..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"
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mercoledì 14 novembre 2012

PAROLE CON IL NASO LUNGO / 2

I floricoltori sanremesi scenderanno in piazza sabato 17 novembre in quella che si definisce ancora Città dei Fiori per manifestare contro la tassa dell’Imu. La manifestazione è stata fissata per le ore 15 davanti al Casinò Municipale.
Queste le info della protesta.
No!!! La chiusura delle aziende, figlie dei costi di gestione e della concorrenza estera sono state volute e alimentate dal pressapochismo di chi avrebbe dovuto vigilare sul comparto, da chi avrebbe dovuto salvaguardare la più grossa risorsa economica del Ponente ligure, da chi avrebbe dovuto gestire un Mercato che da sempre ha attirato compratori nazionali ed internazionali, da chi avrebbe dovuto fornire alle nuove generazioni una fonte di guadagno e di specializzazione, da chi avrebbe dovuto mettere un freno agli estimi catastali più alti dell'intera penisola.

martedì 13 novembre 2012

PAROLE CON IL NASO LUNGO

"E' nostra volontà aiutare la floricoltura", l'ha affermato il Sindaco di Sanremo, Maurizio Zoccarato.
"Il settore è stato mal gestito nel corso degli anni ed oggi tutti i nodi stanno venendo al pettine", l'ha affermato il Sindaco di Sanremo, Maurizio Zoccarato. 
"Abbiamo rassicurato i floricoltori che il nostro obiettivo è quello di abbassare l'Imu sui terreni agricoli", l'ha affermato il Sindaco di Sanremo, Maurizio Zoccarato.

venerdì 21 ottobre 2011

ADESSO VOGLIONO ANCHE I SOLDI

Ci chiedono di non disertare, di non lasciare il deposito merce vuoto (dove matura la compravendita con i commercianti; dove dovrebbe sarebbe più corretto e veritiero), di partecipare all'asta (che dovrebbe, perché quando si parla di lavoro il condizionale sembra diventato d'obbligo, riprendere a pieno regime il mese prossimo). Ci fanno anche sapere, seppur in maniera ufficiosa, un dato, secondo il quale tra settembre e ottobre il valore del prodotto movimentato sul mercato di valle Armea sarebbe sceso dai 120 mila euro dell’anno scorso a 40 mila euro di questo periodo. Poi fanno gli splendidi: Associazione "Il nostro mercato" (quale?!!!), costituita da produttori (in stragrande maggioranza; io no!), commercianti e ibridatori. Associazione che si prefiggeva di raccogliere almeno 200 mila euro, da aggiungere al finanziamento che Ucflor contava di ottenere da banche e Confidi per arrivare ai necessari 430 mila euro di fidejussione. Invece, al momento, hanno aderito soltanto un’ottantina di operatori, e sono stati raccolti circa 90 mila euro, nonostante la proroga del termine massimo (il 15 ottobre). Capito? Ci offrono pure la proroga.

martedì 22 marzo 2011

IL FUTURO E' QUI

Sempre seduti ai tavoli, sempre pronti a dire che questo non va e quest'altro invece si. Poi, però, spiegano che c'è un plateatico assente, una mancanza del controllo di produzione, un'asta inefficiente, e che anche il Mercato di Marsala, oggi, ha superato la cattedrale nel deserto.
Nel frattempo, vista la situazione, c'è anche chi (il Comune di Sanremo) lancia allarmi, come nella miglior cultura italiana, tanto che nella nuova disciplina paesistica che domani sera verrà portata all’approvazione del Consiglio comunale è stato inserito un apposito articolo, su iniziativa dell’assessore all’urbanistica. Si tratta di una norma che prende atto di questo subodolo processo di trasformazione delle serre dismesse, sostituite da impianti (i pannelli solari) per la produzione di energia da fonti rinnovabili, e intende bloccarlo. Il futuro è qui.

venerdì 25 febbraio 2011

ZITTI, MUTI E SENZA PALLE

Lo scontro è aperto, ed ognuno dice la sua. Da una parte il primo cittadino sanremese non le manda a dire, e si scaglia con termini pesanti verso coloro che amministrarono l'Ucflor: "...devono stare zitti e muti, ripianare i debiti e fare un mea culpa in pubblico.".
Dall'altra c'è la risposta di Riccardo Giordano, ex presidente dell'Ucflor, ed attuale capogruppo del Pd in consiglio provinciale: "Capisco che per Zoccarato leggere i bilanci sia difficile se non impossibile, evidentemente gli mancano gli attributi.".
Il dato oggettivo, per chi vive la realtà sanremese, sia quella del settore che quella di tutti i giorni, è davanti agli occhi di ogni singolo cittadino: la crisi dell'agricoltura nella Riviera di Ponente è divenuta con il passare del tempo irrimediabile, con un elevato numero di piccole imprese che hanno dovuto chiudere l'attività; i problemi del Mercato dei Fiori si sono dilatati nel tempo, e ora i disservizi non fanno nemmeno più notizia (basterebbe fare un sopralluogo per rendersi conto in quale stato versa l'immobile costruito appena vent'anni fa); l'aria che si respira in città è divenuta oramai insostenibile, nonostante il Sindaco abbia recentemente dichiarato, in tema di Festival della Canzone, che Sanremo ha dato le risposte che si attendevano.

martedì 21 dicembre 2010

LO SAPEVANO TUTTI

"A noi è sempre stato detto che l’UcFlor è un’azienda sana e senza problemi. Chi ha gestito l’UcFlor in questi anni deve assumersi le proprie responsabilità. Ora apriamo questo coperchio e qualcuno dovrà pagare, ma non dovranno certo essere i floricoltori a farlo.". Con queste parole, il Sindaco Maurizio Zoccarato, ha fatto il punto della situazione di quello che una volta veniva considerato il Mercato dei Fiori di Sanremo. Parla di responsabilità, quelle della vecchia Amministrazione (il Dott. Paolo Calcia di Torino ha fatto una relazione con crediti ‘in sofferenza’ intorno ai 700mila euro, che derivano da gestioni del 2004, 2005 e 2006), che avrebbe nel corso di dodici anni formato un buco di circa due milioni di euro, e di chi ha scaldato poltrone facendo danni all'intera collettività.
Intanto si dimettono i rappresentanti del Comune di Sanremo all’interno dell’UcFlor, l’azienda che gestisce il Mercato dei Fiori. La decisione riguarda Umberto Riccio, Marco Damiano e Nicolino Del Sole, su input dell’Amministrazione Zoccarato. Il Comune, in questo modo, prende le distanze dall’associazione dei molti produttori che fanno capo alle associazioni di categoria. Il caso nasce proprio con l’ingresso dei rappresentanti del Comune, che hanno da subito verificato la grave situazione economica. Nei mesi in cui i tre hanno lavorato all’interno del Cda, il paventato deficit di 70mila euro è passato a quasi due milioni.

mercoledì 15 dicembre 2010

SONO PASSATI 60 ANNI

I timori dei nostri floricoltori sono ampiamente giustificati.
La concorrenza dell’Olanda si fa sentire e le statistiche ci danno torto.Bisogna cambiare sistema se si vuol sopravvivere.

Così titolava L’Eco della Riviera di domenica 22 settembre 1963 in un articolo di Luigi Giglio, che analizzava il difficile momento del settore.
Sono passati quasi 60 anni ed i titoli dei giornali di questi giorni sono praticamente identici.
Stiamo parlando della floricoltura che si è sviluppata in piena Belle Epoque, e che negli anni d'oro del boom economico arrivava a rappresentare quasi l'80% dell'intero business mondiale. In quegli anni il dibattito, sostenuto con grande passione da studiosi ed esperti, era seguito con attenzione da tutti gli organi di stampa; le analisi pubblicate erano sempre basate su studi e ricerche approfondite e l’opinione pubblica discuteva animatamente.

venerdì 10 dicembre 2010

NON FUNZIONA NIENTE

Ora rivedono e razionalizzano, perché c’è chi ritiene che negli anni scorsi si sia ecceduto in spese e assunzioni. 
Si citano anche esempi come l’acquisto di una sistema elettronico per la gestione degli ingressi al mercato, con una spesa di 100 mila euro, che non ha mai funzionato, o gli 11 mila euro spesi per un programma, che non va.
Per non parlare degli ascensori e delle scale: dei primi ne è rimasto solo uno in funzione, mentre le seconde sono quasi tutte al buio.

giovedì 9 dicembre 2010

POLTRONE BUCATE

L’ombra che si sta allungando sul mercato dei fiori, o meglio sulla cooperativa Ucflor che lo gestisce, è quella del commissariamento, dovuto al "buco" di bilancio: un deficit per il 2010 già valutato in 500 mila euro, con la prospettiva di aumentare di un altro milione in seguito alla sentenza di risarcimento a favore dell’impresa Maltauro per un contenzioso.
Quanto la situazione sia critica, come mai in passato, lo dimostra l’inedita mobilitazione "bipartisan" nata per affrontare la crisi e accantonare le polemiche politico-amministrative già esplose in Consiglio comunale nel momento in cui si è cominciato a parlare di colpe e responsabilità che hanno portato all’attuale situazione. Al capezzale della cattedrale nel deserto si è formato un gruppo di lavoro che per lunedì ha programmato una visita in valle Armea proprio per affrontare la situazione. Il numero uno di Palazzo Bellevue ha dichiarato: "C’è la volontà politica di affrontare una crisi che non è solo del mercato, ma di tutto il sistema-floricoltura. Ora serve anche l’aiuto delle associazioni di categoria, ci aspettiamo proposte concrete: non è più tempo di spartizione delle poltrone.".

mercoledì 24 novembre 2010

CI SONO RIMASTI I CANI

Doveva riaprire l'asta del Mercato dei Fiori di Sanremo, a metà novembre, quella che, secondo alcuni, dovrebbe simulare il modello olandese, e che secondo altri si è affermata nei suoi due anni di attività.
Però, precisa il presidente di Uciflor, subiamo le conseguenze del mercato globale, la recessione ha stroncato le aziende meno robuste, la superficie coltivata si è ridotta di oltre 20 punti percentuale. Ci raccontano che i prezzi nel mese di settembre e ottobre sono stati buoni. Mi piace porre quesiti: buoni per chi? Ci dicono che per combattere i "grandi", noi che siamo piccoli, brutti e neri, dobbiamo puntare sulla qualità, anche qui la domanda mi viene spontanea: da vendere a chi? Però si precisa che è il meccanismo che dovrebbe attirare la domanda, rispettando le regole e premiando chi offre i prodotti migliori.
L'asta, ad oggi, non è partita. Ufficialmente per la mancanza dei software che dovrebbero controllare il conferimento della merce dei produttori e l'acquisto da parte dei commercianti. Ufficiosamente non partirà, per problemi legati al deficit dell'Uciflor e alla reale mancanza di un programma che, nel breve periodo, possa riportare la città dei fiori a quello che era.

martedì 31 marzo 2009

GUARDARE AL FUTURO CON IL SOSTEGNO DEI GIOVANI

Sanremo come Amsterdam. La floricoltura ligure si modernizza e tenta il passaggio dalla vendita individuale a quella aggregata sul mercato, come avviene da tempo in Olanda, patria dei più temibili competitori del settore. Era il 24 novembre 2008, quando alla consueta contrattazione tradizionale all’araba si aggiunse il sistema di vendita dei fiori all’asta al mercato dei fiori di Sanremo.
Gestito dall'Ucflor, cooperativa di produttori, il mercato sanremese è il più grande dell'Europa meridionale e dell'area mediterranea. Situato nella valle Armea, tra Sanremo e Arma di Taggia, è una struttura dotata di tutti i servizi necessari alla commercializzazione: un'area totale di circa 120mila metri quadri, con 20mila metri quadri coperti da 62 magazzini e una sala contrattazioni, dove ogni giorno vengono eseguiti il controllo della qualità della merce e la rilevazione dei prezzi dei fiori e delle quantità affluite. Qui operano 450 aziende di commercio all'ingrosso e 150 di esportazione, che trovano una gamma completa di fiori recisi (circa 130 specie), fronde verdi, fiorite, con frutto e foglie tipiche dell'area mediterranea (circa 170 specie).

sabato 20 dicembre 2008

LA CRISI ECONOMICA SI FRONTEGGIA ANCHE SOSTENENDO L'AGRICOLTURA


La Confagricoltura ha voluto chiudere l'anno con una conferanza stampa svolta a Roma nella giornata di venerdì 19 dicembre. Il Presidente Federico Vecchioni ha delineato lo scenario in cui versa il settore, stretto tra la diminuzione della produzione, la contrazione dei consumi e una prospettiva relativamente meno sostenuta dell'export.
"Non si supera la crisi economica senza il sostegno delle imprese agricole - ha ribadito il presidente di Confagricoltura, aggiungendo - Questa situazione necessità di vedere affiancate alle misure di politica sociale quelle per le imprese, tra cui la detassazione parziale dei redditi e la sospensione parziale degli oneri previdenziali per almeno sei mesi, che introdurrebbero quegli elementi di minor costo per gli operatori, necessari a ridare fiato alle economie aziendali ed ai cittadini".
Le proposte di Confagricoltura si sono basate su quattro punti fondamentali:
la stabilizzazione degli sgravi contributivi per le aree montane e svantaggiate al fine di sostenere il costo del lavoro nelle aree difficili;
la definitiva risoluzione della questione legata all'Ici sui fabbricati rurali;
una redifinizione del regime di credito d'imposta per favorire le attività di internazionalizzazione che sia di concreto interesse per le imprese;
il ripristino della dotazione finanziaria per il fondo di solidarietà nazionale.
Un quadro che andrebbe a completarsi con:
un abbattimento dei tassi di interesse per favorire le imprese e agevolare l'accesso al credito;
la definizione di una strategia per un migliore utilizzo dei terreni gestiti dagli enti pubblici anche indirizzati a produzioni innovative.

martedì 2 dicembre 2008

SORRIDIAMO CON I FIORI


Un nuovo giornale telematico va on line, con un editore molto particolare e istituzionale: il Ministero delle Politiche Agricole.
L'agricoltura avrà finalmente a disposizione tutte le potenzialità offerte dal web, in particolare il dialogo e lo scambio di opinioni con addetti ai lavori, agricoltori e cittadini consumatori.
Il ministro Zaia, offrendo impegno e informazione sull'attività svolta, spiega: "Sono convinto che la comunicazione oggi sia uno standard, un obbligo per chi riveste ruoli istituzionali ed è al centro di scelte e decisioni che vengono prese nell’interesse della collettività", un'iniziativa in cui il ministro delle politiche agricole e forestali crede molto, sostenendo che l'agricoltura italiana è un patrimonio di centralità nell'economia del Paese, e aggiunge sul nuovo spazio web "Credo che siano importanti la critica, il controllo, la trasparenza. Il ministero è la casa del cittadino e ho ritenuto giusto aprirla su un mezzo accessibile a tutti come il web, linkando Aiol in modo ben visibile sulla home page del sito delle Politiche agricole: così tutti coloro che sono interessati all’agricoltura, che siano addetti ai lavori, agricoltori, cittadini-consumatori possono trovare un’informazione puntuale su tutte le attivitò, notizie di prima mano, iniziatiative. Non c’è possibilità di strumentalizzazione su quello che faccio, come è avvenuto nel caso della battaglia a Bruxelles per le quote latte, quando su qualche giornale sono state scritte cose inesatte, come ad esempio che avrei voluto fare una sanatoria… che non ho fatto come si è visto. Ecco, sul Aiol si potrà trovare tutto nero su bianco. Il mio obbiettivo è quello di far diventare Aiol una vera agorà virtuale, aperta a tutti. Nel segno della trasparenza".
Insomma, un Ministro che crede allo sposalizio di due tematiche apparentemente agli antipodi, agricoltura e internet, e in cui crediamo anche noi.

martedì 18 novembre 2008

PRODOTTO IN ITALIA


In una stagione che verrà ricordata a lungo per la forte crisi finanziaria mondiale, per il caso Alitalia, per l'elezione del primo presidente a stelle e strisce di colore e le occupazioni degli atenei, con susseguenti manifestazioni di piazza contro le riforme scolastiche, anche il settore agricolo nazionale, vista la dilagante crisi di liquidità che ha bloccato lo sviluppo delle medie e piccole imprese, ha cercato uno spazio per dare voce alle proprie problematiche.
La recessione di cui tanto si è parlato ha cominciato a toccare le tasche degli agricoltori e le associazioni di categoria, poco propense alle manifestioni, hanno deciso di muovere i primi passi.
Sia la Cia che la Confagricoltori, quest'ultima da sempre restia a scendere in piazza, hanno promosso delle manifestazioni per far fronte alle decisioni convenute nella Finanziaria tremontiana, per dar voce alle problematiche del settore e per protestare contro il blocco dei finanziamenti comunitari di supporto alle imprese agricole.
La tendenza di questo ultimo periodo è la divulgazione di messaggi volti a celebrare produzioni agricole di alta qualità, per difendersi da produzioni analoghe molto meno costose, sia nel settore agroalimentare che in quello floricolo: una politica sicuramente di prospettiva ma che inevitabilmente richiede verifiche sia sulla veridicità delle dichiarazioni, sia sulle metodologie seguite nella loro diffusione in Italia e all'estero. La forte produzione ed importazione nel settore agroalimentare e floricolo da parte di Paesi extracomunitari ha fatto sì che, negli ultimi anni, la medio-piccola impresa abbia dovuto far fronte ad un mercato troppo concorrenziale; e la crescita economica si è fatto sempre meno significativa, causando inevitabilmente la recessione nello sviluppo delle imprese: meno produzione, meno posti di lavoro. Se a questo si aggiungono i mancati finanziamenti comunitari, bloccati da oltre un anno, ecco che le prospettive future per i giovani imprenditori appaiono meno rosee.

venerdì 14 novembre 2008

IMPRESE A RISCHIO, PSR: ORA SERVONO I FATTI


Si concluderà il 20 novembre prossimo, con un sit-in davanti alla sede della Camera dei deputati, la mobilitazione nazionale della Cia-Confederazione italiana agricoltori per sollecitare provvedimenti di carattere straordinario al fine di garantire alle imprese agricole validi strumenti, soprattutto in una fase di grave crisi che sta provocando riflessi negativi sul settore primario.
Il momento clou si sta attuando in queste ore in cento province italiane, con centro della mobilitazione a Genova a cui parteciperà una folta delegazione di agricoltori provenienti dalle province liguri.
Alla già grave situazione in cui si trovano le aziende agricole, su cui pesano in maniera drammatica i costi di produzione e degli oneri sociali, si sono aggiunti in questo periodo, attraversato da una crisi che ha colpito moltissimi settori, anche il costo del denaro e le difficoltà di accesso al credito, penalizzando oltremodo quelle aziende che hanno investito in innovazione e qualità. La risposta del Governo, afferma la Cia, è stata finora insufficiente, aggravandosi ulteriormente con la finanziaria appena approvata che, sulle problematiche agricole, non ha affrontato la situazione con la dovuta incisività, facendo mancare un disegno che offra in chiave futura ottimismo all'intero settore, con un programma concreto e basato sullo sviluppo.
Il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Luca Zaia, nonostante abbia confermato le linee guida nella Conferenza nazionale sull'agricoltura e lo sviluppo rurale, ha lasciato perplessi coloro che si aspettavano un piano per una nuova politica agraria, denotando al momento nulla di concreto.