..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

martedì 30 ottobre 2012

MATCH PREVIEW: READING – ARSENAL

Turno infrasettimanale di Coppa di Lega, e match che servirà principalmente, da una parte e dall’altra, per far disputare minuti utili a chi ha giocato meno e far rifiatare chi fino ad oggi, nazionali comprese, ha tirato di più la carretta.
A Reading, formazione di Premier League, si andrà d conseguenza con l’intento di superare il turno ma senza l’eccessiva pressione del risultato, d’altronde la sfida di Manchester è sempre più prossima.

JACK WILSHERE BACK IN ACTION!

domenica 28 ottobre 2012

RATINGS: ARSENAL 1-0 QPR

Vito Mannone 7.5: Lui è uno di quelli tosti, con la personalità giusta, con il piglio di chi sa cosa gli sta capitando e quale futuro potrebbe attenderlo nel breve periodo. Vito ha avuto la chance, quella tanto attesa, quella per cui è giunto a Londra, e la sta sfruttando nel migliore dei modi. In un pomeriggio in cui gli è stato chiesto davvero poco lui fa quello che i grandi portieri dovrebbe sempre garantirti: una sola parata che determina il risultato finale.

Bacary Sagna 6.5: Si fa trovare prontissimo al rientro dal primo minuto in prima squadra e in una gara delicata come quella con il QPR, mettendo in campo le sue caratteristiche migliori. A livello mentale fa di più, cancellando in novanta minuti due brutte fratture che lo hanno tenuto lontano e non facendo rimpiangere l’eccellente inizio di stagione di Carl Jenkinson.

Per Mertesacker 7.0: Ancora una grande prestazione, impreziosita da una calma olimpica che ne fa per distacco il nostro miglior centrale difensivo. Va ancora una volta vicino al goal.

Thomas Vermaelen 6.5: Meglio, decisamente meglio rispetto alle ultime settimane, anche se una sua scriteriata uscita dalla difesa per anticipare ha rischiato di farci subire una penetrazione dei Rangers.

Andre Santos 6.5: I segni di un deciso miglioramento li avevo notati contro i tedeschi dello Schalke e ieri pomeriggio m’ha confermato questa sensazione. Difende bene e non molla l’avversario, si propone cercando sempre il dialogo con i compagni e per poco non realizza il goal fotocopia fatto con i greci dell’Olympiacos dello scorso anno.

Mikel Arteta 8.5: Un mostro! E’ l’Arsenal in tutta la sua essenza, per spirito, determinazione, classe, voglia di non mollare mai, voglia di portare a casa i tre punti, a tutti i costi. Domina il centrocampo come a pochi ho visto fare, cucendo il gioco e recuperando sempre un quantitativo enorme di palloni.

Jack Wilshere 7.0: Il suo rientro era senza dubbio il più atteso, il più voluto da tutto l’Emirates, e l’applauso scrosciante che i Gooner gli hanno dedicato al primo tocco di pallone lo testimonia ampiamente. Il suo match è stato “tranquillo”, con giocate sicure senza cercare il sensazionale. Nella ripresa, nei primi dieci minuti, offre probabilmente il meglio, con una ripartenza in campo aperto che ha fatto ricordare a tutti di quale fenomeno disponiamo. Esce poco dopo l’ora di gioco fra applausi e voglia di rivederlo al più presto in campo.

Theo Walcott 6.5: Subentra a Jack offrendo più spinta sugli esterni e ridando ad Arteta il supporto finale di Ramsey.

Aaron Ramsey 6.5: E’ la media voto di quanto fatto sull’out di sinistra per un’ora e il centrale al fianco di Arteta nei minuti finali. Sul goal del basco ci mette comunque lo zampino, mantenendo vivo un pallone in piena area di rigore. Se penso che nel prossimo futuro potrebbe anche fare qualche panchina in più mi da la dimensione di quale centrocampo abbiamo a disposizione: il migliore del mondo.

Santi Cazorla 6.5: E’ un po’ meno impeperonato che all’inizio di stagione, ma il suo moto perpetuo lo rende sempre e comunque elemento pericoloso ed in grado di cambiare l’inerzia del match. A dieci dalla fine si mangia letteralmente la palla sblocca-risultato, ma ad uno come lui gli si può perdonare anche questo. In settimana riposerà, indispensabile per fargli riprendere fiato in vista di Manchester.

Lukas Podolski 6.5: A me sto ragazzo tedesco dal sinistro educato mi piace a dismisura. Senza palla è puro spettacolo, perché fa tutto quello che serve per dare una mano all’Arsenal, e quando un giocatore con la maglia rossa suda le sette camice non può far altro che entrare nei cuori di tutti noi. Esce ancora una volta ai venti dalla fine, dopo aver dato veramente tutto.

Gervinho s.v: Subentra a Lukas e si fa subito male dopo una bella incursione sulla fascia.

Andrey Arshavin 7.0: In Coppa di Lega contro il Coventry era stato di gran lunga il migliore in campo, dimostrando ai più che la classe mai potrà essere acqua. Ieri entra a sostituire l’infortunato Gervinho e mette in area il pallone decisivo. Lo valuteremo meglio in futuro ma è certo che un suo ritorno agli antichi fasti sarebbe un acquisto determinante.

Olivier Giroud 6.5: Partita di cuore e di grande sacrificio, contro una difesa che l’ha costantemente raddoppiato. Quando ha avuto a disposizione dei palloni crossati dal fondo ha messo in mostra tutte le sue qualità. Da un suo colpo di testa nasce il goal partita.

Arsène Wenger 6.5: Decide di mettere Ramsey sull’out di sinistra, e la scelta, seppur motivata per avere un uomo in più a centrocampo, non si dimostra ideale, e la conferma giunge nel momento in cui Aaron torna al centro. Valuta attentamente la condizione psico-fisica di Jack e Bacary e li manda in campo sicuro del loro apporto, ripagato ampiamente dalla prestazione dei due.

RATINGS: ARSENAL 1-0 QPR

Vito Mannone 7.5: Lui è uno di quelli tosti, con la personalità giusta, con il piglio di chi sa cosa gli sta capitando e quale futuro potrebbe attenderlo nel breve periodo. Vito ha avuto la chance, quella tanto attesa, quella per cui è giunto a Londra, e la sta sfruttando nel migliore dei modi. In un pomeriggio in cui gli è stato chiesto davvero poco lui fa quello che i grandi portieri dovrebbe sempre garantirti: una sola parata che determina il risultato finale.

Bacary Sagna 6.5: Si fa trovare prontissimo al rientro dal primo minuto in prima squadra e in una gara delicata come quella con il QPR, mettendo in campo le sue caratteristiche migliori. A livello mentale fa di più, cancellando in novanta minuti due brutte fratture che lo hanno tenuto lontano e non facendo rimpiangere l’eccellente inizio di stagione di Carl Jenkinson.

Per Mertesacker 7: Ancora una grande prestazione, impreziosita da una calma olimpica che ne fa per distacco il nostro miglior centrale difensivo. Va ancora una volta vicino al goal.

Thomas Vermaelen 6.5: Meglio, decisamente meglio rispetto alle ultime settimane, anche se una sua scriteriata uscita dalla difesa per anticipare ha rischiato di farci subire una penetrazione dei Rangers.

Andre Santos 6.5: I segni di un deciso miglioramento li avevo notati contro i tedeschi dello Schalke e ieri pomeriggio m’ha confermato questa sensazione. Difende bene e non molla l’avversario, si propone cercando sempre il dialogo con i compagni e per poco non realizza il goal fotocopia fatto con i greci dell’Olympiacos dello scorso anno.

Mikael Arteta 8.5: Un mostro! E’ l’Arsenal in tutta la sua essenza, per spirito, determinazione, classe, voglia di non mollare mai, voglia di portare a casa i tre punti, a tutti i costi. Domina il centrocampo come a pochi ho visto fare, cucendo il gioco e recuperando sempre un quantitativo enorme di palloni.

MATCH REPORT: ARSENAL 1-0 QPR

Tre punti dovevano essere e tre punti sono stati, sofferti, cercati, voluti, meritati. In un campionato che continua a regalare grandi emozioni e partite sempre in bilico usciamo dal prato dell’Emirates con un risultato importantissimo, che ci catapulta a ridosso della zona alta della classifica in attesa del match di oggi pomeriggio tra le prime della classe. Dal pomeriggio di ieri le notizie positive arrivano come la grandine e questo, dopo due match incolore ed un sacco di critiche che già questa mattina sembrano lontano anni luce (cari i miei detrattori, farete sempre e comunque questa fine ma voi mai lo capirete), è ciò che ci voleva per riprendere il cammino e la confidenza per affrontare questi prossimi mesi agonistici.

MATCH REPORT: ARSENAL 1-0 QPR

Tre punti dovevano essere e tre punti sono stati, sofferti, cercati, voluti, meritati. In un campionato che continua a regalare grandi emozioni e partite sempre in bilico usciamo dal prato dell’Emirates con un risultato importantissimo, che ci catapulta a ridosso della zona alta della classifica in attesa del match di oggi pomeriggio tra le prime della classe. Dal pomeriggio di ieri le notizie positive arrivano come la grandine e questo, dopo due match incolore ed un sacco di critiche che già questa mattina sembrano lontano anni luce (cari i miei detrattori, farete sempre e comunque questa fine ma voi mai lo capirete), è ciò che ci voleva per riprendere il cammino e la confidenza per affrontare questi prossimi mesi agonistici.
Che Sagna e Wilshere avessero già la condizione atletica dimostrata ieri lo si sapeva, i match disputati con i ragazzi di Burton erano li a testimoniarlo, ma che anche nella testa fossero così pronti è stata una piacevole, piacevolissima sorpresa. Bene così. Il match l’ha risolto colui che fu definito un giocatore non da grandi, un ragazzo a cui si fece troppo in fretta ad affibbiare la nomea di “non da Arsenal”. Eccovi ancora una volta serviti: nella partita importante, nella situazione psicologica più complicata sfodera una prestazione da grande leader coronata con la ciliegina del goal partita. Chapeau!
E se i tre punti li ha portati il goal di Arteta, i tre punti li ha conservati un super-intervento di Vito Mannone a pochi minuti dalla fine, quando su Jamie Mackie si è esibito in una parata-miracolo che c’ha consentito di concludere il pomeriggio a Nord di Londra con il sorriso sulle labbra e la gioia nel cuore.
Tra qualche ora saremo nuovamente in campo per la Capital One Cup nel match contro il Reading, per aumentare il minutaggio di chi ha giocato meno, per ridare fiato a chi ha giocato tanto, affrontando una partita che non dovrà assolutamente influire sul percorso stagionale, perché tra otto giorni si volerà a Manchester con il serio intento di rientrare in zona titolo.

sabato 27 ottobre 2012

MATCH PREVIEW: ARSENAL – QPR

L’aspetto positivo del mondo del football, quelle situazioni che ti permettono di dimenticare in fretta, è il ritrovarsi a distanza di due sconfitte consecutive subito in campo, occasione ideale per scacciare fantasmi, per rimettersi immediatamente in carreggiata, per dimostrare la vera pasta di cui si è fatti. Oggi pomeriggio sarà Derby, contro il QPR, e non ci sarà altro risultato da conseguire che una vittoria, questo mi pare evidente. Ma al di la del risultato finale oggi sarà importante ricacciare in gola dei detrattori tutte quelle parole fatte in questi otto giorni, parole servite solo ed unicamente per ottenere quel poco di visibilità (accade periodicamente ogni stagione) che altrimenti non ci sarebbe.
I problemi di formazione che stiamo affrontando in questo periodo li ritroveremo anche oggi e, a parte decisioni dell’ultim’ora, anche questo pomeriggio Wenger dovrà fare a meno di alcuni elementi che avrebbero potuto dare nuova linfa al momento delicato che stiamo passando.
La formazione che scenderà sul prato dell’Emirates non dovrebbe subire grossi cambiamenti rispetto alla gara di Norwich, anche se gente come Sagna e Wilshere potrebbe disputare qualche minuto, sempre il match dovesse incanalarsi verso il risultato che tutti speriamo.
Poco altro da aggiungere per questo match, solo andare verso l’Emirates e godere di passione e football.

MATCH PREVIEW: ARSENAL – QPR

L’aspetto positivo del mondo del football, quelle situazioni che ti permettono di dimenticare in fretta, è il ritrovarsi a distanza di due sconfitte consecutive subito in campo, occasione ideale per scacciare fantasmi, per rimettersi immediatamente in carreggiata, per dimostrare la vera pasta di cui si è fatti. Oggi pomeriggio sarà Derby, contro il QPR, e non ci sarà altro risultato da conseguire che una vittoria, questo mi pare evidente. Ma al di la del risultato finale oggi sarà importante ricacciare in gola dei detrattori tutte quelle parole fatte in questi otto giorni, parole servite solo ed unicamente per ottenere quel poco di visibilità (accade periodicamente ogni stagione) che altrimenti non ci sarebbe.
I problemi di formazione che stiamo affrontando in questo periodo li ritroveremo anche oggi e, a parte decisioni dell’ultim’ora, anche questo pomeriggio Wenger dovrà fare a meno di alcuni elementi che avrebbero potuto dare nuova linfa al momento delicato che stiamo passando.
La formazione che scenderà sul prato dell’Emirates non dovrebbe subire grossi cambiamenti rispetto alla gara di Norwich, anche se gente come Sagna e Wilshere potrebbe disputare qualche minuto, sempre il match dovesse incanalarsi verso il risultato che tutti speriamo.
Poco altro da aggiungere per questo match, solo andare verso l’Emirates e godere di passione e football.

giovedì 25 ottobre 2012

UNA PASSIONE DA GODERE CON FILOSOFIA

Stucchevole, ridicolo, assurdo, senza una logica il post-partita di Arsenal-Schalke 04, e non tanto per quanto accaduto sul terreno di gioco ma per tutte le parole e, udite bene, la marcia di protesta di pochi che oggi andrà in scena per rivolgere al Club il proprio dissenso.
I commenti che si stanno succedendo sui vari social network sono dettati dalla rabbia per una sconfitta, che tra l'altro non ha influito sul discorso qualificazione, ma soprattutto sulla poca propensione nel valutare lucidamente le cose o peggio ancora sul ragionare (?) per partito preso, naturalmente alla prima difficoltà.

RATINGS: ARSENAL 0-2 SCHALKE 04

Vito Mannone 6: Sui due goal non può realmente nulla, per il resto dell’incontro rimane inoperoso, cavandosela egregiamente nelle poche uscite alte che ha dovuto effettuare.

Carl Jenkinson 6: Solita gara onesta dove però non riesce quasi mai a trovare il giusto spazio per andare sul fondo e mettere in mezzo.

Serge Gnabry 6.5: Sostituisce Carl a pochi minuti dalla fine, quegli che gli bastano per fare il suo secondo debutto consecutivo e offrire sprazzi di classe che ne confermano il talento.

Per Mertesacker 7: Il migliore dei nostri. Padroneggia in area che è un piacere guardarlo, non sbaglia praticamente un solo pallone ma viene punito solamente dal risultato finale.

Thomas Vermaelen 5.5: Continua ad offrire qualche incertezza di troppo, e arriva quasi sempre in ritardo quando c’è da anticipare, segnale che la sua condizione nelle ultime settimane è decisamente calata.

MATCH REPORT: ARSENAL 0-2 SCHALKE 04

Abbiamo giocato una buonissima partita. Questo è ciò che mi sento di esprimere al termine dell’incontro perso contro un meraviglioso Schalke 04 nella terza giornata del gruppo B di Champions League. Una partita giocata da entrambe le squadre ad una velocità pazzesca, senza quasi mai un attimo di respiro, due formazioni che sotto l’aspetto tattico e fisico hanno offerto uno spettacolo meraviglioso. Mi sono divertito, risultato per noi a parte, come poche volte quest’anno, perché fin dai primi minuti è stato evidente il cambio di mentalità da parte dei nostri, volenterosi di riscattare sul piano della concentrazione e del carattere l’opaca prova di Norwich, mentre dall’altra parte sono rimasto piacevolmente stupito di aver visto giocare contro di noi una squadra che ha fatto football per tutti i novanta minuti.

mercoledì 24 ottobre 2012

MATCH PREVIEW: ARSENAL – SCHALKE 04

Torniamo in campo, a pochi giorni di distanza dal match perso in PL contro il Norwich, e fondamentalmente la cosa non può altro che farci bene, perché ci metterà immediatamente alla prova, perché offrirà a tutti la possibilità di riscattare l’opaca prestazione del Carrow Road.
Non sarà una partita facile, come nessuna lo è mai, ed affrontare una formazione tedesca che proprio sabato ha sconfitto i campioni in carica del Borussia Dortmund ci dice che il match sarà tirato e di non facile previsione.

martedì 23 ottobre 2012

UN EPISODIO ISOLATO

Come tutti i lunedì le statistiche del match diventano il mio pane quotidiano, per vedere nei numeri quello che a volte non si riesce a percepire dal campo. In linea di massima ci siamo espressi sui nostri soliti standard, anzi, nel dettaglio abbiamo avuto numeri ben più importanti rispetto alla media di stagione. Nel possesso palla abbiamo effettuato il miglior risultato stagionale, superando abbondantemente il 70%, così come nel numero dei passaggi, secondo solo al match contro il Sunderland. Bene anche per quel che concerne il recupero palla e i cross dal fondo, entrambi i dati in linea con quanto fatto in queste prime otto giornate di campionato.
Eppure qualcosa non ha funzionato, eppure, come sottolineato da qualcuno, l'accensione non ha voluto mettere in moto il motore. I perché molteplici, sicuramente.

UNDER21 PREMIER LEAGUE: EVERTON 1-2 ARSENAL

Dopo il match di oggi pomeriggio giocato dalle parti del Merseyside (Finch Farm), in cui i ragazzi di Terry Burton hanno superato un avversario ostico come l'Everton per 2-1, abbiamo avuto la conferma del pieno e totale recupero di Jack Wilshere, che non solo ha disputato i novanta minuti di gioco ma ha offerto una prestazione sopra le righe, entrando a far parte in maniera determinante dei due goal con cui ci siamo imposti ai Toffees.
Altro grande protagonista del pomeriggio di Liverpool è stato senza dubbio Thomas Eisfeld, autore di una doppietta e di una prestazione che ha lasciato i più a bocca aperta, confermando l'ottima scelta da parte del Club di ingaggiarlo dal Borussia Dortmund.
In campo sono scesi anche Sagna e Frimpong, disputando l'intero match e offrendo un incoraggiante condizione atletica che fa ben sperare per riaverli al più presto a disposizione di Wenger.
Il match non è stato così semplice come a settembre, quando ad Underhill c'eravamo imposti per 3-0, e dopo pochi minuti di gioco è giunta puntuale questa conferma: Toffees in vantaggio con Vellios, bravo nel rubare la sfera a Miquel e a depositarla alle spalle di Damian Martinez.
I Gunners non si sono di certo demoralizzati iniziando immediatamente quella che alla fine è stata la rimonta decisiva. Dopo sette minuti è giunto il pareggio, grazie ad un azione che ha visto protagonista Jack Wilshere: pallone delizioso sull'out di sinistra per Jernade Meade, bravo nel mettere subito al centro per la conclusione vincente di Eisfeld.

PERCHE' SIC

E’ un diluvio di sentimenti e parole che non rallenta. Al punto da rendere anomala la forma. Marco Simoncelli è un patrimonio universale, in nome suo accade di tutto in continuazione, il tam-tam rilancia desideri, emozioni e persino qualche speculazione, qualche forzatura da spettacolo, da talk show. Non è questo il punto, ovviamente. Piuttosto, ad un anno dalla morte del Sic, viene da chiedersi come mai abbiamo a che fare, ciascuno per il suo verso, con la sua figura, i suoi gesti, le sue parole. Le risposte sono molteplici, ciascuna buona e lecita. Quella che più ho presente riguarda la natura del rapporto, abbinata mai come ora al passaparola immediato, multiplo e facile generato dai social network. La natura appunto, mise e mette a confronto un ragazzo, anzi, un ragazzino, anzi uno strano bambino, con chi lo stava, lo sta a guardare. Questo bimbo, così fragile, esposto, buffo, sempre capace di proporre un linguaggio semplice e magari censurabile (come censuriamo talvolta i nostri figli che ripetono, senza nemmeno accorgersene, qualche parolaccia), a ciascuno di noi, a ciascuno dei nostri figli o fratelli somiglia. Somiglia ai bambini che siamo stati, alle prese con le bellezze e i primi nodi della vita. In tutto questo la pista, il Simoncelli pilota, c’entrano meno. La sua carriera agonistica, piuttosto, è servita a renderlo popolare. Un mezzo, dunque, con la sua bella immagine da guerriero, casco, tuta, quella roba lì, tipica dei campioni, utile però in questo caso a produrre un incontro sorprendente.

IL SIC C'E'!!!

Un anno fa, Sepang, ottobre, domenica. Tanti ricordi, tanta strada percorsa nel silenzio di un ragazzo che c'ha lasciato così, lottando in sella al suo centauro, dimostrazione di talento e passione, voglia di non mollare mai. Un'altra stagione del motomondiale sta andando via, come un anno fa, diversa da un anno fa. C'è chi s'è già laureto campione del mondo, c'è chi presto lo farà, onorando al meglio uno degli sport più spettacolari, più emozionanti, uno di quegli sport capace di darti tanto e di toglierti tutto, anche la vita. Oggi s'imbratteranno pagine di inchiostro nero, nero come quella domenica malese, condite di romanticismo, vecchi ricordi, istantanee che mente e cuore si portano dietro, avvitate a un numero, una carena, una bandiera a scacchi. Le immagini di Marco prenderanno posto sulle bacheche dei social network, qualcuno farà sventolare una bandiera fuori dal balcone, altri indosseranno una maglietta con il 58 sulla schiena, sulla spalla, sopra il cuore. "Marco c'è!", penserà Guido in un qualunque istante della sua giornata, papà Paolo ancora a fatica esclamerà un "Diobò quanto mi manchi", così come mamma Rossella, così come Martina, così come Kate. Marco c'è e sempre ci sarà, perché a pensarci bene quel ragazzone un po' fumetto e un po' "patacca" ha avuto la capacità di entrarci dentro senza fare rumore, perché era bello, solare, vero, verace, simpatico ma tosto, campione ma allo stesso tempo normale, con quel suo modo di parlare romagnolo, con quella sua capigliatura che era diventata "cool".
Marco era un buono, uno di noi, capace di farci emozionare ogni qual volta saliva sulla sua moto, ma capace al tempo stesso di farci sorridere ogni volta che i suoi occhi grandi riempivano lo schermo, illuminandolo. 
Un anno fa, Sepang, ottobre, domenica. Al crepuscolo di quella domenica piena di dolore il sogno avrebbe disperatamente voluto che un piccolo frammento di stella dal nome Marco Simoncelli non venisse spazzato via, oggi quel sogno s'è trasformato in realtà: il Sic c'è!

domenica 21 ottobre 2012

RATINGS: NORWICH CITY 1-0 ARSENAL

Vito Mannone 5.0: Subisce in pratica un solo tiro in porta pericoloso, e lo para, ma sulla ribattuta Holt è letale nel trasformare il goal decisivo. Assiste al resto del match da spettatore non pagante.

Carl Jenkinson 6.0: Non corre mai un rischio, ed è uno dei pochi che prova a mettere nel mezzo qualche pallone decente.

Per Mertesacker 6.0: Pomeriggio di ordinaria tranquillità senza infamia e senza lode, e come tutto il reparto difensivo assiste ad una match che lo vede uscire dal campo sconfitto.

Thomas Vermaelen 5.5: Come sopra con ancora qualche momento di poca concentrazione.

Andre Santos 6.5: Forse il migliore dei nostri, sicuramente nel primo tempo. Non fa rimpiangere Gibbs e cerca sempre di offrire il suo apporto sull’out.

Mikel Arteta 6.0: Offre il solito apporto ma questa volta avrebbe potuto provare ad essere più pericoloso in zona offensiva, vista la scarsa propensione dei Canaries a superare la metà campo.

Aaron Ramsey 5.0: In pratica non è mai sceso in campo, specchio di quello che oggi la squadra (non) è riuscita a realizzare.

Serge Gnabry 7.0: Ha fatto più questo ragazzo del luglio 1995 in sette minuti che i suoi compagni in un’ora in mezza. Una promessa che a breve potrà confermare le voci che circolano su di lui.

Santi Cazorla 5.5: Lui dovrebbe essere il giocatore che accende la luce, invece è stato spento e senza illuminazione. Capita.

Lukas Podolski 5.5: Parte bene, risultando nel giro di cinque minuti due volte pericoloso. Poi stop, uscito dal gioco senza mai rientrarci.

Alex Oxlade-Chamberlain s.v: Nove minuti per farsi male ed uscire dal campo.

Andrei Arshavin s.v: Quindici minuti in cui non lascia segno del suo ingresso.

Gervinho 4.5: Sulla destra non combina una sola cosa giusta, sulla sinistra riesce ad andare un paio di volte sul fondo senza però incidire più di tanto.

Olivier Giroud 5.0: Mai pericoloso, mai determinante, mai incisivo, in un pomeriggio in cui (però) non gli è stato offerto un solo pallone decente.

Arsène Wenger 6.0: Ha dalla sua il non avere avuto a disposizione gran parte della rosa per preparare a dovere quella che in preview era una partita difficile ma da vincere. In panchina non ha nemmeno gli uomini per cambiare il match e alla fine deve inserire un ragazzo del 95 per portare a casa almeno un pareggio.

RATINGS: NORWICH CITY 1-0 ARSENAL

Vito Mannone 5: Subisce in pratica un solo tiro in porta pericoloso, e lo para, ma sulla ribattuta Holt è letale nel trasformare il goal decisivo. Assiste al resto del match da spettatore non pagante.

Carl Jenkinson 6: Non corre mai un rischio, ed è uno dei pochi che prova a mettere nel mezzo qualche pallone decente.

Per Mertesacker 6: Pomeriggio di ordinaria tranquillità senza infamia e senza lode, e come tutto il reparto difensivo assiste ad una match che lo vede uscire dal campo sconfitto.

Thomas Vermaelen 5.5: Come sopra con ancora qualche momento di poca concentrazione.

Andre Santos 6.5: Forse il migliore dei nostri, sicuramente nel primo tempo. Non fa rimpiangere Gibbs e cerca sempre di offrire il suo apporto sull'out.

MATCH REPORT: NORWICH CITY 1-0 ARSENAL

Abbiamo perso, meritatamente, anzi, stra-meritatamente. Abbiamo perso perché in campo non ci siamo mai praticamente scesi, abbiamo perso perché in campo non siamo riusciti a mettere la giusta concentrazione, la giusta determinazione, in pratica niente, nulla. Abbiamo (anche perso) perché il Norwich ha messo tutte quelle cose che noi non abbiamo messo e di conseguenza, alla fine dei 90 è uscito dal Carrow Road con meritati tre punti.
Le (inutili) nazionali hanno di fatto influito, spezzando (ancora una volta) il ritmo che eravamo riusciti a prendere prima della sosta, ma questo non può e non deve essere un alibi per giustificare una sconfitta che ci tiene distante (oggi ancora di più) dalla vetta, questo non può e non deve giustificare una sconfitta patita contro un Club che fino ad oggi aveva (ed ha) la difesa più battuta.
In settimana si gioca contro lo Schalke per confermare il primo posto in classifica del Gruppo B di Champions League e per mettere in campo tutto quello che ieri pomeriggio non abbiamo messo.

MATCH REPORT: NORWICH CITY 1-0 ARSENAL

Abbiamo perso, meritatamente, anzi, stra-meritatamente. Abbiamo perso perché in campo non ci siamo mai praticamente scesi, abbiamo perso perché in campo non siamo riusciti a mettere la giusta concentrazione, la giusta determinazione, in pratica niente, nulla. Abbiamo (anche perso) perché il Norwich ha messo tutte quelle cose che noi non abbiamo messo e di conseguenza, alla fine dei 90 è uscito dal Carrow Road con meritati tre punti.
Le (inutili) nazionali hanno di fatto influito, spezzando (ancora una volta) il ritmo che eravamo riusciti a prendere prima della sosta, ma questo non può e non deve essere un alibi per giustificare una sconfitta che ci tiene distante (oggi ancora di più) dalla vetta, questo non può e non deve giustificare una sconfitta patita contro un Club che fino ad oggi aveva (ed ha) la difesa più battuta.
In settimana si gioca contro lo Schalke per confermare il primo posto in classifica del Gruppo B di Champions League e per mettere in campo tutto quello che ieri pomeriggio non abbiamo messo.

sabato 20 ottobre 2012

MATCH PREVIEW: NORWICH CITY – ARSENAL

A Norwich sarà dura, durissima. I motivi molteplici: a) i Canaries devono assolutamente risalire la china e levarsi da quella scomodissima penultima posizione; b) Holt sarà, tra le mura del Carrow Road, un avversario da controllare costantemente, perché capace di trasformare in rete le occasioni che potrebbero capitargli; c) quella meraviglia di calendario al quale dobbiamo silenziosamente assistere ci riconsegna un Theo Walcott che dovrà stare fuori almeno un paio di settimane, che significa out contro i ragazzi di Chris Hughton e nel match di Champions a Gelserchinken; d) stessa (quasi) sorte per The Ox, che darà probabilmente forfait sabato pomeriggio.
Insomma, una trasferta per niente facile, dove servirà tanto cuore e altrettanta determinazione.
Frecce al nostro arco, però, non ne mancheranno, a partire dalla “coppia” Giroud-Cazorla che hanno dimostrato una forma in grande crescendo, così come Arteta, rimasto a London Colney per preparare bene la sfida. A sinistra sarà il turno dal primo minuto di Andre Santos, vista la probabile assenza di Kieran Gibbs (out per 4/5 giorni e probabile rientro contro il QPR), mentre il resto della squadra sarà a completa disposizione di Wenger, eccetto Diaby, Rosicky, Szczesny e Fabiansky (quest’ultimo out sicuramente fino a dicembre). Possibile quindi la convocazione per Bacary Sagna, a differenza di Wilshere che, nonostante l’ormai pieno recupero, posticiperà il suo rientro ufficiale nelle liste tra una settimana.
Formazione che di conseguenza dovrebbe proporre Jenkinson e Santos nel ruolo di terzini e Mertesacker (serve lui contro Holt) e Vermaelen che si posizioneranno al centro. La diga sarà la medesima, con Arteta che svolgerà il ruolo di faro con l’aiuto costante di Ramsey. Dietro un sempre più convincente Giroud opereranno Cazorla al centro insieme a Podolski a sinistra e Gervinho a destra.
Sarà dura, durissima, ma noi siamo l’AFC: c’mon Gunners!!!

MATCH PREVIEW: NORWICH CITY - ARSENAL

A Norwich sarà dura, durissima. I motivi molteplici: a) i Canaries devono assolutamente risalire la china e levarsi da quella scomodissima penultima posizione; b) Holt sarà, tra le mura del Carrow Road, un avversario da controllare costantemente, perché capace di trasformare in rete le occasioni che potrebbero capitargli; c) quella meraviglia di calendario al quale dobbiamo silenziosamente assistere ci riconsegna un Theo Walcott che dovrà stare fuori almeno un paio di settimane, che significa out contro i ragazzi di Chris Hughton e nel match di Champions a Gelserchinken; d) stessa (quasi) sorte per The Ox, che darà probabilmente forfait sabato pomeriggio.
Insomma, una trasferta per niente facile, dove servirà tanto cuore e altrettanta determinazione.

mercoledì 17 ottobre 2012

SEMPLICEMENTE LED ZEPPELIN

Appena tornato, e non, purtroppo, dalla O2 Arena di Londra (anche se in certi momenti mi sembrava realmente di essere stato lì). Appena tornato da una serata che riconcilia l'anima, che te la ruba, che ti fa vivere attimi che nella vita vale veramente la pena di vivere. Quattro uomini quattro che divorano il palco suonando per due ore il Rock, quello vero, sincero, senza tante cazzate e fronzoli, quella musica che nella sua semplicità ha fatto sognare intere generazioni, Tutto molto spartano, con un frontman (rimasto legato al microfono con il filo), un chitarrista, un bassista ed un batterista, che si fondono in sedici brani dettando un ritmo serrato che non ti lascia mai un momento per respirare.
L'apertura è roba datata, emozionale, un reportage d'epoca che racconta di quel 5 maggio del 1973 quando allo stadio di Tampa, in Florida, i Led Zeppelin infransero il record di incassi e di affluenza a un concerto fino ad allora detenuto dai Beatles, e sotto i diciottomila che presenziarono il 10 dicembre del 2007 a Londra fanno inevitabilmente sentire il loro calore alla Rock Band più grande della musica.
La setlist si apre con la chicca di "Good times bad times", prima canzone del primo album datato gennaio 1969, e l'atmosfera diventa immediatamente calda, ed ogni nota che la chitarra di un meraviglioso Jimmy Page lascia andare all'interno dell'Arena diventa preda di ogni singola emozione dei fans presenti.

lunedì 15 ottobre 2012

UN LEADER TOTALE

Lo scrivo da molto tempo, sostenendone apertamente il valore, la qualità, l'indispensabile presenza di un ragazzo che sia in campo che fuori sta offrendo uno degli esempi più genuini di questi ultimi anni. Mikel Arteta ha saputo adattarsi, mettersi in gioco, credere che la carriera, seppur dignitosa e da leader di una delle squadre storiche del calcio inglese, non fosse giunta nella sua fase calante. L'ingaggio da parte dell'Arsenal negli ultimissimi minuti del calcio-mercato di due estati fa gli ha letteralmente cambiato la vita, e per certi versi l'ha cambiata pure all'Arsenal.
Il suo acquisto fu fatto per rimpiazzare le partenze eccellenti di Nasri e Fabregas, e proprio di quest'ultimo avrebbe dovuto prenderne le veci. Il suo arrivo non fece rumore (a parte per quei pochi che ne estimavano già allora l'indiscutibile valore), ma sul campo dimostrò tutte quelle qualità mostrate con la maglietta dei Toffees, applicate in una grande squadra come l'Arsenal.

domenica 14 ottobre 2012

WALCOTT, ARSHAVIN ED UN WEEK-END SENZA ARSENAL

Il week-end senza Arsenal (perché il calcio c’è ma non può assolutamente essere la stessa cosa) è davvero una di quelle cose che ti lascia un vuoto dentro che è impossibile da colmare, e allora stamane ho fatto un “viaggio” a Dublino per scoprire, come me, come se la passano i Gooner sparsi nel mondo.
Inevitabile che anche per i ragazzi di Arseblog questa domenica mattina sia stata frustrante e poco opportuna, al punto che nell’editoriale odierno sia nata una simpaticissima conversazione tra l’autore del pezzo ed il suo cane, con il primo a cercare di dare una spiegazione logica (la pioggia) alla non uscita mattutina mentre il secondo poco propenso al dover stare in casa. A quel punto la battuta è uscita spontanea: “At which point I suspect I’ve had a cup of bourbon rather than coffee.”.
Tornando a noi, il week-end dei ragazzi dell’AFC è stato a dir poco agitato, con alcuni che hanno giocato ottime partite andando anche a segno e per altri, Walcott su tutti, che non è andato proprio come sarebbe dovuto.

giovedì 11 ottobre 2012

AKPOM FIRMA DA PROFESSIONISTA PER I GUNNER

Chuba Akpom ha firmato i termini per un contratto da professionista con l'Arsenal Football Club. Il diciassettenne proveniente da Newham è una delle punte di diamante delle rappresentative di Terry Burton, e sia nell'Under21 Premier Peague che nella competizione internazionale Next-Gen, l'attaccante dell'Arsenal sta vivendo una stagione esaltante, coronata appunto dalla fiducia offertagli dal Club. Il talento di Chuba non lo si è scoperto certo in questi soli tre mesi, dove ha realizzato complessivamente tre reti in cinque apparizioni, ma fin da quando aveva quindici anni. Non a caso a quell'età Chuba era già un titolare negli Under18 e con le rappresentative inglesi di categoria (Under17) ha siglato tre reti in quattro gare. Con un comunicato stampa il Club si congratula con il ragazzo per aver firmato il suo primo contratto da professinista, con l'augurio di poterlo vedere al più presto in prima squadra.

martedì 9 ottobre 2012

UNDER21 PREMIER LEAGUE: ARSENAL 2-0 READING

A Underhill i ragazzi dell'Arsenal Under 21 sono tornati alla vittoria dopo tre turni, dominando in un match fantastico il Reading e proponendo in campo diversi elementi della prima squadra per fargli riprendere quella giusta confidenza con l'agonismo. E se contro il WBA avevamo rivisto in campo dopo 14 mesi Jack Wilshere, nella notte di lunedì è finalmente tornato a calcare il terreno di gioco Bacary Sagna, un'ora di gioco servita principalmente a testarne la condizione fisica. Terry Burton ha così schierato al fianco dei suoi ragazzi gente come Jack Wilshere e Emmanuel Frimpong, Francis Coquelin, Andre Santos e appunto Bacary Sagna. Ma la stella della serata è stata senza ombra di dubbio Serge Gnabry, un giocatore meraviglioso su cui Arsène Wenger ha più volte dichiarato di credere molto.

domenica 7 ottobre 2012

RATINGS: WEST HAM UNITED 1-3 ARSENAL


Vito Mannone 7.5: E con orgoglio e nazionalismo che ci possiamo godere tra i pali della nostra porta un ragazzo italiano: forte, concentrato, senza paura. Vito s’è confermato anche ieri, giocando da grande, grandissimo portiere. Sul goal non può nulla, da lì in avanti dice sempre no, compresi quei palloni sventati con sicurezza mentre viaggiavano in mezzo alla nostra area. Titolare inamovibile.

Carl Jenkinson 6.5: Finalmente gioca una partita con qualche piccola sbavatura, rendendoci noto che è umano anche lui. Però non perde mai la bussola e si costruisce una gara fatta di sacrificio, corsa e attenzione.

Per Mertesacker 7.0: In questo momento è lui il vero punto forte dei centrali difensivi (anche se su Diame sarebbe dovuto andargli incontro) e nonostante perda più di un duello con Carroll, conferma nelle fasi di chiusura di essere mentalmente un passo avanti. L’azione da centravanti puro in cui sfiora il goal testimonia il grande momento di forma.

Thomas Vermaelen 6.5: Riscatta immediatamente l’opaca prova di Champions con una gara di grande solidità. Insieme a Per, al momento, è la coppia su cui fare maggiore affidamento. E’ tornato, come inevitabilmente doveva essere.

Kieran Gibbs 6.5: Si fa male, e questa è la notizia brutta arrivata da Upton Park. Non si conosce ancora né l’entità né i tempi di recupero, anche se dalle immagini non dovrebbe trattarsi di qualcosa di grave. Nella sua ora di gioco dimostra perché Hodgson l’ha riportato in nazionale.

Andre Santos 6.5: Subentra a Kieran nell’ultima mezz’ora di gioco, dimostrando una corsa che lo scorso anno non avevo avuto il piacere di vedere. Non si perde in preziosismi da brasiliano e questo gli consente di giocare un match che offre sicurezza.

Mikel Arteta 7.0: Un giocatore meraviglioso, e non smetterò mai di sottolinearlo. Ruba palloni che nemmeno un bimbo allo scaffale delle caramelle, reimposta sempre la manovra, dettando quei tempi che tornano sempre utili all’intera squadra. I maggiori sacrifici in fase difensiva li compie lui, dimostrando ancora una volta maturità completa ed essenza da leader.

Aaron Ramsey 8.0: Lo scrivo oggi, ottobre 2012: Aaron c’è! Il primo tempo del gallese è una roba mostruosa, in cui, nei dettagli, fa quelle cose che l’avevano reso un beniamino della tifoseria dell’Arsenal. Moto perpetuo di corsa e classe che rende il centrocampo dei Gunner tra i migliori d’Europa. Sarà impossibile togliergli il posto da titolare.

Santi Cazorla 9.0: E’ il più piccolo in campo, ma quando Dowd decreta la fine del match esce da Upton Park come il più grande. Gioca una partita fantastica, coronata da un goal meraviglioso e da mille palloni giocati sempre con intelligenza e qualità. Dai suoi piedi nasce il contropiede che ci porta in vantaggio, dai suoi piedi si concretizza una vittoria di fondamentale importanza. Top Player a 360°.

Lukas Podolski 7.0: La mia sensazione è che quando si può muovere avendo una prima punta su cui fare affidamento è tutt’altro giocatore. In fase di copertura continua a giocare da grande professionista, in fase offensiva si inventa letteralmente la discesa sulla sinistra che porta all’assist per il pareggio di Giroud. Indispensabile.

Gervinho 5.5: Partita fatta di luci e ombre, dove gli riesce poco nonostante la solita determinazione. Wenger lo sostituisce giustamente, dopo un periodo in cui l’ivoriano ha dato, in fatto di minuti e goal, davvero molto.

Theo Walcott 8.5: Finalmente! In conferenza stampa Wenger aveva evidenziato come Theo sarebbe potuto diventare quel giocatore da 25 goal a campionato, ripercorrendo l’identico lavoro fatto su Henry e van Persie. Evidentemente ci crede anche Theo, ed in venticinque minuti spacca letteralmente il match in due, con un goal da vero attaccante e un assist che consente a Cazorla di chiudere il match. Decisivo.

Olivier Giroud 8.5: Ieri mi ha dato un’impressione: questo è un giocatore che vale. Il goal è roba seria, goal che sanno fare solo quelli veramente bravi, il match un misto di qualità, tecnica, sacrificio, costanza, voglia di esserci sempre, combattivo in ogni centimetro di campo. Vuoi vedere che Wenger ha fatto centro anche con lui?

Laurent Koscielny s.v: Entra a pochi minuti dal termine facendo il terzo centrale in una difesa a tre che alza il muro definitivo contro gli Hammers.

Arsène Wenger 8.0: Festeggia alla grande le sedici candeline con l’AFC, mettendo in campo la formazione ideale contro un West Ham formato speciale. Nel momento giusto inserisce Walcott, che cambia e chiude la partita. Con Giroud, dopo la gara di ieri e non solo, dimostra di averci capito ancora una volta.

MATCH REPORT: WEST HAM UNITED 1-3 ARSENAL

Che squadra!!! Fantastica, meravigliosa, capace di essere ancora più forte di quando c'erano i vari Nasri, Fabregas, Song, van Persie. Certo, sono passate appena sette giornate di campionato, ed esaltarsi per pochi mesi di agonismo non è mai giusto, ma vedere i ragazzi scendere in campo sapendo sempre quello che devono fare, con una voglia matta di superare l'avversario è quello che serve per guardare il futuro con fiducia.
Siamo partiti fortissimo, optando per uno schema di gioco che ha esaltato tutti i componenti, a partire da Podolski che con una punta di ruolo ha dimostrato una maggiore pericolosità in fase offensiva.
Con la linea a quattro migliore che in questo momento possiamo schierare, soprattutto con il duo Mertesacker-Vermaelen, e con la diga formata da Ramsey e Arteta, abbiamo iniziato il match dominando in lungo e in largo, con Cazorla autentico fenomeno in mezzo al campo che ha gestito il pallino del gioco facendo girare la squadra a proprio piacimento.
Ma la risposta migliore è giunta nel momento in cui siamo andati sotto, gestendo le energie nervose e aumentando i ritmi che nel giro di venti minuti ci hanno portati al pareggio.
Era evidente che giocare contro l'Arsenal di ieri, per chiunque, sarebbe stato a dir poco difficile, anche per un West Ham in formissima, e così è stato, soprattutto quando nella ripresa è entrato un Walcott che nel giro di cinque minuti ha letteralmente spaccato l'incontro. Goal, freddissimo, e assist per la perla di Cazorla.

RATINGS: WEST HAM UNITED 1-3 ARSENAL

Vito Mannone 7.5: E con orgoglio e nazionalismo che ci possiamo godere tra i pali della nostra porta un ragazzo italiano: forte, concentrato, senza paura. Vito s'è confermato anche ieri, giocando da grande, grandissimo portiere. Sul goal non può nulla, da lì in avanti dice sempre no, compresi quei palloni sventati con sicurezza mentre viaggiavano in mezzo alla nostra area. Titolare inamovibile.

Carl Jenkinson 6.5: Finalmente gioca una partita con qualche piccola sbavatura, rendendoci noto che è umano anche lui. Però non perde mai la bussola e si costruisce una gara fatta di sacrificio, corsa e attenzione.

Per Mertesacker 7: In questo momento è lui il vero punto forte dei centrali difensivi (anche se su Diame sarebbe dovuto andargli incontro) e nonostante perda più di un duello con Carroll, conferma nelle fasi di chiusura di essere mentalmente un passo avanti. L'azione da centravanti puro in cui sfiora il goal testimonia il grande momento di forma.

Thomas Vermaelen 6.5: Riscatta immediatamente l'opaca prova di Champions con una gara di grande solidità. Insieme a Per, al momento, è la coppia su cui fare maggiore affidamento. E' tornato, come inevitabilmente doveva essere.

MATCH REPORT: WEST HAM UNITED 1-3 ARSENAL

Che squadra!!! Fantastica, meravigliosa, capace di essere ancora più forte di quando c’erano i vari Nasri, Fabregas, Song, van Persie. Certo, sono passate appena sette giornate di campionato, ed esaltarsi per pochi mesi di agonismo non è mai giusto, ma vedere i ragazzi scendere in campo sapendo sempre quello che devono fare, con una voglia matta di superare l’avversario è quello che serve per guardare il futuro con fiducia.
Siamo partiti fortissimo, optando per uno schema di gioco che ha esaltato tutti i componenti, a partire da Podolski che con una punta di ruolo ha dimostrato una maggiore pericolosità in fase offensiva.
Con la linea a quattro migliore che in questo momento possiamo schierare, soprattutto con il duo Mertesacker-Vermaelen, e con la diga formata da Ramsey e Arteta, abbiamo iniziato il match dominando in lungo e in largo, con Cazorla autentico fenomeno in mezzo al campo che ha gestito il pallino del gioco facendo girare la squadra a proprio piacimento.
Ma la risposta migliore è giunta nel momento in cui siamo andati sotto, gestendo le energie nervose e aumentando i ritmi che nel giro di venti minuti ci hanno portati al pareggio.
Era evidente che giocare contro l’Arsenal di ieri, per chiunque, sarebbe stato a dir poco difficile, anche per un West Ham in formissima, e così è stato, soprattutto quando nella ripresa è entrato un Walcott che nel giro di cinque minuti ha letteralmente spaccato l’incontro. Goal, freddissimo, e assist per la perla di Cazorla.

Dal match di ieri le good news arrivate sono state davvero molte: la prestazione di Aaron Ramsey, che ha confermato quelle precedenti, ritagliandosi definitivamente un posto da titolare di questo nuovo Arsenal. Quella di Giroud, che a sensazione ha dato l’idea di essere uno buono per davvero, quella di Arteta, come sempre, quella di Cazorla, mattatore assoluto di un match che l’ha visto uscire da Upton Park come migliore in campo. Quella di Walcott. Negli occhi ho ancora quell’urlo, quel “c’monnnnnn” gridato a squarciagola sotto la tribuna occupata dai nostri ragazzi scesi ad est di Londra per sostenere la squadra. In quel grido c’ho visto tutto l’attaccamento alla maglia, ai colori dell’AFC, c’ho visto la voglia di rimanere a combattere per dei tifosi che al buon Theo hanno sempre riservato un trattamento speciale.
Quel grido, quell’urlo, da oggi sarà il simbolo della nostra stagione, un particolare che alla fine potrà davvero fare la differenza.

sabato 6 ottobre 2012

MATCH PREVIEW: WEST HAM UNITED – ARSENAL

Questo è un Derby, uno di quei Derby sentiti e non sempre facile da disputare, soprattutto quando ci si deve trasferire ad est di Londra, in zona Hammers.
Un Derby, una partita, da vincere: vuoi per lo stop immeritato subito otto giorni fa nell’altro Derby (quello definito più nobile), vuoi per ridare ossigeno ad una classifica che va assolutamente mossa, possibilmente con i tre punti.
Non sarà affatto semplice, perché gli Hammers stanno disputando un inizio di stagione più che ottima, con vari elementi, Nolan su tutti, che stanno offrendo grande continuità e grande qualità, ma di contro dovremmo scendere in campo facendo immediatamente la voce grossa, perché in fatto di qualità siamo, oggettivamente, migliori.
La nostra line-up, a parte defezioni dell’ultim’ora, non dovrebbe subire grandi scossoni, ed è probabile che dal primo minuto partiranno gli stessi che hanno affrontato i greci dell’Olympiacos nel turno infrasettimanale di Champions League.
In conferenza stampa Arsène Wenger s’è soffermato, grazie ad alcune domande inutili dei cronisti, sul nostro attacco, facendo ben presente che: “Sono riuscito con Henry e Van Persie a trasformare due ali/centrocampisti in due macchine da goal e ora ci riuscirò anche con Walcott“.
Questo lascia aperte molte porte sul futuro del nostro Theo, sia di quello presente che di quello futuro, e non sarebbe una novità vederlo protagonista già nel match contro il WHU.

MATCH PREVIEW: WEST HAM UNITED – ARSENAL

Questo è un Derby, uno di quei Derby sentiti e non sempre facile da disputare, soprattutto quando ci si deve trasferire ad est di Londra, in zona Hammers.
Un Derby, una partita, da vincere: vuoi per lo stop immeritato subito otto giorni fa nell’altro Derby (quello definito più nobile), vuoi per ridare ossigeno ad una classifica che va assolutamente mossa, possibilmente con i tre punti.
Non sarà affatto semplice, perché gli Hammers stanno disputando un inizio di stagione più che ottima, con vari elementi, Nolan su tutti, che stanno offrendo grande continuità e grande qualità, ma di contro dovremmo scendere in campo facendo immediatamente la voce grossa, perché in fatto di qualità siamo, oggettivamente, migliori.
La nostra line-up, a parte defezioni dell’ultim’ora, non dovrebbe subire grandi scossoni, ed è probabile che dal primo minuto partiranno gli stessi che hanno affrontato i greci dell’Olympiacos nel turno infrasettimanale di Champions League.

venerdì 5 ottobre 2012

NEXT GEN U19: ARSENAL 0-0 OLYMPIACOS

Dopo la bella vittoria all'esordio contro il Marsiglia e la cocente sconfitta in terra di Grecia, i ragazzi di Terry Burton impegnati nella NextGen Champions League non sono andati oltre lo 0-0 tra le mura amiche di Underhill proprio contro i greci dell'Olympiacos, battuti invece agevolmente dalla prima squadra nella seconda giornata del Gruppo B di Champions.

Uno 0-0 che lascia molto amaro in bocca, viste le molte occasioni avute per superare i pari età greci e un gioco che è stato per lunghi tratti brillante e spettacolare.

Da Gnarby a Chuba Akpom sono passati i palloni migliori per avere la meglio nei novanta minuti, ma entrambi non sono riusciti a sbloccare la situazione.

giovedì 4 ottobre 2012

RATINGS: ARSENAL 3-1 OLYMPIACOS

Vito Mannone 7: Continua ad offrire sicurezza, continua a disputare partite di grande personalità. Sullo 0-0 effettua due interventi di fondamentale importanza e anche nelle palle vaganti in area di rigore fa sentire la sua voce. Incolpevole sul goal.

Carl Jenkinson 7.5: E' il mio migliore in campo, indiscutibilmente. Trita quella fascia destra come pochi, attualmente, si possono permettere di fare. Sicuro anche in copertura dove i suoi dirimpettai non lo saltano mai. A oggi sarebbe un delitto metterlo dietro ad uno come Sagna.

Laurent Koscielny 6: Meglio, molto meglio, rispetto al match contro il Chelsea. Si fa ammonire più per foga che per l'intervento, alla fine, sul pallone. Non è ancora in condizione ottimale.

Thomas Vermaelen 5.5: Mi fa male dare un'insufficienza ad un capitano vero, ad uno che si spaccherebbe la testa per la maglietta che indossa, ma è evidente che deve recuperare qualcosa dal punto di vista mentale. Commette alcuni svarioni in fase di ripartenza che innescano i greci nei nostri ultimi trenta metri e sul goal si fa trovare impreparato. Sono certo che tornerà.

MATCH REPORT: ARSENAL 3-1 OLYMPIACOS

La squadra c'è, sta bene, in piena salute, fisica e mentale. Questo l'aspetto più importante emerso ieri sera dopo i novanta minuti disputati contro i greci dell'Olympiacos, che a differenza della "carta" si sono presentati all'Emirates cercando di mettere in difficoltà i ragazzi guidati per la seconda volta consecutiva da Steve Bould.
Il risultato finale non fa una piega, soprattutto se si considera l'enorme mole di gioco prodotta durante l'intero match. Si è anche sofferto, a tratti, le veloci ripartenze dei greci che hanno messo alla prova la solidità difensiva e l'ottima vena di Vito Mannone, risultato alla fine dei novanta minuti una sicurezza assoluta; incolpevole sul goal subito.
In serata è giunta anche la notizia che da Gelsenkirchen i padroni di casa dello Schalke e i francesi del Montpellier hanno terminato il loro incontro in perfetta parità, lasciandoci di fatto il primo posto del girone (a punteggio pieno).

mercoledì 3 ottobre 2012

MATCH PREVIEW: ARSENAL – OLYMPIACOS

Passata la delusione di sabato pomeriggio eccoci nuovamente in campo per trasformare in risultato positivo il secondo appuntamento di Champions League. All’Emirates Stadium saranno ospiti i greci dell’Olympiacos, battuti tra le mura amiche nella prima giornata dai tedeschi dello Schalke04. Sulla carta la gara è ampiamente alla nostra portata, sulla carta, poi come sempre sarà il campo a dirci se riusciremo ad essere superiori, ad inanellare la seconda vittoria consecutiva e aspettare da Gelsenkirchen un risultato (la vittoria dei renani) che ci consentirebbe di guardare alla qualificazione del girone con più ottimismo.
Per quel che concerne le notizie di formazione ci sono alcuni dubbi che riguardano Arteta, ancora in dubbio e possibile scelta di Wenger di risparmiarlo per il difficile match di sabato pomeriggio contro il West Ham.
Mancherà anche Diaby, fuori per circa tre settimane, in un centrocampo che vedrà le presenze sicure di Ramsey e Cazorla, con Oxlade possibile protagonista dal primo minuto di gioco.
Reparto difensivo al gran completo, con un turno di riposo per uno dei nostri centrali, mentre in avanti ci sarà la possibilità di un po’ di turnover, con Giroud che potrebbe ritagliarsi un ruolo da primattore.

martedì 2 ottobre 2012

UNDER21 PREMIER LEAGUE: WBA 1-0 ARSENAL

Il risultato odierno per i ragazzi di Terry Burton è stato negativo, anche se la prova nei novanta minuti giocati al The Hawthorns è stata più che soddisfacente, dove per lunghi tratti s'è dominato il match.
Ma la notizia, quella che tutti i tifosi dei Gunner volevano, era il ritorno in campo dopo 14 lunghi mesi di Jack Wilshere. E rientro, oltretutto positivo, c'è stato.
Una buona ora di gioco (63') servita a Jack per riprendere finalmente confidenza con l'agonismo, con la partita "vera", con gli scontri, la fatica del campo.
Ecco che di conseguenza la sconfitta patita contro il WBA passa inevitabilmente in secondo piano, in un pomeriggio principalmente incentrato sul ventenne nazionale inglese.
Come detto la prova è stata più che buona, coronata da un filtrante per Nico Yennaris che ha fatto ricordare a tutti le qualità del fenomenale Jack.