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mercoledì 17 settembre 2008

OCCHI DI TIGRE

Una volta, non tanto tempo fa, una vecchia gloria bianconera disse che una squadra per vincere e raggiungere certi risultati aveva bisogno di tirare fuori "gli occhi di tigre".

Gli uomini dagli occhi di tigre si accingevano a iniziare la storia della Champions League stagione 1995/96, prima fermata Dortmund.

La storia racconta di un giovane Del Piero che stava per dare inchiostro alle penne della cronaca che avrebbero raccontato romanzescamente del "giardino di Del Piero", zona di campo dalla quale, con l'interno destro a girare, calciava il pallone indirizzandolo nell'angolino più alto del palo lontano del portire il quale non poteva far altro che raccogliere la sfera depositata in rete.

In quella stagione, il Capitano, di gol così ne fece in continuazione, prima Borussia Dortmund, poi Steaua Bucarest, e ancora Glasgow Rangers, trascinando la Juventus fino a Roma, in finale contro l'Ajax.

Di quegli occhi di tigre, da allora, ci sono rimasti solo i suoi, il "giardino", con il passare degli anni, si è trasformato in un'autentico parco ricco di trofei e gloria, e questa sera, alla prima uscita stagionale di una nuova era di Champions League, Alessandro Del Piero ha inserito l'ennesima mattonella alle spalle del portiere.

Non più con l'interno destro ma con le tre dita d'esterno, un cambiamento dei tempi.

Abbiamo raccontato di come non ci sarà mai più una certa Juventus, perchè anche quella con gli occhi di tigre era firmata Giraudo e Moggi, ma il Capitano è ancora vivo come l'ultimo dei baluardi.

Quest'anno come allora la finale sarà a Roma, quest'anno come allora alla prima uscita Alessandro Del Piero ha messo la sua firma nella vittoria dei bianconeri.

Al termine del match queste analogie gli sono state fatte presenti, ma il Capitano, esperto e consapevole, ha semplicemente risposto: "facciamo un passo alla volta".

Chi il 27 maggio 2009 calcherà il prato dell'Olimpico a noi comuni mortali non è dato di sapere, ma sarebbe bello che certe analogie si ripetessero, non tanto per il risultato finale che fu allora un trionfo, ma per risentire il Capitano, quello del: "facciamo un passo alla volta".

Perchè lui, un passo alla volta, ha accettato la serie B vincendo il campionato, è rimasto in serie B per onore e orgoglio di quella maglia nonostante fosse appena diventato Campione del Mondo, e magari, passo dopo passo, raggiungendo quell'analogia potrà dire con occhi di tigre...

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