..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

venerdì 14 marzo 2008

REGOLAMENTO DOPING

di Enrico Bellei
Sono ormai passati oltre cinque anni dall'entrata in vigore del regolamento antidoping emanato con decreto del 16 ottobre 2002 dall'allora Ministro Alemanno su proposta del Commissario UNIRE Andriani.
Il rodaggio si può considerare finito e si deve passare al tagliando di revisione.
Sono davanti agli occhi di tutti i disastri professionali provocati da questo regolamento, dove allenatori e guidatori hanno duramente pagato l'incapacità del sistema di distinguere i falsi positivi da quelli reali.
E' fuori discussione che i cavalli vadano curati, sia per il loro benessere ma anche in modo da fornire la loro linea in continuità a garanzia degli scommettitori, che sono poi i nostri azionisti-finanziatori.
Questo il regolamento lo consente riconoscendo la possibilità che la presenza di molecole di sostenze curative sia riconducibile alla coda di una terapia legittimamente fatta, ma non completamente smaltita, con sanzioni disciplinari di gran lunga più lievi rispetto ad un doping acclarato.
Non avere, però, diffuso l'elenco dei tempi di sospensione delle singole molecole (punto 19 dell'allegato 3 all'articolo 16 del regolamento) e la non effettuazione dell'analisi quantitativa in tutti i casi di positività, non consente ai giudici di distinguere con certezza un'ipotesi dall'altra, con la fatale conseguenza dell'irrogazione costante delle sanzioni più pesanti.
Altro punto da rivedere è quello della ricerca della responsabilità diretta dell'evento doping, perchè troppe volte sono stati puniti sia il diretto responsabile della somministrazione proibita, sia l'allenatore che non è neanche il detentore del cavallo.
Questa è un'interpretazione distorta del 6° comma dell'articolo 11 che indica l'allenatore come comunque responsabile oggettivo dell'illecito, però, è lapalissiano, solo nel caso che non esista un responsabile diretto, inoltre la sanzione non può essere la medesima tra responsabile diretto e oggettivo.
Argomento fondamentale è la definizione dei criteri di valutazione a tutti i livelli, da quelli analitici a quelli disciplinare, delle positività alla cocaina e alla morfina.
L'Unire ha da almeno tre anni due corpose relazioni scientifiche di una Commissione appositamente costituita che definiscono i livelli quantitativi oltre i quali le due sostanze sono da considerare come volontariamente somministrate; da allora ad oggi l'Ente non ha intrapreso alcuna iniziativa concreta per il recepimento del regolamento dei risultati degli studi da lui stesso commissionato e pagato.
In un solo caso la Commissione d'Appello ha prosciolto un allenatore la cui positività al metabolita della cocaina era di 4 nanogrammi.
Ad oggi sembra che questo caso debba rimanere isolato.
Perchè? Il Segretario Melzi d'Eril, circa 15 giorni fa, ha dichiarato che si stava studiando il caso.
Bene, speriamo che non ci vogliano altri tre anni e che la soluzione sia impostata e condivisa con gli allenatori di trotto e galoppo.
Ultimo argomento l'articolo 5 del regolamento, che sancisce gli obblighi delle società di corse sui controlli all'ingresso delle scuderie, sulle strutture per i recinti riservati e sui prelievi e la conservazione dei campioni.
Invitiamo tutti ad una passeggiata nelle scuderie, anche dei cosidetti ippodromi nazionali.
Da pagina 4 di Trotto&Turf del 14/03/2008
Che si tratti di calcio, ippica o altri sport, salta immediatamente all'occhio una questione: sarà mai possibile avere, in epoche dove la scienza e le tecnologie hanno fatto passi avanti notevoli, la possibilità di debellare qualunque forma di furberia, di truffa, di maniere spicce e fuori regolamento? La risposta sembra essere si, lo dice lo stesso Enrico Bellei nell'editoriale apparso stamane all'interno di Trotto&Turf, da dove si evince che sono almeno tre anni in cui l'Unire ha in mano due corpose relazioni scientifiche che lo stesso Ente ha commissionato, per definire in via del tutto definitiva i livelli quantitativi oltre i quali sostanze come cocaina e morfina, si debbano considerare somministarte volontariamente o meno.
E che si fa? Nulla, un solo caso in tre anni. Da cittadino non posso che rimanere per l'ennesima volta stupefatto, se penso che i soldi dei contribuenti, me compreso, finiscono per essere spesi inutilmente, o meglio, utilmente in un primo momento, inutilmente perchè secondariamente non viene espletata una pratica che renderebbe trasparente l'intero panorama ippico nazionale.
A pensar male si fa peccato ma qualche volta ci si prende diceva un vecchio Presidente del Consiglio, quello che a volte mi viene da pensare e che a molti, troppi, la trasparenza vada un po stretta, meglio continuare a vivere nelle ombre, per poter continuare tranquillamente a bivaccare nei salottini buoni dell'Ippica nostrana.
In conclusione sarebbe importante mettersi nei panni di chi questo mondo lo ama, e niente di questo discorso vuole essere demagogico, ma la semplicità di queste persone avrebbe solamente bisogno di un futuro più sereno, perchè chi si alza alle 5 del mattino per andare in scuderia non lo fa certamente solo per soldi, ma per una passione che non morirà mai.
di Cirdan

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