..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

lunedì 17 settembre 2012

LA DENSITA'

In queste ultime settimane abbiamo più volte trattato il tema dominante di questo nuovo campionato, che sta portando l'Arsenal a vivere una situazione tattica completamente diversa rispetto alle ultime stagioni. Ogni singolo elemento della squadra, a prescindere dalla zona di campo occupata, con dedizione e sacrificio sta apportando il proprio contributo alla fase difensiva, a partire dagli attaccanti che offrono copertura ai centrocampisti a questi ultimi che formano una diga davanti ai difensori. In una sola parola: densità.
Nel match contro i Saints disputato sabato pomeriggio all'Emirates s'è potuto constatare ad occhio nudo la posizione dei dieci giocatori di movimento scesi in campo in fase di non possesso palla.
Più volte si sono potuti contare 8/9 uomini relegati in uno spazio non superiore ai 20/25 metri, tutti ben cuciti l'uno all'altro, tutti propensi ad uscire sull'avversario in possesso palla ad una distanza di 2/3 metri, coprendo di fatto l'eventuale uno contro uno e aiutando la visione periferica degli altri sul dove e come sarebbe andato a finire il passaggio del portatore. Tutto questo, ancora una volta, ha portato gli avversari a non sapere bene cosa fare con la sfera, rendendogli praticamente sterili le offensive.

Se a questo ci si aggiunge il particolare dove Arteta va a coprire l'out di sinistra nel momento in cui Gibbs affonda sulla fascia ecco che il quadro si completa, ecco che meglio si capisce il perché in quattro giornate di campionato ci sia stato un solo goal subito, oltretutto regalato da Szczesny.
Nelle prossime settimane arriveranno quegli impegni che dovranno ulteriormente certificare la solidità di un impianto che sta regalando tante gioie e altrettante vittorie ai ragazzi di Wenger. Manchester City e Chelsea saranno due test importantissimi per i nostri, a prescindere dal risultato.
A prescindere perché sarà fondamentale dimostrare testa e carattere. Le partite si posso anche perdere, i goal, e ci mancherebbe, si possono anche prendere, ma per credere che in questo campionato tutti dovranno fare i conti con noi servirà, per primo a se stessi, dimostrarsi squadra, aumentare ancora di più la fiducia e la consapevolezza che questo Arsenal potrà andare lontano, mettere in campo quella densità che fino ad oggi ha annichilito chiunque abbia avuto la sfortuna di incontrarci.