
Un nuovo giornale telematico va on line, con un editore molto particolare e istituzionale: il Ministero delle Politiche Agricole.
L'agricoltura avrà finalmente a disposizione tutte le potenzialità offerte dal web, in particolare il dialogo e lo scambio di opinioni con addetti ai lavori, agricoltori e cittadini consumatori.
Il ministro Zaia, offrendo impegno e informazione sull'attività svolta, spiega: "Sono convinto che la comunicazione oggi sia uno standard, un obbligo per chi riveste ruoli istituzionali ed è al centro di scelte e decisioni che vengono prese nell’interesse della collettività", un'iniziativa in cui il ministro delle politiche agricole e forestali crede molto, sostenendo che l'agricoltura italiana è un patrimonio di centralità nell'economia del Paese, e aggiunge sul nuovo spazio web "Credo che siano importanti la critica, il controllo, la trasparenza. Il ministero è la casa del cittadino e ho ritenuto giusto aprirla su un mezzo accessibile a tutti come il web, linkando Aiol in modo ben visibile sulla home page del sito delle Politiche agricole: così tutti coloro che sono interessati all’agricoltura, che siano addetti ai lavori, agricoltori, cittadini-consumatori possono trovare un’informazione puntuale su tutte le attivitò, notizie di prima mano, iniziatiative. Non c’è possibilità di strumentalizzazione su quello che faccio, come è avvenuto nel caso della battaglia a Bruxelles per le quote latte, quando su qualche giornale sono state scritte cose inesatte, come ad esempio che avrei voluto fare una sanatoria… che non ho fatto come si è visto. Ecco, sul Aiol si potrà trovare tutto nero su bianco. Il mio obbiettivo è quello di far diventare Aiol una vera agorà virtuale, aperta a tutti. Nel segno della trasparenza".
Insomma, un Ministro che crede allo sposalizio di due tematiche apparentemente agli antipodi, agricoltura e internet, e in cui crediamo anche noi.

Nonostante mi sia notevolmente piaciuta, sia l'iniziativa che la composizione del portale, ho notato una lacuna evidente: la mancanza di approfondimenti sulla floricoltura.
Da agricoltore mi fa enormemente piacere il risalto che, come giusto che sia, venga dato ai prodotti tipici della nostra bella Italia, dall'olio al vino, dal latte ai suoi derivati, dalle carni al pesce, dal grano a tutti i prodotti che la nostra ricca terra, e il clima che abbiamo a disposizione, è in grado di offrirci quotidianamente sulle nostre, e non solo, tavole.
Ma andrebbe affrontato, e valorizzato, anche il prodotto floricolo - non esiterò a contattare il portale per far notare questa situazione -, che, grazie al valore delle sopraccitate qualità che offrono terra e clima, è in grado di produzioni di grandissima qualità.
Qualità che si contraddistinguono nella durata dei prodotti, nella bellezza e in un'eccellente impegno e lavoro da parte delle attività sia vivaiste che produttrici di fiore reciso.
La floricoltura è un bene per l'economia del Paese che deve andare di pari passo con le altri appendici del settore, perchè una tavola colma di olio, vino e pasta deve essere accompagnata da un sorriso che solo la bellezza di un vaso di fiori può offrire.
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