..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

sabato 26 febbraio 2011

TANTE COLPE, TUTTI COLPEVOLI

Tre sconfitte su tre, e tutte tra le mura amiche, in Champions League. L'eliminazione del Napoli, in quel di Villareal, in Europa League.
Questo, amaramente, è il risultato delle italiane in Europa, questo, giustamente, significherà, con effetto immediato, matematico e definitivo, un posto in meno in Champions League dalla stagione 2012/2013 a favore della Germania.
La voragine che si è creata nel coefficiente Uefa è divenuta imbarazzante: 68.103 punti per le squadre tedesche, 59.981 per le italiane.
In soldoni: quello in corso è l’ultimo campionato in grado di promuovere quattro italiane alla massima competizione europea, mentre dalla prossima Serie A (2011-2012) saranno solo tre le compagini ammesse per l’edizione seguente della Champions (cioè quella della stagione 2012-2013).


Colpe? Colpevoli? Tante e di tutti. A partire da Calciopoli, che ha raso al suolo un movimento che solo due anni prima aveva visto partecipare alla finale di Manchester due italiane, con addirittura tre squadre su quattro nelle semifinali. La cultura e la programmazione, la prima assente e affogata dal sospetto, la seconda morta in quella maledetta estate del 2006, quando i valori in campo vennero azzerati da tre saggi e una sentenza, che ancora oggi pesa come un macigno sul futuro del calcio italiano.
In ultima, ma non per questo meno importante, l'idea di fare football. In Italia ancora ferma all'aspetto puramente fisico, negli altri paesi esaltata dal principio base del gioco del calcio: usare il pallone.

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