Se la settimana scorsa avevamo voluto mettere in evidenza il mettersi in prima fila quando c'è da raccogliere il consenso spellandosi le mani e applaudendo a più non posso lo sbarco in Italia della 16enne svedese Greta Thunbeg, quest'oggi, dopo aver visionato il sito della "Costituente delle Idee" e aver appreso che gli strateghi del Pd devono essersi accorti che le pochissime sinistre vincenti in Europa sono quelle ambientaliste, possiamo tranquillamente mettere nero su bianco che il GreenZinga e i fossili dei suoi "compagni" vogliono farci credere che, come scritto nel paragrafo dedicato "È possibile un modello di sviluppo che rispetti l’ambiente?", il futuro di questo Paese, con una spesa di bilancio pari a 50 miliardi, si baserà su di un green new deal italiano.
Infatti, come scritto stamane da Marco Travaglio nel suo editoriale, la svolta ambientalista dell’ala sinistra del Partito Trasversale del Cemento ha già dichiarato che voterà contro la mozione No Tav del M5S esattamente come la Lega. Una "novità" che fa il paio con il voto a favore per gli inceneritori, le trivelle petrolifere per terra e per mare, il Tap, il Terzo Valico, le Pedemontane e altre opere tanto inutili e costose quanto inquinanti previste dal mitico Sblocca-Italia di Renzi&Delrio. Senza contare il blocco sul decreto sulle energie rinnovabili, lo stop al referendum sulle trivelle in mare, e l'approvazione degli ultimi decreti Salva-Ilva per neutralizzare le indagini della magistratura e garantire l’impunità ai vertici e ai commissari dell’acciaieria avvelenatrice.
Insomma, di Greta e la piramide di fango siamo ancora alla prefazione.
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giovedì 1 agosto 2019
giovedì 25 luglio 2019
Greta e la piramide di fango
Si sono spellati le mani, applaudendo a più non posso. Lo hanno fatto (quasi) tutti, perché mettersi in prima fila quando c'è da raccogliere il consenso la corsa è sempre a perdifiato.
Quando la 16enne svedese Greta Thunbeg è sbarcata in Italia, calandosi in quella piramide di fango chiamato Senato a denunciare la difficile situazione climatica si è trovata davanti ad una politica inefficiente, schiava dalle cricche e aperta alle ricchezze di pochi rispetto al benessere di molti.
Uno politica ipocrita che l'ha accolta per cavalcare l'onda mediatica provando a mettersi, in prima serata, dalla parte giusta della storia.
Una politica che non ha seguito la linea tracciata dal Movimento 5 Stelle. Quella per la bonifica dei siti inquinati, per la riduzione dei rifiuti, per l’efficientamento energetico, per l'azzeramento delle esplorazioni e l’estrazione di idrocarburi nel mare, per la progressiva sostituzione dei veicoli inquinanti, per la battaglia contro le grandi opere inutili come il Tav, la cui realizzazione comporterebbe l’immissione in atmosfera di milioni di tonnellate di Co2.
In quel pomeriggio di metà aprile, per politica e stampa, l'importante era apparire: farsi un selfie, andare a caccia di un'intervista, salire su quel carro che a poche settimane dalle Europee avrebbe traghettato qualche voto.
Calato il sipario, messo da parte il personaggio, la piramide di fango è tornata ad occuparsi di affari, di cricche e delle ricchezze di pochi rispetto al benessere di molti, spellandosi le mani e applaudendo l'immissione in atmosfera di milioni di tonnellate di Co2.
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