..."Rock won't eliminate your problems, but it will sort of let you dance all over them"

martedì 20 gennaio 2009

IL PRIMO GIORNO DI OBAMA

Washington. Questa mattina a mezzogiorno, alle 18 ora italiana, Barack Obama giura sulla Bibbia di Abramo Lincoln e diventa il quarantaquattresimo presidente degli Stati Uniti. In quel momento esatto, una ventina di suoi consiglieri si insedierà nei nuovi uffici al numero 1600 di Pennsylvania Avenue per preparare il primo giorno del presidente Obama. L’ex senatore dell’Illinois avrà ancora un certo numero di impegni ufficiali – il pranzo a Capitol Hill, il saluto alla parata inaugurale di fronte alla Casa Bianca e i balli in suo onore – prima di cominciare davvero a lavorare domani mattina, ma lo staff sta già preparando il programma di mercoledì. Economia e sicurezza nazionale sono le priorità. Obama incontrerà subito il team economico per discutere i dettagli del piano di superamento della crisi da quasi mille miliardi di dollari in investimenti e tagli delle tasse, ancora in discussione al Congresso (la speaker democratica della Camera, Nancy Pelosi, sta cercando di convincere Obama a cancellare la riduzione fiscale per i più ricchi approvata da Bush che il nuovo presidente pare intenzionato a lasciare in vigore). Subito dopo, Obama riunirà il consiglio di sicurezza nazionale per discutere “i prossimi passi in Iraq e in Afghanistan”, ma anche la situazione in medio oriente. Al Washington Post, Obama ha garantito che la promozione della democrazia sarà “al centro della nostra politica estera”, perché “noi siamo questo e questa è la cosa migliore che esportiamo, se non lo facciamo semplicemente sulla punta della baionetta”.
Già mercoledì Obama prenderà le prime decisioni con una serie di “ordini esecutivi”, decreti presidenziali che non hanno bisogno di ottenere l’approvazione del Congresso. In campagna elettorale, Obama aveva promesso di usare questo strumento esecutivo per cancellare con un tratto di penna circa duecento tra le più controverse decisioni di Bush (Repubblica, addirittura, aveva titolato “tutte le leggi di Bush”), ma la portata rivoluzionaria sembra essersi affievolita.
Obama ha già detto alla Cnn che non cancellerà per decreto il divieto di finanziamenti federali alla ricerca sulle cellule staminali embrionali, malgrado mesi fa avesse annunciato il contrario. Resta favorevole alla ricerca sugli embrioni, ma preferisce che sia il Congresso a legiferare sul tema anziché esercitare la sua autorità presidenziale. Il primo giorno alla Casa Bianca, intanto, non sarà quello della chiusura di Guantanamo, ci vorrà qualche giorno in più e almeno un anno per la chiusura effettiva. In un’intervista al Washington Post, Obama ha detto che avrà fallito se non riuscirà a chiudere il carcere “entro la fine del suo primo mandato”. Cioè in quattro anni. Obama è pronto a proibire l’uso del “waterboarding”, una tecnica di interrogatorio che simula l’affogamento del detenuto, perché considerata alla stessa stregua della tortura (in realtà già proibita dal 2006 e usata soltanto tre volte, mai dopo il 2003) e a chiudere le prigioni segrete della Cia in giro per il mondo. L’Associated Press, citando fonti che conoscono la bozza del provvedimento, ha svelato però che potrebbero esserci una serie di eccezioni grazie alle quali in casi particolari la Cia potrebbe ugualmente utilizzare metodi di interrogatorio non autorizzati dal Pentagono. In questo modo, così come con Guantanamo, Obama riesce a rispettare formalmente la promessa elettorale, senza però escludersi la possibilità di continuare a usare gli strumenti antiterrorismo creati da Bush. Non è prevista nessuna decisione, invece, per le “extraordinary rendition”, la cattura e il trasferimento senza mandato giudiziario in paesi terzi di stranieri sospettati di terrorismo, anche perché è uno strumento perfezionato negli anni di Bill Clinton e del suo capo dello staff Leon Panetta, appena scelto da Obama come direttore della Cia.
Si sta raffreddando il sostegno ai sindacati, decisivi per la vittoria alle primarie, e in particolare alla loro proposta di legge volta a facilitare la sindacalizzazione delle aziende. La priorità ora è creare posti di lavoro, ha detto due giorni fa. E a sinistra i malumori cominciano a circolare, anche perché alla Cnn Obama ha detto di aver “sempre pensato che Bush fosse una brava persona”.

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