..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

martedì 27 ottobre 2020

Male e paura

Paura. Quanta paura. Paura di tutto. Di quello che provo, di quello che sento.
Paura di non ritrovare più, come scrivevi tu un tempo, il tabacco sbriciolato, il tappo di una birra, una canzone con il sapore dell'attesa, di un viaggio, del tuo corpo che si scalda con il mio. 
Funziona così l'amore. Offre, toglie, rimanda. E quando è vero fa male, tanto male. 
Prende ogni cosa e prima la strappa, poi la ricuce, e poi la strappa ancora. 
Ti porta a volare e poi a cadere. Giù, in picchiata, senza paracadute. 
Mista alla paura c'è la rabbia, oggi figlia della solitudine, della mancanza, di un pianto che si rompe dentro e che ti soffoca. 
Un buio in cui mi sono infilato dentro. Tutto da solo, nel mentre chi conosceva e sapeva la direzione mi indicava la via, pur non conoscendo la destinazione. 
Mi odio per questo. 
Odio non aver avuto coraggio, forza, capacità di cambiamento. 
Mi odio da morire, perché quello che avevo forse l'ho perso per sempre, Per colpa mia. 
Ora la terra trema, la luce è fioca, il sentirmi sprofondare dentro qualcosa che non conosco mi fa paura. 
Tanta paura. 
Odio i sentimenti, quelli che ti scavano dentro. 
Quelli che portano a galla pensieri e desideri. 
Sentirsi perso, solo, illuso, guardarsi allo specchio e non trovare più quel sorriso e quella forza di chi ti dava ogni santo giorno la consapevolezza di valere davvero qualcosa, é straziante. 
Fa male e fa paura. Ma ancor di più fa male pensare di dover rallentare, di non esagerare con il cuore.
Fa male il solo pensare di non sentirti più camminare nei miei pensieri, di non camminare più io nei tuoi. 
Fa paura aprire il cuore, scioglierlo, sbottonarlo. 
Fa male non farlo, perché dentro c'è talmente tanto da dare che il rischio di sentirlo implodere è palpabile. 
Sarebbe molto più semplice dire ma chi se ne frega, di osservare il tutto come una parentesi della propria vita, come tante, come forse altre se ne apriranno. Ma la verità è un'altra e contro non ci si può andare. 
Vivere leggeri oggi non è più possibile. 
Dentro c'è troppo, tanto, tutto. 
C'è quella luce che ha illuminato la direzione che tante volte mi avevi indicato, strada su cui oggi mi sento di camminare un po' più solo. 
C'è un dolore sordo che mi comunica ogni secondo che cosa sei per me. 
C'è una favola che non vuole finire. 
C'è una distruzione interna.
C'è la paura di poterti perdere per qualunque motivo.
C'è che ti amo talmente tanto che oggi mi fa male e paura.
Ma non voglio smettere di farlo, sarebbe come smettere di respirare.

sabato 24 ottobre 2020

Esseri umani

Ok, mi tira il culo, l'ammetto. Essere umani significa anche questo: essere umani. 
E dentro so che è una cosa bella, giusta, veicolo che potrebbe portare solo benefici a chi in tutto questo si ci è ritrovato senza chiederlo, volerlo. Però mi tira il culo, perché sono un essere umano. 
Succede perché spazi e momenti che abbiamo ritagliato, cucito, costruito, inventato solo per noi stasera non ci appartengono. Ed è paradossale che chi quegli spazi li ha occupati per oltre due lustri mi faccia tirare il culo. Però è così. 
Ma poi c'è il bicchiere mezzo pieno, quello sempre da guardare e se possibile bere. 
Non c'era bisogno di questo per svelare l'arcano, ma la situazione ha stampato a caratteri cubitali le ragioni, i perché, le motivazioni che hanno fatto crescere qualcosa che vive di luce propria, si alimenta giorno dopo giorno di una sostanza tanto astratta quanto dipendente. 
Non escludo che alcune mancanze dell'ultimo periodo (con mie oggettive responsabilità) abbiano accentuato questo stato d'animo, o il silenzio che regna da quell'ultimo saluto serale, ma sta di fatto che mi tira il culo. Perché essere umano.

giovedì 8 ottobre 2020

E' come un tuono, dopo il lampo

E' come un tuono, dopo il lampo. 
Come l'arcobaleno, dopo la pioggia, la luce dopo la notte, la quiete dopo la tempesta. 
E' spazio, aria. 
Sogno, quello che ti dicono di lasciare perdere perché è una perdita di tempo. 
Ma fino a quando la vita ti regalerà del tempo ci sarà sempre un motivo per sognare.

lunedì 5 ottobre 2020

Leggeri e liberi

Come lampare nella notte buia, sospinte dal vento, agitate dall'incedere del mare ma punto di riferimento per i dispersi, naufraghi di un mondo che scandisce inesorabilmente lo scorrere del tempo. 
Come corpi di un'unica anima, scaldati dal sole, raffreddati dall'inverno più rigido ma capaci di trasmettere sensazioni, emozioni che si fondono nel piacere di stare l'uno all'interno dell'altro. 
Come un paesaggio illuminato da una notte di plenilunio, dove la luna accarezzata dal sole si mette a nudo al cospetto della meraviglia di uno sguardo, occhi che penetrano e disegnano le sfumature di un sogno ancora vivo. 
Come foglie trasportate dalla brezza, fragili, come noi, noi che proseguiamo il nostro viaggio senza meta e identità, ma leggeri e liberi.