..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

mercoledì 24 novembre 2010

CI SONO RIMASTI I CANI

Doveva riaprire l'asta del Mercato dei Fiori di Sanremo, a metà novembre, quella che, secondo alcuni, dovrebbe simulare il modello olandese, e che secondo altri si è affermata nei suoi due anni di attività.
Però, precisa il presidente di Uciflor, subiamo le conseguenze del mercato globale, la recessione ha stroncato le aziende meno robuste, la superficie coltivata si è ridotta di oltre 20 punti percentuale. Ci raccontano che i prezzi nel mese di settembre e ottobre sono stati buoni. Mi piace porre quesiti: buoni per chi? Ci dicono che per combattere i "grandi", noi che siamo piccoli, brutti e neri, dobbiamo puntare sulla qualità, anche qui la domanda mi viene spontanea: da vendere a chi? Però si precisa che è il meccanismo che dovrebbe attirare la domanda, rispettando le regole e premiando chi offre i prodotti migliori.
L'asta, ad oggi, non è partita. Ufficialmente per la mancanza dei software che dovrebbero controllare il conferimento della merce dei produttori e l'acquisto da parte dei commercianti. Ufficiosamente non partirà, per problemi legati al deficit dell'Uciflor e alla reale mancanza di un programma che, nel breve periodo, possa riportare la città dei fiori a quello che era.

Parlo a chi non ha mai avuto il piacere di frequentare quella che oggi si può definire la cattedrale nel deserto. Era un luogo che cominciava a pulsare alle tre del mattino, dove trovare un posteggio era utopia, così come prendere un caffè o frequentare prima del via alle contrattazioni l'adiacente piazza. La quantità di reciso, fronde et simili copriva l'intera area del plateatico, il numero di addetti ai lavori, tra produttori, commercianti, semplici operai e l'indotto copriva oltre il 40% dell'economia locale. Il piano terra, utilizzato dai commercianti per il recupero della merce acquistata, era paragonabile ad un formichiere, quattro giorni su sette. Il primo piano, dal momento della prima contrattazione (che riguardava la mazzeria e le fronde), era un continuo scambio di prezzi e merce, dove il più delle volte la domanda superava l'offerta. 

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