Su di Lei ho sempre scritto, enfatizzandone le gesta, collocandola, a ragione, nell'olimpo dei più grandi, per meriti e titoli. Di lei me ne innamorai in un pomeriggio piovoso di aprile, quando alla scala del trotto si impose, oltre che con i parziali, con il cuore, la grinta, quella voglia congenita di non mollare mai, quel suo modo, unico, di voler essere sempre lì, lì nel mezzo.
Da quel giorno tante battaglie abbiamo affrontato insieme, tante gioie abbiamo condiviso su tutto il territorio nazionale e, a volte, è capitato pure di applaudire gli altri, perché solo e grazie alle sconfitte si riesce ad apprezzare meglio un'eventuale futura vittoria.
Oggi la voglio pensare ancora così, oggi voglio continuare a credere che quel 10 ottobre 2009 possa, e debba, avere un seguito; perché lo merita, perché ne ha le credenziali, perché quello è il suo mondo.
Di ieri sera non scrivo nulla, perché Lei non se lo meritava.
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