E' stato il grande regista del pool formato da Antonio Di Pietro, Gherardo Colombo, Piercamillo Davigo e Gerardo D’ambrosio, meglio conosciuto come "Pool di Mani Pulite". E' stato pretore, giudice fallimentare e poi civile, pubblico ministero, procuratore capo dal 1988 fino alla nomina di procuratore generale nel 1999. Il primo processo importante fu quello sull’omicidio di Luigi Calabresi.
Nel gennaio del 2002 inaugurò il suo ultimo anno giudiziario con la frase "Resistere, resistere, resistere come su un’ultima, irrinunciabile linea del Piave". Appello rivolto alle "leggi vergogna", o "ad personam", innescate dall'allora patron della Fininvest asceso a Palazzo Chigi.
Per gli amanti della Giustizia Sportiva sarà per sempre ricordato per l’impalcatura giuridica costruita ai tempi di Calciopoli.
Quella che, nonostante Corrado De Biase abbia provato a spiegare che potrà forse valere nei tribunali ordinari, ma certo non in quelli sportivi, secondo Francesco Saverio Borrelli nel calcio italiano c’era un "illecito strutturato".
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