..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

mercoledì 28 gennaio 2009

L'UOMO PIU' IMPORTANTE DI WASHINGTON

A Washington si dice, scherzando, che la persona più importante della capitale non sia Barack Obama, ma il suo rumoroso capo dello staff, Rahm Israel Emanuel. Al punto che, domenica, il New York Times ha raccontato come Emanuel abbia passato il telefonino al presidente chiedendogli di prendere al suo posto la chiamata di un senatore repubblicano perché lui era troppo impegnato a fare altre cose. Emanuel è certamente l’uomo chiave dell’Amministrazione Obama e il suo ufficio è il crocevia politico dove si decide la sorte delle proposte obamiane e si elabora la strategia per realizzare le idee del presidente. Eppure in questa prima settimana obamiana nella West Wing, ricca di decreti esecutivi che hanno fatto clamore non soltanto perché hanno ribaltato alcune decisioni di George W. Bush, ma anche per i punti aperti che hanno lasciato, la persona più importante e decisiva è stata un’altra: Greg Craig. Sessantaquattro anni, già difensore di Bill Clinton al processo di impeachment e consigliere di politica estera e di difesa di Ted Kennedy e di Madeleine Albright, oggi Craig è il consigliere legale della Casa Bianca, l’avvocato della presidenza Obama, l’advisor con cui il neo presidente sta cercando cautamente di smontare pezzo dopo pezzo i pilastri della guerra al terrorismo di Bush, lasciandosi però aperta la possibilità legale di utilizzarne gli strumenti che reputerà necessari per sconfiggere al Qaida. Chi ha assistito alla cerimonia con cui Obama ha presentato e poi firmato i decreti sulla chiusura di Guantanamo, sul trattamento dei prigionieri e sulle prigioni segrete della Cia si è accorto che il presidente ha spesso cercato con gli occhi l’approvazione del suo consigliere e a un certo punto lo ha pure chiamato in causa: “Greg, ho dimenticato qualcosa?” ...continua
di Christian Rocca
pubblicato su "il Foglio" del 28 gennaio

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