Il “dopo“ del Lotteria prende spunto dall’espressione corrucciata di Fabrice Souloy, che lascia Agnano in tutta fretta, scambiando soltanto un paio di battute, una su Oiseau de Feux («Svolgimento perfetto, ma il cavallo, tra lunghi spostamenti e monta, è un po’ stanco»), l’altra sulla vincitrice Island Effe («Ho lavorato con lei tutto l’inverno proprio per prepararla per questa corsa, mi è dispiaciuto perderla... Mi consolo pensando di averci visto giusto...»). «Sì, assolutamente, Souloy ci aveva visto giusto», rilancia Pietro Gubellini, mentre, un paio d’ore dopo il suo primo trionfo nel Lotteria si appresta a festeggiare assieme agli amici più intimi (lo Zac, Ivan, Oriano, Peppe, Roby) e Rantanen in un ristorante un po’ fuori porta, sopra Agnano, sulla salita degli Astroni. «La cavalla è arrivata da noi dopo il Costa Azzurra in super forma, ma anche un po’ troppo nervosa e con qualche problema muscolare. Le abbiamo ridotto i carichi di lavoro e abbiamo cercato di renderla più tranquilla lasciandola il più a lungo possibile in paddock. Appena prima di Modena ha dato un paio di colpi di tosse, così, per precauzione, abbiamo preferito rinunciare all’Orlandi pur sapendo di correre il rischio di non averla al top per Agnano. Negli ultimi lavori però mi era piaciuta, piaciuta molto e sono venuto a Napoli convinto di poter fare bene». Dopo la batteria però non impazzivi di gioia. «In effetti non mi aveva entusiasmato. Mi attendevo da lei una maggiore reattività in retta d’arrivo. Ma mi ha rincuorato il fatto che i battiti cardiaci erano regolari. In finale era un’altra cavalla, esplosiva. Evidentemente la batteria le ha fatto un gran bene». Forse, adesso, è il caso di pensare all’Elitlopp... «Assolutamente no. La cavalla ha vinto la corsa della vita ed è da mesi sotto pressione. Merita un po’ di riposo. Abbiamo deciso così, anche per evitare di farci ingolosire... Di lei ne riparleremo non prima di un paio di mesi...». Ma i proprietari, vale a dire Giuliano Pisati, Alessandra Vigliani e Bruno Grizzetti, sono d’accordo? «Ci mancherebbe altro, soprattutto la dottoressa Vigliani, che ha il merito di aver scelto Island alle aste e che è la persona che ha speso più tempo e impegno dietro di lei. Se in un mese la cavalla è passata dal dimenticatoio a vincere il Lotteria è per gran parte merito suo e il resto ce lo ha messo Harri Rantanen, che, oltre ad essere una “bella“ persona, è veramente bravo: ha competenza, pazienza e quel pizzico di spregiudicarezza che non guasta. E i risultati, in effetti, stanno venendo: quest’anno sinora ho vinto cinque grandi premi, tutti con cavalli di scuderia: due con Le Toquet, altrettanti con Lover Power e adesso il Lotteria». Lotteria che mancava dal tuo già folto personale albo d’oro... «Era dal Derby di Avril, no anzi di Bluam perché l'avevamo noi in scuderia, che non “godevo“ così tanto. Vincere il Lotteria è veramente qualche cosa di speciale. Non lo dico perché in questo momento va detto, ma proprio perché è vero. Il Lotteria è una partecipazione collettiva: arrivi ad Agnano di buon’ora e ti ritrovi in mezzo alla gente, che non dà tregua, vuol sapere, ti esterna il suo affetto o il suo disappunto. Le corse in prove ripetute hanno un fascino particolare, unico e coinvolgente che non ritrovi neppure nell'Amérique. Soltanto a Stoccolma, con l’Elitlopp, respiri una simile atmosfera. È stata una vittoria fantastica che dedico a mia moglie, ai miei figli e anche a papà Edy: lui di Lotteria ne ha vinti due. Ora che ho accorciato le distanze deve cominciare a preoccuparsi...». Adesso che anche il Lotteria è stato incamerato, tra la ventina di GP che in Italia vantano, o hanno vantato, l’etichetta di Gruppo I, all’appello mancano soltanto Nazioni e Palio dei Comuni. «Ottimo, faccio riposare per bene Island Effe e poi vedo di mettermi alla pari». Dopo una domenica trionfale si possono anche dire certe cose.
martedì 5 maggio 2009
DOPO LA GLORIA IL RIPOSO
Il “dopo“ del Lotteria prende spunto dall’espressione corrucciata di Fabrice Souloy, che lascia Agnano in tutta fretta, scambiando soltanto un paio di battute, una su Oiseau de Feux («Svolgimento perfetto, ma il cavallo, tra lunghi spostamenti e monta, è un po’ stanco»), l’altra sulla vincitrice Island Effe («Ho lavorato con lei tutto l’inverno proprio per prepararla per questa corsa, mi è dispiaciuto perderla... Mi consolo pensando di averci visto giusto...»). «Sì, assolutamente, Souloy ci aveva visto giusto», rilancia Pietro Gubellini, mentre, un paio d’ore dopo il suo primo trionfo nel Lotteria si appresta a festeggiare assieme agli amici più intimi (lo Zac, Ivan, Oriano, Peppe, Roby) e Rantanen in un ristorante un po’ fuori porta, sopra Agnano, sulla salita degli Astroni. «La cavalla è arrivata da noi dopo il Costa Azzurra in super forma, ma anche un po’ troppo nervosa e con qualche problema muscolare. Le abbiamo ridotto i carichi di lavoro e abbiamo cercato di renderla più tranquilla lasciandola il più a lungo possibile in paddock. Appena prima di Modena ha dato un paio di colpi di tosse, così, per precauzione, abbiamo preferito rinunciare all’Orlandi pur sapendo di correre il rischio di non averla al top per Agnano. Negli ultimi lavori però mi era piaciuta, piaciuta molto e sono venuto a Napoli convinto di poter fare bene». Dopo la batteria però non impazzivi di gioia. «In effetti non mi aveva entusiasmato. Mi attendevo da lei una maggiore reattività in retta d’arrivo. Ma mi ha rincuorato il fatto che i battiti cardiaci erano regolari. In finale era un’altra cavalla, esplosiva. Evidentemente la batteria le ha fatto un gran bene». Forse, adesso, è il caso di pensare all’Elitlopp... «Assolutamente no. La cavalla ha vinto la corsa della vita ed è da mesi sotto pressione. Merita un po’ di riposo. Abbiamo deciso così, anche per evitare di farci ingolosire... Di lei ne riparleremo non prima di un paio di mesi...». Ma i proprietari, vale a dire Giuliano Pisati, Alessandra Vigliani e Bruno Grizzetti, sono d’accordo? «Ci mancherebbe altro, soprattutto la dottoressa Vigliani, che ha il merito di aver scelto Island alle aste e che è la persona che ha speso più tempo e impegno dietro di lei. Se in un mese la cavalla è passata dal dimenticatoio a vincere il Lotteria è per gran parte merito suo e il resto ce lo ha messo Harri Rantanen, che, oltre ad essere una “bella“ persona, è veramente bravo: ha competenza, pazienza e quel pizzico di spregiudicarezza che non guasta. E i risultati, in effetti, stanno venendo: quest’anno sinora ho vinto cinque grandi premi, tutti con cavalli di scuderia: due con Le Toquet, altrettanti con Lover Power e adesso il Lotteria». Lotteria che mancava dal tuo già folto personale albo d’oro... «Era dal Derby di Avril, no anzi di Bluam perché l'avevamo noi in scuderia, che non “godevo“ così tanto. Vincere il Lotteria è veramente qualche cosa di speciale. Non lo dico perché in questo momento va detto, ma proprio perché è vero. Il Lotteria è una partecipazione collettiva: arrivi ad Agnano di buon’ora e ti ritrovi in mezzo alla gente, che non dà tregua, vuol sapere, ti esterna il suo affetto o il suo disappunto. Le corse in prove ripetute hanno un fascino particolare, unico e coinvolgente che non ritrovi neppure nell'Amérique. Soltanto a Stoccolma, con l’Elitlopp, respiri una simile atmosfera. È stata una vittoria fantastica che dedico a mia moglie, ai miei figli e anche a papà Edy: lui di Lotteria ne ha vinti due. Ora che ho accorciato le distanze deve cominciare a preoccuparsi...». Adesso che anche il Lotteria è stato incamerato, tra la ventina di GP che in Italia vantano, o hanno vantato, l’etichetta di Gruppo I, all’appello mancano soltanto Nazioni e Palio dei Comuni. «Ottimo, faccio riposare per bene Island Effe e poi vedo di mettermi alla pari». Dopo una domenica trionfale si possono anche dire certe cose.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento