..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

martedì 17 novembre 2009

MACERIE NUCLEARI

Di punto in Blanc
Alcuni giorni orsono, a seguito dell'assemblea degli azionisti, il Presidente Cobolli Gigli ha lasciato la sua poltrona a Monsieur Blanc.
Se n'è andato, accompagnato dagli elogi (pochi) di chi su quella poltrona ce l'aveva messo e dalle critiche (molte) di chi -permettetemi l'eufemismo- non lo riteneva il miglior presidente della storia della Vecchia Signora.
Di lui posso solo dire una cosa... mi mancheranno quei suoi atteggiamenti badoglianamente ondivaghi, qualcosa tipo: "mannaggia, mannaggia, non posso parlare, se no...". Atteggiamenti che, se ai più facevano sospettare una certa qual schizofrenia del personaggio, a me davano la conferma, casomai ce ne fosse la necessità, che gli ultimi anni di storia bianconera fanno parte di un copione complesso, dove ognuno deve recitare una parte anche, se necessario, auto-tacitandosi. "Non voglio più passare per un coglione!" Esplose il buon Cobolli Gigli a seguito di uno dei tanti "attentati" sulla strada della Juventus...
E così eccoci all'alba dell'era Blanc, il "nuovo che avanza".
Nel senso che, come lo spezzatino della sera prima, è avanzato e a pranzo lo ritroviamo di nuovo.
Blanc infatti, per quelli che eventualmente avessero passato gli ultimi tre anni sull'isola dei famosi sognando le virtù callipigie di Aida Yespica, arriva alla poltrona di Presidente dopo aver occupato quelle di Direttore Generale e di Amministratore Delegato,cariche che tuttora riveste.
Percependo i rispettivi stipendi, s'intende.
Alla faccia.
E' il secondo presidente della Juventus proveniente dal versante opposto delle Alpi, dopo lo svizzero Alfredo Dick. E già qui i precedenti non sono proprio benigni, visto che Dick è quello che lasciò la Juventus per fondare, in una celebre birreria torinese, la seconda squadra della città. D'altro canto, i latini direbbero "nomen omen", nel nome c'è il presagio. Dick, infatti, nella lingua d'Albione, indica quella parte del corpo umano che il sommo De Andrè descrisse come "tra tutte le virtù - la più indecente". Per cui...
Durante il suo discorso all'Assemblea degli azionisti, resterà ben impressa una sua frase, zuccherino agli azionisti contestatori: "Abbiamo vinto 29 scudetti, col 27 ci sono due asterischi a simboleggiare i due che ci hanno PORTATO VIA".
Resterà impressa, dicevo, perché è negli atti di un esposto presentato nella stessa giornata da parte di un avvocato, un Carneade qualsiasi (mica da parte della FIGC) contro il Blanc e la Juventus tutta per il disprezzo delle istituzioni e della Giustizia Sportiva che questa frase esprime. A proposito dell’avvocato Ricca Barberis, le biografie ufficiali lo danno come legale di Natalino Fossati nella causa per la proprietà della coppa Italia del grande Torino. Ma c’è dell’altro. Fece causa a Borsano, per aver ingannato i tifosi vendendo Lentini al Milan. Ricca Barberis chiese il rimborso dell'abbonamento come granata dal cuore infranto, e vinse in Cassazione. Poi scrisse un libro: "in nome del popolo granata". Oggi siede in società come dirigente, salvo casi di omonimia.
Verrebbe da chiedersi quanti esposti sono stati presentati, invece, contro quel giornalista (non ricordo il nome) che scrisse testualmente: "La Juve e Moggi sono già stati condannati dalla Giustizia Sportiva. E chissenefrega se quella ordinaria li dovesse anche assolvere".
Praticamente puoi pulirti le parti basse con una sentenza della Cassazione, ma guai a te se discuti sul numero degli scudetti vinti dalla Juventus...
Sigh.
Restando su Blanc, comunque, che sul biglietto da visita può indicare ruoli manageriali al Roland Garros, al Tour de France, alla Parigi-Dakar ed alle Olimpiadi di Albertville, è sintomatico che le sue proprietà taumaturgiche, attraverso un collegamento chiappe - poltrona - campetto di Vinovo - gambe dei giocatori si riversino sulla squadra alla vigilia di Juve - Samp.
La Juve molle e priva di nerbo delle ultime giornate è solo un brutto ricordo. I giocatori, infatti, corrono come moto sulle dune del deserto, danzano come pattinatori sovietici, si "tirano" l'un l'altro come una squadra prima della volata, lottano su tutte le palle con un agone che manco le sorelle Williams.
Juve 5, Samp 1. Cantate più forte, fratelli: Alleluja!!
Peccato che poche ore dopo, all'appuntamento con il Napoli, tutto svanisca come la carrozza di Cenerentola a mezzanotte (a proposito: qualcuno sa spiegarmi perché a mezzanotte la carrozza ridiventi una zucca, l'abito da sera torni ad essere un cencio, ma la famosa scarpetta resti tale? Mai capito...).
Undici bambini sperduti al supermercato il sabato pomeriggio che assistono impotenti alle scorrerie di Hamsik e Datolo (cioè, mica Messi e Cristiano Ronaldo, voglio dire...).
Da 2-0 a 2-3.
E a quelli con qualche capello bianco sarà tornato in mente un derby di tanti anni fa, con un pò di rimpianto. Già, perché "quella" Juve perdeva un derby già vinto, ma poi vinceva scudetti e coppe.
E allora mi vengono in mente le parole del nostro Gigi Buffon. "Con la Samp è stata un'esplosione nucleare".
Sante parole, Gigi.
Perché, per chi non lo sapesse, questo è il funzionamento per sommi capi della fissione nucleare: si prende un neutrone (una particella dotata di carica neutra, indifferente di nome e di fatto) e lo si spara contro un atomo di uranio (un insieme di particelle con una immensa energia latente, che aspetta solo di essere scatenata).
L'esplosione che ne consegue è un lampo accecante di energia allo stato puro, il fenomeno di gran lunga più violento che abbia mai creato l'uomo.
E dopo?
Dopo non resta che il nulla, macerie su macerie.

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