Quando uscirò da questo equilibrio che sta sopra la follia potrò dire di averlo visto, di averne apprezzato lo stile, le qualità mediatiche. Perché Lui è il più bravo, il più vero, quello che rischia sempre in prima persona, mettendoci la faccia, allenando squadra, presidenti, direttori sportivi, stampa, tifosi, togliendo pressione a tutto e tutti. Tutti vivono in silenzio, e bene, Lui vive sotto i riflettori, e benissimo.
Ieri sera, all'Amsterdam Arena, ha compiuto quello che nessun'altro al mondo avrebbe avuto solo il coraggio di pensare: ha dato ordine a Sergio Ramos e a Xabi Alonso (già ammoniti nel corso del match ed entrati quindi in diffida) di perdere tempo sprecando una trentina di secondi abbondanti per battere due calci di punizione. Risultato: espulsi entrambi.
Le conseguenze? I due salteranno l'ultima partita del girone contro l'Auxerre (il Real Madrid è già qualificato come primo del girone), ma saranno immacolati da diffide alla ripresa del torneo, quando a febbraio le partite cominceranno ad essere o dentro o fuori.
Il più grande tecnico di ogni epoca ha superato l'obbiettivo, andando oltre il suo modello di vita: il limite. Ma con il regolamento in tasca ha espulso un sistema obsoleto e ignorante.
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