Lo scrivo (in questo spazio) dal dicembre del 2007, ne ho avuto la conferma (carte alla mano) dal luglio del 2006, lo penso (e purtroppo non mi sono sbagliato) dal 7 maggio del medesimo anno: Calciopoli è stata, è, e per sempre sarà, la più grande buffonata che la giustizia sportiva (per quella ordinaria abbiamo ancora tempo) abbia mai creato. Ieri, nelle stanze dell’hotel Parco dei Principi trasformato in aula come nel processo di Calciopoli di cinque anni fa, si è celebrata l’udienza per la radiazione di Luciano Moggi. Ma rispetto a quella che, il 19 maggio, ha visto sul banco degli imputati Antonio Giraudo (assente) e Innocenzo Mazzini, c’è stata una fondamentale novità: nel procedimento sportivo irrompono le prove emerse nella fase dibattimentale del processo di Napoli. Inoltre, la giornata è stata caratterizzata dalla dichiarazione spontanea di Moggi che ha definito "da Scherzi a parte" l'ipotesi della radiazione. E come dargli torto.
Le sentenze del 2006 si basarono esclusivamente sulle informative dei CC, figlie di indagini che non hanno tenuto conto di quanto era presente negli atti, questa non fu autonomia della legislazione sportiva, ma autarchia.
Non ci fu nessun accertamento, non si tenne conto del materiale d'indagine, ci fu solo ed esclusivamente la caccia alla Juventus, a Moggi, un procedimento disciplinare che si mosse su indagini selettive.
Parole che furono dette da Auricchio: "Le indagini si erano mosse solo ed unicamente verso Moggi".
Gli episodi sul tema non mancano. Rosario Coppola si presentò dai carabinieri per raccontare le pressioni subite per modificare il referto arbitrale, e gli venne detto che la cosa non interessava, che a loro non risultava nulla. I carabinieri dissero questo, i carabinieri che avevano già migliaia di telefonate dicevano quello.
Nella sentenza della CAF fu scritto a chiare lettere dell'esclusivo rapporto coi designatori da parte di Moggi, di cene, d'aver interferito nella composizione delle griglie, d'aver fatto regali ai designatori, d'aver avuto conversazioni riservate, d'aver usato i media per condizionare, d'aver minacciato in conversazioni telefoniche. Nella sentenza della CAF fu scritto che solo la Juventus esercitò un'influenza sul settore arbitrale, solo la Juventus.
E allora viene difficile comprendere come mai vennero occultate le conversazioni fra Bergamo e la Fazi in cui Bergamo riferì di recenti telefonate ricevute da Moratti e dell'invito a cena con Facchetti, oppure delle conversazioni con Moratti sulle designazioni arbitrali.
E poi ancora: Facchetti che raccomanda una persona a Lanese; Moratti e Bergamo che s'incontrano per un pranzo a Forte dei Marmi; Bergamo che tranquillizza Cellino sulle fasce arbitrali; Foti e Bergamo che discutono sugli arbitri; Galliani che si sente con Puglisi; Bergamo che tranquillizza Facchetti sul momento delicato dell'Inter; Meani che chiede a Bergamo gli assistenti da mandare, che si confrontano per le griglie; Collina e Meani che si accordano per una cena nel giorno di chiusura del ristorante; Bergamo e Facchetti che parlano di Bertini, di smuovere la casella giusta dell'ormai tristemente famoso "4-4-4"; Bertini che si lamenta con Bergamo per l'ingresso nello spogliatoio da parte di Facchetti prima dell'inizio della gara.
E ancor più difficile rimane comprendere come si sia potuto giustificare quelle sentenze con la storiella che solo la Juventus intratteneva rapporti di abitualità con i designatori, dove ci possa essere stato vantaggio da parte della società bianconera quando tutti, ed è bene ribadirlo: tutti, intrattenevano rapporti con i designatori, e non solo.
E allora perché la CAF ebbe a disposizione solo le telefonate (si parla di 21 intercettazioni su di un totale di 180.000) della Juventus e di Moggi e non di tutti?
Se la CAF avesse avuto tutte le telefonate, avrebbe potuto scrivere che c'era un illecito strutturale?
Com'è stato possibile dare cinque anni a Moggi e Giraudo scrivendo a nove colonne che l'unica società ad avere un esclusivo rapporto con i designatori arbitrali era la Juventus? Com'è stato possibile mandare la Juventus in serie B basandosi sui copia-incolla delle telefonate da parte dei Carabinieri? Com'è stato possibile sbattere in prima pagina un sequestro di persona (Paparesta n.d.r.) quando la Procura di Reggio Calabria ci mise un niente ad archiviare la storia dello spogliatoio del Granillo? Com'è stato possibile costruire un illecito sportivo quando l'Ansa comunicò gli arbitri alle 11:21, e Moggi si vantò di conoscerli ricevendo la telefonata della propria segretaria alle 11:53?
Lo scrissi nel 2007, ne ebbi sentore nel 2006, lo ribadisco oggi, giugno 2011: Calciopoli rimane una pagina nera della Giustizia Italiana, e poco importa che si tratti di giustizia sportiva o ordinaria, quello che tutt'oggi resta evidente è l'aborto giuridico di quella fattispecie di processo mediatico avallato dal sentimento popolare, il danno incolmabile che tutt'oggi la Juventus come società sportiva e come milioni di azionisti/tifosi si porta dietro, ed è deplorevole ascoltare un Procuratore Federale dichiarare: "Che ci siano state altre persone colpevoli non significa nulla". Eh già, a loro non interessavano gli altri eventualmente colpevoli, a loro interessava SOLO la Juventus.
3 commenti:
Ma quello che mi chiedo , ma è possibile che non si può adire a qualche organo superiore ,non so tipo Corte Europea o roba del genere che può controllare l'operato di questi signori e che vengano sbattuti fuori a calci nel culo?Ma è davvero possibile che si possono permettere di fare ciò che vogliono?Il colonnello Auricchio dovrebbe rispondere a qualche suo superiore per il modo con cui ha svolto le indagini (dai tabellini di un giornale sportivo avverso agli indagati).Quindi lo schifo continua.
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Nel suo commento manca che Facchetti intratteneva rapporti strettissimi con Nucini, un arbitro in attività e che gli procurava incontri di lavoro con un personaggio allora alla BPM oggi A.D. dell'Inter. E che non si tralascino le grigliate con preclusioni e varie richieste di inciucio. Ma di che parliamo se la New Juventus, a differenza della old, quella per capirci degli Agnelli, si rifà ai valori di cotanto esempio di sportività? Ah Cobolli sveglia. Ah dimenticavo meno male che ha fatto le valigie e non ci rompe più le scatole con la simpatia.
Purtroppo questo è quanto la giustizia in Italia è capace di "produrre", e poco importa che sia sportiva o ordinaria...
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