Tre punti dovevano essere e tre punti sono stati, sofferti, cercati, voluti, meritati. In un campionato che continua a regalare grandi emozioni e partite sempre in bilico usciamo dal prato dell’Emirates con un risultato importantissimo, che ci catapulta a ridosso della zona alta della classifica in attesa del match di oggi pomeriggio tra le prime della classe. Dal pomeriggio di ieri le notizie positive arrivano come la grandine e questo, dopo due match incolore ed un sacco di critiche che già questa mattina sembrano lontano anni luce (cari i miei detrattori, farete sempre e comunque questa fine ma voi mai lo capirete), è ciò che ci voleva per riprendere il cammino e la confidenza per affrontare questi prossimi mesi agonistici.
Che Sagna e Wilshere avessero già la condizione atletica dimostrata ieri lo si sapeva, i match disputati con i ragazzi di Burton erano li a testimoniarlo, ma che anche nella testa fossero così pronti è stata una piacevole, piacevolissima sorpresa. Bene così. Il match l’ha risolto colui che fu definito un giocatore non da grandi, un ragazzo a cui si fece troppo in fretta ad affibbiare la nomea di “non da Arsenal”. Eccovi ancora una volta serviti: nella partita importante, nella situazione psicologica più complicata sfodera una prestazione da grande leader coronata con la ciliegina del goal partita. Chapeau!
E se i tre punti li ha portati il goal di Arteta, i tre punti li ha conservati un super-intervento di Vito Mannone a pochi minuti dalla fine, quando su Jamie Mackie si è esibito in una parata-miracolo che c’ha consentito di concludere il pomeriggio a Nord di Londra con il sorriso sulle labbra e la gioia nel cuore.
Tra qualche ora saremo nuovamente in campo per la Capital One Cup nel match contro il Reading, per aumentare il minutaggio di chi ha giocato meno, per ridare fiato a chi ha giocato tanto, affrontando una partita che non dovrà assolutamente influire sul percorso stagionale, perché tra otto giorni si volerà a Manchester con il serio intento di rientrare in zona titolo.