
Già mercoledì Obama prenderà le prime decisioni con una serie di “ordini esecutivi”, decreti presidenziali che non hanno bisogno di ottenere l’approvazione del Congresso. In campagna elettorale, Obama aveva promesso di usare questo strumento esecutivo per cancellare con un tratto di penna circa duecento tra le più controverse decisioni di Bush (Repubblica, addirittura, aveva titolato “tutte le leggi di Bush”), ma la portata rivoluzionaria sembra essersi affievolita.
Obama ha già detto alla Cnn che non cancellerà per decreto il divieto di finanziamenti federali alla ricerca sulle cellule staminali embrionali, malgrado mesi fa avesse annunciato il contrario. Resta favorevole alla ricerca sugli embrioni, ma preferisce che sia il Congresso a legiferare sul tema anziché esercitare la sua autorità presidenziale. Il primo giorno alla Casa Bianca, intanto, non sarà quello della chiusura di Guantanamo, ci vorrà qualche giorno in più e almeno un anno per la chiusura effettiva. In un’intervista al Washington Post, Obama ha detto che avrà fallito se non riuscirà a chiudere il carcere “entro la fine del suo primo mandato”. Cioè in quattro anni. Obama è pronto a proibire l’uso del “waterboarding”, una tecnica di interrogatorio che simula l’affogamento del detenuto, perché considerata alla stessa stregua della tortura (in realtà già proibita dal 2006 e usata soltanto tre volte, mai dopo il 2003) e a chiudere le prigioni segrete della Cia in giro per il mondo. L’Associated Press, citando fonti che conoscono la bozza del provvedimento, ha svelato però che potrebbero esserci una serie di eccezioni grazie alle quali in casi particolari la Cia potrebbe ugualmente utilizzare metodi di interrogatorio non autorizzati dal Pentagono. In questo modo, così come con Guantanamo, Obama riesce a rispettare formalmente la promessa elettorale, senza però escludersi la possibilità di continuare a usare gli strumenti antiterrorismo creati da Bush. Non è prevista nessuna decisione, invece, per le “extraordinary rendition”, la cattura e il trasferimento senza mandato giudiziario in paesi terzi di stranieri sospettati di terrorismo, anche perché è uno strumento perfezionato negli anni di Bill Clinton e del suo capo dello staff Leon Panetta, appena scelto da Obama come direttore della Cia.
Si sta raffreddando il sostegno ai sindacati, decisivi per la vittoria alle primarie, e in particolare alla loro proposta di legge volta a facilitare la sindacalizzazione delle aziende. La priorità ora è creare posti di lavoro, ha detto due giorni fa. E a sinistra i malumori cominciano a circolare, anche perché alla Cnn Obama ha detto di aver “sempre pensato che Bush fosse una brava persona”.
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