Lo scontro è aperto, ed ognuno dice la sua. Da una parte il primo cittadino sanremese non le manda a dire, e si scaglia con termini pesanti verso coloro che amministrarono l'Ucflor: "...devono stare zitti e muti, ripianare i debiti e fare un mea culpa in pubblico.".
Dall'altra c'è la risposta di Riccardo Giordano, ex presidente dell'Ucflor, ed attuale capogruppo del Pd in consiglio provinciale: "Capisco che per Zoccarato leggere i bilanci sia difficile se non impossibile, evidentemente gli mancano gli attributi.".
Il dato oggettivo, per chi vive la realtà sanremese, sia quella del settore che quella di tutti i giorni, è davanti agli occhi di ogni singolo cittadino: la crisi dell'agricoltura nella Riviera di Ponente è divenuta con il passare del tempo irrimediabile, con un elevato numero di piccole imprese che hanno dovuto chiudere l'attività; i problemi del Mercato dei Fiori si sono dilatati nel tempo, e ora i disservizi non fanno nemmeno più notizia (basterebbe fare un sopralluogo per rendersi conto in quale stato versa l'immobile costruito appena vent'anni fa); l'aria che si respira in città è divenuta oramai insostenibile, nonostante il Sindaco abbia recentemente dichiarato, in tema di Festival della Canzone, che Sanremo ha dato le risposte che si attendevano.
Eppure le problematiche sono sotto gli occhi di tutti: strade pericolose e per larghi tratti impercorribili; traffico paralizzato nella maggior parte delle ore diurne; parcheggi inesistenti (e quei pochi tutti a pagamento); piani urbanistici che cambiano un giorno si e l'altro anche, creando enormi disagi a commercianti e all'intera collettività; zone periferiche e gran parte delle zone centrali abbandonate a se stesse.
Però in Piazza Bresca si balla, si canta e si beve, e non importa se non si hanno gli attributi, l'importante è rimanere zitti e muti.
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