..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

lunedì 28 febbraio 2011

POSITIVE LONG TERM FUTURE

"This is a robust performance in the current climate and is where we expected to be at this stage of the financial year and at this stage in our longer term development plans for the growth of the Club. The Club is exactly where we want to be, competing for trophies across the closing months of the season. I know that Arsène Wenger and his players will remain focused and will be appreciative of the fantastic support they get from our fans around the world.
I also want you to know that we are proud of the fact we continue to compete at the highest level while staying true to our principles. We continue to operate as a self-funding Club. This brings its own challenges in an increasingly competitive environment but provides the platform for a secure and positive long term future."
Peter Hill-Wood

REPORT: ARSENAL 1-2 BIRMINGHAM

Ho visto Jack Wilshere uscire dall'arena di Wembley con gli occhi gonfi di lacrime; ho visto Theo Walcott abbracciare come un fratello Wojciech Szczesny; ho visto lo sguardo perso nel vuoto di Samir Nasri; ho visto il volto affranto a fine gara di Arséne Wenger; ho visto l'espressione di amarezza di Cesc Fabregas; ho visto van Persie fare il "capitano", offrendo una pacca sulle spalle a tutti; ho visto Eboue, Almunia e Gibbs stringersi attorno al dolore dei compagni; ho visto Pat Rice parlare a Laurent Koscielny, parole che avranno spiegato al ragazzo francese che così è la vita: a volte si perde a volte si vince.
E solo dopo aver visto tutto questo l'amarezza per la sconfitta si è fatta più tenue, si è come addolcita, perché non c'è coppa al mondo che possa valere l'affetto che questi ragazzi si sono scambiati a fine gara. Facile abbracciarsi e darsi il "cinque" quando s'è vinto, quando le cose sono andate come si sarebbe voluto, quando 107 gradini sono lì che aspettano di essere scalati per celebrare il trionfo. Meno semplice quando sono gli altri a farlo, perché solo in quel momento si capisce la forza del gruppo, solo in quell'istante ci può essere la coesione per un traguardo sfuggito e la forza per rialzarsi, tutti insieme.
Oggi sono dispotico, e non accetto leggere che questa squadra non è capace a vincere, che questa squadra s'è sciolta come neve al sole nel momento in cui c'era da mettere il sigillo su questa Carling Cup. Non l'accetto. Non accetto leggere che questa squadra è perdente, non accetto leggere di pessima gestione del match o dell'errore di Laurent Koscielny e Wojciech Szczesny, e men che meno accetto leggere che l'assenza di Fabregas ha influito e quella di Walcott c'ha privato di chissà quale eurogol. Perché se il concetto di squadra perdente dev'essere affiancato ad un gruppo che è arrivato in finale di Coppa di Lega, che si sta giocando come non mai il titolo di Premier, che è ancora in corsa in FA Cup e che tra dieci giorni si andrà a giocare il passaggio ai quarti di finali di Champions League a Barcellona, dopo aver vinto la gara di andata, allora di calcio non c'ho capito niente. I perdenti di ieri sono le novanta squadre che non c'erano, quelle che hanno partecipato alla competizione e non sono scese sul terreno di gioco di Wembley. Noi c'eravamo, con orgoglio, e con tutto quello che avevamo abbiamo cercato di portarla a casa, uscendo a testa alta, senza rimpianti, perché quando dai tutto te stesso non c'è persona al mondo che possa puntarti il dito e dirti che potevi fare di più.
La delusione c'è, sarebbe stato deleterio il contrario, e lo stesso Wenger l'ammette senza nascondersi dietro ad un dito, d'altronde il divario tra noi e i Blues era stato ampiamente dimostrato nelle due gare di Premier, in cui eravamo usciti vincitori sia dalla gara di andata che in quella di ritorno. Ma questo è football, non una scienza esatta, e purtroppo per noi gli applausi, meritati, questa volta sono andati agli uomini di Alex McLeish.
Oggi dovrei stare con il morale a terra, vuoto dentro, pieno di pensieri ed immagini su come sarebbe stato bello vincere. Oggi, invece, sono fiducioso, penso che aver perso la Carling Cup, dopo essere arrivati fino in fondo, possa essere il giusto punto di ri-partenza.
E' paradossale il solo pensarlo, ma credo che questa sconfitta sia più importante di una vittoria. Forse perché immagino che nello sguardo perso nel vuoto di Samir Nasri possa esserci la voglia di scendere nuovamente in campo, a dimostrare chi è il più forte, perché in quell'abbraccio di Theo Walcott a Wojciech Szczesny ci sia tutta l'essenza del valore umano di questi ragazzi. Vincere avrebbe dato morale, fiducia, avrebbe certificato la straordinaria stagione fin qui disputata dai Gunners, perdere ha offerto tristezza, delusione, farà nascere molte domande all'interno dello spogliatoio.
E allora ripenso a Jack, ai suoi occhi gonfi di lacrime, a quella mimica facciale che esprimeva un dolore immenso, e non posso far altro che credere che in quelle lacrime risieda rabbia, amore per questi colori, la voglia di rimettersi in piedi, un'occasione unica per dimostrare che abbiamo la forza mentale per reagire ad una situazione del genere. Ripenso a Pat Rice e Laurent Koscielny, a quelle parole dette e non sentite, e che mai come ieri hanno offerto a tutti noi la realtà dello sport, come della vita: a volte si perde altre si vince.

domenica 27 febbraio 2011

AUGURI MASSIMO

FOTO DEL GIORNO

MATCH PREVIEW: ARSENAL - BIRMINGHAM CITY

Chiacchiere finite, discorsi terminati, oggi pomeriggio sarà solo (e sempre) il campo a decidere chi meriterà di alzare al cielo la Carling Cup 2011. Noi ci saremo, e questo ci inorgoglisce, perché abbiamo creduto nella politica di Wenger, nelle qualità dei ragazzi, abbiamo saputo aspettare la crescita continua di questo gruppo, attraversando anni difficili dopo lo scioglimento di quella squadra definita dal mondo intero "invincibile". Wembley, a prescindere dal risultato finale, testimonierà tutto questo. D'accordo, non è una finale di Champions, e nemmeno quella di FA Cup, ma questo ha poca rilevanza: è una finale, conquistata con coraggio, classe e determinazione. E' un tassello, importantissimo per chi come Arséne ha creduto nella costruzione di una super-squadra moderna, per chi come van Persie indosserà questo pomeriggio la fascia di capitano, dopo aver assistito da riserva all'ultimo trionfo datato 2005, per chi come Fabregas non potrà essere presente da protagonista, ma che con la sua voglia di volerci essere avrà trasmesso al gruppo intero il segnale più importante: crederci fino alla fine. E poi ci siamo noi, i Gooner. Sempre vicini alla squadra, nei momenti belli e in quelli di sofferenza; sempre vicini ad Arséne, anche quando determinate scelte ci sembravano deleterie; sempre con la sciarpa al collo, come questo pomeriggio, quando abbracciati e tutti insieme canteremo all'unisono: And it's Arsenal, Arsenal FC, We're by far the greatest team, The world has ever seen.

ROAD TO FINAL

sabato 26 febbraio 2011

TANTE COLPE, TUTTI COLPEVOLI

Tre sconfitte su tre, e tutte tra le mura amiche, in Champions League. L'eliminazione del Napoli, in quel di Villareal, in Europa League.
Questo, amaramente, è il risultato delle italiane in Europa, questo, giustamente, significherà, con effetto immediato, matematico e definitivo, un posto in meno in Champions League dalla stagione 2012/2013 a favore della Germania.
La voragine che si è creata nel coefficiente Uefa è divenuta imbarazzante: 68.103 punti per le squadre tedesche, 59.981 per le italiane.
In soldoni: quello in corso è l’ultimo campionato in grado di promuovere quattro italiane alla massima competizione europea, mentre dalla prossima Serie A (2011-2012) saranno solo tre le compagini ammesse per l’edizione seguente della Champions (cioè quella della stagione 2012-2013).

CAMPAGNA ELETTORALE / 21

David Brooks spera che il governatore dell'Indiana Mitch Daniels si candidi alle presidenziali 2012, mentre Matt Bai fa un gran ritratto sul magazine del Times dell'altro grande e grosso governatore repubblicano, Chris Christie del New Jersey. Sono i due migliori su piazza.

TO PUT DOWN THE FIRST STONE / 1

Ci siamo, mancano poco più di ventiquattr'ore e sarà finale di Carling Cup. Come annunciato nei giorni scorsi mancherà Theo Walcott, ai box causa distorsione della caviglia sinistra. Mancherà anche Cesc Fabregas, tenuto precauzionalmente fuori da Wenger, direi in maniera intelligente, visto che la stagione è ancora lunga.
E' indubbio che saranno due assenze pesanti, e altrettanto vero che il resto della truppa wengeriana farà di tutto per dedicare un'eventuale vittoria ai compagni rimasti fuori per infortunio.
Girovagando per la rete un dato oggettivo mi salta subito all'occhio: questa finale è sentita come non mai, sia dai tifosi che dai ragazzi.
E questa è una cosa positiva, molto positiva. E' scontato che saremo i favoriti, lo dicono i giornali, le televisioni e anche i Bookmaker, questi ultimi quotando la vittoria dei Gunners a mezzo. Ma non è scontato che sarà una gara facile, anzi. Trovo fondamentale questo aspetto, perché significherà rispettare l'avversario, significherà non dare niente per scontato, vorrà dire scendere in campo con la voglia di dare tutto, fino al triplice fischio finale. Trovo questo importante perché molte volte è capitato di vedere la squadra favorita perdere il match ancor prima di scendere in campo, giocando la gara ancor prima del fischio iniziale.
E' una questione mentale, più che di forze in campo, e in questo la differenza dovrà farla Arséne Wenger, portando i suoi ragazzi ad approcciare il match con la giusta cattiveria, la giusta determinazione, quella concentrazione che alla fine sarà fondamentale per conseguire  la vittoria.
Poi c'è l'aspetto "fame", che avrà una valenza importantissima. Non alziamo un trofeo dal 2005, quando la squadra degli "Invincibili" alzò nel cielo di Cardiff la FA Cup, battendo in finale il Manchester United . Domani, di quel gruppo, saranno presenti solo pochi elementi. Robin van Persie (che come annunciato ieri da Wenger sarà il capitano), Cesc Fabregas, Djourou, Almunia, Eboue e Clichy, che al tempo offrirono un contributo minimo alla conquista della Premier e della FA Cup. In soldoni: lo straordinario gruppo di ragazzi cresciuto da Wenger, domani avrà la possibilità di mettere un alloro a cinque anni di crescita e di duro lavoro. Ecco perché rimango convinto che tutti, indistintamente, metteranno quel qualcosa in più, sentiranno questa finale come qualcosa di grande, avranno la giusta fame per far capire immediatamente al Birmingham che per uscire da Wembley con la coppa in mano si dovrà passare sopra il loro cadavere.
Domani sarà match preview, ora non resta che dare un'occhiata a cosa ha scritto It's not just about football e prepararsi, sciarpa al collo, a vivere una sabato tranquillo, aspettando il sole che illuminerà la domenica di Wembley.

venerdì 25 febbraio 2011

ZITTI, MUTI E SENZA PALLE

Lo scontro è aperto, ed ognuno dice la sua. Da una parte il primo cittadino sanremese non le manda a dire, e si scaglia con termini pesanti verso coloro che amministrarono l'Ucflor: "...devono stare zitti e muti, ripianare i debiti e fare un mea culpa in pubblico.".
Dall'altra c'è la risposta di Riccardo Giordano, ex presidente dell'Ucflor, ed attuale capogruppo del Pd in consiglio provinciale: "Capisco che per Zoccarato leggere i bilanci sia difficile se non impossibile, evidentemente gli mancano gli attributi.".
Il dato oggettivo, per chi vive la realtà sanremese, sia quella del settore che quella di tutti i giorni, è davanti agli occhi di ogni singolo cittadino: la crisi dell'agricoltura nella Riviera di Ponente è divenuta con il passare del tempo irrimediabile, con un elevato numero di piccole imprese che hanno dovuto chiudere l'attività; i problemi del Mercato dei Fiori si sono dilatati nel tempo, e ora i disservizi non fanno nemmeno più notizia (basterebbe fare un sopralluogo per rendersi conto in quale stato versa l'immobile costruito appena vent'anni fa); l'aria che si respira in città è divenuta oramai insostenibile, nonostante il Sindaco abbia recentemente dichiarato, in tema di Festival della Canzone, che Sanremo ha dato le risposte che si attendevano.

TO PUT DOWN THE FIRST STONE

Voi la sentite? Siete consci di cosa potrebbe accadere domenica pomeriggio verso le 18 dalle parti di Wembley? E nella zona di Ashburton Grove? Avete presente di quel che potrebbe significare per noi alzare quel trofeo? Vi rendete minimamente conto che potrebbe posarsi la prima pietra di un ciclo che potrebbe divenire leggendario?
Sono fermamente convinto di una cosa: questa squadra, questo gruppo, è all'inizio, ed il bello deve ancora venire.
Quando iniziammo la stagione, nonostante le speranze e i sogni di buon tifoso, l'obbiettivo che mi ero prefisso era quello di fare una buona annata, l'ennesima, migliorare quanto fatto in quella precedente, gettare definitivamente le basi per il futuro e valorizzare i giovani di prospettiva per immettere qualità ad una rosa già di suo competitiva. In pillole: niente aspettative di trionfi e gloria. Guardo con soddisfazione i dati anagrafici dei ragazzi:

THAT'S THE GOOD NEWS

MARSHGATE LANE / 4

Questa barriera, questo muro, questi graffiti, cadranno in brevissimo tempo. Il loro posto sarà preso dall'ingresso delle Olimpiadi del 2012. Voi che verrete per vedere i Giochi Olimpici non lo vedrete mai. E allora godetevelo qui, e qua.

NOBEL PER LA PACE / 94

Unmanned US Predators struck yet again in Pakistan's lawless tribal agencies today, again in the Taliban-controlled tribal agency of North Waziristan. Six "militants" were reported killed in the third strike in five days. The recent strikes mark an end to a pause in the Predator program that sparked much speculation as to the causes.

giovedì 24 febbraio 2011

IL BICCHIERE E' MEZZO PIENO

Ok, è vero, l'immagine fa male, come quella vista dopo appena dieci minuti del primo tempo in cui Cesc Fabregas è uscito dal campo per lasciar posto ad Arshavin. Due note stonate, in una notte che c'ha visto battere lo Stoke City e giungere ad un solo punto dallo United.
Però voglio guardare il bicchiere mezzo pieno, anche perché diversamente le cose non cambierebbero.
Gli infortuni del Capitano e di Theo, nonostante nessuno li volesse, potrebbero essere meno preoccupanti del previsto. Dalle pagine di Twitter, Fabregas scrive di voler fare di tutto per essere presente domenica a Wembley, di voler indossare la fascia di capitano in questo primo grande appuntamento della stagione. Questa, facendo il parallelo con la faccia che aveva ieri sera all'uscita dal terreno di gioco, è senza dubbio una buona notizia, o comunque una sensazione positiva. Per Theo, purtroppo, il viaggio a Wembley non sarà possibile, la distorsione alla caviglia sinistra è un trauma che in così pochi giorni non sarà possibile recuperare, ma allo stesso tempo, almeno questa è la speranza, si dovrebbe trattare di uno stop che non supererà le tre settimane.

LORO, QUELLI CHE HANNO UNA MORALE

Che il "Mundo Deportivo" ci facesse una prima pagina era scontato, d'altronde sono sempre i primi a fomentare "notizie". Ma ora ci si mette pure il presidentissimo dei catalani, al secolo Sandro Rosell. La tematica è quella affrontata nei giorni scorsi qui, e qui, e la cosa, più passano i giorni, è sempre meno digeribile dalle parti di Barcellona.
Le parole, invece, stanno superando il buon gusto, e l'occasione per fare silenzio, da quelle parti, è diventata utopia.
Pensa da che pulpito. Un'estate si e l'altra anche, da quasi sette anni, dalle parti di Barcellona non si fa altro che mettere in giro notizie sul ritorno del figliol prodigo alla casa madre. Appena finisce la stagione regolare, Cesc Fabregas è sulla bocca di tutti, su tutti i giornali sportivi, in tutte le notizie che riguardano il calcio mercato.
E tutti, catalani compresi, a dire che è fatta, che Fabregas vuole tornare a casa, che il Barcelona l'attende a braccia aperte, e che Arséne Wenger dovrebbe avere la sensibilità di lasciarlo partire, perché lui, Cesc, a Londra non vuole più stare.
Poi, regolarmente, ogni fine agosto il #4 dei Gunners è pronto a cominciare una nuova stagione con la maglia dell'Arsenal, con i gradi di capitano, ed ecco che dalla penisola iberica si trasformano improvvisamente tutti in quella volpe, tanto golosa dell'uva.
Lo scorso anno l'apoteosi. Con la Spagna campione del mondo, durante i festeggiamenti, ecco spuntare le "furie blaugrana" con una maglietta del Barça, messa sulle spalle di Fabregas.
Ora dico: e queste persone stanno a parlare di morale?
L'appuntamento per saperlo è già fissato: estate 2011.

"THIS VIOLENCE MUST STOP"


Remarks by the President on Libya

STONER E' IMPRENDIBILE

Sotto il muro del 2’00″ a Sepang. Se fino a poco tempo fa sembrava quasi irraggiungibile, oggi senza troppa fatica Casey Stoner e Dani Pedrosa sono riusciti a frantumare il precedente record della pista (già battuto ieri dall’australiano) mostrando tutto il potenziale della Honda RC212V in configurazione 2011. Non è un caso di trovare le quattro moto ufficiali ai primi quattro posti grazie al 3° e 4° tempo di Marco Simoncelli e Andrea Dovizioso, nè tantomeno vedere uno Stoner già in forma “mondiale” al quarto test con la RCV.
Il suo tempo, 1’59″665, è stato avvicinato soltanto da Pedrosa, in grado di portarsi a 138 millesimi dopo aver subito un distacco simile nella giornata di ieri. Sono loro due i grandi protagonisti di questo pre-campionato a cominciare, ovviamente, dal Campione del Mondo 2007, già il riferimento da battere in questa stagione 2011. Dal canto suo Dani Pedrosa è rimasto sempre a pochi centesimi dal suo nuovo compagno di squadra, finalmente con una moto competitività da febbraio senza dover “spendere” la prima parte del campionato a risolvere i cronici problemi della propria RC212V.

mercoledì 23 febbraio 2011

REPORT: ARSENAL 1-0 STOKE CITY

E' andata! Un gol di Squillaci ha permesso di mettere in cassaforte altri tre punti, ridurre il gap dal Manchester ad una sola lunghezza e presentarsi a Wembley con la consapevolezza di poter alzare il primo trofeo stagionale. Una notte che però, e guarda caso ogni volta si affrontino i ragazzi di Tony Pulis, rimane dolce per metà, visti gli infortuni di Fabregas e Walcott. Il capitano è uscito dal campo a metà del primo tempo per un probabile fastidio al ginocchio, una sostituzione che, vista dalla televisione, sembra essere stata più precauzionale che altro. Per Theo la questione sembrerebbe un po' più grave, visto il brutto movimento avuto dalla caviglia destra. Nelle prossime ore ne sapremo comunque di più. 

PROGETTARE IL DOMANI / 1

MARSHGATE LANE / 3

E' stato inaugurato il Velodromo Olimpico, molte cose sono ancora al loro posto, ma non è detto che tra diciotto mesi ci saranno ancora.
Domenica pomeriggio Massimo è stato a Stratford, nel quartiere a Est di Londra dove tutto sa sorgendo. E la domanda che si è subito posto è stata: tra un anno e mezzo, quando si apriranno i Giochi, la gente vedrà le stesse cose? Fuori dalla stazione di Stratford, sarà ancora possibile vedere diversi gruppi religiosi cercare di convincere il prossimo a professare la loro fede? Oppure ci saranno ancora i negozi dalle insegne sconosciute? E la multi-etnia delle razze che attualmente popolano il quartiere? Domande che un giorno troveranno una risposta. Ora non rimane altro che soffermarsi sulle immagini, che raccontano di una Londra lontana anni luce da quella che è nell'immaginario collettivo.

MATCH PREVIEW: ARSENAL - STOKE CITY

Immagino che dall'esterno in molti si domanderanno: ma quante partite gioca l'Arsenal? La risposta è più semplice di quel che si pensi: basta rimanere in lizza in tutte le competizioni e la conseguenza sarà giocare sempre, per arrivare in fondo a tutto.
Stasera tocca alla Premier League, stasera si giocherà per rimettersi a pari con i turni di campionato, contro lo Stoke City di Tony Pulis, gara rinviata per neve lo scorso 18 dicembre.
Mancheranno sia Robin van Persie che Laurent Koscielny, disponibili però per la finale di Carling Cup di domenica prossima contro il Birmingham; ma avremo tempo di parlarne.
L'avvicinamento a questa gara sembra troppo tranquillo, visto naturalmente con gli occhi del tifoso, ma così non è. Vincere questa partita ha un significato dalle dimensioni enormi: avvicinare sensibilmente lo United (stasera impegnato a Marsiglia), e mettere pressione. 
Questa sera servirà come sempre il massimo della concentrazione, lasciando perdere calcoli, uomini da far riposare e cose simili, stasera l'obbiettivo principe saranno i tre punti, da conquistare con il bel gioco espresso proprio una settimana fa contro il Barcelona, ma anche con un semplice gol che ci consenta di toccare quota 56, ad un solo punto dai Red Devils.
Non sarà facile, come ogni gara di Premier League (chiedere agli Spurs di ieri sera), ma sarà basilare, per continuare a credere che niente è impossibile.

CAMPAGNA ELETTORALE / 20

John McCain, il candidato presidenziale repubblicano del 2008, non dovrebbe candidarsi alle presidenziali del 2012, il che significa che potrebbe prendere il suo posto uno dei suoi colleghi del Senato, John Thune; come già anticipato qui.
Ieri il Post ha scritto che nemmeno lui si candiderà.

martedì 22 febbraio 2011

NON SONO ANCORA PRONTI

Indovinate un po'? A Napoli, nell'aula 216 del Tribunale campano, si rinvia, ancora una volta.
Ci sarà un ulteriore proroga in quanto mancano ancora le trascrizioni di decine di telefonate.
Si prospetta (come se non fosse lampante in tempi non sospetti) uno slittamento dei tempi, sia per il mancato rispetto delle date imposte per la consegna delle trascrizioni (sembra che il problema sia rappresentato dalle telefonate di Bertini e Racalbuto per Roma-Juventus), sia per volontà del PM Narducci, non pronto (come da lui stesso dichiarato in una delle ultime udienze) alla requisitoria finale ed incerto se sentire altri testimoni (Zamparini, Corbelli e Nucini).
Gli schizzi di fango proseguono, e la domanda è sempre la stessa: cui prodest?

PROGETTARE IL DOMANI

La notizia è di quelle importanti, almeno per chi crede che il futuro si costruisca con il presente, e a Barcellona non l'hanno presa bene. Come successe otto anni fa con Cesc Fabregas (oggi capitano e leader dei Gunners), l'Arsenal si muove in anticipo e ha messo le mani sul giovanissimo e talentuoso centrocampista della "cantera" blaugrana, Miquel Toral Harper.
Per il "Sun" tutto questo ha reso aspro il rapporto tra le due società, tra l'altro ancora impegnate nell'ottavo di finale di Champions League.
Il Presidente del Barcelona, Sandro Rosell, secondo alcune indiscrezioni, non avrebbe preso bene la situazione, furioso con Ivan Gazidis (amministratore delegato della società londinese) per cercare di attirare la giovane promessa spagnola.
Toral, tra l'altro, è di madre inglese, e sempre secondo alcune voci di corridoio sarebbe vicinissimo a firmare un contratto da professionista con i Gunners; per una cifra che si aggirerebbe intorno al mezzo milione di pound.

lunedì 21 febbraio 2011

LO STILE JUVENTUS / 32

La Juventus esce malamente dallo stadio di "Via del Mare". Vuoi perché la gara è stata condizionata dalla prematura (e giusta) espulsione di Buffon, vuoi perché la grinta messa in campo appena otto giorni fa con l'Inter è stata lasciata a Torino, con tutto quello che ne è poi conseguito. E vuoi perché, mai dimenticare questo piccolo particolare, il Lecce ha giocato una gara tutta corsa e pressing; in pillole: ha fatto l'avversario tosto.

MENO MALE CHE C'E' SANREMO / 12

Si lo so, il Festival è finito e qui c'eravamo salutati, ma un ultimo appunto è doveroso farlo, in linea con quello che su queste pagine andiamo dicendo da tempo. Il Tg4 boccia il sindaco di Sanremo, Maurizio Zoccarato. Motivo: il suo ingresso sul palcoscenico dell’Ariston, senza un fiore per le mani, essendo Sanremo citta’ dei fiori, prima ancora che delle canzoni.
E voglio dire: se anche Emilio Fede se n'è accorto. Ma le polemiche non finiscono qui. La guerra dei bouquet infuria. Adesso ci salutiamo per davvero.

581

Le vittime che, secondo il Post, sono cadute in territorio pakistano lo scorso anno.

PRIX D'ORTHEZ / 1

Era la seconda corsa dopo il rientro, una corsa "vera" che ne ha confermato le qualità, un terzo posto di grande peso psicologico, utile per proseguire la crescita, l'evoluzione di questo figlio di Daguet Rapide. Nuage en Ciel ha corso i 2700 metri del Prix d'Orthez in 3'25"50, per una media al chilometro di 1'16"1, andando subito al comando, mandando in un primo momento Norton Ans e seguendo per tutto il percorso Treskool du Caux, che ha rilevato la testa poco dopo il primo chilometro. In retta ha avuto ancora la forza ed il coraggio di uscire dalla scia del figlio Kool du Caux, attaccandolo e provando a vincere. Non ce l'ha fatta, superato anche dall'ottimo finish di Tabler, che ha chiuso il rotolo con lo stesso identico ragguaglio cronometrico. Una prova che comunque è da valutare molto positivamente, e che potrebbe aprire nuove strade al pupillo di Christian Rizzo. Poco dopo è andato in scena il Prix de Paris, vinto in maniera agevole e disarmante da Maharajah, che ha preceduto sul traguardo Oyonnax, mentre terzo, e all'interno, Quilon du Chatelet ha avuto la meglio su Quaker Jet.

NOBEL PER LA PACE / 93

Dopo 24 giorni di silenzio, gli attacchi in Pakistan sono ripresi: 5 le vittime.

domenica 20 febbraio 2011

REPORT: LEYTON ORIENT 1-1 ARSENAL

La domanda è: ma sarà mai possibile essere contenti perché una squadra, che non è la tua squadra, ma che contro la tua squadra giocava, agguanta il pareggio a pochi minuti dal termine e ti manda a fare il replay? Si lo è, e non mi stupisce nemmeno un po'. 
Il Leyton porta l'Arsenal al replay, ed un intero quartiere (con tanto di spettatori in balconate sparse) impazzisce di gioia, proprio come noi appena tre giorni fa.
Sembra incredibile vero? L'Arsenal delle meraviglie, quello che il "Sun" ha appellato "Arselona", appena quattro giorni fa mette sotto il Barcelona, e oggi pareggia con una squadra che sta 52 posizioni sotto nell'ipotetica piramide calcistica del football inglese. Miracoli? No! Semplicemente FA Cup, semplicemente la voglia di mettersi a confronto con chiunque (il Crawley di ieri sera l'aveva ampiamente dimostrato), di non ever paura di nessuno.
Tutta quella gente che al triplice fischio finale è impazzita di gioia (erano in 9000), l'ha fatto pensando ad una sola cosa: l'Emirates Stadium. Andare ad Islington a giocare contro l'Arsenal, in uno stadio da 60mila posti, nel tempio in cui gli uomini di Wenger hanno battuto il Barcelona.
Per loro sarà come aver vinto una Champions, per noi l'onore di ospitare la passione, quella che da questa parte dell'Europa è più viva che mai. Ci vediamo al replay.

NON L'HA VISTA

«L'arbitro (aggiunge Allegri ai microfoni della Rai) non l'ha vista e abbiamo fatto gol. Sembra mano. I brasiliani stoppano la palla in questo modo, non so che dire..».
Figuriamoci noi!!

FOTO DEL GIORNO

9000 Crawley Fans at Old Trafford

PRIX D'ORTHEZ

L'avevamo lasciato a novembre, quando nell'Orsi Mangelli, e nelle mani di Enrico Bellei, salì sul podio di un Gruppo I internazionale. Dieci giorni fa il rientro, soft, in quel di Milano, tanto per riprendere confidenza con la pista, con gli avversari, con l'agonismo.
Oggi sarà a Parigi, a Vincennes, nel Prix d'Orthez. Dodici partenti di un Gruppo III internazionale sulla distanza dei 2700 metri, riservato a cavalli di quattro anni.
Al training sempre Lui, Christian Rizzo, in sulky questa volta Raffin.
La posizione è buona, gli avversari tosti, ma Lui, Nuage en Ciel, ha già dimostrato di essere uno che non si arrende, che ci proverà, fino alla fine.

MATCH PREVIEW: LEYTON ORIENT - ARSENAL

Ci siamo, nuovamente in campo, con chi non importa, quello che rimane essenziale è vedere quella maglia, bianca e rossa, che offre ad ogni occasione emozioni impagabili.
Oggi si gioca per la FA Cup, e nonostante la partita di Champions abbia svuotato e di molto le riserve psico-fisiche, non bisogna mai dimenticarsi cosa significhi questo trofeo, quale storia l'accompagna, quali emozioni e sensazioni sia capace di offrire. L'impegno non è impossibile, anzi, però quest'anno l'Ipswich, il Leeds e l'Huddersfield Town hanno già dimostrato che le partite si vincono quando l'arbitra fischia, che il match va giocato nel rettangolo di gioco e non guardando il numero di posizioni che dividono l'Arsenal da squadre di categorie inferiori. La voglia di andare avanti ed approdare ai quarti di finale è tanta, e viste le compagini rimaste in lizza (ieri è stato eliminato il Chelsea) la possibilità di andare a Wembley a disputare la semi-finale sono tante. Per saperne di più su Leyton Orient - Arsenal cliccate qui; è un derby, è una gara di FA Cup, che niente c'azzeca con il Barcelona.

MENO MALE CHE C'E' SANREMO / 11

Ha vinto Roberto Vecchioni, il Sanremo 2011, ed è un po' come se quest'anno la classifica cannonieri la vincesse Bonimba. Comunque il buongiorno lo si era visto fin dal mattino, quando in conferenza stampa a "qualcuno" era scappata la frase: "Roberto Vecchioni è stato il più televotato". Della serie: sono più taroccate le votazioni di Sanremo o gli scudetti dell'Inter?
Per il resto, per tutto il resto, è stato un delirio collettivo; il limoncello, evidentemente, ha avuto effetti devastanti.

sabato 19 febbraio 2011

PANDEMONIUM ARSENAL

MENO MALE CHE C'E' SANREMO / 10

Tra una partita di Coppa dei Campioni (e che partita!) e la difficoltà nell'arrivare a fine serata, questo Festival numero 61 l'ho seguito a spizzichi e bocconi, ma quel poco che ho ascoltato, perché poi alla fine c'era pochino da ascoltare, m'è piaciuto, me lo sono fatto piacere.
Vado alla svelta, d'altronde stasera si chiude. Il "Secondo Tempo" di Max (ieri sera eliminato) passerà in Radio talmente tante volte che alla fine in molti si domanderanno: ma l'ha vinto Lui il Festival? Battiato, La Crus e Van De Sfroos avrebbero potuto partecipare al Tenco, ma alla fine ne ha guadagnato in qualità il Festival. Musicalmente mi ha colpito il pezzo della Giusy, che seppur un po' troppo costruita ha cantato davvero bene. Il buon Vecchioni lo boccio, era più contemporaneo ai tempi di Luci a San Siro. La "Dolcenera" di Oviedo (o di Orvieto?) invece m'è piaciuta un casino, così come il pezzo, e gira che ti rigira il ragazzo che un tempo chiedeva alla mamma di portarlo a ballare ha fatto centro.
Nella sezione "Giovani" ha vinto Raphael Gualazzi, che arriva dal jazz e che a conti fatti ha meritato per originalità il premio. Nelle sfide collaterali hanno vinto per distacco: Luca&Paolo su Morandi e la Canalis su Belen. Stasera si chiude, e come avrebbe detto Riccardo Garrone: "...e anche questo Festival se lo semo levato dalle ....".

venerdì 18 febbraio 2011

AUGURI POETA

PROGRAMMATI PER ESSERE ELIMINATI

Non è la continuità di risultati che manca alle squadre italiane, come ha detto Giancarlo Abete dopo le sconfitte interne negli ottavi di Champions League patite da Milan e Roma, ma molto più semplicemente la mancanza di programmazione, la mancanza di cultura sportiva, nonché quella economica, lacune che si sono riflesse nei gesti sconsiderati di Gattuso e nelle parole al vetriolo di Borriello.
Diciamolo chiaramente: la quarta attuale forza della Premier League è scesa sul terreno di San Siro dando lezione di tattica, tecnica e cultura dello sport a coloro che vengono identificati, dal giornalista collettivo nazionale, come la squadra che vincerà lo scudetto, perché chi c'ha Ibra vince. Una squadra ucraina che non gioca una partita ufficiale dall'8 dicembre 2010, è scesa sul terreno dell'Olimpico impartendo una lezione di tattica, tecnica e cultura dello sport a coloro che vengono identificati, sempre dal collettivismo giornalistico, come gli unici che potrebbero dare fastidio a chi c'ha Ibra.
Balle! Che vengono propinate ad intervalli regolari senza informare sulle reali potenzialità dei soggetti.

MENO MALE CHE C'E' SANREMO / 9

Meno male che hanno ripescato Al Bano e Anna Tatangelo, altrimenti che Sanremo sarebbe stato. Meno male che per il Sindaco Zoccarato va tutto bene, viabilità compresa, anche perché "non si può pretendere di trovare i parcheggi gratis in centro". Meno male che Benigni "non ha parlato di Berlusconi", limitandosi ad entrare nel Teatro Ariston come un "Cavaliere".
Meno male che Sanremo c'è.

A SUO MODO RIVOLUZIONARIO

La destituzione del dittatore egiziano ha riaperto il dibattito sulla dottrina Bush, sulla freedom agenda, sull'idea che soltanto il cambiamento dei regimi dispotici mediorientali, sostenuti per oltre sessant'anni da Stati Uniti e Occidente, avrebbe potuto aprire quelle società, liberare quei popoli e fornire un'alternativa alla cultura dell'odio islamista che ha portato 19 ragazzi arabi a dirottare quattro aerei, a farli schiantare sulle Torri Gemelle e sul Pentagono e a uccidere quasi tremila persone. L'approccio di Obama non è da ideologo, ma ora che ha scoperto come la politica più aderente agli interessi nazionali americani sia quella contro lo status quo dispotico, sarà difficile tornare indietro. Al Cairo, a Tunisi, a Teheran e a Dallas festeggiano.
Obama non ha avuto il coraggio di dire a Mubarak di abbattere quel Muro, come fece Ronald Reagan con Mikhail Gorbaciov realizzando le speranze dei dissidenti sovietici e perseguendo l'interesse americano dell'epoca. Si è limitato a ringraziare l'esercito e la piazza egiziana per aver fatto cadere quel Muro. Più semplice, ma non meno rivoluzionario.

NOBEL PER LA PACE / 92

Sono ormai venticinque giorni che in Pakistan regna in silenzio. L'ultima volta che i Predator hanno lanciato i droni contro il territorio è datata 23 gennaio. E' il terzo periodo più lungo che si registra senza attacchi. Dal 4 novembre all'8 dicembre del 2009 è stato il periodo più lungo di inattività militari (33 giorni), seguito dai ventotto giorni che si attraversarono dal 16 maggio al 14 giugno, sempre del 2009.
Le agenzie di stampa pachistane hanno ipotizzato che la pausa è collegata all'arresto di Raymond Davis, il funzionario consolare americano che ha sparato e ucciso due pachistani a Lahore.

LIBERI PER COSA?

Lara Logan è la giornalista che ha subito molestie sessuali a piazza Tahrir. Lara Logan è un volto molto famoso dell'informazione del canale Cbs, sia per il suo coraggio che per la sua avvenenza. Ciò che le è successo a Il Cairo è diventato un caso nazionale: durante i festeggiamenti per la caduta di Mubarack, Logan è stata isolata dalla sua troup in piazza Tahrir, poi alcuni uomini l'hanno picchiata e molestata sessualmente. Solo l'intervento di alcune donne e dei soldati egiziani ha evitato il peggio. La giornalista si trova ora negli Stati Uniti, nella sua casa di Washington e non ha ancora rilasciato nessuna dichiarazione: la Cbs ha tentato di far luce sugli avvenimenti attraverso le ricostruzioni della troup, ma la confusione a Il Cairo in quel momento era troppa per riuscire a capire effettivamente cosa sia successo.
Ora è in un ospedale negli Stati Uniti, dove ha appena ricevuto la telefonata del presidente Obama. La violenza sessuale nei confronti di Lara Logan dimostra, qualora ce ne fosse bisogno, che l'Egitto non è una società libera, nemmeno nel giorno della liberazione.

giovedì 17 febbraio 2011

A PROUD NIGHT

Oggi parlo dei ragazzi, di quel gruppo che ieri sera c'ha fatto accapponare la pelle, abbracciarci con i compagni d'avventura, fatto scendere lacrime di gioia, il cui sale lo sentiamo ancora adesso.
Wojciech Szczesny: Un predestinato. Ha chiuso qualunque buco fosse possibile chiudere. All'inizio su Messi, costringendolo, comunque, all'errore, poi su Pedro, e nella ripresa ancora su Messi, e poi ancora su Dani Alves. Pronto nelle uscite, attento in ogni situazione, in piedi fino all'ultimo quando il Pallone d'Oro gli si è presentato davanti, per due volte. Ha esordito all'Old Trafford, la sua prima in Champions è stata contro il Barcelona.
Emmanuel Eboue: Guerriero. Doveva essere l'anello debole, è stato praticamente perfetto. Ha spinto quando doveva farlo, ha tenuto la posizione quando il Barca imprimeva pressing e ritmo. Ottimo nel tenere la linea dei quattro.
Johan Djourou: Maturo. Si è confermato come il miglior acquisto nella finestra di gennaio. Attento, bravo nell'uscire fino a centrocampo per far indietreggiare la punta che portava palla, qualche piccola sbavatura in un match che l'ha visto comunque protagonista.
Laurent Koscielny: The Wall. Ha cancellato dal campo tutto quello che è passato dalle sue parti. Una prova mostruosa, che ha avuto l'apice nella ripresa, quando è salito sugli scudi e gli azulgrana hanno faticato e non poco a penetrare in area. Ha sempre portato l'avversario di turno sul piede sbagliato, chiudendo sempre il lato debole e offrendo solo la possibilità di ripiegare.
Gael Clichy: Costante. Nel primo tempo, una sua distrazione, ha consentito al Barcelona di presentarsi davanti a Szczesny; e Villa l'ha messa dentro. Non si è scomposto, e nella ripresa ha avuto il merito di crescere, raggiungendo l'apice con l'assist che ha consentito a van Persie di pareggiare il conto.

MENO MALE CHE C'E' SANREMO / 8

Ieri sera, intorno alle 22,30, in città vecchia (la Pigna), in un locale, c'erano le prove di un gruppo. E' passato un esponente delle forze dell'ordine a dire di suonare più piano. Non era thrash metal, era un violino, un contrabbasso e una batteria. In centro, nel frattempo, tutto procedeva ai giusti decibel. La città della Musica a singhiozzo.

mercoledì 16 febbraio 2011

REPORT: ARSENAL 2-1 BARCELONA

Quando il televisore mi ha portato all'interno dell'Emirates, di un Emirates che così non l'avevo mai visto, è iniziata la favola, una meravigliosa favola. Aver avuto la fortuna di vedere 60mila bandierine rosse e bianche con il simbolo dei Gunners sventolare nel cielo di Londra, è stato qualcosa di magico, e non ho potuto fare a meno di pensare a Massimo, avvitato alle emozioni che quel momento stava offrendo. Poi il fischio d'inizio, che dava il via alle danze, una danza durata novantatre magici minuti, dove i protagonisti hanno offerto uno spettacolo più unico che raro, ognuno con le proprie caratteristiche, ognuno con le proprie individualità. Catalani incredibilmente "elastici" senza palla, e unici al mondo nel possesso, Gunners aggressivi e priorità alla verticalizzazione. Ne è uscito uno spettacolo fantastico. 
Lo ammetto: sono felicemente confuso. Questa vittoria ha un sapore particolare, una valenza particolare, ha significati che vanno oltre i numeri. Questa vittoria è da dedicare solo ed esclusivamente a loro, a questi ragazzi, a questo tecnico, ad una società che ha creduto nel futuro, che ha segnato un cammino con la priorità di seguirlo fino in fondo, attraversando momenti difficili, a volte scettici, ma che di una filosofia di vita ne ha fatto un modello per il calcio, per una società di calcio.
Alt! Tranquilli, sono confuso ma sono ben conscio di non aver vinto nulla. Il punto è che stasera abbiamo dimostrato al calcio mondiale che siamo pronti, possiamo vincere, pareggiare e perdere ma lottare fino alla fine ai massimi livelli, senza paura, senza remore, ma consci che il nostro gioco potrà permetterci di battere chiunque. 
Ho sempre una data nella mente, una data di questa stagione, e ne scrissi anche: 27 dicembre 2010, lunedì.
Più passa il tempo e più mi convinco che quella sera, in quel "monday night" è cambiata la storia. Non tanto nelle qualità tecniche, ma in quelle che occupano la nostra testa. Ci si è convinti che fare quello in cui crede Wenger porta dei risultati, può creare un ciclo.
Oggi è nata un'altra data, 16 febbraio 2011, mercoledì, una data che a prescindere dall'esito della gara di ritorno avrà un valore inestimabile: l'Arsenal ha battuto sul campo la squadra considerata più forte di tutti i tempi.
Quando andrò a dormire, sarò consapevole che domani mattina, quando aprirò gli occhi, scoprirò una realtà meravigliosa. Stasera me ne sto nella favola. Thanks AFC!

TIME TO SHINE

SCHIZZI DI FANGO

Sono anni che un giorno sì e l’altro pure tutti si sentono in diritto di parlare di calciopoli.
Vista da fuori, calciopoli sembra un’arena di lottatori nel fango. Sembra che a nessuno importi nulla del danno arrecato al nostro calcio. Sembra che a nessuno importi un fico secco dei tantissimi tifosi, cui s’infligge il supplizio di spiegare, a seconda del narratore, cosa diavolo successe nell'estate del 2006.
I più dicono: lasciamoci alle spalle quello che è stato, è ora di guardare avanti e incamminarci verso un calcio più pulito. E’ vero, ma il tutto durò qualche mese e la credibilità ad oggi sta pari allo zero.
E' vero, come dicono altri, che calciopoli non va dimenticata, che la giustizia deve fare il suo corso e restituirci quantomeno la possibilità di ripartire da uno in tema di credibilità. Ma questo calcio è in grado di garantirlo? Questa giustizia è in grado di fare il proprio corso?
Nell’insieme il sistema calcio non è stato capace d’altro che continuare la lotta nel fango.
Dal 2006 in poi s’è divisa l’Italia in tifoserie forsennate, disposte a tutto, pure a segare il ramo dove sono sedute, pur di vedere crollare l’altra curva.
Dal 2006 in poi non si è fatto altro che riempire salotti, pagine di giornali e aule di tribunale, e i protagonisti scesi nel quadrato non hanno fatto altro che propagandare le proprie presunte verità, e il costo di tali comportamenti, oggi come ieri, l'ha pagato la Juventus, intesa come maglia, come storia, come tifosi.
Tutti hanno le loro responsabilità, nessuno escluso.

MATCH PREVIEW: ARSENAL - BARCELONA

Le chiacchiere sono finite, stanno a zero, stasera ci sarà solo il campo a parlare, a dire chi è, anche solo per novanta minuti, il più forte.
Come nella più tradizionale filosofia "wengeriana" non mi metterò a cercare chi scenderà in campo, la probabile line-up, e nemmeno a fare un po' di tattica, su come, dove e quando ci saranno le possibilità di infilzare i catalani. Questo è pane di Arséne Wenger, queste sono cose di cui si sarà già occupato il tecnico alsaziano, io mi fido di Lui, ho fede in Lui, e in tutti coloro che stasera calcheranno il prato verde dell'Emirates Stadium. Massimo avrà già scritto qualcosa, ne sono sicuro, e difficilmente i suoi pensieri si discosteranno dai miei, ma per saperlo con certezza, appena finito di scrivere qui, mi collegherò con il suo blog, qui il link per saperne di più.
Ora chiudo, a meno di otto ore dall'inizio del match, cercando di attraversare questo tempo senza pensare troppo, senza immaginare quello che stasera potrebbe essere. Una cosa mi sento di esprimere: un grazie a questi ragazzi, un grazie ad Arséne. Grazie per tutte le emozioni che mi state regalando, queste, al di là di una vittoria, non andranno mai via. C'mon Gunners!!

CHI C'HA IBRA VINCE

MENO MALE CHE C'E' SANREMO / 7

Nella serata di esordio il Festival di Sanremo, condotto da Gianni Morandi su Rai Uno, è riuscito a superare quello targato Antonella Clerici: ieri, il programma è stato visto da quasi 12 milioni di spetattori (per la precisione, 11,992 milioni), pari a uno share del 46,39%, mentre lo scorso anno il Festival della Clerici totalizzò nella prima serata 10,717 milioni di spettatori, pari al 45,29% di share.
Ma la domanda è: c'arriveranno fino a sabato?

martedì 15 febbraio 2011

SENSAZIONI POSITIVE

MISTERI

Cercate di seguirmi, perché letta come l'ho trovata non è per nulla semplice.
Il caso. Enrico Preziosi, presidente del Genoa, il figlio Matteo, l'allora dg del Genoa, Stefano Capozzucca e Francesco Dal Cin, presidente del Venezia all'epoca dei fatti, furono condannati tutti a 4 mesi in merito alla vicenda del presunto accordo sull'esito della partita Genoa-Venezia, nel campionato di serie B 2004-2005 che costò la retrocessione in C1 della squadra ligure. La sentenza, però, venne annullata dalla Corte di Cassazione, secondo cui le intercettazioni fatte dal gip di Genova tra il maggio e il giugno 2005 sul caso erano inutilizzabili. Oggi la Corte d'Appello di Genova ha confermato la condanna a 4 mesi, per frode sportiva, per il solo presidente del Genoa, mentre gli altri tre sono stati assolti, e qui l'attenzione dev'essere massima, per non aver commesso il fatto. Mentre Enrico Preziosi si, oppure no? Condannato non per quanto ricavato dalle intercettazioni, ma per quanto da lui stesso dichiarato ai magistrati, quando accettò di rispondere alle loro domande. 
L'avvocato Maurizio Mascia, difensore di Matteo Preziosi, ha espresso soddisfazione per l'assoluzione del suo assistito: "Evidentemente l'annullamento della Cassazione con la dichiarazione di inutilizzabilità delle intercettazioni ha sortito i suoi effetti".
A me di effetti non me ne sorge, ma un quesito si: e con chi avrebbe fatto la frode il Signor Preziosi Enrico?

MENO MALE CHE C'E' SANREMO / 6

Festival bagnato ed al freddo. 
Questo il quadro meteorologico che si presenta quest'oggi a Sanremo e che viene anche previsto per domani e giovedì. 
Che peccato, adesso si scioglierà anche il ghiaccio. Intanto, verso le 11 di stamane, mentre la pioggia la sta facendo da padrona, ha fatto irruzione in sala stampa Gabriele Paolini, il noto "disturbatore" televisivo. 
Indossando solo un variopinto costume da bagno, e prima di essere accompagnato fuori dai Carabinieri, s'è mangiato un fiore. 
Ci mancava pure Paolini a far sparire i fiori da Sanremo.

THE KING OF LIMBS

Tornano i Radiohead, dopo quattro anni di silenzio. "The King of Limbs" succede a "In Rainbows", ma nessuno sa il titolo delle canzoni, quante saranno, come saranno, nessuno sa niente. Alcuni milioni di persone hanno già prenotato il CD, o meglio, la versione “download”, che sara' sul computer sabato mattina 19 febbraio.
How am I driving? ne scrive, sia sulle modalità per acquistare il Cd, sia del gruppo di Oxford, sia di Thom Yorke, e di quella sana e meravigliosa arte di fare musica, la musica dei Radiohead.

ANCORA 24 ORE

Un'altra notte è passata, ed ora siamo più vicini all'appuntamento, alla sfida, al confrontarci con chi, come noi, ha fatto di una filosofia un credo calcistico, dentro e fuori il rettangolo di gioco.
Stampa, addetti ai lavori e bookmakers ci vedono nettamente sconfitti, eliminati ancor prima di giocare. Tutto può essere, ci mancherebbe, e se si guarda al passato le cifre dicono che hanno ragione loro: nelle cinque sfide di Champions League disputate non siamo mai stati in grado di batterli, uscendo sconfitti per ben tre volte. Nel 1999 pareggiammo al Camp Nou per 1-1, salvo poi essere sconfitti ad Highbury per 4-2. Nel 2006, a Parigi, nella maledettissima finale, il risultato fu di 2-1 per Ronaldinho e compagni, una finale persa dopo aver dominato in lungo e in largo tutta la manifestazione. Una finale persa negli ultimi dieci minuti e dopo essere andati per primi in vantaggio nonostante l'inferiorità numerica patita dopo appena sette minuti di gioco. Lo scorso anno l'ultimo confronto: 2-2 all'Emirates e 4-1 a Barcellona. E proprio su quest'ultimo confronto, evidentemente, gli opinionisti basano le proprie convinzioni su chi passerà, anche quest'anno, il turno.

MATRI-MAZZIA

Vi starete chiedendo: cos'è, un nuovo appellativo dato al bomber da Sant'Angelo Lodigiano? Assolutamente no, è semplicemente la nuova coppia d'attaccanti ingaggiata dalla Juventus, una coppia ingaggiata per offrire un futuro vincente alla più blasonata società calcistica italiana.
L'attaccante vero, e cioè Alessandro Matri, in sole tre partite giocate con la maglia della Juventus è riuscito nell'impresa di diventare immediatamente il nuovo idolo del popolo bianconero, realizzando tre gol pesantissimi che hanno permesso alla "Vecchia Signora" di incasellare sei punti, battere l'Inter e rilanciarsi a pieno titolo per la conquista di un posto Champions. Quando si dice: un acquisto azzeccato.
L'altro, invece, Aldo Mazzia, l'attaccante di razza ha iniziato a farlo nel 1987, quando entrò a far parte del Gruppo Exor, svolgendo incarichi nelle aree di amministrazione, finanza e controllo.
Attualmente è il Chief Administration Officer di Exor S.p.A., cui fanno capo i servizi Amministrazione e Bilancio, Amministrazione del Personale, Informatica e Logistica, ma dopo l'ultimo Cda del gruppo svoltosi la settimana scorsa, è stato destinato ad incarichi operativi nella Juventus.
Mazzia nell’ottobre 2010 era entrato nel Cda della Juventus assieme all’avvocato Michele Briamonte, al d.g e a.d. per l’area sportiva Beppe Marotta e l’ex calciatore Pavel Nedved. Adesso l’esperto e fidato uomo dei numeri di Exor, cassaforte di cui è consigliere il presidente del club bianconero Andrea Agnelli, prenderà in mano amministrazione e finanza della Juventus, più attenta allo sviluppo e ai conti. Viste le competenze si ipotizza che Mazzia possa essere nominato amministratore delegato e direttore finanziario (cfo, chief financial officer).
Da queste pagine è sempre stato sottolineato il lavoro intrapreso dalla nuova dirigenza bianconera, con a capo Andrea Agnelli, e gli ultimi due acquisti confermano quanto detto: in C.so Galileo Ferraris 32, oggi, si lavora seriamente.

lunedì 14 febbraio 2011

LO STILE JUVENTUS / 31

Dice che la sfida di Torino non è stata bella, a me personalmente, invece, è piaciuta molto: vuoi per l'ottimo comportamento dei ventidue in campo (solo 3 ammoniti e tutti, per stanchezza, negli ultimi dieci minuti di gioco), vuoi per l'ottimo arbitraggio, vuoi per le buone cose espresse da entrambe le squadre.
Poi torna su Calciopoli, ribadendo un concetto: "non va dimenticata!".
Parecchio tempo fa, un noto giornalista si chiese: cui prodest? A chi giova il tutto?

CIAO MARCO

ANCORA 48 ORE

Ieri ho resistito, a scrivere di Arsenal-Barcelona, stamane non ci riesco, e allora capisco che la partita la sto sentendo, e manco poco.
Le notizie mattutine, tanto per iniziare con il piede giusto, sono buone: Robin van Persie sta bene, molto bene, così come tutto il resto della truppa, Nasri compreso. Il capocannoniere stagionale dei Gunners potrebbe far parte della spedizione anti-Barca, Wenger lascia aperta una porta: "I would say he has a chance. He has tests, one on Monday and one on Tuesday. I will not take a crazy gamble but physically he has worked very hard; physically he is ready. It is just if there is a risk of a setback or not.".
Due le considerazioni da fare in merito. 1) innegabile che la presenza del #8 in campo farebbe lievitare e di molto le chance di successo; 2) sono il primo a voler vedere in campo Samir, sono ancor di più il primo a valutare molto attentamente la situazione: la gara è importantissima, ma non determinante, e sarebbe deleterio rischiarlo andando incontro ad un'eventuale ricaduta che ne comprometterebbe il finale di stagione. In soldoni: mi fido di Arséne, Lui più di chiunque altro sarà in grado di valutare l'eventuale presenza o meno.

domenica 13 febbraio 2011

PRIX DE FRANCE 2011 / 1

KEEP THE FAITH

Ha corso da fuoriclasse, dal primo all'ultimo metro. Rimango convinto che Lana del Rio impiegata diversamente, ad oggi, avrebbe raccolto molto di più in termini di vittorie e piazzamenti, ma oggi pomeriggio è stato bello vederla così. Cattiva, vogliosa, ancora in possesso di quel cuore che l'ha resa una grandissima. La misura con cui ha chiuso il percorso non ha bisogno di ulteriori commenti: 2'28"31, per una media pari a 1.10.6.
Ha vinto ancora Ready Cash, che ha confermato l'assoluto valore dimostrato per tutto l'inverno parigino. Ancora secondo lo svedese Maharajah, che ha subito l'attacco decisivo nei metri conclusivi.
Lana del Rio esce dal Meeting d'Hiver a testa alta, un bagaglio d'esperienza notevolmente aumentato e la consapevolezza di poter far parte, da protagonista, del giro che conta.
Questo Prix de France è stato la ciliegina sulla torta, la corsa che potrebbe dare una svolta definitiva alla carriera della figlia di Varenne, la giusta iniezione di fiducia per fare il salto di qualità.
Ora il giusto e meritato periodo di riposo, prima di un'estate che potrebbe essere calda, calda come la Lana; l'importante è avere fede.

THIS IS MY LIFE

sabato 12 febbraio 2011

REPORT: ARSENAL 2-0 WOLVERHAMPTON

Dalla giornata di oggi, iniziata con il Derby di Manchester e deciso da un meraviglioso gol di Wayne Rooney, emerge chiaro un dato: a giocarsi il titolo della Premier stagione 2010/2011 saranno i Red Devils e i Gunners, per gli altri, per tutti gli altri, ci sarà da giocare solo per i posti Champions. Un'Arsenal formato "champions" ha superato nella maniera più agevole (anche se il risultato finale di 2-0 non rende merito) un Wolverhampton sceso in campo all'Emirates dopo aver battuto solo otto giorni fa lo United. E' bastato il solito Robin van Persie (decimo gol in Premier e dodicesimo stagionale) per mettere subito in discesa un match che fin dalle prime battute aveva visto i Gunners vogliosi di prendersi questi tre punti. E' bastato il solito Cesc Fabregas per regalare all'Emirates Stadium giocate di alta qualità, quelle che potrebbero cambiare la storia di questa stagione nella notte di mercoledì. E' bastato un'Arsenal più attento per uscire dal terreno di gioco senza subire gol e con la convinzione che questo gruppo ha appena iniziato il cammino per diventare grande.
Note positive moltissime: a parte una botta al ginocchio (di nessuna entità) patita da van Persie, nessuno s'è fatto male; la condizione atletica di tutta la squadra è a livelli altissimi; il morale, che se era cresciuto la scorsa settimana dopo lo stop dello United, non può non essere aumentato nel week-end che ha decretato chi si giocherà il titolo.

PRIX DE FRANCE 2011

L'avevamo lasciata al Prix d'Amérique, quando era al comando, sempre bella e sempre con un cuore grande come il mondo. Domani ci riprova nel Prix de France, sulla distanza che l'ha vista diventare prima una campionessa e poi una fuoriclasse.
Non sarà semplice, ma questa volta ho una sensazione diversa, come quelle avute quando nessuno c'avrebbe più scommesso un pound.
In pista, oltre a Lana, ci sarà colui che è stato il favorito dell'Amérique, Maharajah, e colui che l'ha battutto, Ready Cash. Il primo completamente scalzo, come Lana, mentre per il francese gli anteriori saranno ferrati. E poi ancora Olga, Première Steed e la carta J-Et. Dubois, Quaker Jet. Ci sarà anche un po' di Varenne, con Gianpaolo Minnucci e il suo Mondiale Ok.
In soldoni: una gran bella corsa. Se poi Lana dovesse assumere il comando (ha un numero da urlo) e mandare lo svedese, allora la corsa potrebbe diventare meravigliosa.

CAMPAGNA ELETTORALE / 19

Sarah Palin compie 47 anni. Il suo comitato politico, SarahPAC, ha pensato a "una sorpresa speciale" e ha chiesto agli elettori di effettuare donazioni in modo da avere i fondi necessari "per fare eleggere nel 2011 un maggior numero di conservatori di buon senso", come si legge nella e-mail inviata dal tesoriere del comitato Tim Crawford.
Nel frattempo la Palin ha assunto Michael Glassner, che avrà il compito, ed il ruolo chiave, di portare una maggiore organizzazione.
Glassner, la cui assunzione è stata riportata dalla CNN, è un vecchio collaboratore dell'ex-Senatore Bob Dole. Crawford ha così dichiarato: "We are excited that Mike has agreed to come on to help the team.".

WEST HAM "OLYMPIC"

La decisione è stata presa: lo stadio Olimpico va al West Ham United, e detta così pare una cosa semplice e logica, in realtà questa mossa ha conseguenze che potrebbero cambiare per sempre le storie di quattro clubs di calcio a Londra.
Per i particolari cliccate qui, Massimo ci spiega per filo e per segno il futuro di West Ham, Tottenham, Cristal Palace e Leyton Orient.

MATCH PREVIEW: ARSENAL - WOLVERHAMPTON

Poco da scherzare, oggi all'Emirates arrivano i carnefici dello United, gli unici ad aver battuto i Ferguson Boy's in campionato, e non solo. I ragazzi di Mick McCarthy sono stati capaci nel corso della stagione di mettere sotto anche il Chelsea, il Liverpool, Il Manchester City e il Sunderland, in soldoni: hanno battuto cinque delle prime sette squadre che comandano la classifica.
Vero che mercoledì la sfida con in Barca avrà ben altra cassa di risonanza (come giusto che sia), vero che l'appuntamento di Champions, per molti, avrà un fascino tutto particolare, ma siamo sicuri che i Wolves daranno molti meno grattacapi dei catalani? Io ci credo poco, anzi.
Le buone nuove, comunque, sono arrivate. Nella conferenza stampa pre-match del venerdì, Arséne Wenger si è detto fiducioso sul recupero degli infortunati: Djorou ha recuperato il problema al ginocchio accusato la settimana scorsa "Yes, Djourou is fit"; Alex Song, anch'esso esaminato dopo il problema alla coscia, sarà a disposizione; Robin van Persie e Cesc Fabregas, dopo i problemi accusati in settimana, saranno entrambi arruolabile per la sfida di oggi pomeriggio. Gli unici ancora out saranno Samir Nasri, per lui è previsto uno stop di ancora una settimana, e Vermaelen, il cui rientro, purtroppo, è previsto non prima di tre settimane.
Questa giornata di campionato, a differenza della settimana scorsa (dove nonostante tutto siamo stati capaci di recuperare un punto ai "red devils"), sarà, in caso di una nostra vittoria, favorevole. United e City giocheranno tre ore prima all'Old Trafford, e un qualunque risultato porterà benefici alla nostra classifica. Ma non è ancora tempo di guardare in casa d'altri, e se vorremmo vincere il titolo, i risultati degli altri non dovranno mai condizionarci.
Chiudo come avevo aperto: concentrazione massima, i Wolves non avranno nulla da perdere.

venerdì 11 febbraio 2011

MENO MALE CHE C'E' SANREMO / 5

Debutta proprio nei giorni più caldi dell’anno, quando a Sanremo arriva la “carovana” di vip per il Festival della canzone italiana. Si chiama Ciock’n’ Roll, il nuovissimo evento firmato Eurochocolate che, insieme alla musica, ci mette pure il gusto. Dal 12 al 20 febbraio, appuntamenti in tutta la città per intrattenere chi resta fuori dall’Ariston.
Dopo il ghiaccio ci mancava il cioccolato, e sono subito montate le polemiche dei commercianti di piazza Borea D’Olmo. I titolari della tintoria, di un centro estetico e di un’agenzia di assicurazioni si sono lamentati perché con gli stand non si vedono più i loro esercizi ed anche per la riduzione del "passaggio" per i mezzi di soccorso. Gli stessi commercianti hanno anche lamentato l’aumento della sporcizia da quanto non c’è più il parcheggio.

ASSENZA DI NOVITA'

La nuova strategia militare americana, presentata martedì a Washington dal capo degli stati maggiori riuniti Mike Mullen, non contiene grandi novità. La cosa più importante è esattamente questa, l’assenza di novità. Gli Stati Uniti di Barack Obama continuano a combattere la guerra all’islamismo radicale, a impegnarsi per evitare che le armi di distruzione di massa finiscano nelle mani sbagliate e a promuovere diritti umani, democrazia e libertà secondo lo stesso schema strategico elaborato da George W. Bush dopo l’11 settembre 2001. Dieci anni dopo, con due guerre ancora in corso e polemiche transatlantiche mai sopite, un’alternativa non è stata ancora ideata.

MARSHGATE LANE / 2

Londra è quasi pronta, ed il 2012 è molto più vicino di quel che si pensi. Ieri e' stato presentato il percorso che incoronerà con la medaglia d'oro il miglior ciclista olimpico.
Si partirà da Buckingham Palace (The Mall), attraversando per 156 miglia la zona a sud-ovest della capitale inglese. Si passerà davanti al Natural History Museum, scendendo lungo Fulham, Richmond, Twickenham, Bushy Park, fino ad arrivare a Box Hill, dove inizierà la risalita. Hampton Court Palace, Richmond Park, Putney Bridge i luoghi che si percorreranno prima di far ritorno a "Palazzo", dove si concluderà la manifestazione.

giovedì 10 febbraio 2011

CAMPAGNA ELETTORALE / 18

Il Governatore dell'Indiana, Mitch Daniels, avrebbe soldi e sostegno per vincere le future elezioni in programma nel 2012: "If I were to decide to do this, we would have an unbelievable letterhead.".

FOTO DEL GIORNO

Tifosi a Vincennes

MENO MALE CHE C'E' SANREMO / 4

Ci risiamo, anche quest'anno il Festival della Canzone Italiana si annuncia come una sfida di talent show: Snai ha aperto ieri, infatti, le scommesse sul vincitore del tradizionale appuntamento musicale, e i favoriti provengono tutti da noti format tv. La favorita al momento dell’apertura del gioco è Emma, vincitrice della nona edizione di Amici, che partecipa insieme ai Modà con la canzone "Arriverà", quotata 2,75 da Snai.
Piazza d’onore, sempre per quanto riguarda le quote, per la prima classificata in X-Factor 2010: Nathalie, che presenta "Vivo sospesa": è quotata 4,50, e stacca di poco Giusy Ferreri (seconda a X-Factor 2009), in gara con "Il mare immenso", quotata a 6,00.
E se domani non dovessero esserci più i talent show? Meno male che c'è Sanremo.

JAMES BLAKE - LIMIT TO YOUR LOVE

Dopo aver letto la recensione non ho potuto fare a meno di ascoltarlo, e ho fatto bene. Lui è James Blake.
Due le cose che mi hanno incuriosito: 1) Registrato interamente da solo in casa e prodotto da lui stesso; 2) I ritmi, che attirano chi adora le cose più elettroniche dei Radiohead.
Poi l'ascolto, intenso, di "Limit of your love", la cover di un pezzo di Feist, da consumare preferibilmente a notte inoltrata, o se preferite di mattina presto, quando il sole è ancora pigro.
C'è anche un indicazione per l'ascolto: le note sprigionate riempiono la stanza di un suono che quando il disco finisce "manca fortemente all'anima". Se non volete che questo accada non vi resta che schiacciare play.

mercoledì 9 febbraio 2011

JUVENTUS 29-13 INTER

In riferimento al pezzo dell'articolista Marco Bellinazzo: “Inter-Juventus, 12.000 a 0, arbitra il Consiglio di Stato”, pubblicato oggi in prima pagina (sic!) da Il Sole 24 Ore, ricorre l'obbligo di puntualizzare sulle numerose inesattezze che, seppure in poche righe, il suddetto articolista è riuscito a inserire.
La «partita processuale» dell'Associazione GiùlemanidallaJuve non si è «conclusa ieri» ma prosegue il suo iter che, com'è noto a chiunque abbia la capacità di approfondire l'argomento di cui scrive, punta a “fare risultato” nelle sedi europee. L'avere già un ricorso pendente, presso il Tribunale di Primo Grado di Lussemburgo, tutto ci pare fuorché una «partita conclusa».
Tornando alle capacità di approfondire un argomento, così come a quelle di comprendere quanto si legge, la sentenza emessa dal Consiglio di Stato non «ha confermato, di fatto, le sanzioni inflitte alla Juve di Moggi & company», poiché non è entrata nel merito del ricorso e, così scrivendo, si fa solo disinformazione, ingannando i propri lettori. Per aggiunta l'appello incidentale proposto dalla società nerazzurra è stato dichiarato improcedibile. L'unica conferma arrivata da TAR e CdS è che la società Juventus doveva e poteva proseguire la strada della giustizia ordinaria.
«Osserva al riguardo il collegio che il soggetto direttamente leso dal lodo - la s.p.a. Juventus Football Club – lo aveva in precedenza impugnato con un distinto ricorso al TAR (n. 8049 del 2006), poi depositando un atto di rinunzia.»
«Iniziative processuali tendenti a vanificare le determinazioni della società, essa sì legittimata a contestare il provvedimento per essa lesivo».
Alla nostra Associazione tanto bastava ottenere in Italia: provare, perché “sapere” non è sufficiente, che il provedimento lesivo andava contestato dalla Juventus senza alcuna remora, senza che qualche amministratore raccontasse a tifosi e azionisti che non era nel diritto-dovere della società difendersi in sede di giustizia ordinaria. Il TAR e il CdS hanno apposto il loro sigillo: “la società Juventus è stata danneggiata ed era legittimata a difendersi in queste sedi”. Punto.

CAMPAGNA ELETTORALE / 17

Ora hanno anche un magazine, con tanto di sito. Welcome.

martedì 8 febbraio 2011

MENO MALE CHE C'E' SANREMO / 3

Ancora una settimana e sarà Festival, il 61° Festival della Canzone italiana. Intanto Sanremo è soffocata dal kaos: strade chiuse ovunque, lavori in corso in ogni angolo, e non durante le ore notturne, quando la città "dorme" e si potrebbero evitare disagi e code chilometriche, ma nelle ore di punta. Per non parlare delle varie manifestazioni collaterali, autentiche pillole congestionanti che soffocano quel poco di tranquillità rimasta. Però Sanremo è Sanremo, ed ecco che la cronaca si sposta sul mercato immobiliare della zona. Nelle ultime settimane la richiesta di immobili in affitto a Sanremo e nella Riviera dei fiori è cresciuta del 320% e anche i prezzi, come è prevedibile, sono schizzati alle stelle. Affittare un bilocale in zona centrale a Sanremo ora costa 350€ alla settimana, appena 7 giorni fa il prezzo si fermava a 275€.
Meno male che Sanremo c'è, crisi compresa.

CAMPAGNA ELETTORALE / 16

Nuovi attacchi di Sarah Palin a Barack Obama. Pochi giorni dopo aver detto che le politiche della Casa Bianca hanno portato il paese "sulla via della rovina", l'ex governatrice dell'Alaska ha attaccato il presidente americano per la gestione della crisi egiziana.
Durante un'intervista rilasciata a una televisione d’ispirazione religiosa, Christian Broadcasting Network, la Palin, figura di spicco della destra conservatrice degli Stati Uniti, ha detto che Obama non sta raccontando agli americani la verità su quello che succede in Egitto. "Dobbiamo scoprire chi c’è davvero dietro la rivolta di piazza contro il presidente Hosni Mubarak", ha affermato la Palin.
Per l’ex candidata alla vicepresidenza nel 2008, gli Stati Uniti "non devono accettare" un governo guidato dai Fratelli Musulmani in Egitto.
Poi si è spostata sulle questioni interne, e anche in questo caso le parole non sono state al miele. "It's a shame. it's a lost opportunity, He needs to go to the center and do what works, and that is to get back to free market economic principles.". Una critica dura e mirata quella dell'ex Governatrice dell'Alaska, che è continuata senza esclusione di colpi: "It's not good for anybody in our country to hear our president obstinately denying the need to move to the center away from his far-left policies that are going to lead some kind of European-style socialist agenda that is going to destroy the economy.".
Nel frattempo Sarah Palin fa un altro passo verso lo show business. A novembre ha ufficialmente registrato il suo marchio e quello di sua figlia Bristol.

FOTO DEL GIORNO

Alba Sanremasca

lunedì 7 febbraio 2011

SEE YOU IN COURT

Stamane ne avevo letto, ma sinceramente non credevo che la notizia potesse avere un seguito. Invece un seguito potrebbe averlo, fino ad arrivare in tribunale.

LO STILE JUVENTUS / 30

Oggi vado di corsa, anche perché le "notizie" sono poche e quando la Juventus vince gli "orgasmi" nel Paese diminuiscono considerevolmente. "Finalmente sono arrivati i goal degli attaccanti, grazie ai nuovi acquisti Matri e Toni". Ma come, non aveva detto (nemmeno cinque giorni fa) che Alessandro Matri, anni 27 da compiere ad agosto giusto per precisare, non era da Juventus?
Per il resto calma piatta: nessun articolo, nessuna parola negativa su Marotta e/o Delneri, niente di niente. E meno male che c'è chi si autodefinisce tifoso bianconero, vero.