..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

mercoledì 24 luglio 2019

Chapeau

Pillole random per comprendere quello che questo Blog, per raggiunti limiti di età, mai potrà vedere nel prossimo futuro. 
L'Ue, sulla tematica TAV, non ha stanziato neppure il 10% del dovuto. La Francia, su parimenti tematica, non ha messo a bilancio un euro, rinviando al 2038 le opere di collegamento. 
Questo, almeno ai più, chiaro e oggettivo. 
Però. "La decisione di non realizzare l’opera ci esporrebbe a tutti i costi derivanti dalla rottura dell’accordo con la Francia" che si è espressa per la conferma della realizzazione di quest’opera. 
A queste parole espresse dal Presidente Conte, oltre ai più, in molti, comprensibilmente, faticano a comprendere. 
Cioè, qui si dice che: la Francia, quella che non ha mai e mai metterà un euro all'opera pubblica più demenziale, anacronistica, inquinante, dannosa e costosa d’Europa, ci obbliga, bilateralmente, alla realizzazione. 
Ma c'è di più. L'Ue, per sollecitare l'intervento, si è detta disponibile, e qui attenzione al tempo dei verbi, ad aumentare lo stanziamento dei costi, ad una cifra che "dovrebbe" avvicinarsi al 55% del totale. E, ancora, si "potrebbe" beneficiare di un contributo europeo pari al 50%. In pratica i presunti aumenti dei fondi Ue (modesti e tutti da verificare) andrebbero a ridurre i costi per l’Italia. 
A chiudere. Per un progetto nato poco dopo la caduta del Muro di Berlino, in un lasso di tempo in cui si sono succeduti la bellezza di nove governi e di cui a nessuno è mai fregato niente, oggi, anno domini 2019, Lega, Pd, FI e FdI, invece che unificarsi in Parlamento insieme al Movimento 5 Stelle e recedere unilateralmente dal contratto, stappano bottiglie di Champagne francese, brindando alla realizzazione di un'opera che strapperà risorse e ambiente all'Italia e porterà soldi alla Francia. Chapeau.

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