..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

lunedì 18 aprile 2011

IL NUOVO MONDO DEL DUB-STEP

Sostengo da sempre che la musica è l'unica macchina del tempo che questa vita è in grado di concederci, capace di farci viaggiare in luoghi che solo la mente, sotto l'influsso delle sette note, è in grado di portarci. Una macchina del tempo dove puoi trovarci chiunque, dal ragazzo sotto casa o dalla semplice conoscenza tramite internet. Questo è successo al sottoscritto, quando Max, da Londra, mi scrisse di James Blake, ed io, a mia volta, lo girai per conoscenza al ragazzo sotto casa, che ne ha scritto a sua volta, mettendo nero su bianco emozioni che solo la musica è in grado di offrire.

James Blake. Il nuovo mondo del dub-step.
Un paio di mesi fa, un amico sul mio profilo Facebook, mi posta un link e una scritta che diceva: “ Ascolta questo, sono sicuro che ti piacerà”. L’artista porta il nome di James Blake.
E aveva ragione. Prendo informazioni e scopro che Blake ha 23 anni. Ha iniziato lo studio del pianoforte all’età di sei. I primi ascolti sono arrivati sotto forma di collezioni classiche e jazz dei suoi genitori, oltre all’ R & B ‘n’ Soul del calibro di Stevie Wonder, D’Angelo e Sly & The Family Stone. L’amore di Blake verso la musica elettronica è venuto molto dopo, quando l’artista ha scoperto il duo Digital Mystikz pochi mesi prima della sua iscrizione alla Goldsmiths University.
Comincia a suonare nei club con lo pseudonimo di Harmonimix facendosi notare da vari produttori tanto che gli danno l’occasione di remixare brani di Snoop Dogg, Lil Wayne e Destiny’s Child.
Nel 2010 inizia la stesura del suo primo album omonimo per la Universal dove vede la luce nei primi mesi del 2011.
Il disco è una sorte di dub step claustrofobico e minimalista; un mix tra Anthony and the Johnsons e i Radiohead ultimo periodo. Battute sconnesse a volte sembrano quasi andare fuori tempo e spesso si ha la sensazione che il cd si sia impallato. Nelle sue dichiarazioni dice di essersi ispirato come voce a Joni Mitcell (???).
Blake non è affatto un grandissimo cantante, ma le tecniche di produzione usate per trattare la sua voce contribuiscono a fornire un suono ben distinto.
Canzoni come Limit To Your Love (primo singolo estratto e cover dei Feist), The Wilhelm Scream, Give Me My Month, Unluck ,To Care (Like You) e Why Don’t You Call Me? (quest’ultima molto Anthony) rimangono i brani migliori, ma è tutto l’album che sorprende.
Da ascoltare e riascoltare, ma una volta entrato nel suo mondo il disco scorre che è un piacere.
Provare per credere…

Nessun commento: