..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

sabato 29 settembre 2012

MATCH REPORT: ARSENAL 1-2 CHELSEA

Che dire. Commentare un match al limite dell'incredibile per quanto riguarda il risultato finale è già di per se un'impresa poco fattibile. Vero, i primi dieci minuti di partita non sono stati come li aspettavamo, ma è altrettanto vero che giocare contro Di Matteo e quella pseudo-squadra di calcio (Campione d'Europa chissà per quale ragione ultra-terrena) poteva nascondere più di un'insidia. E così i primi venti minuti di match sono serviti a regalare un goal a Torres e a prendere le giuste misure a centrocampo, dove siamo partiti non proprio benissimo.
Da quel momento in poi in campo c'è stata solo una squadra, che faticava a trovare il canale giusto per fare male ma che cresceva minuto dopo minuto fino a raggiungere lo strameritato pareggio: Oxlade in mezzo e gran goal di Gervinho.
L'idea era quella che nella ripresa avremmo fatto del Chelsea un prestigioso "sparring partner" per costruire una vittoria che avrebbe dato lustro al nostro inizio di campionato, e le premesse sembravano proprio quelle giuste. I primi minuti sono iniziati come si era conclusa la prima frazione di gara, con i Gunners consapevoli di quello che volevano ed un Chelsea intento solo a non prenderle, cercando qualche sporadico contropiede. Da quest'ultimo l'azione che con il senno di poi ha deciso il match. Ancora un calcio piazzato dopo una discesa di Torres, e Mata che si vedeva incredibilmente deviare in rete da Koscielny un pallone calciato dai venticinque metri.
Il tempo a disposizione, comunque, stava ancora dalla nostra parte, e la mezz'ora abbondante che ci trovavamo davanti per riprendere in mano la gara era lì a garantirci fede e fiducia.
Ma il nostro pomeriggio, iniziato male e finito peggio, ci consentiva solamente di assistere ad un match dove le occasioni create, i miracoli di Cech, il palo di Koscielny e l'incredibile occasione di Giroud, si infrangevano contro un Chelsea che ha semplicemente sperato che il novantesimo arrivasse il prima possibile.
E' amaro il boccone che oggi ci tocca mandare giù. Avrei preferito perdere perché chi ci stava di fronte si era dimostrato superiore, ci aveva messo alle corde, aveva creato di più. Invece alla fine il conto oggettivo racconta di tre soli tiri nello specchio della nostra porta e due goal subiti di cui un'autorete, una sola (unasola) parata di Mannone dopo appena cinque minuti di gara, i goal presi su palla ferma e due incredibili "infortuni" patiti dall'uomo che solo otto giorni fa ci aveva fatto esplodere di gioia all'Etihad Stadium; come se dovessimo pagare chissà quale conto con la fortuna, noi che a Manchester, come oggi, avremmo meritato di vincere.
Il calcio, nel bene e nel male, è anche questo, quello fatto di un risultato finale dove spesso non viene raccontato quello che in campo è effettivamente successo.
Questo non ci deve comunque e in nessun modo condizionare, perché i ragazzi si devono rendere conto al più presto che la gara odierna è stata positiva, il risultato bugiardo e che le attenzioni sui calci piazzati dovranno essere maggiori.
Mercoledì si torna in campo, contro l'Olympiacos per la seconda giornata di Champions League.