Domenica da grande appuntamento quella che domani andrà in scena all'Ippodromo di Agnano, con Freccia d'Europa e Criterium. Tra i due anni ci sarà da guardare quel Plutonio che fino ad oggi ha dato le migliori indicazioni sulla leva dei nati nel 2009, mentre per quel che concerne la prova Filly il campo appare più equilibrato, con diverse concorrenti (tra cui Puntarenas Ranch, mia favorita) a contendersi l'alloro. Per quanto riguarda il Gruppo I in programma, orfano degli stranieri nonostante la buona dotazione, la corsa sembra indirizzata alla fuga in avanti di Lana del Rio e tutti gli altri ad inseguire. La figlia di Varenne, dopo aver fatto suo il Campo Mirafiori, dovrebbe scivolare in avanti senza grosse problematiche, e portare a casa una corsa che è già in odore di record cronometrico. Dietro Lana, quelli che sembrano avere le credenziali migliori di piazzamento sono Mack Grace Sm, velocissima in partenza e con alle redini Enrico Bellei, Gustav Diamant alla sua ultima apparizione sulle piste (andrà a fare lo stallone in Germania), e soprattutto Lover Power, l'unica che potrebbe impensierire in partenza Lana.
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sabato 22 ottobre 2011
FRECCIA D'EUROPA 2011
lunedì 19 settembre 2011
LANA DEL RIO E DAYLON MAGICIAN
martedì 13 settembre 2011
CANADIAN TROTTING & CAMPO MIRAFIORI
Week-end in arrivo dai grandi contenuti tecnici. Partiamo subito andando oltre oceano, dove Manofmanymissions affronterà la finalissima del Canadian Trotting Classic, dopo aver agevolmente vinto l'eliminatoria in 1.54 (1.10.9 ). Contro si ritroverà parecchi coetanei più volte battuti nel corso della stagione, compreso quel Broad Bahn che gli ha tolto la gioia più grande nella serata dell'Hambletonian. Questo il campo dei partenti: 1. Whiskey Tax 2. Daylon Magician 3. Manofmanymissions 4. Broad Bahn 5. Dejarmbro 6. Sim Brown 7. Whatever It Takes 8. Blue Porsche 9. Chapter Seven 10. Imperial Count.
Tornando in Italia, domenica andrà in scena sull'anello torinese il Campo Mirafiori, che vedrà dieci partenti dietro le ali dell'autostart sulla distanza del miglio. Grande protagonista, e sicuramente grande favorità, sarà Lana del Rio, reduce dalla trasferta francese di Cagnes sur Mer dove ha stabilito il proprio record proprio sulla distanza, eguagliando papà Varenne. Questi i protagonisti e i numeri di partenza: 1 Lana del Rio (Santo Mollo) 2 Mack Grace Sm (E. Bellei) 3 Italiano (C. Hollman) 4 La Dany Bar (M. Smorgon) 5 Mondiale Ok (R. Andreghetti) 6 Locomotion Om (T. Di Lorenzo) 6 Miguel Mf (x) 8 Leben Rl (A. Vecchione) 9 Macbeth Bi (V.P. Dell’Annunziata) 10 Iulius del Ronco (M. Guzzinati).
domenica 28 agosto 2011
COMMANDER CROWE FA IL RECORD EUROPEO (1.08.8), LANA DEL RIO EGUAGLIA VARENNE (1.09.1)
Un tempo sensazionale, incredibile, che nel miglio del Prix du Conseil Général des Alpes Maritimes ha frantumato ogni precedente prestazione, compresa quella di Varenne, che nella pista da chilometro di Mikkeli aveva fermato le lancette in 1.09.4. Commander Crowe non solo ha fatto 1.08.8, ben sei i decimi in meno, ma è stato capace, sulle ali di una forma al diapason, di girare tutta strada di fuori ad una grandissima Lana del Rio, per poi avere la meglio negli ultimi 150 metri di gara. La femmina di Santo Mollo, a sua volta, s'è resa protagonista di un pomeriggio a dir poco entusiasmante. Non correva da quattro mesi, rientrava in un contesto ostico, e anche se i lavori avevano lasciato l'entourage pienamente soddisfatto, nessuno si aspettava una prestazione simile.
lunedì 21 marzo 2011
COSTA AZZURRA 2011
Domenica saranno nuovamente contro, dopo un inverno trascorso oltre le Alpi e una carriera che le ha viste sempre lottare ad altissimo livello. Saranno partenti nel Costa Azzurra, Lisa America con il 6 (e Jansson alle redini lunghe), Lana del Rio con il 7 (e Santino in cabina di regia).
venerdì 11 marzo 2011
GRAN CRITERIUM DE VITESSE
Domenica sarà Gran Criterium de Vitesse, con quattordici partenti al via, di cui due nostri portacolori. Mondiale Ok interpretato da Gian Paolo Minnucci, e Lana del Rio, con Santino Mollo.
Campo partenti non eccelso, dopo il lungo inverno parigino che ha tolto energie a molti dei protagonisti del giro più importante, ma comunque una corsa ben riuscita, in cui la nostra Lana, che ha pescato anche un ottimo numero quattro di avvio, avrà una chance notevole sia di piazzamento che di vittoria. L'avversario più pericoloso, e sicuramente il favorito della contesa, sarà l'americano Wishing Stone, trasferito in Europa dopo aver vinto in autunno le Matron Stakes a Dover Downs. Allenato da Fabrice Souloy in Francia, é rientrato con molta prudenza nel Prix de France, ma senza demeritare.
Il campo partenti:
domenica 13 febbraio 2011
PRIX DE FRANCE 2011 / 1
KEEP THE FAITH
Ha corso da fuoriclasse, dal primo all'ultimo metro. Rimango convinto che Lana del Rio impiegata diversamente, ad oggi, avrebbe raccolto molto di più in termini di vittorie e piazzamenti, ma oggi pomeriggio è stato bello vederla così. Cattiva, vogliosa, ancora in possesso di quel cuore che l'ha resa una grandissima. La misura con cui ha chiuso il percorso non ha bisogno di ulteriori commenti: 2'28"31, per una media pari a 1.10.6.
Ha vinto ancora Ready Cash, che ha confermato l'assoluto valore dimostrato per tutto l'inverno parigino. Ancora secondo lo svedese Maharajah, che ha subito l'attacco decisivo nei metri conclusivi.
Lana del Rio esce dal Meeting d'Hiver a testa alta, un bagaglio d'esperienza notevolmente aumentato e la consapevolezza di poter far parte, da protagonista, del giro che conta.
Questo Prix de France è stato la ciliegina sulla torta, la corsa che potrebbe dare una svolta definitiva alla carriera della figlia di Varenne, la giusta iniezione di fiducia per fare il salto di qualità.
Ora il giusto e meritato periodo di riposo, prima di un'estate che potrebbe essere calda, calda come la Lana; l'importante è avere fede.
sabato 12 febbraio 2011
PRIX DE FRANCE 2011
L'avevamo lasciata al Prix d'Amérique, quando era al comando, sempre bella e sempre con un cuore grande come il mondo. Domani ci riprova nel Prix de France, sulla distanza che l'ha vista diventare prima una campionessa e poi una fuoriclasse.
Non sarà semplice, ma questa volta ho una sensazione diversa, come quelle avute quando nessuno c'avrebbe più scommesso un pound.
In pista, oltre a Lana, ci sarà colui che è stato il favorito dell'Amérique, Maharajah, e colui che l'ha battutto, Ready Cash. Il primo completamente scalzo, come Lana, mentre per il francese gli anteriori saranno ferrati. E poi ancora Olga, Première Steed e la carta J-Et. Dubois, Quaker Jet. Ci sarà anche un po' di Varenne, con Gianpaolo Minnucci e il suo Mondiale Ok.
In soldoni: una gran bella corsa. Se poi Lana dovesse assumere il comando (ha un numero da urlo) e mandare lo svedese, allora la corsa potrebbe diventare meravigliosa.
lunedì 17 gennaio 2011
L'ACUTO DI LANA
Ora anche nel Prix Tenor de Baune, che si aggiunge, con il passare degli anni, alle perle che ha saputo sfoderare nella sua fantastica carriera Lana del Rio.
Dal Premio Pienza al Tino Triossi, passando per il Premio Emilia, Lana ha sempre dimostrato una cosa: se entra in azione, dopo corsa tatticamente accorta, nei 700 metri finali, può battere chiunque; è devastante.
L'ha fatto anche ieri, a Vincennes, vincendo sulla distanza dei 2700 metri (partenza tra i nastri) in 1.13.1, standosene accorta per 1800 metri per poi chiudere, bene, molto bene, su Ready Cash (successivamente distanziato), uno dei favoriti dell'Amérique di fine mese.
Lisa, dopo le recenti analisi cliniche, ha dato forfait all'appuntamento dell'anno, e se ne riparlerà l'anno prossimo. Lana, la Lana vista ieri pomeriggio, lo può correre, e credo anche bene, un tentativo che, senza pressioni, porterebbe esperienza, utile per entrare a titolo definitivo nel giro dei grandi, quelli che dal marzo prossimo inizieranno a sfidarsi sulle piste di mezza Europa.
sabato 4 dicembre 2010
PRIX DOYNEL DE SAINT-QUENTIN
lunedì 8 novembre 2010
PERDONALI TUTTI
E' da ieri pomeriggio, appena finita la corsa, che cerco di capire il perché. E ancora oggi, passata la nottata, non trovo risposte. Mi rifaccio allo storico, di Lana del Rio, e alle impressioni avute dal vivo e attraverso le immagini televisive. Premio Pienza: corre gli ultimi 700 metri, su pista pesante e per seconde, terze e quarte ruote, chiudendo in 57 con classe e cuore. Premio Emilia: esce dalla schiena di Lovely Bi ai 150 finali, fa i buchi per terra e vince facile. Premio Tino Triossi: la "perla"; chiude facile vincitrice con 700 metri finali di pura potenza e classe, dopo corsa d'attesa in terza pariglia esterna. Escluso il Giovanardi (primo giro di comodo e chiusa facile), Lana arriva sempre al limite, in apnea, spendendo troppo su tutto il percorso (strappo a partire annesso).
lunedì 20 settembre 2010
LA LANA DEI TEMPI BELLI
Ha dominato il campo partenti del Mirafiori edizione 2010, con il suo solito scatto iniziale per andare a prendere la testa della corsa e con una chiusa che non ha lasciato adito a nessun dubbio sul valore e sulle qualità della portacolori della scuderia di Francesco Davico.
domenica 15 agosto 2010
CITTA' DI MONTECATINI
Stasera si torna in pista, in una corsa vera, con un campo partenti di quelli tosti, utili a verificare la condizione, l'attitudine a correre nelle corse di gruppo.
Il rientro in quel di Torino è stato più che buono, anzi si potrebbe dire ottimo, visti i lunghi mesi di assenza dalle piste.
Stasera l'impegno sarà importante, vista la presenza in batteria di Italiano, l'attuale miglior indigeno in circolazione. Ma il numero è ottimo, e la possibilità di scivolare in testa e dettare ritmo e parziali è elevata.
A prescindere dall'esito, il cuore è pronto nuovamente a combattere, a battere forte, perché diciamocelo chiaro: quando in pista scende Lana le corse non sono mai banali.
giovedì 29 luglio 2010
BEN TORNATA!!
L'avevamo lasciata non partente al Gran Premio delle Nazioni, dopo il secondo posto nel Turilli edizione 2009. Otto mesi d'inattività per problemi fisici, otto mesi d'attesa per poterla nuovamente ammirare.
martedì 27 luglio 2010
LISA E LANA
Le prime donne di un'intera generazione tornano in pista.
Lisa cercherà di ripercorrere le orme di papà, l’unico indigeno vincitore del Hugo Abergs Memorial. Il numero è ottimo, gli avversari tosti, a partire da quel Torvald Palema che sarà il favorito tecnico della corsa.
La "mia" Lana, invece, dopo quella fiction andata in scena contro un ex, ex, ex corridore di biciclette, partirà a -40, in un invito sui due mila metri sulla pista di casa.
sabato 10 luglio 2010
NON SE LO MERITAVA
Su di Lei ho sempre scritto, enfatizzandone le gesta, collocandola, a ragione, nell'olimpo dei più grandi, per meriti e titoli. Di lei me ne innamorai in un pomeriggio piovoso di aprile, quando alla scala del trotto si impose, oltre che con i parziali, con il cuore, la grinta, quella voglia congenita di non mollare mai, quel suo modo, unico, di voler essere sempre lì, lì nel mezzo.
mercoledì 29 aprile 2009
L'ARABA FENICE
Riassunto delle puntate precedenti.
C'è un cavallo che dieci giorni prima del primo gran premio della stagione fa l'ultimo lavoro dopo quello svelto. Rientra e - puff - butta sangue dall'anteriore destro. La corsa è lì ormai, a due passi, non c'è il tempo di lavorare a modino ma solo di rabberciare quel che è possibile rabberciare.
Brighi, disfi, forchi e alla fine al quarto tentativo trovi una ferratura adattata all'esigenza, di modo che si possa comportare in maniera dignitosa. E' il favorito di quel gran premio, viatico a un altro gran premio ancora più importante a distanza di due settimane. Si corre coi ferri, nez pas, e si perde, però con lo svolgimento come attenuante, il che tenuto conto del rientro e bla bla e bla bla. Viene anche il giorno dell'appuntamento che conta, un giorno che è più giorno di altri nella particolare vita di un puledro che deve muovere le gambe veloci. Il piede è sempre lì, rimediato in qualche maniera, di fermare il cavallo e dare modo che tutto andasse a posto per benino non c'era lo spazio temporale. Il dubbio sull'impostazione esiste: con le balze? senza le balze? coi ferri? senza i ferri? Alla fine via i ferri ma almeno le balze quelle sì.
Pista dura, claro. Un marmo. Poteva essere diverso? Il cavallo perde, stavolta con minori scusanti tattiche, e tutti o quasi, sui forum, nei giornali, alla partita e in discoteca, danno addosso al driver per un parziale di qua e un parziale di là. Senza sapere.
Quel cavallo è Lana del Rio, ancora la numero 1 della generazione alla luce di quel che è successo in quest'ultimo mese e quello che è stato il prodotto della pista sapendo i retroscena.
Ah, se la invitano - e la invitano - e si risolve qualche problema organizzativo la cavalla va a Solvalla per l'Elite dei 4 anni. C'è un mese di tempo per prepararla. Ci vediamo là.
Massimo De Marco
domenica 26 aprile 2009
SUL FILO DI LANA
Santo Mollo aveva dichiarato, nei giorni pre Gran Premio d'Europa, che se Lana del Rio avesse corso il doppio giro dell'anello milanese in 2.27, e qualcuno l'avesse battuta, avrebbe fatto i complimenti al vincitore, consapevole del fatto che girare di fuori ad un ritmo così selettivo sarebbe stato impossibile per chiunque.
Lana del Rio, all'atto pratico della corsa, ha corso il doppio chilometro in un siderale 2.23, salvo ritrovarsi terza sul traguardo, battuta da Lorenz del Ronco (stesso ragguaglio cronometrico) e sopratutto da Lisa America, divenuta con l'impressionante 2.22.7 la femmina di quattro anni più veloce di sempre su pista da chilometro sulla distanza media.
Un risultato a dir poco incredibile, quello ottenuto ieri pomeriggio (25/04 ndr) al trotter milanese, ma che non ha permesso alla portacolori di Francesco Davico di vincere il suo sesto Gruppo I della carriera.
Inutile cercare i motivi della sconfitta, dopo quella di dieci giorni prima sull'anello di Vinovo (in cui aveva abbassato il suo precedente record; 1.13.2), al termine di una prestazione convincente almeno sotto il profilo del risultto cronometrico.
Con Lana andata in un amen in testa, e mandata, a differenza di Torino, da Lisa America, la corsa sembrava poter gia scrivere, dopo i primi 500 metri, il nome della "varennina" tra i vincitori dell'Europa. Invece, dopo l'arrivo di Le Touquet ai fianchi della regina della generazione, i ritmi si sono fatti incandescenti, subito dopo aver passato il paletto dei 600 in 43.2
Dopo un paletto in 29.7, la leader transitava il chilometro in 1.12.7, e da qui cominciavano i parziali che avrebbero steso anche un primaserie come Varenne: 29.5-28.5-28.0-28.0.
Come detto in apertura, vinceva Lisa America, sfruttando il gran ritmo della battistrada, per venire via ai 250 conclusivi dopo aver fatto scendere alla corda uno stremato Le Touquet.
Il cronometro fermato a media di 1.11.1 dalla portacolori della Guida Italia, però, deve far riflettere, e anche molto.
Sulle qualità e sulla classe di Lana del Rio, di Lisa America, di Le Touquet e dello stesso Lorenz del Ronco, terminato al posto d'onore, non sono mai state messe in discussione. Le vittorie in sequenza da parte di Lana de Rio in cinque Gruppi I non lasciavano dubbi sulle qualità della figlia di Varenne, capace di vincere in ogni schema e contro qualunque coetaneo. Stesso discorso, spostato nelle prove Filly, vale per Lisa America, che ieri è riuscita, per la prima volta, ad imporsi nel gruppo dei maschi, e contro Lana. Dopo il ciocco di Vinovo da parte di Le Touquet, ieri è arrivata la conferma per il figlio di Daguete Rapide, che può considerarsi a pieno titolo uno dei migliori (ed il primo maschio) della generazione, insieme a quel Lorenz del Ronco arrivato al suo ottavo piazzamento classico in dieci partecipazioni.
Ma qui si celano alcuni quesiti sul futuro di questi, nostri, giovani fenomeni. Ed il primo che appare evidente è il chiedersi quanto veritiero sia il risultato del cronometro, in una pista tirata a lucido per l'evento.
Facciamo un passo indietro. Era il primo maggio 1999, quando il padre dell'attuale primatista mondiale vinceva il Gran Premio d'Europa, sbaragliando una concorrenza di qualità che aveva nei suoi principali antagonisti soggetti come Vidar, Varlone e Valentin Back, con una media al chilometro che si assestò ad un "normale" 1.13.4, con un'unica, vera, grande frazione: quel 27.3 di penultimo quarto che consentì a Varenne di entrare in solitaria sulla retta davanti alle tribune, con l'ovazione di tutta San Siro, vestita a festa per accogliere l'ennesima vittoria del Capitano.
Da quel giorno passò più di un anno prima di vedere abbassato il primato personale sulla media del trottatore più forte di tutti i tempi: era il 5 agosto 2000, si correva a Stoccolma la Jubileumspokalen, e la media fu di 1.11.9, con la quale il figlio di Waikiki Beach giunse secondo alle spalle di Victory Tilly, e precedendo soggetti come Gidde Palema e Giesolo de Lou.
Per correre vicino al primato stabilito da Lisa America, il padre dovette aspettare la fine della carriera (precisamente la penultima corsa), quando nella Coupe du Monde de Trot, con in sulky Jorma Kontio, fermò i cronometri, all'allora primato assoluto mondiale, a 1.10.9.
Questa riflessione non vuole criticare la prestazione di Lisa, o intaccare il valore di una società che ha messo in piede un evento riconosciuto di "qualità" dall'intera stampa tecnica, ma semplicemente mettere in evidenza una problematica che in un prossimo, recente, futuro potrebbe portare il nostro trotto a non avere più campioni come Varenne.
E allora mi domando: serve davvero, per avere un campione, frantumare le lancette di un cronometro? E' indispensabile sferrare un cavallo per farlo correre su di un fondo al limite con l'asfalto puro, per poter dire di avere tra le mani un crack? E ancora: siamo proprio sicuri che questo rincorrere il tempo sensazionale a tutti costi comporti per forza di cose dei vantaggi?
Lunge da me bendarmi gli occhi per far finta che il progresso (nei materiali e in quant'altro) non porti a migliorarsi; nel nuoto come nel ciclismo, negli sport motoristici come nella stessa ippica, i record sono fatti per essere battuti, frantumati. Ma per arrivare dove?
Seguo da appassionato questo sport da oltre 15 anni, e ricordo perfettamente quando correre un miglio in 2 minuti era impresa per pochi, e non per questo, chi aveva nei garretti tali misure, non poteva non essere considerato un fenomeno.
L'ippica nostrana, e non solo, ha raggiunto rilievi cronometrici di indubbio valore, che questi siano fatti dai maschietti o dalle femmine, in pista grande o in pista piccola, sulla breve o sulla media, questo però non deve "cancellare" il possibile futuro di un campione solo perchè "tirato" al limite in una sola corsa ed in età precoce.
Varenne, come molti altri campioni nostrani ed esteri, ha regalato agli appassionati stagioni indimenticabili, con sfide che rimarranno nel cuore di tutti per sempre. In questo modo si "rischia", a breve, di avere soggetti che a due anni esordiscano in pista correndo in un "normale" 1.56, per poi vederli scomparire e dimenticarne anche il nome, mettendo sul filo di lana il futuro di questo straordinario mondo, fatto di uomini ma soprattutto di cavalli.
sabato 25 aprile 2009
MILANO TROTTO: IL POST EUROPA'S DAY
E' terminato l'Europa's Day, e come ogni grande appuntamento che se ne va, un po' di nostalgia accompagna la sua dipartita, come gli ultimi raggi di sole vengono inghiottiti dal colore della notte.
Doveva essere un giorno di corse qualitative e ricche di patos e così è stato, condito da molte sorprese che hanno indubbiamente gratificato il lavoro di chi, senza molte chance sulla carta, si è ritrovato Re e Regina, in un giornata da lasciare ai posteri.
Tutto sembrava iniziato nel più regolare dei modi, con Festa Bigi subito al comando nella corsa di apertura, e con uno straordinario Giotto d'Alfa presentato al 101% da Maurizio Pieve.
Il resto, oltre alla duttilità del figlio di Defì D'Aunou, lo ha fatto Marco Castaldo, con un'interpretazione ad hoc. Il ragguaglio cronometrico in 1.56.4 (dalla seconda fila), faceva da apripista ad una giornata che sarà ricordata a lungo per le quote shock dei vincitori, e per i record, anche mondiali, registrati.
Alla seconda, e con identico ragguaglio cronometrico, cominciava il pomeriggio nero per i favoriti (e la giornata felice per Jerry Riordan), con Legionario che faceva sua la finale del trofeo 4A dopo un percorso "aria in faccia" e un primo chilometro transitato sul piede dell'1.11.8, avendo ragione sul palo ad uno straordinario L'Arpege (aspettavamo questa sua prestazione da tre corse). L'allievo di Christian Rizzo può solo prendersela con la giornata straordinaria di Legionario, perchè correre il miglio a media di 1.12.6 e perdere, non lascia spazio a ulteriori commenti.
Dopo l'apertura di giornata con due corse di assoluto valore, si iniziava a fare sul serio con le due corse di Gruppo III riservate ai tre anni.
L'Emilia apriva i giochi con una favorita, e una controfavorita, evidente: Mind Wise As fresca vincitrice del "Filly Italia", contro l'ignota Mara di Quattro. Alla fine trionfava Malesia, con Roberto Vecchione in sulky, alla quota da capogiro di 68,36, raccogliendo per strada una Mind Wise As che si è dovuta arrendere all'ingresso in retta, dopo essersi imbattuta nel tentativo di Mara di Quattro di debellarla a traguardo lontano. I parziali intermedi che hanno chiaccherato 28.5; 28.2; 28.4, hanno fatto la differenza nell'ultima parte di gara, che ha visto protagoniste tutte coloro che non hanno preso parte alla scannata tra le due leader. Complimenti, comunque, a Fabio Restelli, che si è tolto la soddisfazione di primeggiare in un Gruppo III con una cavallina seria a media di 1.13.4 sul doppio chilometro.
E se per le femminuccie c'è stata la sorpresa, per i maschi le cose sono andate oltre.
Dopo lo stacco del Premio Veneto, "fava" e "controfava" si sono praticamente estromessi; Main Wise As perdendo un centinaio di metri, Mirror Grif una cinquantina, con Magasso Jet felice di condurre le operazioni con i favoriti praticamente fuori corsa.
Il solo Mirror Grif, complice una frazione lenta della testa, riusciva a ricongiungersi, seppur dopo aver speso un'enormita, mentre il favoritissimo Main Wise As si estrometteva definitivamene dalla contesa con la seconda e decisiva rottura.
Il risultato finale, però, ha raccontato della vittoria di Mistero Lux (55,64 al totalizzatore), comunque meritato, da un team (Moni) da sempre attento nella selezione dei giovani campioncini in erba. Il dramma sportivo si consumava per Magasso Jet (le soddisfazioni per Pippo Gubellini arriveranno a fine convegno), in errore a pochi metri dal palo quando, forse, avrebbe potuto portare a termine da vincente la prova dedicati ai maschietti.
E Mirror Grif? Il suo quarto posto finale sa di amaro da una parte, per aver perso uno sproposito ed essersi riproposto a centro pista nel rush finale, quando però, le energie erano inevitabilmente finite; ma guardando il bicchiere mezzo pieno è una prestazione che va vista in chiave futuribile, ed il Giovanardi sarà la prima, vera, occasione per rifarsi di una giornata andata storta. Stesso identico discorso va fatto per Main Wise As.
Prima dell'Europa c'era da ammirare un invito che sapeva tanto di Gran Premio, e come un Gran Premio, per qualità e rilievi cronometrici, si è dimostrato.
Per non togliere nulla alle emozioni provate in diretta, ripropongo le prime impressioni subito dopo il palo: "Quello che hanno fatto Irambo Jet e Geox è qualcosa da applaudire senza dire nemmeno una parola. Semplicemente fantastici. Con lode per l'allievo di Pietro Gubellini che si è "sciroppato" tutto di fuori, con manovra al paletto dei 600 in terza per sopravanzare Illinois rimasta di fuori, ed inevitabilmente "inutile" a quel punto del percorso (ottima la mossa di SuperPippo di capire al volo la tattica di gara). Da applausi, rimanendo in silenzio, e con tanto di emozione per Eclisse Domar, che non è rimasto troppo lontano dal duo di testa, per poi "battezzarli" nei pressi del palo.
Il rilievo cronometrico? 1.53.4 per una media che dice 1.10.9 ...da leggere in rigoroso silenzio".
Questo antipasto lasciava presagire ad un Premio Europa a tutta velocità, e così è stato: 2.22.7 il doppio giro di pista che ha consacrato Lisa America con il record mondiale per una femmina di quattro anni sul doppio chilometro: la media? 1.11.1!
Le parole da spendere per questo Premio Europa sarebbero davvero molte: dalla tattica di Santino Mollo con Lana del Rio (terza sul percorso a media di 1.11.4), deciso nello sciorinare un percorso a tutta velocità per contenere all'esterno Le Touquet, e condito da due frazione in 28 secco che hanno impedito alla regina indiscussa della generazione di vincere il suo sesto Gruppo I della carriera; alla straordinaria prova di Le Touquet (quarto a media di 1.11.5, abbassando il precedente personale di 1.12.8) che tutta strada di fuori è rimasto vitale salvo cedere, inevitabilmente, a cento dal palo; all'incredibile prova di Lorenz del Ronco (secondo in 1.11.4) che ha dato per l'ennesima volta prova di maturità, riuscendo, anche dopo il passaggio di età, a rimanere con il gruppo dei migliori, e di conseguire l'ennesimo, e prestigioso, piazzamento classico.
Qualcuno, giustamente, ha sottolineato che in futuro, questo allievo di Salvatore Minopoli, potrebbe ripercorrere le orme di un certo Gamblin Bi.
Poi naturalmente c'è da applaudire la prova di Lisa America e di tutto il suo entourage, Jerry Riordan in primis. Partita il giusto, ha lasciato strada a Lana del Rio, serrando sotto e incollandosi per tutto il percorso al sulky della battistrada. La mossa decisiva è arrivata ai 400 finali, quando Andrea Guzzinati (perfetto nelle scelte) ha preso in "mano" facendo scendere alla corda Le Touquet, e spostando Lisa all'esterno. La retta è stata una passerella per la figlia di Varenne e Zagabria Dei, con Andrea Guzzinati che si è permesso il lusso di salutare la tribuna di San Siro. Clamorosa la quota al totalizzatore (26 e spiccioli), per un soggetto da sempre considerato un'alternativa alla capofila della generazione. Daccordo che al Città di Torino aveva mostrato una condizione molto approssimativa, mollando a traguardo lontano e finendo ultima sul percorso, ma le condizioni fisiche che non hanno interessato gli arti (febbre altissima nel dopocorsa) avrebbero dovuto quantomeno lasciare intatte le chance per l'allieva di proprietà della Guida Italia.
Di Lana del Rio si possono fare due considerazioni:
a. nell'arco di 10 giorni ha limato il suo personale sulla distanza di ben 2 secondi: 1.13.2 a Torino, battendo il suo 1.13.4; e 1.11.4 oggi. Risultato finale? Un secondo posto a Torino ed un terzo oggi; roba da manicomio. Non vincere dopo aver trottato in 1.13.2 a Vinovo e in 1.11.4 a Milano il doppio chilometro avrà lasciato con tanto amaro in bocca l'intero entourage della campionessa, e con ragione.
b. sulla scorta di quanto la cronaca ha raccontato, le qualità e le prospettive della figlia di Varenne rimangono intatte. Avesse corso male potevano nascere i primi dubbi, le prime perplessità; avesse mollato a traguardo lontano si sarebbe dovuto indagare sui motivi di eventuali prestazioni incolore. Ma con questi ragguagli cronometrici, e sopratutto con la grinta dimostrata in due corse che l'hanno vista protagonista (a Torino sempre di fuori, a Milano in testa da cavalla di primissima), il futuro di questa campionessa è ancora da scoprire, per raggiungere traguardi di spessore.
A conclusione si può tranquillamente dire che l'allevamento italiano ha fatto un ulteriore passo in avanti, mostrando tre fenomeni (Lana, Lisa e Le Touquet) pronti a farci vivere una stagione dei quattro anni ai massimi livelli, per poi preparare armi e bagagli per andare oltre confine e, dopo l'epopea del "Capitano", fare la voce grossa sulle piste di mezza Europa. Sinceri e sentiti complimenti a tutti.
La prova Filly dell'Europa ha confermato la forma, la qualità e la capacità di correre da protagonista da parte di Lover Power, autrice di un coast to coast in 1.55.8 a media di 1.12.4. Il tempo totale "normale" in una giornata che, oltre alle quote shock, verrà ricordata per l'alta velocità, è supportato dalla super chiusa (se non erro la più veloce di giornata) in 27.6.
La vittoria della figlia di Supergill ha fatto da prologo al triplo finale di Pietro Gubellini, che oltre alla vittoria nel Filly (doppio a seguire dopo la vittoria dello scorso anno di Iuma Ek) è andato a segno con I'm A Grif, miglio volato in uno stratosferico 1.54.0 a media di 1.11.3, e con Etna Font, vincitore della maratona sui 2600 metri con partenza da fermo in 1.15.9, da un capo all'altro e con 800 terminali in 57 secco.
La cornice di sole, una tribuna finalmente piena, e sopratutto una riunione che dal punto di vista qualitativo ha offerto uno spettacolo tecnico-agonistico che nulla ha da invidiare al resto del panorama internazionale, è stata la più bella vetrina che il nostro trotto potesse offrire ad appassionati e addetti ai lavori.
I complimenti vanno spesi per tutti: dalla società che ha messo in piedi un evento tra i più belli degli ultimi anni, dai partecipanti che hanno offerto uno spettacolo degno di questo nome, e a tutti coloro che hanno passato un pomeriggio di festa e cavalli.
Un grazie va esteso anche ad Andrea Negri, che ha raccontato, con la sua sempre puntuale ed attenta cronaca, le gesta dei protagonisti in pista.
Un grazie va anche a tutti voi di Chorse, che con quasi 3000 visite al topic in questione, e più di 100 commenti lasciati, avete reso interessante e soprattutto dato la giusta importanza ad un evento che andrà, non solo a Milano, presto ripetuto.
Da domani ritornerà, come giusto che sia, la routine, senza dimenticare che grazie a quella, e solo a quella, ci sarà ancora spazio per assistere a pomeriggi come questo.
Con affetto e simpatia, un saluto a tutti voi da Fabio...e sempre forza Lana del Rio.
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