E' scritto a pagina 130 del libro "Un calcio nel cuore", la verità su Calciopoli di Luciano Moggi, a chiare lettere e senza tanti giri di parole: "Era il 1999, da cinque anni stavo alla Juventus, mai ero rimasto in una società per così tanto tempo e la voglia di un'esperienza a Milano dove non avevo mai lavorato poteva diventare una sfida professionale interessante e stimolante.... Ricordo bene, era maggio. Mi incontro con Moratti, parliamo prima di programmi e poi di contratto. L'accordo di massima finisce su un foglio. Nero su bianco, insomma.".
Però, proprio ieri, lo stesso Massimo Moratti ha dichiarato: "Se ho mai pensato di prendere Luciano Moggi? Non mi piace smentire, per carattere, cose che si pensano che siano vere, e comunque non ho mai pensato di prendere Moggi.".
Chi dice la verità e chi mente?
Detta molto schiettamente: non mi interessa.
L'attenzione la sposto, ammettendo entrambe le verità.
Se è vero, come dice Moratti, che non c'è mai stato nessun contatto, si confermerebbe un dato di fatto: Moggi ha millantato, come fatto in tutte le intercettazioni su Calciopoli ascoltate fino ad oggi, né più né meno.
Se fosse vero, come più volte ha confermato l'ex direttore generale della Juventus (dichiarando su più fronti che se Moratti avesse smentito tale accordo avrebbe mostrato la prova), mi sorge spontanea una domanda: perché un professionista sotto contratto con una società firma un accordo di massima con un'altra società?
Passi il voler lavorare in un altro ambiente, passi l'ambizione di continuare a scalare una vita professionale già ad ottimi livelli, quello che stride, però, è l'aver (perché sia chiaro, di questo incontro se n'è venuti a conoscenza a distanza di anni) agito alle spalle di una società (in questo caso la Juventus) per il proprio tornaconto personale, senza guardare in faccia niente e nessuno; quando si dice: l'amore per la maglia.
Ora. Intervenendo sulle parole di Moratti, Luciano Moggi ha nuovamente affermato: "Queste uscite di Moratti dimostrano che ha paura... Ho un contratto con la sua firma!"
Come detto in precedenza, poco mi importa e niente mi interessa sulle verità presunte o meno dei due protagonisti, mi basta vedere come molti, coloro che ancora oggi vorrebbero vedere l'ex direttore al comando della Juventus, fanno spallucce e orecchie da mercante, calpestando oltre cento anni di storia.
A pagina 129 (di quello stesso libro) leggo: "Difficilmente mi è capitato di vedere bianco quello che fino a ieri vedevo nero. Devo essere troppo normale e, sinceramente, non mi dispiace.".
A me, invece, è capitato l'esatto contrario. Devo essere troppo coerente e, sinceramente, non mi dispiace.
A pagina 129 (di quello stesso libro) leggo: "Difficilmente mi è capitato di vedere bianco quello che fino a ieri vedevo nero. Devo essere troppo normale e, sinceramente, non mi dispiace.".
A me, invece, è capitato l'esatto contrario. Devo essere troppo coerente e, sinceramente, non mi dispiace.
5 commenti:
A me non interessa se Moggi è stato contattato o meno da M.M., a me interessa soprattutto se Nucini ha avuto contatti proibiti, al limite dell decenza, o forse anche oltre, con un tale di nome Facchetti, presidente dell'Inter per caso, prima, molto prima del 2005. E' assodato? Bene. Vogliamo parlarne o far finire tutto a fichi secchi? La serie B per l'Inter mi sembra il minimo sindacale, neanche la radiazione che sarebbe come chiedere la luna, però una condanna esemplare per i meneghini di seconda fascia potrebbe essere un anno di promozione e via via, dopo anni di rincorse riapprodare in serie A con la coscienza ormai purificata. Allora si, sarebbero di nuovo casti e puri e finalmente onesti. Buon sangue non mente no?
Al limite una radiazione con bonus se giochi un anno senza piagnucolare.
Sarebbe interessante un calcio serio, che esuli, dopo anni buttati al cesso, di personaggi che hanno creato tutto questo, distorcendo la parola sport.
Sarebbe necessario un corso di cultura sportiva, ma in questo Paese è già tanto se qualcuno ne provi a parlare.
......per iniziare.... basterebbe un corso di cultura e basta...quella sportiva penso poi verrebbe da sola....lo so..un' opera titanica in Italia...vero.. vogliamo tornare a parlare di CALCIO.
Quoto, uomo del nord di Londra.
Un bel corso di educazione civica, perché prima di parlare di sport sarebbe bene imparare a stare al mondo.
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