"Un nuovo team per una nuova alba della leadership americana". L'obiettivo? Unico e imprescindibile: "Dare agli States un ruolo come leader nel mondo". Il presidente americano eletto Barack Obama lancia la nuova squadra che avrà il compito sia di rilanciare il Paese in questo momento di profonda crisi economica sia di cogliere le sfide internazionali. E tra gli obiettivi principali la lotta al terrorismo: "Non tollereremo chi uccide gli innocenti".
Dunque Hillary Clinton doveva essere e Hillary Clinton è stata.
"L'America non può risolvere le crisi senza il mondo, e il mondo non può risolverle senza l'America", con queste parole, all'Hotel Hilton di Chicago, il neo Segretario di Stato si è presentato al fianco di Obama, dopo che l'eletto presidente statunitense l'aveva presentato così: "Hillary Clinton è stata una rivale - durante le primarie - di assoluto spessore, un'americana di straordinaria statura".
E come già accennato la scelta di Hillary Clinton permetterà ai liberal clintoniani di sedersi simbolicamente al dipartimento di stato, mentre i realisti, massacrati nel conflitto interno dell'amministrazione Bush, saranno i veri vincitori della controversia ideologica del dopo attacco alle torri gemelle.
Confermate anche le altre nomine: Bob Gates resterà al Pentagono, una nomina nel segno della continuità, in virtù dell'apprezzamento da parte di Obama della politica moderata di Gates, seguace di Scowcroft e convinto di lasciarsi alle spalle quanto prima il conflitto iracheno per concentrarsi sulla crisi afghana; per il ruolo di consigliere per la Sicurezza nazionale Obama ha scelto James Jones, altro non appartenente al partito democratico, Generale dei marine, ex comandante supremo delle forze Nato in Europa, inviato in medio oriente di Condoleezza Rice, sostenitore del non ritiro delle truppe americane in Iraq - "sarebbe contrario ai nostri interessi nazionali" - e che al Qaeda vada combattuta in Afghanistan.
Nuovo "Attorney general", ovvero Ministro della Giustizia, sarà invece Eric Holder, il primo afroamericano a ricoprire l’incarico e con alle spalle una lunga esperienza di procuratore federale, clintoniano al quale sarà affidato il compito di riscrivere le regole giuridiche della guerra al terrorismo.
Janet Napolitano, attuale governatore dell'Arizona, sarà ministro della Sicurezza interna.
L'ultima nomina diplomatica è ricaduta su Susan Elizabeth Rice, Assistente Segretario di Stato per gli affari africani durante la seconda amministrazione Clinton, che ricoprirà il ruolo di ambasciatrice americana all'Onu.
Queste nomine rappresentano un terzo del Gabinetto Obama, che include 15 membri. Fonti interne al partito democratico hanno detto che Obama non è ancora pronto per le nomine relative ai servizi di intelligence.
A far da contorno alle nomine le parole di Obama, che hanno confermato quanto più volte espresso in questo spazio.
"E' tempo di un nuovo inizio per affrontare le sfide globali del mondo", prima fra tutte quella al terrorismo ha spiegato Obama. "Rafforzeremo la nostra capacità di sconfiggere i nostri nemici e portare aiuto ai nostri amici. Rinnoveremo le nostre alleanze e rafforzeremo le nostre partnership. Dimostreremo ancora una volta al mondo intero che l'America è capace di difendere senza esitazione il suo popolo".
Un "no mas" a tutti coloro che vorranno continuare, con il terrorismo, a portare violenze e sangue in tutto il mondo.
E in un discorso tutto a stelle e strisce ha ribadito l'uso del "pragmatismo dei poteri", portando avanti l'obiettivo, come precedentemente evidenziato, del ruolo dell'America come "leader nel mondo".
Presentando la nuova squadra internazionale Obama ha aggiunto: "La politica di sicurezza nazionale è bipartisan" - più Repubblicana che Democratica aggiungiamo noi - e nonostante la differenza fatta dall'eletto sulle due ali politiche "davanti alla sicurezza della nazione e del nostro popolo non siamo nè democratici nè repubblicani", ha aggiunto: "siamo americani".
E di questo, sulla parola, ce n'eravamo accorti parecchio tempo fa.
di Cirdan
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