il suo virus influenzale l’ha bloccato nella seconda sfida con la nazionale in inglese e oggi, ritornando sul campo di allenamento, si dovrebbe assestare la sua situazione.

Poi Wenger ha parlato di Wilshere ed ha detto che “Non la prossima settimana, ma molto presto sara’ nuovamente disponibile per la prima squadra”.

Tutti contenti ma, dico io, diamo tempo al ragazzo di riprendere il ritmo. Forse non basteranno alcuni mesi, e se dovesse avvenire in minor tempo ne sarei sorpreso ma senza alcun dubbio pure molto felice.

venerdì 14 settembre 2012

NEXT GEN U19: OLYMPIACOS 2-0 ARSENAL

Al Georgios Karaiskakis Stadium i giovani ragazzi dell'Arsenal hanno subito una deludente sconfitta per 2-0 dai padroni di Casa dell'Olympiacos nella notte di mercoledì. Dopo aver iniziato la loro avventura nel torneo continentale riservato agli Under19 vincendo per 3-0 contro il Marsiglia, i ragazzi di Terry Burton hanno dovuto fare i conti con la prima esperienza internazionale fuori dai confini inglesi, una sfida molto diversa che comunque servirà a fare esperienza e crescere sotto ogni profilo. 
In un match abbastanza equilibrato per la maggior parte del tempo, i Gunners sono crollati negli ultimi dieci minuti di gioco. Il primo goal è avvenuto all'ottantaquattresimo minuto per merito di Soukias Rafail, e mentre i ragazzi hanno reagito cercando immediatamente il pareggio è arrivato il colpo del definitivo ko a tempo ormai scaduto grazie a Nikos Ioannidis.

sabato 8 settembre 2012

FABREGAS TORNA ALL’ARSENAL

Buongiorno Gooners,
stamane sono in vena di discorsi un po’ romantici, velati sicuramente di nostalgia, indubbiamente di parte, perché quando di mezzo c’è l’AFC è inevitabile non sentire il cuore battere forte per una storia lunga centoventicinque anni.
Ok, con il titolo mi sono comportato come quei giornalai (il termine giornalista appartiene ormai ad un’epoca che difficilmente tornerà) che usano il sensazionalismo per attirare più seguaci possibili ed incrementare le vendite del gioiello del proprio padrone. Io padroni per fortuna non ne ho e se ho usato come titolo di questo editoriale “Fabregas torna all’Arsenal” è stato semplicemente per trascorrere un week-end senza Premier con l’ausilio di una discussione un po’ più pepata del solito.
Fabregas o non Fabregas credo sia opportuno partire con una premessa.

In questi ultimi anni molti dei nostri così detti uomini di punta hanno preferito, ognuno con le proprie ragioni (soldi in primis), lasciare il Club e trasferirsi altrove, aggravando tale decisione con la solita frasetta ciclostilata riguardante il voler ambire a titoli e coppe. Detto che tutti insieme con la maglia dell’Arsenal non sono stati capaci a realizzare quello a cui tanto tenevano, è oggettivo che alcuni di loro sono riusciti nell’intento di raggiungere alcuni obbiettivi. Vedi Clichy e Nasri con il City, vedi Cole con il Chelsea, vedi Fabregas con il Barca; vedremo quest’anno van Persie con lo United e Song con i catalani. Però, se si esclude Ashley con i Blus, per cui è realmente diventato una bandiera ed un punto di riferimento assoluto, tutti gli altri, pur vincendo di squadra, hanno svolto un ruolo da comprimari nei rispettivi Club, perdendo di fatto quella popolarità e soprattutto quel ruolo che avevano in campo con i colori dell’Arsenal Football Club.
Detto in parole povere: Clichy non ha più avuto la titolarità del ruolo, Nasri s’è dovuto più volte accontentare della panchina, Fabregas ha dovuto, se voleva disputare qualche minuto sul terreno di gioco, posizionarsi in un ruolo a lui certo non congeniale.
Proprio Fabregas, quello a cui tutti eravamo affezionati e per il quale avremmo fatto chissà quale pazzia, l’oggetto della discussione di oggi.
Pensiamo solamente a chi era e come veniva considerato non meno di 18 mesi fa: un leader incontrastato, il centrocampista più forte in circolazione, una carriera, con la maglietta dell’AFC, che avrebbe fatto storia, che avrebbe fatto leggenda. A Londra era un’icona, un personaggio, il calciatore che avrebbe messo nell’ombra gente come Iniesta, Xavi e compagnia cantante. A Barcellona, purtroppo per lui e nonostante la stima profonda sempre espressa da uno come Guardiola, a fare da panchinaro a Busquets e Mascherano, senza contare che dall’oggi al domani le luci sotto cui è sempre stato illuminato si sono improvvisamente spente, lasciandolo, da catalano, quasi nel dimenticatoio.
In questi giorni sui social network italiani sono nate alcune discussioni sul possibile ritorno di Cesc a Londra, naturalmente sponda Arsenal, e sul malcontento espresso proprio dall’ex capitano dei Gunner riguardante il suo soggiorno nella sua terra natale, sopratutto dopo l’avvento di Tito Vilanova alla guida dei blaugrana.
Fantacalcio, Fantamercato, Fanta e Coca-Cola.
Cosa ci possa essere di vero in tutto questo credo che solo nella testa di Fabregas si possa trovare una risposta, se questa mai ci sia, insidacabile e oggettivo è il fatto che Cesc a Barcellona non abbia trovato realmente quello che lui cercava (Copa del Rey e la FIFA Club World Cup escluse) e soprattutto abbia perso quella leadership in campo e fuori che a Londra s’era faticosamente conquistato.
Un suo ritorno in maglia Arsenal, al momento, rimane un sogno romantico, nostalgico, sicuramente di parte, ma sono sicuro al 100% che ognuno di noi lo riaccoglierebbe a braccia aperte, per ricominciare una storia che non è, e mai sarà, finita.

venerdì 7 settembre 2012

FABREGAS TORNA ALL'ARSENAL

Buongiorno Gooners,
stamane sono in vena di discorsi un po' romantici, velati sicuramente di nostalgia, indubbiamente di parte, perché quando di mezzo c'è l'AFC è inevitabile non sentire il cuore battere forte per una storia lunga centoventicinque anni.
Ok, con il titolo mi sono comportato come quei giornalai (il termine giornalista appartiene ormai ad un'epoca che difficilmente tornerà) che usano il sensazionalismo per attirare più seguaci possibili ed incrementare le vendite del gioiello del proprio padrone. Io padroni per fortuna non ne ho e se ho usato come titolo di questo editoriale "Fabregas torna all'Arsenal" è stato semplicemente per trascorrere un week-end senza Premier con l'ausilio di una discussione un po' più pepata del solito.
Fabregas o non Fabregas credo sia opportuno partire con una premessa.

mercoledì 5 settembre 2012

UNDER21 PREMIER LEAGUE: ARSENAL 3-0 EVERTON

Terzo match per i ragazzi di Terry Burton e terza vittoria consecutiva nel campionato Under21 Premier League. Ad Underhill, che ha preso il posto dell'Emirates Stadium come sede dell'incontro, davanti agli occhi attenti di Arséne Wenger, i ragazzi dell'Under21 hanno inflitto un secco 3-0 all'Everton, confermandosi leader indiscussi del National Group One.
Al match, rispetto all'incontro del 25 agosto contro il Blackburn, non hanno preso parte Chuba Akpom e Conor Henderson, impegnati con l'Under19 nel match contro il Marsiglia di pochi giorni fa per il NextGen, presenti, invece, la maggior parte dei ragazzi che fino ad oggi hanno notevolmente impressionato nel primo campionato nazionale per Under21 inglese.
Contro un buon Everton, i Burton's boys hanno trovato discrete difficoltà nella prima parte di gara, dove le emozioni hanno latitato. Decisivo, a pochi istanti dal fischio della prima frazione, è stato il terzino destro dei Toffies, Tyias Browning, che da dietro ha steso in piena area di rigore Jernade Meade. Inevitabile per l'arbitro sanzionare il penalty trasformato successivamente da Sanchez Watt.

lunedì 3 settembre 2012

RATINGS: LIVERPOOL 0-2 ARSENAL

Vito Mannone 7.0: Passa un pomeriggio tutto sommato tranquillo, offrendo sicurezza a tutto il reparto.
Nel finale si esalta due volte su Shelvey, consentendo ai Gunners di chiudere per la terza volta consecutiva un match senza subire reti e regalandosi ben due clean sheet a distanza di soli sette giorni. Saracinesca.

Carl Jenkinson 7.0: Dalle sue parti non passa nessuno, compreso quel peperino di Sterling.
Rispetto alla gara d’esordio contro il Sunderland si propone anche in avanti, offrendo ad Ox il giusto supporto sulla fascia. Maturato.

Per Mertesacker 6.5: Si fa ammonire dopo soli cinque minuti, sbaglia qualche rinvio, Vermaelen ne copre più volte la posizione. I suoi centimetri, però, sono utili in alcuni frangenti.

Thomas Vermaelen 7.5: Stratosferico. Si incolla a Suarez facendogli passare un brutto pomeriggio, è sempre attento in ogni situazione di calcio piazzato, comanda il reparto e da indicazioni ogni qual volta si propone in fase offensiva.
Esce nei secondi finali per una botta. Capitano.

Kieran Gibbs 7.0: Sarebbe dovuto essere il suo anno, potrebbe veramente essere il suo anno. Corre, chiude, copre, si propone, non perde mai l’avversario e quando gli capita va a ringraziare Podolski prima e Arteta dopo per l’aiuto.
Lo chiamavano promessa, oggi lo si può chiamare certezza.

Mikel Arteta 7.0: Recupera il solito enorme numero di palloni. Organizza la fase davanti alla difesa esibendosi con tecnica e senso tattico in una delle sue partite più belle.
Aiuta chiunque, dimostrandosi anima e cuore del centrocampo Gunners. L’utilià fatta a calciatore.

Abu Diaby 8.0: E’ vero, ho un debole enorme per questo meraviglioso giocatore, ma oggi esce da Anfield da migliore in campo.
Struttura fisica e grande tecnica distruggono in soli 45 minuti il duo Sahin-Allen, ridicolizzando l’ex Real Madrid e mettendo dietro la lavagna il gallese voluto da Rodgers.
Offre profondità e con il solo movimento del corpo crea situazioni di gioco per l’intera squadra. Se gli infortuni lo lasceranno in pace… Leader.

Santi Cazorla 7.5: Un assist, un goal, senso della posizione e giocate sempre utili.
Arrivato ad Ashburton Grove senza fare troppo rumore è senza dubbio il giocatore che ha dato di più in queste prime tre giornate di campionato. Moto perpetuo.

Oxlade-Chamberlain 6.5: Gioca una gara attenta, infarcita di tanta corsa e grinta. Senza palla consente a Jenkinson di spostarsi verso il centro coprendo diligentemente l’out di destra.
Qando ha la sfera tra i piedi si capisce di quanto talento gli ha donato madre natura. Evoluzione continua.

Lukas Podolski 7.0: Un goal e un assist, in un pomeriggio in cui tutti i tifosi dei Gunners hanno potuto capire cosa potrà offrire all’Arsenal Prince Poldi.
Come Ox aiuta sull’out di sinistra Gibbs, sacrificandosi quando è stato il momento di farlo. A volte estraneo alla manovra, ma questo è solo l’inizio della sua nuova avventura. Caparbio.

Olivier Giroud 6.5: Lotta, combatte, fa a sportellate con chiunque, crea profondità e non toglie mai né la gamba né la testa.
A pagarne è la lucidità in certe occasioni, ma la sua fisicità consente alla squadra di salire e di non patire le fasi di palla persa. Leone.

Arsène Wenger 8.0: Lo si potrà criticare, certe volte potrà non piacere, ma lui è l’Arsenal, e ancora una volta, nonostante tutto, ha saputo costruire un team che sarà capace di stupire e di stupirci.
Il suo più grande acquisto stagionale è stato sicuramente Steave Bould, e gli zero goal subiti in queste prime tre giornate di campionato stanno li a testimoniarlo.
Oggi azzecca tutte le mosse e l’Arsenal espugna Anfield nel più facile dei modi. Condottiero.

Aaron Ramsey, Andre Santos e Laurent Koscielny s.v.

UNA DIFESA IMPENETRABILE

Tre gare ufficiali giocate, tre gare senza subire reti, un dato che inevitabilmente ci riporta indietro nel tempo e cancella le ultime stagioni dell'AFC, soprattutto l'ultima, dove dopo le prime tre di Premier League il conto era a dir poco pesante: 10 goal subiti, due sconfitte ed un solo punto in classifica.
Cos'è cambiato? Semplice: sono stati ceduti van Persie e Song. Scherzi a parte. Innegabile che l'arrivo di Bould come secondo di Wenger abbia portato (con tutto il rispetto nei confronti di Pat Rice) una maggiore attenzione alla fase difensiva, una più convinta partecipazione da parte di tutta la squadra ad offrire supporto al compagno in difficoltà, una disposizione tattica che in queste prime tre giornate di campionato ha portato i frutti del tanto lavoro svolto quest'estate.

MATCH REPORT: LIVERPOOL 0-2 ARSENAL

Partiamo subito con una premessa: non ci siamo fasciati la testa dopo due gare senza goal e senza vittorie e non ci metteremo in testa di essere chissà chi dopo una vittoria ad Anfield.
Detto questo, però, il match appena terminato in quel di Liverpool ci consegna una squadra vera, solida, sincera, pragmatica, che poco ha concesso e che molto ha dimostrato.
L’abbiamo più volte accennato in questo inizio di stagione, che questo nuovo Arsenal, quello orfano di coloro che tanto credevamo potessero farci alzare trofei (e che invece dal punto di vista pratico c’hanno regalato tante singole gioie ma nessuna vittoria collettiva), si sta dimostrando una squadra che pensa al sodo, con una fase difensiva (Steve Bould sta marchiando sempre più questa situazione) che lascia poco agli avversari, con un impianto di gioco senza tanti “cazzi” (giusto per usare un francesismo alla Wenger) e una fase offensiva che alla prima occasione può davvero fare molto male, come successo oggi nell’occasione dell’1-0: Vermaelen, Podolsky, Cazorla e ancora Podolsky, con palla in fondo al sacco.
Nella serata di venerdì siamo stati derisi dai più, perché non consci che acquistare questo e quello avrebbe potuto fare la differenza, e invece, in barba alle critiche, siamo stati la squadra più bella e concreta vista in questo week-end di Premier League, conseguendo il terzo “clean sheet” consecutivo in campionato, il quarto nelle ultime quattro gare disputate.
Per gli elogi, molti, moltissimi, ai ragazzi che sono scesi in campo questo pomeriggio vi do appuntamento ai prossimi giorni, fase tattica compresa.
Oggi, adesso, è giusto godere di una grande vittoria, firmata Podolsky-Cazorla, ma soprattutto firmata AFC.
C’mon Arsenal!

domenica 2 settembre 2012

MATCH PREVIEW: LIVERPOOL – ARSENAL

Oggi si vola a Liverpool, ad Anfield, per cercare di ottenere il primo goal stagionale, la prima vittoria esterna stagionale, il primo vero cambio di passo stagionale.
Non sarà facile, come mai lo è stato dalle parti del Merseyside, e soprattutto dopo una campagna trasferimenti in cui da molte parti (stampa soprattutto) siamo stati un po’ presi in giro per non aver concluso affari nell’ultima giornata utile, come se il non acquistare fosse sinonimo di Club con poche ambizioni, di poca voglia di mettersi in competizione per i grandi obbiettivi stagionali. Meglio così, almeno in molti inizieranno a sottovalutarci, a credere che incontrare l’AFC possa somigliare ad una simpatica giornata passata nel verde di Hyde Park. Chi ha comprato, invece, credendo che inanellare contratti su contratti avrebbe significato sbaragliare la concorrenza, ha fatto immediatamente i conti con la realtà, vedi Spurs, vedi QPR.
Da Ashburton Grove le notizie che giungono sul fronte disponibili sono più che ottime, con il 95% della squadra a completa disposizione di Wenger, Koscielny compreso, anche se il centrale francese dovrebbe semplicemente accomodarsi in panchina.
Unica defezione sarà l’assenza di Szczesny, che verrà sostituito da Vito Mannone che garantirà non solo la buona performance vista a Stoke ma metterà in campo quella voglia di essere presente in uno degli stadi da lui sempre ammirati.
Si vola a Liverpool, sponda Anfield, con la sciarpa al collo e l’orgoglio di una squadra che non vede l’ora di stupire l’Inghilterra intera.

MATCH REPORT: LIVERPOOL 0-2 ARSENAL

Partiamo subito con una premessa: non ci siamo fasciati la testa dopo due gare senza goal e senza vittorie e non ci metteremo in testa di essere chissà chi dopo una vittoria ad Anfield.
Detto questo, però, il match appena terminato in quel di Liverpool ci consegna una squadra vera, solida, sincera, pragmatica, che poco ha concesso e che molto ha dimostrato.
L’abbiamo più volte accennato in questo inizio di stagione, che questo nuovo Arsenal, quello orfano di coloro che tanto credevamo potessero farci alzare trofei (e che invece dal punto di vista pratico c’hanno regalato tante singole gioie ma nessuna vittoria collettiva), si sta dimostrando una squadra che pensa al sodo, con una fase difensiva (Steve Bould sta marchiando sempre più questa situazione) che lascia poco agli avversari, con un impianto di gioco senza tanti “cazzi” (giusto per usare un francesismo alla Wenger) e una fase offensiva che alla prima occasione può davvero fare molto male, come successo oggi nell’occasione dell’1-0: Vermaelen, Podolsky, Cazorla e ancora Podolsky, con palla in fondo al sacco.
Nella serata di venerdì siamo stati derisi dai più, perché non consci che acquistare questo e quello avrebbe potuto fare la differenza, e invece, in barba alle critiche, siamo stati la squadra più bella e concreta vista in questo week-end di Premier League, conseguendo il terzo “clean sheet” consecutivo in campionato, il quarto nelle ultime quattro gare disputate.
Per gli elogi, molti, moltissimi, ai ragazzi che sono scesi in campo questo pomeriggio vi do appuntamento ai prossimi giorni, fase tattica compresa.
Oggi, adesso, è giusto godere di una grande vittoria, firmata Podolsky-Cazorla, ma soprattutto firmata AFC.
C’mon Arsenal!

MATCH PREVIEW: LIVERPOOL – ARSENAL

Oggi si vola a Liverpool, ad Anfield, per cercare di ottenere il primo goal stagionale, la prima vittoria esterna stagionale, il primo vero cambio di passo stagionale.
Non sarà facile, come mai lo è stato dalle parti del Merseyside, e soprattutto dopo una campagna trasferimenti in cui da molte parti (stampa soprattutto) siamo stati un po’ presi in giro per non aver concluso affari nell’ultima giornata utile, come se il non acquistare fosse sinonimo di Club con poche ambizioni, di poca voglia di mettersi in competizione per i grandi obbiettivi stagionali. Meglio così, almeno in molti inizieranno a sottovalutarci, a credere che incontrare l’AFC possa somigliare ad una simpatica giornata passata nel verde di Hyde Park. Chi ha comprato, invece, credendo che inanellare contratti su contratti avrebbe significato sbaragliare la concorrenza, ha fatto immediatamente i conti con la realtà, vedi Spurs, vedi QPR.
Da Ashburton Grove le notizie che giungono sul fronte disponibili sono più che ottime, con il 95% della squadra a completa disposizione di Wenger, Koscielny compreso, anche se il centrale francese dovrebbe semplicemente accomodarsi in panchina.
Unica defezione sarà l’assenza di Szczesny, che verrà sostituito da Vito Mannone che garantirà non solo la buona performance vista a Stoke ma metterà in campo quella voglia di essere presente in uno degli stadi da lui sempre ammirati.
Si vola a Liverpool, sponda Anfield, con la sciarpa al collo e l’orgoglio di una squadra che non vede l’ora di stupire l’Inghilterra intera.