Dopo quattro anni di farse, disponiamo degli anticorpi necessari a non sorprenderci per le boutade provenienti dalla Figc. E così anche quest’ultima notizia ci scivola addosso. Ma, dal momento che siamo abituati a commentare i fatti giornalieri, scriviamo qualche riga anche sull’ultima trovata federale.
La Gazzetta dell’Inter, pardon, la Gazzetta dello Sport aveva, come di consueto, anticipato tutti e, in qualità di portavoce degli organi federali, già da qualche giorno aveva annunciato come imminente la radiazione di Giraudo, Moggi e Mazzini. E puntuale come una cartella esattoriale è arrivata anche la comunicazione ufficiale. A tal proposito ci permettiamo di consigliare alla Figc di liberarsi del proprio ufficio stampa, dal momento che il quotidiano milanese svolge impeccabilmente quel compito in sua vece.
Da dove arriva questa radiazione? La proposta nacque con la sentenza di farsopoli e fu infilata in cassetto, come certi attori dei film di Tarantino fanno con una pistola carica quando si aspettano la visita di un personaggio scomodo. E infatti, quando il personaggio scomodo si è presentato, l’arma è stata sfoderata e prontamente utilizzata. Moggi prova a difendersi in un’aula di tribunale, tirando in ballo gli intoccabili? E allora lo radiamo a vita!
Nel momento stesso in cui sono uscite intercettazioni scomode nei confronti di altri personaggi dello sport, è stata richiesta la valutazione di quella richiesta di radiazione a vita e, dopo pochi giorni, gli spiriti forcaioli degli anti-juventini militanti sono stati accontentati: «Si ritiene che il provvedimento di preclusione debba ritenersi implicito, quale effetto ex lege, nelle decisioni con cui gli organi della giustizia sportiva, dopo aver irrogato la sanzione della sospensione nella misura massima, si sono pronunciati nel senso della particolare gravità delle infrazioni» . Con questo scarno comunicato, la Corte di Giustizia presieduta dal dottor Giancarlo Coraggio (un cognome che è tutto un programma…) ha dato una risposta a Moggi, infilando dentro anche i poveri Mazzini e Giraudo. Quest’ultimo, poi, si ritrova in 48 ore a leggere le motivazioni di una condanna a dir poco surreale e a subire una radiazione a vita per avere incontrato un paio di volte i designatori arbitrali, quando tale attività era pienamente consentita (anzi, incentivata) dalla federazione stessa.
Torna in mente la vicenda capitata a Briatore in Formula 1, che pagò principalmente la sua conflittualità con Max Mosley. In quel caso ci pensò la giustizia ordinaria francese a rimediare all’errore. Vedremo cosa succederà nella vicenda italiana.
Per noi, cosa cambia? In realtà, assolutamente nulla. Dal primo giorno in cui è cominciata la vicenda farsopoli ci siamo scontrati con mille assurdità generate dalla Figc. L’obiettivo di GLMDJ è quello di smascherarle al di fuori di quella federazione che ha dimostrato ripetutamente una credibilità infima.
E allora chiudiamo con le parole finali di uno dei romanzi più toccanti del ‘900, scritto da Eric Maria Remarque per denunciare la più grande ingiustizia della storia: la guerra.
Egli cadde nell'ottobre 1918, in una giornata così calma e silenziosa su tutto il fronte, che il bollettino del Comando Supremo si limitava a queste parole: “Niente di nuovo sul fronte occidentale”.
Con la certezza, ovviamente, che noi sapremo anche rialzarci!
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