..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

domenica 20 febbraio 2011

MENO MALE CHE C'E' SANREMO / 11

Ha vinto Roberto Vecchioni, il Sanremo 2011, ed è un po' come se quest'anno la classifica cannonieri la vincesse Bonimba. Comunque il buongiorno lo si era visto fin dal mattino, quando in conferenza stampa a "qualcuno" era scappata la frase: "Roberto Vecchioni è stato il più televotato". Della serie: sono più taroccate le votazioni di Sanremo o gli scudetti dell'Inter?
Per il resto, per tutto il resto, è stato un delirio collettivo; il limoncello, evidentemente, ha avuto effetti devastanti.
L'ultima ora e mezza (a proposito: siamo sicuri che è finito, oppure Morandi è ancora dentro il Teatro?) ha toccato livelli da saga dei Simpson. Morandi, che nel prossimo futuro potrebbe fare l'inviato speciale, ha domandato ad Avril Lavigne: "che fai domani? Ti piace l'Italia? So che ti piace il limoncello, come mai?". Poi si perde (n'altra volta) e si autoincensa " The Owner of Festival di Sanremo". Arriva Massimo Ranieri, che in realtà è il superospite internazionale; una volta è stato in Svizzera. Il delirio prende campo. Sono a Sanremo e parlano di canzonissima, come se agli Oscar parlassero dei Grammy. Inizia un percorso musicale, in versione "Unplugged", che attraversa i periodi storici italiani. Suonano e cantano "Erba di casa mia", e ricordano quel periodo come bello, talmente bello che alla Fiera di Milano scoppiò la prima bomba del periodo buio del terrorismo italiano.
E' ufficiale: sono ubriachi, spiegata la domanda sul limoncello.
Si va verso la conclusione. Vengono dati i tre nomi che approdano alla finalissima: Al Bano (che ha cantato, è stato eliminato e poi è stato ripescato), Emma (ancora Amici) e Roberto Vecchioni; che strano! E poi c'è la Golden Share (?). C'è il collegamento con la sala stampa, c'è anche chi spiega il regolamento della Golden Share, e quando ha finito di spiegarlo la domanda sorge spontanea: ma chi minchia ha scritto il regolamento? Non si capisce niente!
Però dai monitor si scorge un personaggio con un cartello in mano (stile signorina prosperosa che porta i cartelli dei round per gli incontri di Boxe), con su scritto "votate". La spiegazione c'è: "ci sarà un votatore che stabilirà chi potrà usufruire della Golden Share". Un votatore? Chi è? In pratica mancava solo la presenza di Bruno Vespa con il plastico di Sanremo.
Si va avanti, tanto per dire, e la Golden Share non è servita a niente. Non si sa più che codici hanno i tre finalisti, sul palco è il delirio, sul divano di casa mia le risate non sanno più dove sedersi. Morandi non sa più cosa fare, sembra la sessantunesima serata della sesta edizione di Sanremo. Belen cade, o forse no, non s'è capito. L'idea è che manchino ancora un paio d'ore alla conclusione, in platea il pubblico pagante sembra un gruppo di balene spiaggiate. Luca Bizzarri, in versione ultrà della Nord, sbotta: "E diamo sto premio che sono le 4.... la gente deve andare a dormire.".
Iniziano gli omaggi a Tizio e Caio, in platea la paura di fare mattina comincia ad essere una realtà. Qualcuno ha paura che arrivi Bruno Vespa a presentare il suo nuovo libro, altri sono già proiettati nell'edizione del prossimo anno; e c'è chi stuzzica Morandi: "il prossimo anno ci sei di nuovo te". Il capostruttura Rai ha un momento di difficoltà. Anche gli ultimi baluardi di Twitter abbandonano la scena. In teoria, solo in teoria, mancano ancora buoni quarantacinque minuti. Luca non ne può più. A me personalmente dispiace che abbiano abolito il "dopo-Festival", avrei potuto farci colazione. Ancora premi, stavolta a Morandi per la ciclabile. In piccionaia si sparge la voce che la finalissima ci sarà domenica, forse con la Golden Share.
Forse si chiude. Inquadratura globale. Luca&Paolo sono abbracciati, Morandi guarda il vuoto, Belen non sa più dov'è, qualcuno ricorda della replica a Domenica In.
Nel tempio della musica italiana è andato in scena: a) martedì l'immagine di Gramsci, con tanto di discorso tagliato e cucito per l'occasione; b) mercoledì la lezione di storia di Benigni, giunto all'interno del teatro Ariston in groppa ad un cavallo bianco, come fosse un "cavaliere"; c) la kermesse è stata presentata da un "ragazzo" di Bologna, affiancato da due baldi giovanotti di Genova; d) la manifestazione è stata vinta da una canzone che ha raccontato di "ragazzi così belli a gridare nelle piazze perché stanno uccidendo il pensiero", in pillole Roberto Vecchioni, con la sua Italia democratica e antifascista, ha dato l'ultima spallata al Pd.
Ci vediamo il prossimo anno.

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