..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

lunedì 6 ottobre 2008

COLPA DI CHI?


di Paolo De Paola
TORINO, 6 ottobre
- Chi vuole bene alla Juve deve prendere delle de­cisioni importanti. Chi vuole bene alla Juve non può nascondersi dietro frasi scontate («Rimanere compatti», «E’ un momento no, ne usciremo»). Chi vuole bene alla Juve sa che occorre concludere un percorso e aprirne un altro. Il salto di qualità deve essere fatto soprattutto dai dirigenti della Juventus. Da Cobolli, a Blanc, a Secco. Se non saranno loro a dare una svolta alla preoccupante stagnazione, allo­ra si eleveranno di diritto al ruolo di protagonisti dell’attuale disastro. Sotto tutti i punti di vista.
Chi ha avallato la campagna acquisti? I dirigenti.
Chi insiste nel puntare su questo allenatore? I dirigenti.
E poi, perché non esiste ancora un direttore generale? Perché c’è questo senso di lontananza, quasi di abbandono fra giocatori e società? E infine qual è l’interlocutore sportivo all’interno della società? Caro Cobolli, caro Blanc, non basta farsi vedere al­le partite o andare qualche volta a Vinovo per dare il senso di unità e compattezza. Estraniamo da que­sto discorso il solo Secco che ovviamente per ruolo e per grado ci sembra il meno responsabile e forse quello intimamente più conscio della situazione. John Elkann, ieri presente in tribuna, che cosa avrà pensato di questa squadra? La Juve è molle in ogni reparto. E’ molle dietro le scrivanie dirigenziali, è molle in panchina, è molle in campo. E non c’entra niente il nostro giornale. Se qualcuno vuole usarlo come foglia di fico per nascondere le proprie incapa­cità, faccia pure. Tuttosport ha semplicemente de­nunciato un problema reale e confermato dalle pa­role, giustamente imbarazzate, di un fuoriclasse (an­che fuori dal campo) come Del Piero. Prendetene at­to, cari dirigenti e fatene tesoro perché vi aiuteran­no a capire che in questa squadra c’è bisogno del vo­stro intervento. Non per dire banalità. Si può sapere che cosa decide questo fantomatico comitato sporti­vo? Ma si può dirigere una società come se fosse un condominio? Suvvia, un po’di vigore, un po’di qua­lità e non solo la lista della spesa per decidere se com­prare questo o quel saldo di fine stagione oppure per fissare i prezzi dei biglietti di curva a 50 euro. Pote­te fare di meglio, ma senza darvi i soliti tempi bibli­ci che contrastano con la velocità sulla prima deci­sione da prendere: chiudere il rapporto con Ranieri. Un percorso di coerenza porta a questa conclusione e lo diciamo con il massimo rispetto per l’uomo e il tecnico che ha messo la faccia nella campagna acqui­sti e nella costruzione di questa squadra. Lui ha vo­luto i giocatori, lui li mette in campo, lui è responsa­bile dell’attuale situazione. Intendiamoci bene: la Ju­ve ha crisi di gioco, ha crisi di spogliatoio, ha crisi di risultati (mai così male alla sesta giornata da quan­do ci sono i tre punti). Per fortuna, la sosta del cam­pionato, per gli impegni della Nazionale, offre un in­tervallo sufficiente per intervenire.
Approfittatene subito perché le soluzioni esistono e non sono di se­condo piano.
Basta avere coraggio.

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