Non scrivo di quello che è oggi la dirigenza della Juventus. Hanno pensato loro a superare il segno. Mi occupo di quel che dal caso, purtroppo, è derivato circa mercato, risultati e programmazione. Si sono sfidati due fondamentalismi: quello della fede ad ogni costo e quello dello scetticismo senza ragione. C’è chi vuol farsi valere perché fedele ad una maglia e chi pretende dei risultati ignorandone le possibilità. I ragionevoli guardano perplessi, perché situazioni identiche le hanno sempre vissute altre tifoserie.
Domando: quanti bianconeri vorrebbero rivedere una Juventus che fa tremare gli avversari? Risposta esatta, tutti. Abbiamo vissuto la “prepotenza sportiva” di una squadra e di una società che avevano come unico scopo la vittoria, del volere dominare ogni competizione, al portare rispetto all’avversario come forma di etica e di coraggio. Un clima nel quale si respirava la consapevolezza che in ogni caso si era fatto di tutto per superare, sul campo, l’avversario di turno.Oggi tutto questo manca, è indiscutibile. La luce oscura ha superato l’ombra.