Se la settimana scorsa avevamo voluto mettere in evidenza il mettersi in prima fila quando c'è da raccogliere il consenso spellandosi le mani e applaudendo a più non posso lo sbarco in Italia della 16enne svedese Greta Thunbeg, quest'oggi, dopo aver visionato il sito della "Costituente delle Idee" e aver appreso che gli strateghi del Pd devono essersi accorti che le pochissime sinistre vincenti in Europa sono quelle ambientaliste, possiamo tranquillamente mettere nero su bianco che il GreenZinga e i fossili dei suoi "compagni" vogliono farci credere che, come scritto nel paragrafo dedicato "È possibile un modello di sviluppo che rispetti l’ambiente?", il futuro di questo Paese, con una spesa di bilancio pari a 50 miliardi, si baserà su di un green new deal italiano.
Infatti, come scritto stamane da Marco Travaglio nel suo editoriale, la svolta ambientalista dell’ala sinistra del Partito Trasversale del Cemento ha già dichiarato che voterà contro la mozione No Tav del M5S esattamente come la Lega. Una "novità" che fa il paio con il voto a favore per gli inceneritori, le trivelle petrolifere per terra e per mare, il Tap, il Terzo Valico, le Pedemontane e altre opere tanto inutili e costose quanto inquinanti previste dal mitico Sblocca-Italia di Renzi&Delrio. Senza contare il blocco sul decreto sulle energie rinnovabili, lo stop al referendum sulle trivelle in mare, e l'approvazione degli ultimi decreti Salva-Ilva per neutralizzare le indagini della magistratura e garantire l’impunità ai vertici e ai commissari dell’acciaieria avvelenatrice.
Insomma, di Greta e la piramide di fango siamo ancora alla prefazione.
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