..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

venerdì 25 febbraio 2011

TO PUT DOWN THE FIRST STONE

Voi la sentite? Siete consci di cosa potrebbe accadere domenica pomeriggio verso le 18 dalle parti di Wembley? E nella zona di Ashburton Grove? Avete presente di quel che potrebbe significare per noi alzare quel trofeo? Vi rendete minimamente conto che potrebbe posarsi la prima pietra di un ciclo che potrebbe divenire leggendario?
Sono fermamente convinto di una cosa: questa squadra, questo gruppo, è all'inizio, ed il bello deve ancora venire.
Quando iniziammo la stagione, nonostante le speranze e i sogni di buon tifoso, l'obbiettivo che mi ero prefisso era quello di fare una buona annata, l'ennesima, migliorare quanto fatto in quella precedente, gettare definitivamente le basi per il futuro e valorizzare i giovani di prospettiva per immettere qualità ad una rosa già di suo competitiva. In pillole: niente aspettative di trionfi e gloria. Guardo con soddisfazione i dati anagrafici dei ragazzi:
Wojciech Szczesny classe 1990; Johan Djourou classe 1987; Kieran Gibbs classe 1989; Thomas Vermaelen classe 1985; Gael Clichy classe 1985; Laurent Koscielny classe 1985; Abou Diaby classe 1986; Jack Wilshere classe 1992; Cesc Fabregas classe 1987; Samir Nasri classe 1987; Alex Song classe 1987; Aaron Ramsey classe 1990; Henri Lansbury classe 1990; Emmanuel Frimpong classe 1992; Denilson classe 1988; Theo Walcott classe 1989; Nicklas Bendtner classe 1988; Carlos Vela classe 1989. A questi ci aggiungo i "vecchi": Bacary Sagna classe 1983; Andrey Arshavin classe 1981; Robin van Persie classe 1983; Marouane Chamakh classe 1984. Ed inevitabilmente penso: ma questi, tra due anni, cosa potranno offrire oltre a quello che già stanno dimostrando? E' innegabile che il "volo" è alto, altissimo, ed il rischio di rimanere senz'aria è elevato.
Ecco perché domenica pomeriggio, per noi, la finale di Carling Cup ha un valore che va oltre il vincere la competizione stessa, ha un significato talmente importante che spiegarlo in quattro parole sarebbe riduttivo, rispetto a quanta fiducia darebbe mettere in bacheca il primo trofeo di questi ragazzi, il primo trionfo dopo l'epopea degli "Invincibili".
E allora proiettiamoci fin da ora nel teatro che potrebbe certificare il lavoro fatto da Wenger da quella maledetta notte di Parigi, in cui ebbe inizio la costruzione di una super-squadra moderna.
It's not just about football ci racconta la magia, la leggenda e la storia di Wembley, quel teatro che domenica pomeriggio potrebbe vedere posata la prima pietra da un gruppo di ragazzi in cui l'AFC ha riposto il proprio futuro.

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