IL RE SI E' RIPRESO LA CORONA
L'aveva lasciata due anni orsono, passati tra difficoltà tecniche e problemi personali.
Valentino Rossi a Motegi è tornato ad essere Campione del Mondo della classe "regina".
Ottavo titolo mondiale, ottavia vittoria stagionale, in un 2008 che verrà ricordato a lungo.
Le scelte del campione di Tavullia si sono rivelate come sempre vincenti, come nel 2004.
Allora ci fu' il passaggio da Honda a Yamaha, con tutte le incognite del caso, e trionfare al primo tentativo ebbe il gusto dell'inaspettato, la sensazione dell'eroico, perchè combattuto (cominciando fin da subito a Jerez in quel corpo a corpo sull'ultima curva contro Gibernau) contro lo scetticismo generale, contro la stessa Honda che dichiarò: "Valentino ha vinto con noi e non il contrario".
Ma il talento, spesso, prevale, ha ragione di esistere e soprattutto di durare nel tempo perchè sostenuto dalla mente che non ha bisogno di telimetrie o gap da ridurre.
La scorsa stagione, durante il trionfo Ducati e di Stoner se ne sono lette e sentite delle più svariate sul conto del "dottore": mancanza di stimoli, epoca finita, il nuovo che sopravanza il vecchio, in parole povere la fine di un'era.
Ma per chi conosce Valentino, sportivamente parlando, sapeva che non era così.
L'abnegazione al lavoro, la voglia di mettersi sempre in discussione ma soprattutto il divertimento nel guidare una moto erano gli elementi che avrebbero fatto del Sig. Rossi la "fenice" del 2008.
Un'inverno trascorso a testare i nuovi pneumatici, da Michelin a Bridgstone, come nel 2004 un'inversione di tendenza per dimostrare che è sempre il pilota, quando ha talento, a saper fare le giuste scelte e a farle diventare vincenti.
E poi via, di nuovo in pista, a confrontarsi e a voler dimostrare prima di tutto a se stesso che il "46" era ancora vivo.
E'stato l'anno dei record, dei nuovi record, è stato l'anno in cui Valentino si è affiancato ai grandi di sempre a quelle leggende che questo sport lo hanno fatto diventare epico, che hanno fatto appassionare milioni di tifosi.
Prima Nieto, poi niente meno che Agostini, per diventare il pilota più vincente di sempre nella classe "regina", prima appaiandolo con 68 trionfi per poi staccarlo definitivamente.
LA SVOLTA
Laguna Seca, Domenica 20 luglio 2008 è una data che difficilmente Valentino Rossi dimenticherà.
In quel "cavatappi" del circuito statunitense è riassunto tutto quello che Valentino ha dovuto sopportare per due stagioni da parte di stampa, addetti ai lavori e non solo, è riassunta tutta la determinazione messa in pista in questa stagione, perchè come spesso ha sottolineato il campione di Tavullia: "per battere Stoner bisogna lavorare, tanto, e io devo guidare bene, anzi benissimo, perchè Casey e la Ducati sono un osso duro".
Parole che dette da uno "normale" sarebbero state quasi logiche ma dette da uno che vanta 7 titoli mondiali fanno capire perchè in quella bacheca può annoverare tanti trionfi.
A Laguna Seca Rossi ha vinto, e non è stato solamente il risultato nudo e crudo a far cambiare le cose ma la modalità.
Valentino ha vinto perchè voleva vincere, correndo con una moto leggermente inferiore in quella circostanza, ha vinto perchè ha ritrovato il piacere del testa a testa, delle "sportellate", dell'andare vicino e forse oltre quel limite che gli ha insegnato che cosa significa correre in moto, correre le gare.
Ha vinto contro chi ha sempre reputato "un osso duro" da battere, perchè lui, quando c'è da tirare fuori la grinta e il talento non è mai stato secondo a nessuno, nemmeno questa volta.
Da quella magica serata (per noi in Italia) Valentino ha capito di essere ancora una volta il più forte e Stoner ha capito, per la prima volta, che cosa significasse avere la propria carena vicina a quella di un 7 volte campione del mondo.
Dopo il traguardo Valentino, il Fan's Club e tutte le persone che vogliono bene al "fenomeno" italiano hanno messo in scena una nuova parodia per rendere omaggio a questo ottavo trionfo: un notaio che validava la vittoria, il trionfo, gli otto titoli mondiali.
Durante il giro di pista prima Stoner, poi Pedrosa, Lorenzo e via via tutti i piloti del grande circo hanno avvicinato Valentino, gli hanno porto la mano, una pacca sulla spalla, hanno reso omaggio al "Re".
All'ingresso del paddock c'era chi come Marco Simoncelli (trionfatore poche ore prima nella classe 250) era diventato un fan svegatato di Valentino, con tanto di maglietta celebrativa in mano, felice come un tifoso qualunque.
Mattia Pasini (altro nostro portacolori della classe 250) si è lasciato andare in un'abbraccio, testimoniando una volta di più quanta stima esista nei confronti del Sig. Rossi, stima dovuta per il grande feeling che Valentino ha sempre avuto con tutti, o quasi, i piloti, stima che nasce e cresce supportata dai consigli, le parole di conforto, una presenza costante (sempre presente a bordo pista durante la partenza della classe 125) che ha fatto crescere sportivamente e non solo tutti i talenti che gravitano nel circus del motomondiale.
Valentino Rossi è il ragazzo della porta accanto, nonostante viva a Londra, Valentino Rossi è il ragazzo che adora, vive e respira i vecchi compagni di "cassate" (così direbbe lui), nonostante sia conosciuto, idolatrato e voluto in tutto il mondo.
Valentino Rossi è il ragazzo che non nega mai un saluto, una parola, un sorriso a nessuno, nonostante sia paragonato ad una star di immensa grandezza, Valentino Rossi è il ragazzo "normale", di una famiglia "normale" che sa tanto di italiano, nei modi, nei termini, in quel suo parlare l'inglese con accento romagnolo.
Valentino Rossi è il ragazzo che porta sempre rispetto e considerazione per l'avversario, che non ha mai peccato di presunzione, mai detto una frase infelice, mai una parola fuori posto, nonostante abbia la consapevolezza di essere il migliore, il numero uno.
Valentino Rossi è diventato Valentino Rossi per tutte queste ragioni, Valentino Rossi è amato e visto come uno qualunque per tutti questi motivi, perchè dopo avere vinto l'ottavo titolo mondiale ha dichiarato: "adesso facciamo un po di festa, ma poi subito al lavoro, perchè il prossimo anno dobbiamo essere pronti, troveremo in pista avversari agguerriti, troveremo team che lavoreranno molto per batterci e noi dovremmo lavorare ancora di più per non farci battere".
Firmato: Valentino Rossi, Campione del Mondo classe MotoGp 2008
di Cirdan
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