Sono rimasto pochi minuti seduto sulle gradinate per riprendermi, e poi zitto e silenzioso ho raggiunto la stazione, a pochi metri dall'ingresso della metropolitana di Highbury & Islington che mi riporta a casa. Siamo in coda e la polizia ci blocca per evitare la ressa dentro la stazione. Aspettiamo pazientemente il nostro turno e sto ripensando ancora a quei minuti assurdi e irreali e mi chiedo se tutto quello che ho visto non l'abbia solo immaginato. Poi la voce di un ragazzino m'ha rapito, il suo spirito puro e sportivo m'ha ricordato per cosa vado alla stadio: per vedere belle partite come questa contro il Liverpool, non vado per sfogare frustrazioni personali o per cercare vendette verso chissà cosa, ci vado per vedere calcio, per vivere anche momenti come questi. Sono stupende le partite che finiscono 6-0, ma anche i pareggi in questa maniera fanno parte del bagaglio del tifoso, delle sue memorie, dei suoi racconti. Cosi come le sconfitte, sia chiaro.
M'interessa vincere, fa parte del motivo del gioco, ma non è basilare per motivarmi a spendere (molti) soldi per un'abbonamento, per una trasferta in giro per l'Inghilterra.
Alla partita ci vado anche per un 1-1 con due rigori all'ottavo e undicesimo minuto di recupero.
Ci vado per vedere Eboue che ci mette cosi tanta anima e passione da (forse) regalare un rigore al Liverpool, e forse anche un'intero campionato.
Ho la fortuna di condividere il mio posto allo stadio con tante persone simili al mio carattere e alle mie stesse motivazioni, nessuna frustrazione da sfogare, la maggioranza dei miei vicini non ha nulla da vendicare sostenendo una squadra di calcio, nessun tipo di tifoso da poltrona in casa, di quelli che non si rendono conto che in un'avvenimento sportivo si deve buttare dentro l'entusiasmo e la passione e non le proprie frustrazioni giornaliere, e su questo posso considerarmi decisamente fortunato. Fortunato perché forse non ho frustrazioni da buttare dentro e non ho rivalse da ricercare con una vittoria in un campionato di calcio. Se arriva una vittoria è semplicemente una vittoria, non una rivalsa verso questo o quell'altro.
Con gli anni ho capito il mio ruolo, che è quello di spettatore, tifoso e di uno che contribuisce realmente per la squadra che sostiene. Parlo in termini fisici, di fatica e monetari, ma lì mi fermo. Non sono un calciatore e manco mi interessava esserlo, neppure da bambino era una cosa che m'interessava, volevo fare il cantante rock, non di certo il calciatore. Non sono un allenatore e neppure vorrei esserlo. Faccio un'altro lavoro e adoro anche cose differenti oltre all'Arsenal, ma lì mi fermo. Non vado oltre. Mi ritengo fortunato per questo equilibrio, che mi permette, a sei giornate dalla fine, di parlare, comunque, con fiducia ed entusiasmo.
Come dissi altre volte a me piace solo parlare di fatti concreti, e nonostante i sei punti di distacco, la logica e la matematica, mi dicono che sei partite fanno la bellezza di 18 punti a disposizione, e che recuperarne sei non è impossibile, difficile, ma non impossibile. Cosi come la logica mi dice che pure da dietro ci possono superare. Insomma, io non faccio titoli sensazionali, non voglio dire "l'avevo detto", anche se poi tra sei settimane i fatti mi dessero ragione, io voglio solo dire che tutto è ancora possibile, logicamente possibile, e se vi rovinate questa speranza, vi state rovinando il gusto stesso di seguire una squadra di calcio e uno sport in generale.
Mercoledì andrò a White Hart Lane con la stessa fiducia di oggi. Mi arrendo solo ai fatti, solo quando ci saranno tre punti disponibili e ne avremmo quattro di distacco.
Questo è il mio ruolo, di colui che ha deciso di sostenere una squadra di calcio e in cambio vuole belle partite (qualunque sia il risultato), impegno, emozioni, e per contro darà sempre il suo sostegno.
Contro il Liverpool è stata (come diceva il ragazzino..) una bella partita, emozionante e indimenticabile, una di quelle clou dell'intero anno, da ricordare come le belle vittorie contro Chelsea e Barcellona, è stato solo un pareggio, deciso molto dal caso, dalla sfortuna e un po' dalla decisione assurda di concedere ulteriori tre minuti di recupero sul recupero. Andiamo cosi in casa del Tottenham e prendiamoci i tre punti. Se arriva il titolo a fine Maggio bene, se non arriva va bene comunque. Se poi consideriamo che gli specialisti e i pessimisti cronici, ci davano (in estate) fuori dai primi quattro posti, allora possiamo già festeggiare, perché questo è stato un campionato fantastico.
3 commenti:
LOL...ma chi e' questo pazzo??! Non si permette di criticare Wenger, la Societa', ect ect?!?
:D :D
grazie...:)
Grazie a te, che riesci sempre a farmi ri-vivere le sensazioni che provo, seppur distante.
Sei il "corpo" che porta la mia mente all'interno del fantastico mondo dell'Arsenal, una mente che, più passa il tempo e più si coniuga perfettamente con la tua.
Le tue memorie scrivono i miei stati d'animo, li appoggiano, li sostengono, quasi come se ci fossi veramente.
Sostengo che mai un logo straniero avrà la forza di cambiare una cultura, quella, la cultura, vive dentro di noi, cresce e si forgia con il tempo, grazie alla materia grigia che alberga dentro di noi.
....this is football...
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