Riassunto delle puntate precedenti.
C'è un cavallo che dieci giorni prima del primo gran premio della stagione fa l'ultimo lavoro dopo quello svelto. Rientra e - puff - butta sangue dall'anteriore destro. La corsa è lì ormai, a due passi, non c'è il tempo di lavorare a modino ma solo di rabberciare quel che è possibile rabberciare.
Brighi, disfi, forchi e alla fine al quarto tentativo trovi una ferratura adattata all'esigenza, di modo che si possa comportare in maniera dignitosa. E' il favorito di quel gran premio, viatico a un altro gran premio ancora più importante a distanza di due settimane. Si corre coi ferri, nez pas, e si perde, però con lo svolgimento come attenuante, il che tenuto conto del rientro e bla bla e bla bla. Viene anche il giorno dell'appuntamento che conta, un giorno che è più giorno di altri nella particolare vita di un puledro che deve muovere le gambe veloci. Il piede è sempre lì, rimediato in qualche maniera, di fermare il cavallo e dare modo che tutto andasse a posto per benino non c'era lo spazio temporale. Il dubbio sull'impostazione esiste: con le balze? senza le balze? coi ferri? senza i ferri? Alla fine via i ferri ma almeno le balze quelle sì.
Pista dura, claro. Un marmo. Poteva essere diverso? Il cavallo perde, stavolta con minori scusanti tattiche, e tutti o quasi, sui forum, nei giornali, alla partita e in discoteca, danno addosso al driver per un parziale di qua e un parziale di là. Senza sapere.
Quel cavallo è Lana del Rio, ancora la numero 1 della generazione alla luce di quel che è successo in quest'ultimo mese e quello che è stato il prodotto della pista sapendo i retroscena.
Ah, se la invitano - e la invitano - e si risolve qualche problema organizzativo la cavalla va a Solvalla per l'Elite dei 4 anni. C'è un mese di tempo per prepararla. Ci vediamo là.
Massimo De Marco
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