Diserta i vertici europei (a poi all'Europa fa finta di chiedere aiuto), è contrario a quel meccanismo di redistribuzione automatico che è l'unica strada possibile per evitare che ogni soccorso si trasformi nel solito braccio di ferro. E mentre il governo italiano invia a Bruxelles una lettera, con la quale chiede di coordinare le operazioni per ricollocare i naufraghi a bordo della Gregoretti, lui alza nuovamente la voce, rivendicando il potere di tenere i porti chiusi ad una nave della Guardia Costiera italiana con 140 naufraghi a bordo.
La vicenda, nell'arco di qualche ora, si concluderà positivamente (un portavoce della Commissione ha fatto sapere che la richiesta di redistribuzione avanzata dall'Italia era già arrivata e che, "come ha già fatto in molti casi simili in passato, ora prenderà contatti con gli Stati membri in tal senso") e lui, con il solito tweet, spiegherà al (suo) popolino di aver piegato l'asse franco-tedesco.
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