Stamane sul sito ufficiale dell'Internazionale Fc, è apparso quanto segue: "...Nessuna reazione eccessiva, solo calma, pazienza e fiducia nella nostra integrità".
Evidentemente gli indossatori di scudetti altrui, in fatto di integrità, dimenticano parecchie cosuccie, e quando la Procura Federale avanza qualche buffetto, arriva la solita argomentazione difensiva secondo cui Giacinto Facchetti era un galantuomo.
Il passaporto falso e la patente ricettata per tesserare un calciatore che non avrebbe potuto giocare e che quindi ha falsato un campionato;
La conseguente condanna in un tribunale penale di un suo alto dirigente;
I pedinamenti di una struttura deviata nei confronti di calciatori, dirigenti e arbitri;
Uno scudetto assegnato dall’ex membro del Cda;
L’eliminazione degli avversari per via telefonico-giudiziaria (con i giudici scelti dall’ex membro del Cda pochi minuti prima dell’avvio del processo, a cui è stato pure tolto un grado di giudizio);
La vendita fittizia del proprio marchio per sanare il bilancio;
Il supermegasconto concesso dall’ex membro del Cda sulla sanzione plurimilionaria dell’organo di controllo Covisoc;
Il mancato rispetto delle regole per l’iscrizione ai campionati;
Gli scambi e le supervalutazioni di calciatori;
I contratti invalidi di Milito e Thiago Motta ("secondo una interpretazione letterale del regolamento federale", scriveva la notoriamente contraria Pravda rosa);
I "regalini" ai designatori;
Un arbitro arruolato come "cavallo di Troia";
La richieste di ottenere un particolare arbitro, evitando la procedura del sorteggio;
I suggerimenti mirati sulle griglie e sugli assistenti;
Le accuse di illecito sportivo diretto prescritte per l’intervenuta prescrizione causata dall’occultamento delle telefonate che la riguardavano.
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