TRASMISSIONI TV
L'unagt diffida l'Unire: basta eventi esteri
Si inasprisce la vertenza dell'ippica in sciopero. I legali dell'Unagt (Unione nazionale allenatori guidatori trotto) hanno inviato una lettera all'Unire nella quale si diffida l'ente pubblico che governa l'ippica a "cessare immediatamente, quale gestore esclusivo del segnale tv, la trasmissione di corse al trotto estere, con riserva delle opportune iniziative giudiziarie.
TANTE VOCI, UN SOLO GRIDO
TANTE VOCI, UN SOLO GRIDO
PARLAMENTARI NON TRADITE L'IPPICA
A giorni si discute la proposta della Lega che ridarebbe ossigeno al comparto: lo spartiacque fra la vita e la morte
Ore decisive. Attaccati alla macchina che mantiene in vita il flebile respiro, uomini e cavalli guardano con le dita incrociate il Palazzo. Attendono con comprensibile ansia il passaggio di quell'emendamento che rappresenta la salvezza. Quella modifica della legge, proposta dalla Lega Nord coesa, sulla redistribuzione delle vincite delle slot machine. Una percentuale infinitesimale in meno ai giocatori da mettere subito a montepremi per le corse dei cavalli. Un atto di giustizia per sanare un passato sbagliato, quando le luccicanti macchinette, hanno invaso senza pagare pigione la rete ippica, prosciugandola, intanto che l'Unire sonnecchiava invece di vigilare.
RICOMINCIAMOVoglia di ricominciare. Gli ippici, quelli veri, ce l'hanno dentro, tanto quanto i cavalli dimenticati nei box degli ippodromi abbandonati, hanno voglia di tornare in pista. E correre con il vento in faccia e la criniera al vento. Sono nati per questo, trottatori e purosangue. Infatti negli ippodromi gli artieri sono alla fame. Occhi persi nel vuoto e il terrore di aver sbagliato tutto, fidandosi a suo tempo, delle promesse da marinai di una certa politica. Qualcuno sta organizzando collette per permettere loro di mettere insieme pranzo e cena.Il Comitato di crisi, intanto vigila. La notizia riportata ieri sul nostro giornale da' loro forza per continuare la lotta. Ora si appellano a tutti coloro che dovranno votare l'emendamento di non tradire il popolo alla fame. Chiedono anche un incontro con Zaia per saperne di piu'. Il ministro che lunedì volera' a Bruxelles potrebbe riceverli mercoledì.Se l'emendamento non passasse, sarebbe la fine di un'era, di un mondo culturalmente e sportivamente denso di valori dalle mille sfumature e l'inizio di un dramma sociale di cui qualcuno dovrebbe poi farsene carico.Se invece tutto dovesse andare secondo i piani della Lega e della volonta' del ministro, bisogna partire dalle riforme, con un piano industriale e con le persone giuste nei posti giusti. Basta con le personalita' che vanno in via Colombo a svernare. Occorrono guerrieri esperti per tornare davvero grandi. Avanti quindi con la luce della ragione. Approvati cari Parlamentari quell'emendamento. Lo dice ad una sola voce l'ippica intera. Lo gridano quegli uomini ridotti alla fame da uno sciopero eterno.
LE REAZIONISandro Viani Presidente Anact:"Il provvedimento è la nostra ancora di salvezza, faccio appello a tutti i parlamentari per votare a favore della tanto attesa modifica. Noi allevatori stiamo portando il cavallo italiano sul tetto del mondo ed abbiamo bisogno di essere sostenuti".Mario Masini, presidente dei proprietari dei cavalli da galoppo:"Plaudo alla Lega per l'ottima iniziativa dell'emendamento ed attendo con fiducia una sua conversione in rapido decreto legge senza attendere il calderone della Finanziaria, dove i provvedimenti si sa quando entrano ma non se, come e quando escono".Pierluigi D'Angelo:"Gli uomini dell'ippica sono allo stremo. Per garantire la giusta attenzione ho organizzato 4 presidi sempre attivi sotto Aams, i Ministeri di agricoltura e Finanza ed a Montecitorio. Stiamo lottando per non morire e ringrazio ed applaudo l'emendamento della Lega che per noi è vitale".
INTERVENTONessuno tocchi quell'emendamento di Mario Mattii
L'ottimismo creato lunedi' scorso nell'ippica dalla diretta televisiva della Camera nella discussione del DL riguardante l'ippica, non deve farci abbassare la guardia. Il primo allarme s'e avuto dal riscontro di un emendamento, poi rientrato, nel giorno precedente la discussione alla Camera da parte della V Commissione bilancio, che ha tentato di introdurre, nell'ultimo paragrafo del comma 7, la soppressione, dopo il primo anno, dell'invarianza dei premi, riportando l'Unire al centro delle entrate del bilancio ippico.
Non a caso, ieri, sabato, Trotto & Turf, unico quotidiano specializzato esistente nel settore, è sceso, a ranghi serrati, con uno contorto e incomprensibile intervento nel suo fondo, le cui affermazioni apodittiche e senza credibili documentazioni, analoghe a quelle cicliche di grossi personaggi dell'ippica (quelli di davvero grossi!), che insistono nel voler spremere il settore come un limone credendo di predicare la Bibbia, fregandosene delle migliaia e migliaia di operatori che stanno perdendo il proprio lavoro ed infischiandosene delle raccomandazioni del Governo e della Banca d'Italia sull'assoluta necessita' di sostegno all'economia reale.
Come se non bastasse, nella prima pagina del quotidiano, viene messa in bella evidenza la notizia che il c.d.a. dell'Unire non sta a guardare, anzi sta lavorando con la stimatissima sfilza dei suoi componenti, sconosciuta alla stragrande maggioranza del popolo ippico.Infatti ha proceduto:
1) alla nomina dell Procura e della Commissione di disciplina di I istanza e di quella di appello,
2)alla modifica delle norme tecniche di selezione del cavallo da sella,
3)ciliegina sulla torta, alla prima analisi del bilancio di previsione del 2009.
Se non ci fosse da piangere, ce ne sarebbe troppo per mettersi a ridere.
L'Unire, sempre lui, impassibile che, cacciato dalla porta, si vuol far rientrare dalla finestra, come se non fosse unanimamente riconosciuto quale unica causa delle crisi ricorrenti del settore da almeno 10 anni, mostro della politica politicante e del suo immenso dissesto finanziario, incurante delle proprie croniche insolvenze e del fatto che sta tenendo sul lastrico un settore in sciopero totale da oltre 20 giorni. Sul quale non si è degnato di spendere neanche una parola! Sembra di essere tornati, come nel gioco dell'oca, ai tempi puntigliosi del generale Pisani, che non ammetteva bilanci di previsione affermando che potevano essere solo di presunzione e comportandosi di conseguenza da "buon generale" con tagli all'impazzata al solito monte premi.Sappiamo, poi, come ando' a finire. La piazza in rivolta, 30 giorni di sciopero ad oltranza, Pisani rispedito a casa e, purtroppo, come nel piu' classico Gattopardo, tutto si cambio' per non cambiare niente. Ci risiamo, amici ippici. Restiamo in piazza fin quando non diventi legge dello Stato il comma 7 del DL 149/08, con le modifiche apportate e concordate con tutte le Categorie ippiche.
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