..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

venerdì 30 aprile 2010

CANCRENE

I segnali che preannunciano l’imminenza di una nuovo aggressione di Hezbollah libanese contro Israele sono sempre più inquietanti e inequivocabili. Il ministro della difesa americano Robert Gates ha infatti dichiarato pubblicamente che la Siria e l’Iran stanno consegnando missili sempre più sofisticati agli Hezbollah in Libano: “Siamo arrivati al punto dove gli Hezbollah sono in possesso di un arsenale di razzi e missili più poderoso di molti governi del mondo”. Questa autorevolissima accusa di sabotare l’accordo di tregua che chiuse la guerra del 2006, lanciata contro Hezbollah, il governo libanese, la Siria e l’Iran, non proviene -si badi- da un oltranzista, ma dal ministro a cui Barack Obama ha consegnato il controllo del Pentagono. Dunque, la più alta autorità politico militare del pianeta, avalla totalmente –anzi le incrementa- le denunce di Israele circa la totale violazione dei presupposti e del senso della missione Unifil in Libano e conferma la recente denuncia fa di Simon Peres, che si è detto certo che la Siria abbia consegnato a Hezbollah pericolosissimi missili Scud.

SUPPOSIZIONI DI PRIMO GRADO / 3

A più riprese, De Gregorio nomina anche Carraro. Personaggio che, a conti fatti, si dimostra un autentico fuoriclasse dell’equilibrismo politico: era capo della Figc quando a dominare c’era la cupola. Un capo un po’ sprovveduto, se per tanti anni ha concesso che tale associazione spadroneggiasse. È ancora capo adesso, che la cupola non c’è più. Insomma, sotto di lui c’è stato il maremoto, ma la sua barca è riuscita a restare a galla senza subire danni.
A pag.47 viene riportata una telefonata di Carraro a Bergamo, durante la quale il primo riprende il designatore a proposito di un errore di Racalbuto: “quando un arbitro dà un rigore al limite dell’area vuol dire che gli scappa che la Juve debba vincere…”. Considerando che un arbitro generalmente deve prendere decisioni in pochi decimi di secondo e che, essendo umano, può anche sbagliare, come interpretare questa telefonata? Si potrebbe pensare che Carraro, capo della Figc, spingesse affinché eventuali dubbi fossero sempre risolti a svantaggio dei bianconeri. E invece De Gregorio la commenta così: “il presidente manifestò, sia pure in modo indiretto ed ironico, di considerare ben possibile che l’arbitro avesse voluto favorire la Juventus, dovendosene trarre motivo di conforto, sul piano dell’apprezzamento logico dei fatti, per le tesi dell’Accusa”. In altri termini: se Carraro dice che la Juve ruba, sarà pur vero! È sorprendente che nessuno abbia da ridire sul fatto che ad ogni presunto errore favorevole alla Juve facesse eco una telefonata di Carraro ai designatori. Al contrario, un capo della Figc evidentemente schierato contro una squadra in lotta per lo Scudetto è preso a sostegno delle accuse nei confronti della stessa.

CAPOLINEA

Assistiamo all’eclissi del diritto e della Juventus, con un crescendo rossiniano di misfatti e strappi. Sembra d’essere dentro ad un gioco infernale, la cui regola è feroce e dissennata: la Juventus è colpevole anche se non ha comesso delitti, ma è colpevole per il semplice fatto d'essere colpevole. La cosa più grave è che la scena si svolge davanti ad un pubblico di cittadini che rimane, al tempo stesso, indifferente. Io non ci riesco! Non ce la faccio a guardare gli schizzi di sangue rimanendo seduto, perché comprendo il motivo vero del contendere: le parole non sono coerenti con i fatti. Osservo il susseguirsi delle promesse, ma ho l’impressione che ogni parola faccia il paio con quelle già sentite, e che il narratore sappia animarsi solo per se stesso. Il linguaggio che usa è duro, ma diametralmente opposto al pensiero che esprime. Mi verrebbe da chiedergli: ma ci fai, ci sei oppure ci prendi?

giovedì 29 aprile 2010

SUPPOSIZIONI DI PRIMO GRADO / 2

E finalmente arriviamo alle motivazioni vere e proprie della condanna.
Si parte con una lunga premessa, che ci svela quanto il calcio sia importante in Italia e nel mondo. Molti si sorprenderanno di questa novità, ma è così: il calcio va alla grande! Anche più del tiro al bersaglio e della canasta. E allora De Gregorio impiega un bel numero di pagine per erudirci a tal proposito. Poi sciorina qualche informazione sulla struttura del mondo pallonaro e delle sue istituzioni, nonché l’importanza dei mass-media (e noi ce ne siamo ben accorti: siamo andati in B proprio grazie a loro!). Infine, una rapida carrellata sui personaggi presi in esame, durante la quale il GUP non si lascia sfuggire l’occasione di descrivere Moggi come un “gran parlatore e grande utilizzatore di telefoni cellulari segreti e no” . E forse è una delle poche affermazioni sentite recentemente su Moggi condivisibili.

LA PRAVDA DELL'INTER

La prima pagina del quotidiano degli indossatori di scudetti altrui è quanto di meglio un tifoso della banda degli onesti potesse leggere in questi anni, e che mai avrebbe pensato di leggere.
Tre le notizie: a) l'Inter, dopo 38 anni, è in finale di Champions League, alla faccia di tutti quelli che per anni hanno vinto rubando; b) La Giustizia Sportiva, con un verdetto della Corte Federale, radia dal mondo del calcio Giraudo, Mazzini e Moggi, e per la felicità degli indossatori una bella foto del mostro che condizionò partite amichevoli, trofei estivi e interi campionati, compreso quello della stagione 1999/2000, perso nella risaia di Perugia; c) Andrea Agnelli è il nuovo presidente della Juventus, e sarà annunciato quest'oggi all’assemblea di Exor, la finanziaria di famiglia che detiene il pac­chetto di maggioranza della Juve. La decisione di proporre Andrea Agnelli presiden­te è arrivata diret­tamente da John, che detiene, attraverso la Giovanni Agnelli & C. S.A.p.A. e tramite Fiat, il 10,497% dell'azionariato di RCS MediaGroup S.p.A.

QUANDO L'EVIDENZA SUPERA LA SUPPOSIZIONE

Di Calciopoli e su Calciopoli in questi anni si è scritto veramente di tutto: dalle più fantasiose supposizioni su come la Juventus rubava, alla prova certa ed evidente che di frodi sportive non se n'è mai vista l'ombra. Sulle prime si sono scatenati in tanti: moralisti, perbenisti, giustizialisti dell'ultima ora, personaggi televisivi e sportivi, gazzettari, corrieristi e repubblichini; tutti accomunati da un unico credo: la Juventus vinceva perché rubava. Sulla seconda, e con una risonanza mediatica pari alle partite di pallapugno, hanno provato in pochi, anzi pochissimi, sovrastati da quel sentimento popolare tanto in voga nell'estate del 2006, riuscito addirittura ad entrare all'interno delle sentenza sportive.
Oggi, invece, quello schieramento tanto affezionato alle luci ad intermittenza degli alberi di Natale, a giorni alterni, sempre per non perdere il vizio, ci narra le differenze tra le telefonate che hanno interessato la dirigenza juventina e il resto del mondo pallonaro; gli stessi, tanto per farvi capire, che difendevano a spada tratta "gli altri", martirizzandoli per essere stati gli unici a non telefonare e grigliare arbitri, fregati, invece, da una banda di truffatori. Ma su di un punto voglio focalizzare la vostra attenzione: le griglie.

NIENTE DI NUOVO...

Dopo quattro anni di farse, disponiamo degli anticorpi necessari a non sorprenderci per le boutade provenienti dalla Figc. E così anche quest’ultima notizia ci scivola addosso. Ma, dal momento che siamo abituati a commentare i fatti giornalieri, scriviamo qualche riga anche sull’ultima trovata federale.
La Gazzetta dell’Inter, pardon, la Gazzetta dello Sport aveva, come di consueto, anticipato tutti e, in qualità di portavoce degli organi federali, già da qualche giorno aveva annunciato come imminente la radiazione di Giraudo, Moggi e Mazzini. E puntuale come una cartella esattoriale è arrivata anche la comunicazione ufficiale. A tal proposito ci permettiamo di consigliare alla Figc di liberarsi del proprio ufficio stampa, dal momento che il quotidiano milanese svolge impeccabilmente quel compito in sua vece.

mercoledì 28 aprile 2010

SUPPOSIZIONI DI PRIMO GRADO

Il voluminoso documento contenente le motivazioni della condanna a Giraudo (e altri) per associazione a delinquere merita più di una considerazione.

Nel tentativo di giustificare una condanna per certi versi sorprendente, il GUP De Gregorio ha probabilmente calcato troppo la mano, senza andare tanto per il sottile. E così, già a pag.2 cominciano i fuochi artificiali: “(Moggi, Giraudo, Bergamo, Pairetto, ecc., ndr) si associavano tra loro e con altre persone in corso di identificazione, avendo già nel passato condizionato l’esito di campionati di calcio di Serie A, con particolare riguardo a quello del 1999/2000, che fu sostanzialmente condizionato sino alla penultima giornata (quando si giocò Juventus-Parma, diretto da Massimo DE SANTIS e terminato con il risultato di 1-0, e non riuscendo nell’intento di garantire alla Juventus la vittoria finale, in quanto gli accordi illeciti già stabiliti vennero compromessi dal clamore suscitato provocato dall’arbitraggio apertamente favorevole alla squadra torinese da parte di DE SANTIS (…)”. Occorrono un paio di precisazioni. La parentesi che si apre e non si chiuderà mai più è opera del magistrato e non è un errore di trascrizione. Così come lo strano linguaggio, che prevede l’utilizzo di sinonimi a raffica (“suscitato provocato”), è tutta farina del suo sacco. Ma veniamo al nocciolo della questione. Oggi finalmente lo scopriamo: al bar ci avevano detto tante volte che la Juve rubava anche in passato. Ma ora c’è De Gregorio che certifica la serietà delle accuse! E meno male, vien da dire. Manca solo un particolare non proprio irrilevante, in tutto questo bel castello: le prove. O, in mancanza di meglio, basterebbe qualche misero indizio. E invece, niente, nulla, nisba. Ma cosa volete che sia! A proposito, leggiamo che sono “in corso di identificazione” altri associati a Moggi e Giraudo nella loro potentissima organizzazione. Vogliamo dare noi una mano al magistrato e gli segnaliamo subito il primo sicario, già assoldato nella stagione 1999/2000. Nome: Giove. Cognome: Pluvio. Intervenne dopo la criminosa direzione di De Santis, trasformando il campo di gioco di Perugia in una risaia, così da zittire il “clamore” che la Spectre moggiana aveva suscitato-provocato tra le anime pie del calcio nostrano.

NUOVA PARTNERSHIP?!?!

RCS Sport sarà il nuovo partner per la gestione dei diritti di sponsorizzazione del club nerazzurro per i prossimi quattro anni.
Questo il CDA del gruppo Rizzoli-Corriere della Sera; poi qualcuno si domanda ancora, e come mai, la Juventus ha "un'attento" e "vigile" occhio sui fatti di Calciopoli.

UN RAGIONEVOLE E CALIBRATO SFORZO INTERPRETATIVO

Scrivere duecento e passa pagine di sentenza, nonostante mi sforzi ad essere ragionevole, calibrato ed interpretativo, mi fa venire in mente solo una cosa: distogliere l'attenzione dal nocciolo. Uno il passaggio fondamentale, a pagina 13 della sentenza. "Orbene - scrive De Gregorio -, a più riprese i difensori hanno ritenuto di evidenziare i limiti di tali indagini e dei loro risultati, incentrando le critiche di merito prima sull’uso preponderante delle intercettazioni telefoniche, mettendone poi in luce la parzialità e/o la dedotta equivocità dei contenuti informativi così ricavabili. Tali critiche, pertinenti e in astratto ragionevoli, eludono, tuttavia, il problema principale di questo e di molti processi di caratteristiche analoghe, costituito dalla notevole difficoltà dell’accertamento di fatti..." , fermiamoci qui.

martedì 27 aprile 2010

PUBBLICI UFFICIALI

Per quello che riguarda i contatti con le società, mi creda, sono contentissimo che stiano venendo fuori le telefonate con tutte le società della serie A. Deve sapere che era proprio la federazione ad incoraggiare tali frequentazioni. In due casi, anzi ci chiese proprio di chiamare le società. Successe quando Coly aggredì Nucini che lo aveva espulso e beccò 8 giornate. Casualmente dopo 9 turni, proprio al ritorno in campo di Coly, Nucini venne nuovamente estratto col Perugia e la Federazione ci fece chiamare la società per tranquillizzarla. Una volta, poi in corso di sorteggio ci accorgemmo che era stata fatta una preclusione col Palermo di Collina che non esisteva. Alla fine del sorteggio i notai ci fecero ripetere le operazioni per quel motivo dopo dovemmo chiamare Zamparini per spiegargli l'accaduto”. Dichiarazione spontanea di Pierluigi Pairetto.
Ma i notai, che per la precisazione e fino a prova contraria sono dei pubblici ufficiali, sono stati ascoltati come persone informate sui fatti?
Il resto dell'udienza lo potete trovare su GLMDJ

JEREZ: IL PROGRAMMA


Tutti gli orari e la programmazione TV di Jerez su bikeracing.it

ELEMENTI DI SEGNO CONTRARIO

Appena letta la notizia mi è venuto da ridere, ma essendo un procedimento penale sono tornato immediatamente serio: è stata depositata la sentenza di primo grado con cui il Tribunale di Napoli ha riconosciuto colpevoli Giraudo, Lanese, Pieri e Dondarini.
I motivi per ridere: a) Indovinate chi ha pubblicato per primo la notizia?; b) Nelle 202 pagine di motivazioni, i grandi mezzi di informazione nazionale scrivono: "L'associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva" esisteva, come "le interferenze tra terreni di gioco e centri di potere che cambiavano le carte in tavola"; c) Per il giudice Eduardo De Gregorio ci sono dei dati certi. Un'anticipazione? "Va aggiunto che è un dato pacifico che Moggi, in un impeto di rabbia causatogli dalla direzione di gara, chiuse il povero Paparesta nello spogliatoio, guadagnandosi, cosi, un' improbabile accusa di sequestro di persona, nella quale fu coinvolto anche Giraudo." (Pag.26)
Ora la parte seria. Questa Redazione sta già consultando la deposizione della sentenza, d'altronde 200 e passa pagine non si possono raccontare, come fatto da altri, in venti righe venti, e presto vi renderemo conto di quanto scritto dal giudice De Gregorio.

lunedì 26 aprile 2010

"COMMENTEREMO NELL'ATTO D'APPELLO"

Una frase che non lascia spazio ad interpretazioni, a differenza delle motivazioni uscite oggi dalla sentenza di primo grado grado che vede tra gli imputati l'ex amministratore delegato della Juventus, Antonio Giraudo, quella rilasciata dall'Avvocato Massimo Krogh, difensore dell'ex dirigente della società bianconera.
Intanto Camillo dice la sua.

NOBEL PER LA PACE / 35

Tra il 24 ed il 26 aprile due nuovi attacchi obamiani sul Pakistan; 15 i morti.

GRAN PREMIO D'EUROPA 2010 - MAGO D'AMORE

SIMILITUDINI INQUIETANTI

Ricordo, con dolore, una data che cambiò per sempre il corso della storia juventina. Era il 14 luglio 2006, e nella serata di quella calda estate si sarebbe appresa la sentenza della Corte d'Appello Federale, termine del primo grado di giudizio del processo sportivo a Calciopoli.
Sempre in quel 14 luglio, però, uscirono indiscrezioni raccolte dal quotidiano sportivo "La Gazzetta dello Sport", secondo cui il collegio presieduto dall'ex presidente della Corte Costituzionale, Cesare Ruperto, aveva maturato la decisione di sanzionare la Juventus con la retrocessione in serie B e una fortissima penalizzazione.
Detto fatto, in serata arrivò la comunicazione delle decisioni prese in camera di consiglio. Juventus: serie B, 30 punti di penalizzazione, 80.000 euro di ammenda, revoca dello scudetto 2004/05, e non assegnazione dello scudetto 2005/06.

domenica 25 aprile 2010

UN'EUROPA D'AMORE

Ha vinto ancora una volta il "Mago", raccontando due magnifiche storie.
Quella in pista, ancora una volta dominando tutto e tutti: 2.24.6 il rotolo finale, con due giri praticamemte identici, 1.12.3/1.12.2, chiusa in 29.4 e media conclusiva in 1.11.8, la seconda miglior prestazione di sempre. Quella umana, in cui le vittorie di Mago d'Amore aiutano i bambini del terzo mondo.
Domani il video della corsa.

HIGHLIGHTS: ARSENAL - MANCHESTER CITY

watch the video from Arsenal.com

PER NON DIMENTICARE ANDREA

(26.07.1971 - 25.04.1995)

sabato 24 aprile 2010

CAPIRE, CAPIRSI E, FORSE, ANCHE CAPIRCI

Sembra che adesso non se ne possa fare a meno: da Stefano Palazzi alla FIGC, dai giornali alle televisioni, dai tifosi di serie A-B-C a quelli che dichiarano che lo scudetto, loro, non lo restituiscono, sono divenuti tutti ansiosi di conoscere gli eventuali colpi di scena in arrivo dalle 171.000 telefonate intercettate fra il 2004 e il 2005 e per la stragrande maggioranza ignorate dagli inquirenti. E a quanto pare le sorprese non dovrebbero mancare.
La prossima settimana potrebbero saltare fuori chiamate che da numeri fissi di importanti dirigenti di club di serie A arrivavano sui cellulari di altrettanto importanti arbitri. Anche in prossimità di partite di campionato.
Ora. Che il fatto mi interessi in maniera relativa non ne ho mai fatto mistero, anche ieri ne ho scritto, perché se "altri" telefonavano, e telefonavano, permettendosi addirittura di figurare in pubblico con l'aria di quelli che niente sapevano e niente facevano, la loro "sentenza", tribunali o meno, è già stata scritta.
Il tasto, invece, che non smetterò mai di schiacciare è quello della Juventus.

venerdì 23 aprile 2010

MATCH PREVIEW: ARSENAL - MANCHESTER CITY

L'IRAN MINACCIA IL GOLFO

Strozzare la giugulare petrolifera del pianeta: la strategia iraniana dopo il 1979 punta con pervicacia a questo obbiettivo come massima deterrenza strategica, in caso di attacco militare, ad esempio contro i sempre i più minacciosi siti nucleari e le sempre più agguerrite basi missilistiche di Ahmadinejad e Khamenei. La geopolitica regala infatti all’Iran questa eccellente possibilità: in caso di attacco militare, Teheran può reagire bloccando lo stretto di Hormuz, che è largo 30 chilometri, ma che può essere navigato solo per due “vie d’acqua” larghe solo 3 chilometri ciascuna in cui possono passare le petroliere col loro pescaggio. Una pacchia dal punto di vista militare, perché per questi due minuscoli canali passa il 40% del greggio esportato in tutto il mondo. Da trenta anni dunque, quella parte dello sforzo bellico iraniano che non è assorbita dai missili a lungo raggio e dal nucleare, viene impiegata dal regime degli ayatollah per rafforzare la flotta con i criteri della guerra da corsa: velocissimi motoscafi (purtroppo forniti anche da una ditta italiana), siluri, missili a corto raggio, elicotteri.

CHI HA RUBATO LA MARMELLATA?

Su di Lui ve ne avevo scritto ad inizio anno, consigliandovi letture molto più approfondite sulla tematica di Calciopoli. Con la speranza che l'istinto e la ragione vi abbia portato nella miglior direzione, non posso far altro che riprenderlo, Lui, perché continua a ricalcare quel disegno apparso più e più volte su quel giornale rosa che passa i suoi giorni appoggiato ai banconi dei bar; e su cui l'Auricchio's team scopiazzò per completare le indagini.
Stavolta, però, devo dargli ragione: «Se chi ha pubblicato le 75 intercettazioni sapesse anche leggerle, ne trarrebbe l’unica conseguenza possibile: bene han fatto il colonnello Auricchio e i pm Narducci e Beatrice a escluderle dal processo, visto che non contengono notizie di reato».
Chiaro e limpido: le intercettazioni che hanno interessato Facchetti, Moratti, Galliani, Meani, Foschi, Pradé e altri (tanto per usare una terminologia consona) non contengono notizie di reato. Si badi bene, questo non è sarcasmo ma quanto crede lo scrivente: chiacchiere da Bar dello sport. Apro parentesi: se poi queste saranno ritenute da chi di dovere, utili per ulteriori accertamenti, apriremo nuovamente il portafogli per l'ennesima inchiesta, magari seguita da un bel processino senza senso; chiusa parentesi.

giovedì 22 aprile 2010

NON LI MERITA

Che la semifinale di andata di Champions League tra Inter e Barcellona potesse regalare gol ed emozioni era nell'auspicio di tutti. D'altronde il "menù" era quanto di meglio il calcio europeo potesse offrire: due tecnici vincenti per definizione, un "pallone d'oro" in carica, una squadra campione di Spagna, d'Europa e del Mondo, moltissimi elementi che saranno i protagonisti del mondiale che andrà in scena quest'estate in Sud Africa. Per farla breve: una finale anticipata.

mercoledì 21 aprile 2010

UN AMERICANO A SOLVALLA

La fama di Lucky Kim, come si dice in questi casi, ha varcato l’Oceano e gli organizzatori svedesi, saputo che il team del campione americano aveva manifestato l’intenzione di partecipare all’Elitlopp, lo hanno prontamente invitato.
Per l’allievo di Julie Miller un posto di privilegio nell’elite dei 16 cavalli invitati a Solvalla per partecipare alla prestigiosa corsa che prevede 2 batterie e una Finale. Non ci sarà invece a Stoccolma l’altro anziano americano Enough Talk, sconfitto da Lucky Jim nella finale del Su Mac Lad al The Meadowlands, con il tempo di 1.09.1; che è la migliore velocità al mondo nel 2010. 
Lucky Jim, guidato da Andi Miller il marito della trainer Julie, è stato nominato “Anziano del 2009 in Usa”. Riuscirà a seguire le orme della connazionale Moni Maker, l’ultima americana nata e allevata negli Usa, che vinse nel 1997 la corsa faro svedese?

ER GO' DE MILITO E IL FALLO DI SNEIJDER

FERMO RESTANDO

Dopo sette anni, Luca Cordero di Montezemolo lascia la presidenza della Fiat a John Elkann, resta, però, nel consiglio d'amministrazione e naturalmente alla Ferrari. Questa la notizia annunciata ieri pomeriggio in una improvvisa conferenza stampa convocata dai vertici della Fiat. Nell’investor day, in programma oggi, Marchionne dovrebbe illustrare il piano delle produzioni nei prossimi cinque anni e le intenzioni sull’ipotizzato scorporo della Fiat Auto dal gruppo. Un argomento, quest’ultimo, che finirebbe inevitabilmente per riguardare anche il peso della famiglia Agnelli nel futuro della Fiat e dunque il ponte di comando del Lingotto.

martedì 20 aprile 2010

COME FUNZIONAVA

Tra poche ore riprenderà a Napoli il processo su Calciopoli, un'udienza che riserverà, con molta probabilità, altre indiscrezioni. Nelle giornata di ieri, intanto, Giuseppe Gazzoni Frascara, ex presidente del Bologna Calcio, ha rilasciato un'intervista in cui parla ancora una volta su quanto accaduto e su quanto sta accadendo nel mondo del calcio.
Ecco alcuni dei passaggi più significativi.

CALCIOPOLI: UDIENZA DEL 20 APRILE

Al via l’udienza al processo di Napoli oggi aperta ai giornalisti e agli avvocati.
Presente in aula, a sorpresa, Maria Grazia Fazi, ex segretaria della Can, considerata dagli inquirenti un personaggio centrale. Proprio nell’ultima settimana il suo nome è tornato alla ribalta ed al centro di alcune intercettazioni. C’è anche Striscia la Notizia con Jimmy Ghione, oltre agli imputati.
Non sarà presente, l’annunciato Carlo Ancelotti impossibilitato a raggiungere l’Italia dal problema di collegamento aereo.

domenica 18 aprile 2010

A MOTEGI NON SI CORRE

Aspettando la conferma ufficiale, è ormai certo che il Gran Premio del Giappone di Motegi del prossimo 25 aprile è stato spostato al 3 ottobre, complici i disguidi aerei dovuti alla nube di ceneri che sta attraversando l’Europa provocata dall’eruzione del vulcano islandese Eyjafjallajokull.
La buona notizia, se non altro, è che l’evento di Motegi rimane nel calendario del Motomondiale, sostituendo nel weekend del 3 ottobre una gara di moto “ecologiche” organizzate dalla Honda proprio al Twin Ring.
Di seguito riportiamo quel che sarà il nuovo calendario 2010, con la novità della data del Gran Premio del Giappone e l’innesto del circuito Motorland Aragon il 19 settembre, sostituendo il Balatonring (Ungheria).

MotoGP World Championship 2010
Il nuovo Calendario

REPORT: WIGAN 3-2 ARSENAL


The season is closed
Ad otto minuti dal fischio finale, nel DW Stadium, eravamo ancora in corsa per il titolo: la sconfitta del Chelsea nel derby contro il Tottenham aveva di fatto riaperto il campionato. Il Manchester United nell'anticipo della trentacinquesima giornata aveva vinto, e per la terza volta in stagione nei minuti di recupero, il derby contro il City di Mancini, riportandosi a meno 1 dalla vetta. Si aspettava solo l'Arsenal, uscire vittorioso dalla trasferta di Wigan.

COSE CHE RESTANO, PERSONE CHE VANNO

Forse andrà via: Lui dice che il fatto di andarsene non dipenderà dalla posizione finale della squadra. Forse rimarrà: Lui fa notare che nel comunicato della società di circa venti giorni fa c'è scritto il suo futuro; l'importante è saper leggere tra le righe.
Questo, e non solo, il post Inter-Juventus di Gianluigi Buffon; una partita che evidentemente fa dare il peggio al numero uno della nazionale, almeno per quel che concerne le dichiarazioni; vedi undicesima di ritorno campionato 2007/08.

MATCH PREVIEW: WIGAN - ARSENAL

sabato 17 aprile 2010

229°?

Dall’esordio in Malesia del 1996 al Qatar 2010; 228 gare, nessuna assenza. Se il nove volte campione del mondo ha sempre dimostrato una classe che nel panorama motociclistico mente umana non ricorda, Valentino Rossi aggiunge a tutto questo un primato incredibile che torna d’attualità dopo l’infortunio occorso  in allenamento nei pressi di Pesaro, con la moto da cross nella giornata di giovedì.
La spalla destra è ancora dolorante, ma il 23 sarà a Motegi per le prime prove libere e per prender parte alla 229° gara consecutiva nel Motomondiale.

A NOI, INVECE, RISULTA

La Stampa continua a non dare notizie su Calciopoli in prima pagina, del resto, e come sottolinea Camillo, è il quotidiano di Teramo di proprietà della famiglia che controlla la Cavese.
Il Corriere della Sera vede le cose attraverso gli occhi di un neroazzurro, che trova imparagonabile il paragone con Calciopoli, e da buon onesto uomo trova esecrabile il trucco prodotto dai soliti furbetti italiani, che il cuore trascina e la mente inganna: qualcuno vuole paragonare un sistema durato anni con una telefonata tra il designatore e il presidente dell’Inter. Lui la definisce: "Quattro chiacchiere piuttosto formali". Non scherziamo suvvia, una telefonata tra il presidente dell'Inter e il designatore degli arbitri non si può certo esecrare.

NOBEL PER LA PACE / 33 e 34

Attacco obamiano in Pakistan: 4 morti
Ennesimo missile obamiano sul Pakistan: Il terzo attacco americano in cinque giorni. Da gennaio a oggi sono 29 gli attacchi missilistici sul Pakistan autorizzati da Obama, probabilmente supereranno i 59 dell'anno scorso. Sei morti, questa volta

LA PRAVDA ROSA

Leggete il sommario della Pravda rosa. Per evitare di ricorrere a Guido Rossi, i fan della rosea hanno assegnato agli indossatori di scudetti altrui cinque punti, invece di tre. Su questi fenomeni, il tenente colonnello Auricchio ha basato le indagini di quattro anni fa


venerdì 16 aprile 2010

CHAPEAU!

La Federazione Italiana Giuoco Calcio, nota anche con l'acronimo FIGC e come Federcalcio, non ha le intercettazioni di Calciopoli, né quelle di nuova generazione, né quelle vecchie. I CD che contenevano le 171mila telefonate non sono mai stati acquisiti.
Mentre il processo penale di Napoli prosegue con le nuove intercettazioni fatte acquisire dalla difesa di Luciano Moggi, la Federazione scopre di non avere nemmeno quelle vecchie. Quelle, per chiarirci, utilizzate per condannare la Juventus nel primo filone di Calciopoli.
Pausa. Non siete su scherzi a parte. Ripeto: La Federazione Italiana Giuoco Calcio, nota anche con l'acronimo FIGC e come Federcalcio, non ha le intercettazioni di Calciopoli, né quelle di nuova generazione, né quelle vecchie. I CD che contenevano le 171mila telefonate non sono mai stati acquisiti.

HIGHLIGHTS: TOTTENHAM - ARSENAL

UN BUCO DENTRO

Lo dico con un grosso buco dentro: di informative, indagini e situazioni che vanno bel oltre l'ipocrisia, assumendo una sorta di complicità “mafiosa” di chi sa e tace quando non addirittura sa, fa e se ne approfitta, non se ne può più.
Pensare che un intero Paese abbia creduto alla tesi che il calcio era "brutto" con Moggi e "bello" senza Moggi mi fa capire una volta di più perché ho scelto la strada di quelli che vogliono una giustizia che sia uguale per tutti, indistintamente da colori, nomi o fazioni.
In questi "caldi" giorni del nuovo filone di Calciopoli si leggono titoli che fanno il paio con quelli letti nell'estate di quattro anni fa, e a nessuno, dico nessuno (o quasi), viene in mente di chiedersi e scrivere: ma è possibile che un'indagine costata migliaia di euro si sia svolta con un tale pressapochismo?
Facciamo un brevissimo riassunto: a) la Juventus fu condannata per illecito sportivo senza avere le prove di gare comprate, taroccate e arbitri corrotti; b) gli attuali imputati al processo napoletano sono stati accusati di associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva senza una partita comprata, una valigia pieni di soldi o un arbitro colto in flagranza di reato; c) le indagini condotte dall'Arma dei Carabinieri, oltre a intercettazioni poco etiche fra tesserati di tutte le società calcistiche e rappresentanti dell'Aia, hanno evidenziato le spese culinarie del gentil sesso del mondo pallonaro.
Domanda: a cosa, o a chi, è servito tutto questo? E perché?
Vada come vada, di Calciopoli rimarranno due cose. 1) Un processo che è stato animato dal dilettantistico lavoro degli inquirenti, volto ad ottenere il risultato a tutti i costi, quest'ultimo raggiunto con meccanismi diabolici che hanno portato al delirio e al fanatismo, dove le regole della legge sono state fatte a pezzi per raggiungere l'obbiettivo finale. 2) GiùleManidallaJuve, quella "class action" che ha conferito mandato ad un pool di avvocati e commercialisti al fine di realizzare un dossier inerente l'errata gestione legale della Juventus sui fatti di Calciopoli.
Perché se anche John Elkann e soci sapevano "come va il mondo", un giorno dovranno spiegarci, come sottolinea anche Oliviero Beha, per quali motivi hanno gettato nella discarica la storia della Juventus e di Luciano Moggi.

giovedì 15 aprile 2010

ZITTIRE GLI AMMAZZAGIUSTIZIA

E' tornato a parlare, e guarda caso, perché se si legge la storia sempre così è stato, quando il tema diventa la Juventus, Moggi o qualunque cosa che riguardi il mondo bianconero.
Zdenek Zeman non si è voluto perdere nemmeno questa occasione, inerente le ultime novità emerse dall'aula 216 della XI sezione penale del Tribunale di Napoli, e ai microfoni di Ies Tv ha commentato gli ultimi risvolti dello scandalo 2006: «Calciopoli era una cosa, un sistema dominante guidato dagli attuali imputati di Napoli» - aggiungendo - «gli altri hanno cercato solo di difendersi, ma lo hanno fatto in modo sbagliato».
Come in ogni racconto "travagliato", il tecnico boemo si erge a paladino di quel sistema tutto italico di giustiziare ancor prima di arrivare a sentenza. Ma questa non è una novità.
Il "giudice" Zeman sentenzia che, a Napoli, gli imputati del processo penale (ripetiamo tutti insieme: gli imputati) erano a capo di un sistema dominante, mentre coloro che allora giurarono la propria estraneità alle "brutte cose" che facevano quella banda di truffatori, ora che sono emerse le intercettazioni, si sono semplicemente difesi, però in modo sbagliato.
In soldoni: se Moggi telefonava (o veniva chiamato) ai designatori, parlando di griglie, era a capo di un sistema; se Moratti o Facchetti, Galliani o Meani, telefonavano (o venivano chiamati) ai designatori, parlando di griglie, lo facevano per difendersi.
Lo stato della giustizia è così miserevole che chiunque abbia a cuore la civiltà del diritto non può che vergognarsi di fronte a tanto giustizialismo. Sarebbe ora di di porre un freno, di lavorare verso una direzione che tuteli gli imputati, e qualcuno, anche se tardi, ha cominciato a capirlo.
Il tempo di attribuire sempre tutte le colpe all’altro deve finire, zittendo gli arruffapopolo e gli ammazzagiustizia.

REPORT: TOTTENHAM 2-1 ARSENAL

La sconfitta di ieri sera al White Hart Lane non deve sporcare una stagione che, giunta alla metà di aprile, ha fatto emozionare ed esaltare ogni goccia di sangue che scorre nelle vene di ogni tifoso dell'Arsenal.
Questo è l'imperativo che deve rimanere ben chiaro.
Ricorderete che dopo le cessioni estive di Adebayor e Touré, i media e gli addetti ai lavori avevano classificato l'Arsenal come una squadra che avrebbe faticato ad entrare nelle prime cinque della Premier, e che, inevitabilmente, avrebbe compromesso e non poco il cammino in Champions League.
Niente di tutto questo si è avverato. L'Arsenal ha proseguito il proprio cammino europeo asfaltando chiunque si trovasse davanti, salvo uscire dalla competizione quando sulla propria strada ha incrociato una squadra come il Barcellona ma soprattutto la stratosferica serata del giocatore più forte del mondo: Lionel Messi. In Premier League ha vinto 22 delle 34 partite fin qui disputate, regalando, a tifosi e appassionati, intensi momenti di calcio spettacolo. Certo, ha perso gli incontri con le migliori (Chelsea e ManUTD), ma nonostante questo, e a quattro turni dalla fine, è ancora in corsa per il titolo. Ci sarà da migliorare questo aspetto, è palese, ma la strada intrapresa da Arséne Wenger è quella giusta.
Lo spirito Gunners dice che bisogna continuare a lottare, sempre e comunque, perché per ottenere dei risultati bisogna crederci sempre.
Lo dice anche il tecnico francese attraverso il sito ufficiale, aggiungendo: "...you never know".

LE MANI NERE / 7

In the End
L'elegante porta si aprì lentamente, ma, al di là di questa, il Presidente non trovò quell'ufficio con poltrona, scrivania e parete dei trofei come ogni mattina da anni ed anni.
Tanto la vista di quella porta gli aveva sollevato lo spirito, ritenendola la via d'uscita dal mondo dell'incubo verso quello della realtà, quanto, adesso, la scoperta di ciò che lo attendeva oltre la porta lo riempì nuovamente di angoscia.
Infatti, al posto del consueto ufficio, vi era quello che apparentemente doveva essere un Tribunale di quella dimensione dell'Incubo. La grande stanza sembrava uscita dalla magica matita di Escher, con simmetrie e proporzioni non appartenenti a questo mondo.
Nei banchi, allineati davanti a quello che sembrava l'immenso scranno di un Giudice, aveva preso posto un'immensa folla che il Presidente non riuscì a quantificare con un'occhiata. E comunque, se anche avesse potuto, non gli sarebbe minimamente importato di farlo. Già, perchè l'unica cosa che lo colpiva era l'aspetto di queste persone.

mercoledì 14 aprile 2010

MATCH PREVIEW: THE NORTH LONDON DERBY

IS BACK


Robin Van Persie is back in the Arsenal squad for the North London derby at Tottenham.
The Dutch striker has been sidelined since mid-November with ankle ligament damage but is expected to feature at White Hart Lane on Wednesday night - albeit from the substitutes bench.
"He is in the squad for tomorrow's game," revealed Arsène Wenger at his pre-match press conference.
"It's a bit premature maybe [for Van Persie to start the game] so I will see but he is in the squad. I haven't picked the team yet.
"When I pick a player it means he is fit and sharp and has worked very hard. Of course he lacks match-practice but physically he is ready, he is fit."

NON TORNA NULLA

NOBEL PER LA PACE / 32

Altri missili, stavolta due, americani sul territorio pakistano, cinque i talebani uccisi.

PENSATECI!

Vi ricordate della famosa cena dei complotti, quella a casa Bergamo, tra i designatori e i dirigenti della Juve? Secondo l’accusa quella era la prova definitiva. Si erano riuniti per decidere il campionato a favore della Juventus. Oggi, in aula, il colonnello Auricchio però ha dovuto riconoscere che la cena è stata fatta dopo, I repeat: dopo, la vittoria matematica dello scudetto da parte della Juventus. Quindi, come direbbe Mughini, una cena per decidere il campionato un beato cazzo.
E per di più, in aula, ecco che cosa ha detto Auricchio
Auricchio: No, abbiamo dato rilievo a quella riunione per la presenza di Mazzini, non era tanto, riuniamoci per far vincere la Juve.
Giudice Casoria: Non era tanto? Quindi c’è scritto nell’informativa?
Auricchio: No, non l’abbiamo mai scritto.
Non so se è chiaro: non solo la Juve aveva già vinto il campionato, ma l’attenzione degli investigatori per quella cena "non era tanto" perché designatori e juventini si fossero riuniti per far vincere la Juventus. No, l’interesse degli investigatori era per il dirigente federale Mazzini. Epperò nell’informativa non l’hanno scritto: "No, non l’abbiamo mai scritto"

martedì 13 aprile 2010

CALCIOPOLI: IN VIDEO

QUANDO TUTTO TORNA RILEVANTE

Che il presidente abbia chiuso l'udienza odierna ricordando che, martedì 20 aprile 2010, produrrà un'ordinanza ad hoc in cui verranno accettate le 75 telefonate e i tabulati di oltre tremila contatti che i legali di Moggi hanno sbobinato tra le 171mila di Calciopoli e che riguardano dirigenti di società sportive anche non entrate nel procedimento nel 2006, non fa una piega; la scritta che capeggia (foto) alle spalle del giudice Teresa Casoria è abbastanza chiara a tutti.
Che l'orientamento sia quello di acquisirle come prove mi sembra altrettanto logico.
Questo, e sicuramente altro, è il succo della giornata appena trascorsa all'interno dell'aula 216 della XI sezione penale del Tribunale di Napoli.
Alcuni passaggi, però, meritano la nostra attenzione e di tutti coloro che, sommariamente, giudicarono nell'estate del 2006 la Juventus e la sua dirigenza.

UN CALCIO ALLA GIUSTIZIA

Fra poche ore all'interno dell'aula 216 del Tribunale napoletano conosceremo, ed ufficialmente, il contenuto delle telefonate intercorse tra Paolo Bergamo, allora designatore dell'Aia, e altri, tra cui il presidente dell'Inter Massimo Moratti.
In questi giorni, a torto o a ragione (dipende dai punti di vista), si sono susseguite indiscrezioni, discussioni forumistiche e i soliti titoli "gazzettari" di quasi un lustro fa, con una sostanziale differenza: allora si gridava allo scandalo, mentre oggi, e vergognosamente, si sussurra che era lecito.
Allora, per telefonate solo utili a riempire le "nuvolette" dei fumetti, fu condannata la Juventus, e non per i contenuti delle stesse, ma per il rapporto amichevole tra Moggi e i designatori.
Facciamo subito un punto. Che Moggi avesse rapporti di abitualità con i designatori è stato assodato, che questo lo si possa vedere come poco etico possiamo discuterne, ma che il codice di giustizia sportiva lo vietasse è una barzelletta. Solo dopo l'aborto giuridico consumato nelle stanze dello Stadio Olimpico fu introdotto il veto di tale condotta nella scrittura del nuovo testo (Art.1 comma 4).

lunedì 12 aprile 2010

SPIRITO CRITICO

Karl Popper, nelle sue Congetture e confutazioni, introduceva così la dialettica.
«Il metodo con cui si ricerca una soluzione è normalmente sempre lo stesso: il metodo per prova ed errore. E si tratta, fondamentalmente, dello stesso metodo adottato dagli organismi viventi nel processo di adattamento. È chiaro che il suo successo dipende in gran parte dal numero e dalla varietà delle prove: più prove compiamo, più è facile che uno dei nostri tentativi abbia successo.
Possiamo descrivere il metodo impiegato nello sviluppo del pensiero umano, e particolarmente nella filosofia, come una particolare variante del metodo per prova ed errore. Gli uomini sembrano portati a reagire di fronte a un problema, o proponendo qualche teoria e aderendovi il più a lungo possibile (se è erronea possono anche perire con essa, piuttosto che disfarsene), oppure combattendola, una volta scopertene le deficienze. Questa lotta delle ideologie, spiegabile, ovviamente, nei termini del metodo per prova ed errore, sembra caratteristica di qualsiasi fenomeno legato allo sviluppo del pensiero umano.»

MODI SOMMARI / 2

Entro il 25 aprile sarà depositata, dal Giudice Eduardo De Gregorio, la sentenza di primo grado che il 14 dicembre ha condannato con il rito abbreviato quattro imputati frà i quali l'ex ad della Juve Antonio Giraudo.
Sulle colonne di Repubblica, Dario Del Porto ha posto alcuni quesiti al giudice, in riferimento alle nuove intercettazioni misteriosamente occultate.
Sulle polemiche scoppiate in questi giorni, De Gregorio si è limitato a non aggiungere altro, ribadendo che alla sentenza si è arrivati al termine di un lavoro di accertamento dei fatti lungo e complesso. Talmente lungo e complesso, aggiungo, da basarsi su tabellini taroccati. Ma al di là di questo, il giudice ha voluto evidenziare che il giudizio ha tenuto conto di tanti altri elementi. Del Porto, anticipandomi, ha domandato: ad esempio? "E' noto all'opinione pubblica oramai da quattro anni che ci furono incontri, monitorati dalla polizia giudiziaria, frà alcuni dei protagonisti della vicenda. Questi sono fatti storici".
Oppure, a seconda dei punti di vista, un altro modo sommario di giudicare i fatti, questa volta, e si badi bene, noti all'opinione pubblica.

MODI SOMMARI

L'ex presidente della Figc, Franco Carraro, intervenuto ai microfoni de 'La Politica nel Pallone' di Gr Parlamento sulla questione dello scudetto assegnato da Guido Rossi agli indossatori di scudetti altrui, che secondo lo stesso "è stato un grave errore di politica sportiva", è tornato a parlare di come si mosse la giustizia sportiva in quella calda estate del 2006. ''L'Uefa - ha spiegato Carraro - chiedeva solo che la giustizia sportiva si sbrigasse e desse la possibilità alle squadre di iscriversi alle Coppe. Sotto questo punto di vista riconosco che nella gestione del 2006 la giustizia ha fatto bene a giudicare rapidamente, era indispensabile perche' il campionato 2006-07 cominciasse, che le squadre partecipassero alle coppe, si doveva fare rapidamente e anche se alle volte, quando si fa rapidamente, si agisce un modo sommario, quello fu un fatto positivo''.
Ora è acclarato. Per tutelare cittadini e società, la giustizia deve giudicare rapidamente, senza prove, abolendo un grado di giudizio e non consentendo alla difesa di svolgere il proprio compito: difendersi.
Fatti positivi, anche se alle volte, facendo rapidamente, si agisce sommariamente.

"11-SECOND DERBY"

LOSAIL: LA GARA

Il Motomondiale stagione 2010 è iniziato sotto il segno, inconfondibile, del nove volte campione del mondo Valentino Rossi, che ha saputo sfruttare la prematura uscita di pista del ducatista Casey Stoner.
Importantissima la vittoria del "Dottore" per due fattori: 1) fare bottino pieno in un circuito non proprio congeniale alla Yamaha; 2) staccare di 25 punti, dopo solo una gara, la vera alternativa per la vittoria del titolo.
Certo, se Casey non si fosse fatto ingolosire dalla potenza della Desmosedici, stamane eravamo a raccontare un'altra gara, ma l'errore dell'australiano è stato determinante per assistere ad una gara ricca di contenuti tecnici ed agonistici. Valentino, dopo l'autoeliminazione del #27, ha condotto una gara perfetta, rimanenedo sempre in testa ed andandosene a traguardo lontano nel momento in cui, un ottimo Andrea Dovizioso (terminato terzo sul traguardo) e Niky Hayden (quarto), hanno provato ad impensierire il campione in carica.
Incredibile la rimonta del compagnio di squadra di Valentino, Jorge Lorenzo, che ha saputo aspettare nei momenti difficili e cogliere uno strameritato secondo posto quando gomme e potenza motoristica hanno dovuto fare la differenza.
Prossimo appuntamento il 25 aprile a Motegi.
Su BikeRacing.it la giornata completa di gara.

domenica 11 aprile 2010

LOSAIL: POLE POSITION

E' di Casey Stoner la prima pole position della stagione (la terza sul tracciato di Losail dopo quella del 2006 e del 2009). Con il tempo di 1'55''007 ha staccato Valentino Rossi di 355/1000, e si candida, a meno di problemi dell'ultim'ora, a vincere il primo gran premio stagionale. Devastante nel T3 e nel T4, Casey sulla sua Ducati Desmosedici GP10 ha dominato l'intero week-end di prove, girando in maniera costante, ed impressionante, sui tempi della pole.

AZIONE DI RESPONSABILITA'

L’Associazione Giùlemanidallajuve comunica di aver conferito mandato ad un pool di avvocati e commercialisti - di comprovata fede Juventina - al fine di realizzare un dossier inerente le errate scelte societarie dall’estate 2006 ad oggi.
Una errata gestione legale sui fatti di calciopoli, con conseguente danno economico patito dagli azionisti di minoranza - costretti in seguito sulla base di incerte informazioni societarie a sostenere un oneroso aumento di capitale - ed una incapacità gestionale che ha portato una squadra un tempo ai vertici mondiali a recitare la parte di comprimaria, sono la più chiara rappresentazione di un fallimento. Oggi il titolo Juventus ha un valore costantemente al disotto dello stesso aumento di capitale e la società Juventus capitalizza in borsa meno del suo fatturato annuo.
Il pool di esperti da oggi al lavoro ha ricevuto mandato di adire l’autorità giudiziaria competente, per avviare azione di responsabilità nei confronti degli attuali amministratori della Juventus Fc Spa, appena riterrà di aver compiutamente ottenuto tutto il materiale necessario a dimostrare il colpevole depauperamento societario ed azionario.

sabato 10 aprile 2010

NON NE ERI CAPACE / 2

L’intercettazione di oggi, pubblicata da Libero e accennata dalla Stampa, è tra il "dolce e severo" (parole di Moratti) Giacinto Facchetti, quello che era ontologicamente incapace di farsi valere con designatori ed arbitri, con Luigi Pairetto ovvero con il secondo designatore. Facchetti dunque non telefonava soltanto a Bergamo, non parlava soltanto con Mazzei, chiedendo di sapere in anticipo i guardalinee di Inter-Juve, ma anche l’altro designatore Pairetto.
Che cosa si dicevano Pairetto e Facchetti?

COPERTURE GIORNALISTICHE / 2

La Gazzetta torna subito Pravda rosa e in prima pagina lancia una notizia non notizia, contenuta in un’intervista del 2006 di Massimo Moratti a Sabelli Fioretti del magazine del Corriere. Anche il Corriere, con ottima evidenza, pubblica la stessa cosa. Moratti, già allora, aveva detto in un’intervista che anche lui aveva parlato con Bergamo. Ma anche che la differenza era il contenuto delle intercettazioni, non il fatto stesso che ci fossero telefonate. A parte che allora si diceva esattamente il contrario e infatti per il contrario, per il solo fatto delle telefonate e dei rapporti, la Juventus è stata condannata come ha ripetuto più volte anche il giudice autore della sentenza Sandulli ("Nella nostra sentenza evidenziammo soprattutto cattive abitudi ni, mica illeciti classici. Si doveva far capire che quello che c’era nelle intercettazioni non si fa. E’ stata una condanna etica") per i rapporti stretti e intensi, ma se si volessero analizzare i contenuti (speriamo) è evidente che le frasi degli interisti e dei milanisti ad arbitri, guardalinee e designatori sono decisamente più compromettenti di quelle mai contestate a Moggi (non ci sono, ripeto, intercettazioni tra Moggi e arbitri durante il campionato).
Provatene un’altra, anche perché poi è Repubblica a svelare che questa storia dell’intervista a Sabelli Fioretti è tornata d’attualità mica per la grande prova giornalistica dei gazzettieri o dei corrieristi. No, dice Repubblica, che la distribuivano ieri in sede dell’Inter.

venerdì 9 aprile 2010

SI RIACCENDONO I MOTORI

Stasera a Losail inizierà ufficialmente il Motomondiale 2010, con la prima sessione di prove libere della classe MotoGP. Alla vigilia di questo evento riporto le dichiarazioni dei piloti così come riportate da BikeRacing.it, che seguiremo come canale ufficiale per tutta la stagione motoristica, delle squadre presenti nella classe regina, a cominciare dal Campione del Mondo in carica, Valentino Rossi.
Che altro aggiungere: buon campionato a tutti e che si scateni l'inferno.

giovedì 8 aprile 2010

CARNE AVVELENATA

L’Italia è ancora, tanto per cambiare, precipitata nel caos di Calciopoli, o come ha scritto l'amico Rocca, Calciopulitopoli. Non se ne esce sperando che passi, perché, proseguendo sulla strada del giustizialismo, la situazione può solo peggiorare.
Esaminiamo, allora, alcuni punti che, secondo lo scrivente, potremmo utilizzare cercando di capire cosa insegnano, facendoci, finalmente, voltare pagina.
Voglio partire da lontano. Piero Sandulli ha recentemente dichiarato: "Più che di riapertura, parlerei di apertura perché non mi pare che dalle te­lefonate emergano fatti nuovi sui soggetti già giu­dicati. Semmai emergono fatti su nuovi soggetti". Da questo evinco un fatto incontrovertibile: la sentenza della Caf non è più valida. La Juventus è stata mandata in serie B da una sentenza nulla, per la comprovata abitualità di tutti i tesserati ad intrattenere rapporti con i designatori, e non, come sostenuto allora, e per questo condannata, dalla sola Juventus.
Voglio sentire un chicchesia che mi dimostri il contrario.
Da giorni sto leggendo sui vari forum...

COPERTURE GIORNALISTICHE

La Stampa è l'unico dei grandi giornali generalisti che non ha le notizie su Calciopulitopoli e la Juventus in prima pagina. Scelta oculata. Del resto è il quotidiano di Teramo di proprietà della famiglia che controlla la Cavese.
Il Corriere si supera, ogni giorno di più. Buona la copertura giornalistica e il commento del torinista Aldo Grasso, con ogni probabilità imposti dalla direzione alla redazione sportiva/ufficio stampa dell'Inter. Ma la redazione sportiva è riuscita ad avere uno scatto d'orgoglio sublime. Sublime. In un articolo non firmato (chi l'avrà scritto, Monti, Dallera, il figlio di Facchetti?) si dà notizia del malumore di Moratti per ora, secondo l'articolo, tenuto privato ma prima o poi pronto a diventare pubblico. E che cosa pensa Moratti? Secondo l'anonimo propagatore del pensiero privato di Moratti, la tesi del patron degli indossatori sarebbe questa: a guardare le date delle telefonate tra designatori e arbitri con i dirigenti dell'Inter si intuisce che arbitri e designatori erano già in possesso di SIM straniere e cioè consapevoli di essere intercettati (il Corriere non aggiunge "dalla stessa Inter" ma fa niente), quindi è probabile che designatori e arbitri telefonassero appositamente agli onest'uomini per sviare le indagini degli investigatori e dimostrare che tutti telefonavano a tutti e non solo Moggi. Non è sublime?

NON NE ERI CAPACE

"Qualche mese fa ti chiedevo un po’ scherzando un po’ sul serio come mai non riuscivamo ad avere un arbitro amico, tanto da sentirci almeno una volta protetti, e tu, con uno sguardo fra il dolce e il severo, mi rispondesti che questa cosa non potevo chiedertela, non ne eri capace."
(4 settembre 2006 - Massimo Moratti rivolto a Facchetti)

Mazzei: Sono in macchina che vado a Coverciano.
Facchetti: Sceglili bene per domenica sera eh...
Mazzei: Il numero 1 e il numero 2, da quello che penso, Ivaldi e Pisacreta.
Facchetti: Ivaldi e Pisacreta?.
Mazzei: Eh sono il numero 1 e il numero 2.
Facchetti: Sì certo, e il numero 1 degli arbitri...
Mazzei: Eh sì, speriamo che ci caschi con questo sorteggio del cavolo, che ci caschi il numero 1.
Facchetti: No, lì non devono fare i sorteggi, ci devono...
Mazzei: Come si fa Giacinto, purtroppo ci vuole fortuna
Facchetti: Ma dai....
Mazzei: Ti dico la verità, qui un sorteggio lo fa un giornalista, devono studiare una griglia e le possibilità sono più alte.
(25 novembre 2004)

CALCIOPULITOPOLI

Che le cose si stiano mettendo bene, e per bene intendo che si potrebbe finalmente ristabilire la verità su calciopulitopoli, lo dimostra il fatto che i giudici che hanno emesso le sentenze sportive, Sandulli e Ruperto, hanno sentito il dovere di spiegare che se avessero avuto a disposizione le intercettazioni insabbiate le responsabilità e le penalità sarebbero state più estese e che nelle sentenze avevano suggerito di non assegnare lo scudetto vinto regolarmente sul campo dalla Juventus nel 2006.
C’è anche la dichiarazione di uno dei tre saggi di Guido Rossi che parla apertamente di procedimento da riaprire.
Allora, procediamo con calma:

C'E' QUALCOSA CHE NON VA

Nelle oltre 170 mila telefonate intercettate non ne esiste una che sia una tra Moggi e un arbitro, né durante il campionato, né quando il sol leone scaldava le spiaggie della penisola; immaginatevi se fosse accaduto cosa sarebbe successo.
Invece ne è spuntata una tra Facchetti, ex presidente neroazzurro, e l'arbitro De Santis, ovvero l'unico arbitro condannato quattro anni fa.
Che in questa conversazione non ci sia nulla di male lo si evince dalle parole, che di sospetti non ce ne siano lo si evince dal colloquio amichevole. Ma con gli arbitri non si poteva parlare, né durante né dopo il termine del campionato.
Eppure oggi c'è chi si sdegna, dopo aver mentito, per quanto di vergognoso e brutto sta uscendo fuori.

mercoledì 7 aprile 2010

RISPETTATE LA JUVENTUS

"Nel pieno rispetto delle attività riguardanti processi in corso la Juventus valuterà attentamente..."
Con queste parole, seguite da altre che commenterò in seguito, la Juventus Fc Spa ha dato voce, tramite il sito ufficiale, alla possibilità di una revisione dei processi sportivi.
E' un periodo, visto il periodo, che mi piace fare domande, e allora chiedo: valutare cosa?
Nel comunicato si evince: "...l’eventuale rilevanza di nuove prove introdotte nel procedimento in atto a Napoli al fine di garantire, in ogni sede sportiva e non, e come sempre ha fatto, la più accurata tutela della sua storia e dei suoi tifosi."
Continuo a fare il Mike Bongiorno della situazione: cos'è che avrebbe sempre fatto questa proprietà per la tutela della storia della Juventus e dei suoi tifosi?
Io l'unica cosa che ricordo nitidamente è la lauta ricompensa dispendiata all'Avvocato Zaccone per non difendere la Juventus. Un avvocato che aveva dichiarato di non aver visto la gran parte delle carte processuali, ma che quel poco che aveva visto bastava perché la Juve fosse scaraventata in serie C , salvo poi dichiarare: "la serie B è una pena congrua".
Perché fino a prova contraria quello che lo aveva fatto inorridire noi non lo abbiamo mai visto né ascoltato.
La chiusura del comunicato: "Juventus confida che le istituzioni e gli organi di giustizia sapranno assicurare parità di trattamento per tutti, come d’altronde la società e i suoi difensori richiesero nel corso del processo sportivo del 2006."
Anche qui ricordo amaramente una frase, datata 7 maggio 2006: "Noi siamo con la squadra e i giocatori" (John Elkann). Mi piacerebbe che l'ingegnere, a distanza di quattro anni, spiegasse bene quella frase, perché viene difficile capire come si possa, oggi, richiedere un trattamento paritario quando allora, con i soli titoli dei giornali e senza la fase dibattimentale del processo sportivo, la proprietà giustiziò una dirigenza che aveva trionfato per ben dodici anni sui campi di mezzo mondo, interrompendo in maniera violenta una storia nata nel 1897 e facendo brandelli di una squadra che comandava il campionato nazionale da settantasei partite consecutive.
Nel pieno rispetto della storia juventina sarebbe ora che questa proprietà levasse le tende, evitando di fare comunicati che offendono una volta di più la dignità e l'intelligenza di ogni tifoso bianconero.

"PIACCIA O NON PIACCIA..."

”Piaccia o non piaccia agli imputati non ci sono mai telefonate tra Bergamo o Pairetto con il signor Moratti"
(pm di Napoli Giuseppe Narducci, 26 ottobre 2008)

WENGER: "MESSI E' COME LA PLAYSTATION"

Inarrestabile. Con questo aggettivo Arséne Wenger ha quantificato la differenza che è passata ieri sera al Camp Nou tra il suo Arsenal e il Barcellona, o meglio, con Lionel Messi. "Lui è il miglior giocatore al mondo, quando parte palla al piede in velocità diventa inarrestabile per qualunque squadra, e noi abbiamo avuto il "piacere" di vedere dal vivo cosa è capace di fare. E' stato un po' come giocare alla Playstation". Niente scusanti quindi per il tecnico francese, solo ammirazione per il giovanissimo talento argentino che, ancora con le parole di Wenger, ha la possibilità di raggiungere livelli incredibili nei prossimi sei/sette anni.
Anche Niklas Bendtner, autore del gol del vantaggio e di una prestazione più che ottima, ha parole di ammirazione nei confronti del numero 10 blaugrana: "Sono una squadra fortissima e hanno meritato di vincere e di passare il turno. Messi è un giocatore fantastico, il migliore del mondo e ieri sera l'ha dimostrato ampiamente". Dunque niente scusanti per il numero 52 danese che molto sportivamente ammette: "E' vero che a noi mancavano molti elementi, a partire da Capitan Cesc, Van Persie e Arshavin, ma è altresì vero che mancavano elementi importanti anche al Barcellona. Preferisco aver perso contro una squadra che si è dimostrata migliore di noi che essere eliminati con un gol nei minuti di recupero".
L'attaccante danese conclude con una promessa: "Ora rimangono cinque partite di Premier da qui alla fine, e dobbiamo dare il massimo per cercare di vincere il titolo, non sarà facile ma ci concentreremo per riuscirci".
Per fortuna, in Premier League, Wenger e compagni non dovranno giocare contro una Playstation.

NON CAMBIA... NULLA!

“Solo i fanatici e le mummie non ondeggiano mai”, diceva il grande Indro Montanelli, intendendo con queste parole che non sottoporre mai le proprie idee a possibili revisioni, sempre ed a prescindere per partito preso, non è un atteggiamento probo.
Immagino che oggi il compianto giornalista e storico toscano ripeterebbe le stesse parole a Marco Travaglio, quel Travaglio che tanti anni fa scrisse anche per lui allora direttore de “il Giornale”, un quotidiano che ai tempi era un tantinello diverso da quello che oggi si trova nelle edicole.
Già, perché la penna oggi principalmente attiva per il Fatto Quotidiano ha in realtà sovente modificato le proprie ispirazioni al servizio del datore di lavoro (prima di schierarsi a sinistra scrisse appunto per Montanelli e prima ancora per tirature di ispirazione cattolica), ma quando si mette un’idea in testa, mica si sogna di modificarla: e questo qualsiasi cosa accada, come ben recita il titolo del suo pezzo su FQ del 4 aprile “Moratti al telefono non cambia nulla”, dove non cambia nulla è naturalmente riferito al tema farsopoli.
L’affermazione è palesemente falsa, e la ragione è semplice: la Juventus ed i suoi dirigenti non sono stati condannati per alterazione di singoli risultati, ma semplicemente perché si è vista nella reiterata serie di contatti telefonici con i designatori arbitrali una sorta di associazione a delinquere, una longa manus sul campionato. Ma l’ipotesi traeva rafforzamento dal fatto che tali contatti fossero esclusività di Moggi e non avvenissero anche tra i designatori stessi e i rappresentanti di altre squadre. Ma se oggi finalmente scopriamo (si fa per dire, noi lo diciamo da tempo!) che tutti mantenevano questi contatti, come diavolo resta in piedi l’accusa a suo tempo formulata?

martedì 6 aprile 2010

REPORT: BARCELONA 4-1 ARSENAL

MATCH PREVIEW: BARCELONA - ARSENAL

Gunners!!!
We descending from London Borough of Islington...
They have taught us not to never withdraw
and not to never surrender....
They have taught us that the death in the field of battle
is the biggest Glory who the life can offer.....
Gunners!!!
we are the best fans who the world has never known...
We will remain and we will fight....
And all will know that eleven players have given the life in order
to defend the name of the Arsenal.....
Gunners!!!
prepared the breakfast and eaten a lot,
because this evening we will have supper at the hell!!!

Come on
Gunners!!!!!


VIAGGIO NELLA MEMORIA


Sarà presentato giovedì alle 17.30 a Sanremo nel Centro Ricreativo “Il Melograno” di via Marsaglia il volume "Alessio Calore Viaggio nella memoria" (Erga edizioni).
Alessio Calore aveva 23 anni quando in una notte di agosto la sua macchina è uscita di strada sulle alture di Sanremo. Ha lasciato una famiglia come tante altre, mamma, papà, due fratelli, il cane, tanti amici. "Era un bambino nato sfortunato, ma che ha lottato contro le avversità della vita come pochi fra noi sarebbero capaci di fare. - han spiegato i genitori - La vita di Alessio è stata un continuo entrare ed uscire da ospedali, cliniche, day hospital, e negli ultimi anni ha richiesto la totale dipendenza dalla bombola dell’ossigeno per poter dormire la notte.
Ma proprio nella sua disgrazia Alessio aveva qualcosa di speciale: aveva un cuore enorme e un sorriso ancora più enorme, che lo facevano amare ovunque lui andasse, e accendevano un raggio di sole in tutte le persone che facevano anche per poco la sua conoscenza.

PRIORESCHI E LE NUOVE INTERCETTAZIONI



lunedì 5 aprile 2010

LETTERA PER...

...guardi che la metafora sui sogni distrutti è stata usata all'alba di Farsopoli per "meglio attenzionare" i tifosi allucinati sulla questione morale ereditata da Farsopoli. Loro, per noi, non hanno vinto nulla in passato e, non hanno mai vinto nulla da quattro anni a questa parte nonostante le apparenze e le classifiche di regime. Diciamo che proprio loro i perdazzurri perpetui sono le vittime degli stati allucinatori con i quali, "qualche sconosciuto", che non risponde affatto al nome di Moggi, ha screditato il calcio e ricoperto con la c....la dignità di tutti i tifosi. I pm di Napoli (insieme ai loro inquirenti), sono come le indagini: non potendo orientare il vento hanno orientato le vele; lei questo, lo sa perfettamente, tanto perfettamente che tenta la carta disperata della tronfia insinuazione parando davanti alle coscienze più "cagionevoli d'opinione" il retaggio del mostro Moggi. Ehh..figlio caro...fermorestando che non spenderò mai un misero millesimo di euro per i suoi articoli, l'acqua è poca ormai, tanto poca che la papera galleggia sempre con maggior difficoltà. Dopo le sorprese pasquali cosa conviene a questo punto? Juve risarcita sotto tutti i punti di vista oppure Inter radiata insieme alla squadra del Premier? Una volta smaltita la sbornia da scudetti rotolati, qualora il tentativo politico, istituzionale e mediatico, di turarsi il naso e girarsi dall'altra parte riesca, temo che stavolta, nella "discarica" dell'immoralità intellettuale vi butteranno gli stessi tifosi perdazzurri...giacchè noi, lo abbiamo già fatto nel 2006.

domenica 4 aprile 2010

"ROBE DA MATTI"

L’Onest’uomo definisce "robe da matti" le notizie e le intercettazioni scovate dai legali di Moggi (e nascoste dagli investigatori) nel corso del processo di Napoli. Non sono robe da matti. Le robe da matti sono le cose fatte dalla proprietà e dalla società Juventus nel 2006, quando fece di tutto per non difendersi e per essere condannata.
Non sono stupito. Non sono nemmeno entusiasta. L’ho scritto dal giorno numero 1, di quattro anni fa, che quelle telefonate ai designatori le facevano tutti. Non importa cosa si dicessero, perché la Juve non è stata condannata sportivamente (penalmente Moggi sarà assolto) per le cose che sono state dette durante quelle telefonate non dissimili e forse anche più innocenti di quelle venute fuori allora sugli incontri segreti tra arbitri e dirigenti di altre squadre e quelle nuove di questi giorni. No, la Juve è stata condannata per violazione dell’articolo 1 del codice sportivo, quello sulla lealtà sportiva, secondo cui non è leale intrattenere rapporti con i designatori. Su questo sono d’accordo: non è leale intrattenere rapporti con i designatori. Ma non è un illecito sportivo (partite truccate), perché di per sé i rapporti conviviali non si tramutano necessariamente in favori, rigori, ruberie e quant’altro, specie se tutti si intrattengono con tutti.

HIGHLIGHTS: ARSENAL - WOLVERHAMPTON

REPORT: ARSENAL 1-0 WOLVERHAMPTON

Ho sempre sostenuto che quello che il "calcio" toglie, restituisce.
E se una settimana fa è stato fatale, a Birmingham, un gol segnato dai padroni di casa nell'ultimo minuto di recupero, dilatando le distanze dalla testa, ieri pomeriggio un gol di Niklas Bendtner al minuto 93'54" ha riportato i Gunners, e dopo la vittoria del Chelsea all'Old Trafford, a una sola partita (-3 punti) dalla conquista del quattordicesimo titolo nazionale.
A cinque turni dalla conclusione gli uomini di Arséne Wenger sono ancora in piena lotta per la conquista della Premier, ma adesso è gia tempo di Champions League, e l'uomo che da piccolo si affacciava sul Mar Baltico non vede l'ora.
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DOSSIER FARSOPOLI

Christian Rocca racconta Calciopoli

sabato 3 aprile 2010

SONO QUATTRO ANNI CHE CI STATE PRENDENDO...

MATCH PREVIEW: ARSENAL - WOLVERHAMPTON

By Richard Clarke
Arsène Wenger does not like to concentrate on the opposition. His focus is always on his side, his players, his ambitions.
However the Arsenal manager was forced to watch a first-half masterclass by Barcelona on Wednesday night and he'll afford himself the opening 45 minutes of Manchester United v Chelsea on Saturday lunchtime.
But, after that, he will turn off the television in his cosy office deep in the bowels of Emirates Stadium, walk through the adjoining door to the dressing room and concentrate on Arsenal once more.
His players will know the full-time score from Old Trafford when they walk out against Wolves a few hours later but, if they want to take full advantage, their manager knows his must leave that knowledge in their wooden lockers for a couple of hours.
"This weekend is when we can have an impact and reduce the distance with one of the teams in front of us," he said. "Hopefully two.
"But that will only happen if we win our game. That is why we must stay focused. Our main focus must be our games - we don't even have to look anywhere else.
"Yes OK, I will watch the first half of Manchester United and Chelsea on Saturday and the players will know the score. But the team talk will not change after the result.

venerdì 2 aprile 2010

LA STORIA DA RISCRIVERE

I nuovi scenari che si sono recentemente aperti a Napoli, dove si sta celebrando il processo penale per Calciopoli, suscitano numerosi interrogativi a cui si dovrà dare una risposta e stimolano molteplici ragionamenti.
Sembra accertato che nel periodo delle indagini e delle intercettazioni disposte dagli inquirenti sulla regolarità del campionato di SerieA 2004-2005 vi siano state numerose telefonate che tra Massimo Moratti e Giacinto Facchetti con Paolo Bergamo. Egualmente risulterebbero essere avvenute molte telefonate tra Adriano Galliani e gli ex designatori arbitrali. Alcune chiamate del primo dirigente milanista sarebbero avvenute, secondo le notizie dei quotidiani, la settimana precedente Milan-Juventus, partita decisiva per il titolo di campione d’Italia 2004-2005.
La prima riflessione che si impone è che queste telefonate non sono mai state trascritte dai Carabinieri che hanno effettuato le intercettazioni. Se è vero che il numero di chiamate vagliate dagli inquirenti ammonta a numerose decine di migliaia, e quindi “qualcosa può essere sfuggito” (come è stato detto dal PM dr. Narducci durante il dibattimento), appare inverosimile che alcune figure di primo piano del calcio italiano come i vertici di Inter e Milan possano essere completamente sfuggite alle attenzioni degli inquirenti. Infatti appare ora un dato acquisito che sia Moratti e Facchetti che Galliani abbiano effettuato numerose chiamate telefoniche con i Designatori.

CALCIOPOLI: SVELATA UNA TELEFONATA!

Dopo le telefonate tra Bergamo e Facchetti , viene svelata ora, data e contenuto di una telefonata tra l'ex designatore Paolo Bergamo ed il patron dell'Inter Massimo Moratti.
Il 10 gennaio 2005 ore 12.20 Bergamo chiama Moratti, e dopo i convenevoli il designatore comunica a Moratti che avrebbe pensato a Gabriele per l'Inter e Moratti risponde che va bene...
Il 13 gennaio 2005 si giocherà Bologna-Inter di Coppa Italia, terminata con la vittoria dell'Inter per 1-3 e l'arbitro era Gabriele.
Attendiamo sviluppi.

giovedì 1 aprile 2010

REPORT: ARSENAL 2-2 BARCELONA


Ricordo a fatica un primo tempo giocato in maniera perfetta come è riuscito a fare il Barcellona ieri sera. Per ventitre minuti l'Arsenal non ha visto il pallone, giocato solamente dagli uomini in maglietta gialla: un dominio imbarazzante. Il solo Manuel Almunia, trasformato da brutto anatroccolo a principe, teneva in piedi i gunners, terminando il primo tempo con un clean sheet che trasudava di eroico. Dell'Arsenal ricordo un'occasione creata da Samir Nasri (uno dei migliori dei rossi di Londra), e un palo di Niklas Bendtner colpito quando l'azione era già stata fermata per fuorigioco, per il resto solo Barca, e quel fischio dell'arbitro che mandava tutti a prendere un the caldo, me compreso.

HIGHLIGHTS: ARSENAL - BARCELONA

Arsenal v Barcelona