Ora si è tuffato (senza nemmeno prendere la moto d'acqua) sulla tematica Giustizia. Un immersione che più di altre ha già messo in grande evidenza due aspetti: 1) l'ignoranza sconfinata sul tema; 2) la preparazione diabolica al quinquennio 2020-2025.
Il primo aspetto, ripreso in diretta da Milano Marittima, non ha fatto altro che legittimare l'unico lavoro a cui il Cazzaro Verde timbra il cartellino ogni santissimo giorno: rompere i coglioni. Le seccature questa volta sono toccate al Guardasigilli, che bontà sua in questi giorni ha evitato lo scontro salvo aver domandato alla ministra Bongiorno (che dovrebbe occuparsi di PA) eventuali aggiornamenti leghisti da inserire nella riforma della Giustizia. Peccato poi che negli ultimi 6 mesi (sei mesi) la Lega non ha prodotto uno straccio di emendamento al testo Bonafede. Quelli che... abbiamo il testo pronto.
Ma il propalare parole al vento e slogan sentiti da qualche parte in un’altra vita non solo stanno cercando di coprire le gesta di Savoini, Siri, Arata, Fontana e altri personaggi appartenenti alla Piramide di Fango, ma soprattutto per forzare due linee guida che potrebbero scompigliare i piani e il futuro del Partito Unico degli Affari. Intercettazioni e prescrizione (sulla separazione delle carriere stendiamo un velo pietoso e cerchiamo nel nostro piccolo di non sparare sulla Croce Rossa).
Sulle prime, per fortuna, c'è un contratto di Governo che scrive a chiare lettere: "In materia di intercettazioni è opportuno intervenire per potenziarne l’utilizzo, soprattutto per i reati di corruzione".
Sulla seconda, uno snodo fondamentale su cui si basa l'intero testo Bonafede, la paura fa 90. Un terrore che colpisce Lega, Forza Italia, Partito Democratico e tutti coloro che, per i reati commessi dal 1° gennaio 2020, si vedrebbero bloccati la prescrizione alla sentenza di primo grado.
Una miccia che potrebbe far deflagrare tutte le aspettative legate alle mazzette del quinquennio 2020-2025, quelle che tra Olimpiadi invernali, TAV e tutti gli appalti futuri condannerebbero i corrotti e i corruttori della seconda decade del nuovo millennio.
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venerdì 2 agosto 2019
mercoledì 31 luglio 2019
Acqua fresca
Oggi, in mancanza di altro, se l'è presa con il Ministro della Giustizia Bonafede. Ha messo in discussione (chiamandola acqua fresca) una riforma (di cui non ha alcuna competenza) che non tocca (per contratto) la separazione delle carriere (voluta dalla Bongiorno e dalla stessa Lega) e che invece mette al centro la prescrizione e il dimezzamento dei tempi dei processi. Ad affiancarlo i soliti noti, a partire da, guarda un po' il caso, Berlusconi.
L'autobiografia di questo personaggio prosegue senza sosta.
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